Basilica di San Marco. LA COSTRUZIONE venne edificata sui resti delle due chiese precedenti 828 - leggenda di Buono da Malamacco e Rustico da Torcello.

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Basilica di San Marco

LA COSTRUZIONE venne edificata sui resti delle due chiese precedenti leggenda di Buono da Malamacco e Rustico da Torcello il doge ordinò la costruzione inizio costruzione 1094 – nuova consacrazione DIMENSIONI : lunga 76,5 metri e larga 62,60 (al transetto), mentre la cupola centrale è alta 43 metri (28,15 all'interno).

Per una migliore comprensione tattile degli elementi architettonici che la compongono, la facciata è stata ripartita in tre livelli. Partendo dal basso: (A) i 5 portali con i due livelli di colonne; (B) la terrazza al primo piano dominata, in posizione arretrata, da un grande arcone centrale e da altri archi laterali, tutti coronati da ricchi fastigi trecenteschi; (C) il tetto e le grandi cupole. Facciata della Basilica

LE CUPOLE DELLA BASILICA sui bracci della croce si innalzano quattro cupole minori che circondano una grande cupola centrale le cupole furono abbellite da cupolette a bulbo sovrastanti le vecchie cupole. Le cupole sono molto leggere per non far gravare pesi eccessivi sul terreno lagunare, e sono composte da laterizi forati

(A) Facciata con i 5 portali che danno sulla piazza. (B) Battistero, che confina con Palazzo Ducale. (C) Allinterno, in rilievo, sono posizionati linsieme delle pareti, dei pilastri e delle colonne Il livello di rilievo più alto indica la pianta a croce greca, il livello di rilievo più basso indica le navate laterali. Con un tratteggio sottile sono invece indicate le proiezioni degli archi e delle cupole sovrastanti. A sinistra, frammento del pilastro di San Giovanni dAcri. Nella pagina, dettagli ornamentali scultorei sui capitelli e composizioni decorative di diversa ispirazione. (A) (B) vegetazione stilizzata; (C) parte anteriore di un animale trafitto da una croce (su colonna quadrata) (D) fregio di animale (E) (F) motivo ornamentale geometrico. Pianta della basilica Elementi decorativi allinterno della Basilica

La parte esterna I tetrarchi Quadriga Il giudizio universale Mosaici dellordine superiore

I mosaici e gli interni La chiesa è anche definita la "Basilica d'Oro", in quanto l'interno è rivestito da oltre m 2 di mosaici a fondo oro. I mosaici hanno un ordine logico (o forse propagandistico!) ben preciso, si possono, infatti, rintracciare tre sezioni di rappresentazioni: 1. rappresentazioni relative all'antico testamento; 2. rappresentazioni relative a Cristo e alla chiesa cattolica; 3. rappresentazioni relative a San Marco e, quindi, all'operato della chiesa di Venezia. Il presbiterio è rialzato sulla cripta e chiuso da un recinto marmoreo(iconostasi), sormontato da statue. L'altare maggiore in marmo, che racchiude il corpo di S. Marco, è sostenuto da quattro colonne di alabastro scolpite con episodi dei Vangeli.

Presbiterio è un termine liturgico e architettonico per indicare quella parte della chiesa che circonda laltare maggiore e riservato al clero officiante Negli appoggi viene usata la soluzione del tetra- pilastro, cioè quattro pilastri invece di uno solo, in modo da ripartire il peso su unarea più ampia. Questa condizione è essenziale a San Marco, perché gran parte del pavimento della basilica poggia sulla cripta, cioè su un vuoto. Informazioni utili

1. Facciata: - Traslazione del Corpo di San Marco nella Chiesa - Il Corpo di San Marco venerato dal Doge - Mesi, Virtù, Profeti - Il Corpo di San Marco accolto dai Veneziani - Trafugamento del Corpo di San Marco Da notare la copia (gli originali sono conservati nel museo Marciano) dei cavalli rubati a Costantinopoli durante la 4^ crociata (del XIII secolo). 2. Il Lato affacciato sul Palazzo Ducale: È possibile scorgere da questo lato: - la Pietra del Bando, dalla quale venivano emesse la ordinanze del governo - Il Gruppo dei Tetrarchi, un'opera in porfido di origine siriana, risalente al IV secolo, quando appunto Diocleziano attuò la sua riforma amministrativa dell'Impero Romano, dividendolo in 4 zone, governate da due Augusti e da Due Cesari.

