Terenzio Zenone Giacomo Grassi Il circolo virtuoso delle biomasse qualità delle produzioni e qualità dell’ambiente. Cremona 9 febbraio 2007 Bilancio dei gas ad effetto serra in un impianto di Short Rotation Forestry Terenzio Zenone Giacomo Grassi European Commission - DG Joint Research Centre Institute for Environment and Sustainability - Climate Change Unit (Ispra, VA)
Le colture energetiche in Europa La Commissione Europea sta da tempo spingendo per un maggiore utilizzo delle biomasse a fini energetici, che produrrebbe benefici: ambientali (riduzione emissioni gas serra da combustibili fossili) socio-economici (minori importazioni di petrolio, maggiori opportunità economiche per il settore agricolo) Attualmente, il 4% del fabbisogno energetico dell’Unione Europea è soddisfatto dalle biomasse. Ma, secondo il Piano d’azione per le biomasse (Commissione Europea, 2005), “se si sfruttasse l’intero potenziale di tale risorsa, di qui al 2010 tale valore potrebbe più che raddoppiare (passando dalle 69 Mtep del 2003 a circa 185 Mtep nel 2010”
Le colture energetiche e il ciclo del carbonio. I benefici ambientali delle biomasse a fini energetici sono riconducibili soprattutto al fatto che, teoricamente, hanno un bilancio del carbonio “neutrale” MA E` PROPRIO VERO? A: assorbimento di CO2 durante la crescita della coltura B: utilizzo della biomassa a scopo energetico C: emissione della CO2 durante il processo di combustione.
…. allora il bilancio del carbonio può risultare molto negativo ! Le colture energetiche e il ciclo del carbonio. Attualmente, gran parte della bioenergia in Europa è rappresentata da biodiesel e bioetanolo prodotti da soia, canna da zucchero, palma da olio, colza. Sempre più studi suggeriscono che SE per queste colture si considerano le emissioni causate da: - Deforestazione tropicale per far spazio alle coltivazioni - La coltivazione intensiva (fertilizzanti, lavorazioni), anche in Europa - Il trasporto della biomassa CO2 Trasporto Deforestazione tropicale Coltivazione intensiva …. allora il bilancio del carbonio può risultare molto negativo !
Le colture energetiche e il ciclo del carbonio. Per questi (ed altri) motivi, l’interesse verso coltivazioni a fini energetici realizzate in Europa (no deforestazione) ed attraverso una gestione poco intensiva sta rapidamente crescendo. Tra queste, le colture legnose a ciclo breve (SHORT ROTATION FORESTRY) occupano un posto di grande rilievo. In questa presentazione verranno illustrati i risultati di una ricerca sperimentale per determinare il bilancio dei gas ad effetto serra (CO2, CH4, N2O) di un impianto di Short Rotation Forestry di pioppo.
Il Sito sperimentale Milan Impianto commerciale di SRF clone Pegaso. Densita` d’impianto 12.500 piante ha-1 localizzato a Vigevano (Pv) Verificare nome botanico del clone pegaso.
Schema di una stazione sperimentale per la misura dei flussi di CO2 Anemometro sonico Flusso aria Dati Corrente Filtro Linea elettrica Pompa CO2/H2O ANALIZZATORE Quadro di controllo
Accumulo di carbonio nel tempo Secondo anno di coltivazione 27.5 t CO2 Primo anno di coltivazione 11.2 t CO2 Inserire produzioni biomassa
Assorbimento di CO2 dell’ecosistema SRF: bilancio dei gas serra fino alla raccolta Emissioni di gas serra (CO2 CH4 N2O) dal consumo di combustibili nelle operazioni colturali e dalla produzione di fitofarmaci/fertilizzanti Assorbimento di CO2 dell’ecosistema
Modellistica del Ciclo del Carbonio ► Piantagioni a pioppeto
Potenzialità di diffusione delle coltivazioni SRF pioppo BL- C pioppo I-214 pioppo Lux e salice robinia Razzano Lazzarin 2005: Un metodo di stima delle potenzialità economiche ed ambientali delle colture energetiche:il caso dell’Emilia Romagna. Tesi di laurea
Bilancio complessivo dei gas serra su pioppeto e SRF a 10 anni Livello di produttività: basso alto Dati da Monferrato. ciclo completo di coltivazione
Conclusioni La coltivazione di SRF esaminata ha mostrato un bilancio di gas serra molto favorevole, poiché: Il tasso di crescita della biomassa, e quindi di accumulo di carbonio, è stato elevato. Le emissioni di gas serra dovute alle operazioni colturali sono state nel complesso limitate. Tuttavia, va considerato che l’elevata produttività dell’impianto è stata in buona parte determinata dalla buona fertilità del suolo e dalle irrigazioni eseguite. Per un’analisi di lungo periodo, devono essere valutate le variazioni di carbonio del suolo determinate dai più cicli di coltivazione.
Grazie per la vostra attenzione Terenzio.zenone@jrc.it Giacomo.grassi@jrc.it European Commission - DG Joint Research Centre Institute for Environment and Sustainability - Climate Change Unit (Ispra, VA)