Il mio viaggio più bello: Alice Merli 3707689 Il mio viaggio più bello: Estate 2009 La Namibia!
La Namibia è un paese dell’Africa meridionale di impareggiabile bellezza. Definita “Il giardino d’Africa” è meta di numerosi turisti. È un paese ampissimo e per questo i suoi paesaggi sono molto vari: si va dal deserto alla costa sull’oceano. Dalla metropoli a paesini sperduti. Ho passato 20 giorni in questo splendido luogo effettuando un tour del paese e facendo qualche giorno di volontariato presso una comunità che raccoglie bambini poverissimi. In questa presentazione parlerò principalmente attraverso immagini e visualizzazioni del percorso sulla cartina. Anche perché un viaggio così non è esprimibile in poche parole.
Giorno 1: Partenza: Milano → Roma; Roma → Francoforte; Francoforte → Windhoek Dopo moltissime ore di viaggio, partendo alle 14:30 da Milano e arrivando a Windhoek (Capitale della Namibia) alle 07:40, siamo scesi dall’aereo stravolti ma eccitati.
Giorno 2: Dopo pranzo e un giro per Windhoek si parte verso sud per Rehoboth, a pochi chilometri dal tropico del capricorno. Dormiamo in dei bellissimi bangalow affacciati su un lago blu zaffiro.. Ho fatto pure il bagno, anche se da loro è inverno: bbbrrr!
Giorno 3 e 4: Si lascia Reboth, direzione Namib Desert. La sera attorno al fuoco si mangia e si rimane incantati dalle stelle: mai viste in così grande quantità! Poi sveglia all’alba per visitare la dune di Sossusvlei. La salita è una vera fatica!
Giorno 5 e 6: Si riparte per Swakopmund fermandoci a Walwis Bay. Per la prima volta vedo l’oceano e, siccome i fenicotteri erano troppo lontani per le fotografie, abbiamo deciso di metterci in posa noi!
Giorno 7: Destinazione Darmaraland, ci si ferma per vedere le otarie a Cape Cross!
Giorno 8: Dopo la visita alle pitture rupestri di Twyfelfontein in serata si pernotta all’interno del parco nazionale Etosha.
Giorno 9: Safari nel parco nazionale. Che emozione: elefanti, giraffe, zebre e leoni! E qualche piccolo amico, meno appariscente ma molto simpatico!
Giorno 10: Si raggiunge il lago Otjikoto, è così bello che viene voglia di fare il bagno! E sosta per visitare il meteorite Hoba, il più grande di cui si abbia notizia, pesa 60 tonnellate.
Giorno 11: Si entra nella “bushman land” letteralmente “terra del boscimani” ovvero gli abitanti del bush, un tipo di bosco costituito da arbusti e cespugli. Con loro scopriamo i segreti per sopravvivere nel bush e facciamo archi e collanine.
Giorno 12 13 14 15 16: Si arriva a Rundu. Qui almeno 80 bambini ci accolgono con molta gioia e voglia di giocare. Sono affettuosissimi, spesso orfani e senza casa. Vivono in condizioni di estrema povertà, consumano un pasto al giorno donato dalla comunità e composto da fagioli, brodo e una fetta di pane locale. Nonostante questo hanno molta voglia di vivere e imparare, dopo un giorno sapevano già dire moltissime nostre parole.
Passiamo queste giornate a giocare con loro, ad aiutare le donne a cucire manufatti da vendere in Italia, a lavare i bambini e a fare il censimento, facendoci portare da loro presso le loro famiglie. Sono giorni di forti emozioni, gioie, pianti, solidarietà e complicità. Andiamo via con una voragine nel cuore al pensiero di lasciarli qui.
Giorno 17: Ci dirigiamo al Waterberg Plateau Park, dominato dal grande Plateau, alto circa 1178 metri.
Giorno 18 19: Ritorno a Windhoek e partenza per l’Italia. Già sull’aereo si sente il mal d’Africa. Ho conosciuto i miei compagni di viaggio in un modo del tutto particolare, l’Africa è una terra bellissima e ostile, ci vuole coesione e collaborazione quindi i rapporti umani diventano speciali. Per questo oltre ai posti meravigliosi ricorderò soprattutto le splendide persone che ho incontrato.