Interno: 3. Si accede alla basilica attraverso l'atrio, ornato di mosaici dei secoli XII e XIII, che presentano vicende del Vecchio Testamento. 4. Raggiungendo l'interno si notano le cinque cupole dell'XI secolo, ma soprattutto le pareti e le volte, coperte da più di 4200 mq di mosaici, realizzati nel corso di seicento anni. È opinione diffusa che i più belli siano quelli veneziano - bizantini, ovvero i più antichi. In particolare, sono proprio del XIII secolo i mosaici della cupola della Pentecoste (la prima entrando), le scene della Passione sulla volta successiva e la rappresentazione dell'Ascensione sulla cupola centrale. Il Cristo benedicente in trono è invece una copia, realizzata nel cinquecento, dell'originale bizantino. Alcuni mosaici nelle cappelle e nel battistero sono stati progettati da alcuni grandi artisti, come Tiziano, Tintoretto e Veronese. 5. Il presbiterio, in stile bizantino, si trova dietro un'iconostasi marmorea.

6. L'urna di San Marco è custodita nell'altar maggiore, dietro il quale si può notare la magnifica pala d'Oro, realizzata in argento e oro da abili orefici bizantini, a Costantinopoli intorno al 976, per volere del doge Pietro Orseolo I. È poi stata via via arricchita con smalti, perle e pietre preziose. 7. In fondo alla navata destra si trova la cappella della Madonna Nicopeia (operatrice di vittoria), raffigurata in un'icona bizantina del X secolo. 8. Salendo dall'atrio si accede alla galleria, nella quale si possono ammirare i mosaici più da vicino e dalla quale si raggiunge la Loggia che si affaccia sulla piazza. arrivati qui si possono osservare le copie dei celebri cavalli bronzei. Si pensa che gli originali (conservati al museo marciano) siano stati realizzati a Roma nel II sec d.C., anche se qualcuno ritiene siano opera greca ben più antica. La scultura equestre, bottino della quarta crociata, si trova a Venezia dal 1204 e, salvo un breve trasferimento a Parigi in età napoleonica, vi è sempre rimasto, diventando un significativo emblema della città.

DUOMODI SAN GIMIGNANO

La Collegiata di Santa Maria Assunta, conosciuta anche come il Duomo di San Gimignano è la chiesa principale di San Gimignano. Eretta forse nel 1056 e sicuramente consacrata nel 1148 venne prima ristrutturata nel 1239 e poi ingrandita nel 1460 su progetto di Giuliano da Maiano. Situata in piazza del Duomo è alla sommità di un'ampia scalinata Consiste in una basilica a tre navate coperta a volte risale al XII secolo. È uno splendido edificio che ha conservato tutte le caratteristiche medievali, ed è considerato uno degli esempi più prestigiosi dello Stile Romanico Toscano. La facciata che domina la piazza è di epoca romanica, risalente alla sistemazione duecentesca. Collegiata di S.Maria Assunta Collegiata di S.Maria Assunta

All'interno si resta senza fiato di fronte all'estensione e alla bellezza degli splendidi affreschi che ricoprono interamente le pareti delle tre navate: un concentrato di opere d'arte dal valore inestimabile. A questa decorazione, che rappresenta storie dalla Bibbia e vite di santi, lavorarono artisti come Benozzo Gozzoli, Domenico Ghirlandaio, Taddeo di Bartolo e Jacopo della Quercia che realizzò un'Annunciazione di legno. Le pitture più antiche sono quelle che si ammirano sulla facciata interna, subito sopra l'ingresso. Risalgono al 1300, ma alcune sono indecifrabili. Si riconoscono solo alcuni personaggi, come San Nicola e una Madonna col Bambino. Su questa parete si trovano ancora i resti dell'antica abside. La chiesa, infatti, in origine era orientata nel verso opposto rispetto a come la vediamo adesso. La navata destra è decorata da affreschi grandiosi che rappresentano leStorie del Nuovo Testamento. La scena centrale è la Crocifissione di Gesùche occupa ben due livelli. Questo ciclo di affreschi rappresenta una delle testimonianze più importanti dell'Arte Gotica Europea.

Verso la fine della navata si trova la Cappella di Sana Fina, originaria di San Gimignano e diventata protettrice della città. I suoi resti sono conservati sotto l'altare. Lo stile della Cappella è quello del primo Rinascimento, anche se ha subìto vari restauri fra 1700 e Le pareti laterali furono decorate da Domenico Ghirlandaio, che aveva lavorato anche nella Cappella Sistina. Uno degli affreschi, in particolare, quello che rappresenta i funerali di Santa Fina, si può considerare un'istantanea di San Gimignano fatta nel La scena mostra una chiesa dove giace il corpo della santa e che si apre a uno scorcio della città con le torri che spiccano sullo sfondo. Alcuni dei partecipanti ricordano le leggende miracolose della vita di Santa Fina, mentre in alto a sinistra un angelo tocca le campane di una delle torri facendole suonare. Sul presbiterio fa mostra di sé un ciborio del La Navata sinistra, invece, è affrescata con le storie dell'Antico Testamento. Una delle scene più suggestive è la Creazione del Mondo, con la Terra raffigurata al centro del disco azzurro del Cielo. Gli affreschi Taddeo di Bartolo: particolare degli affreschi della navata centrale. Inferno: i Golosi