Gabriele d’Annunzio Il poeta superuomo

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Transcript della presentazione:

Gabriele d’Annunzio Il poeta superuomo 2. Il canto del giovane cigno

Primo vere pseudonimo Floro dicembre 1879 Giustino Ricci di Chieti a spese del padre esuberanze eccessive e patenti rimasticature carducciane 26 barbare 4 traduzioni di Orazio (Imitazioni)

Palude Pigra, limosa, fetente, coperta di dense gramigne, la vasta palude sogghigna in faccia a ’l sole. Il sole rifulge cocente tra candide nubi: sol pochi alberi in cerchio stendono un’ombra ignava. A stormi innumeri su’ turpi carcami marciti con larghe ruote calan gracchiando i corvi: in metro elegiaco un esametro (sei piedi): Pigra,│ limosa,│ fetente,│ coperta│ di dense│ gramigne un pentametro (cinque piedi): la vasta│ palude│ sogghigna│ in faccia│ a ’l sole.

Palude le ingenuità stilistiche, la retorica decisamente manieristica e una sensualità troppo scoperta la parola rara, preziosa e originale l’aggettivazione tripartita dell’avvio carcame – un animale o un relitto abbandonato, una carcassa Qui tra l’erbaccia densa, tra i pallidi fiori, su l’acque le serpi strisciano, s’attorcon sibilando; e, maligno qual serpe, da’ petti immiti trabocca l’odio gigante: le bestemmie scoppiano, mentre l’augure vento tra l’arse alberelle e le spiche, – Surgete, o genti ! – sembra talor che frema.

Giosue Carducci (1835-1907) il classicismo contro il sentimentalismo arcadico il poeta ‚ufficiale‘ della Monarchia premio Nobel nel 1906 Odi barbare in varie riviste e edizioni incomplete quella integrale del 1893 la superiorità dei metri antichi gli schemi metrici e il ritmo dei versi latini e greci quantitativi, cioè a sillabe lunghe e corte versi italiani (accentativi, cioè a sillabe toniche e atone) un suono ‚barbaro‘

Le fonti le stesse tematiche carducciane Io voglio seguire le sue orme: voglio anch’io combattere coraggiosamente per questa scuola che chiamano nuova, e che è destinata a veder trionfi ben diversi da quelli della chiesa e della scuola del Manzoni. Victor Hugo, Alfred de Musset e Charles Baudelaire 15 gennaio 1880, Nuova Antologia: Oggi il d’Annunzio è ancore un imitatore; ma l’imitatore dell’oggi potrebbe essere il poeta originale dell’indomani.

Il marketing la revisione del suo Primo vere la sua capacità di pubblicizzarsi 13 novembre 1880, Gazzetta della Domenica di Firenze: Gabriele d’Annunzio, il giovane poeta già noto nella repubblica delle lettere, di cui si è parlato spesso nel nostro giornale, giorni addietro (5 novembre) sulla strada di Francavilla, cadendo da cavallo per improvviso mancamento di forze, restò morto sul colpo. Fra giorni doveva uscire la sua nuova edizione del Primo vere!

La seconda edizione di Primo vere a Lanciano da Rocco Carabba, 14 novembre 1880 tolti 16 componimenti 43 nuove liriche 15 traduzioni dal latino e 4 dal greco (Tradimenti) numero definitivo di 76 poesie in epigrafe i due primi versi di The voice of Spring di Felicia Dorothea Hemans (1793-1835): I come, I come ! ye have call’d me long, I come o’er the mountains with light and song !

Vere novo Francesco Petrarca (1304-74): Zefiro torna (Canzoniere CCCX) Ampia de ’l sole a gli amplessi raggianti natura esulta in mezzo a i novi amori, e a tanta festa di luce e canti ridon le donne belle e i vaghi fiori. Ma tu mi sei lontana, o mia fanciulla, e a me questo splendor non dice nulla. Ma tu lontana sei, fanciulla mia, e a me la gioia pare un’ironia. endecasillabi = 11 sillabe due strofe tetrastiche (= a quattro versi)

Un richiamo ripetitivo lontana e fanciulla un allettamento fonetico → fissare l’idea centrale 1884, Carducci: Vere novo in distici elegiaci Rompendo il sole tra i nuvoli bianchi a l’azzurro sorride e chiama – O primavera, vieni ! – Tra i verzicanti poggi con mormorii placidi il fiume ricanta a l’aura – O primavera, vieni ! – – O primavera, vieni ! – ridice il poeta al suo cuore e guarda gli occhi, Lalage pura, tuoi. Lalage (Orazio) → Dafne Gargiolli 1889, Primo vere

La figura del satiro l’imitazione di metri e strutture sintattiche la ripresa di motivi e temi una vitalità sensuale e primitiva una sfacciataggine amorale e una magia melodiosa Primo vere – una terza edizione per il 1881, mai realizzata articoli, prose e poesie

Canto novo 1882, Sommaruga a Roma versione definitiva presso Treves a Milano nel 1896 il fondamento del vitalismo e superomismo Laudi (1903) la perfezione stilistica = la realizzazione del sogno poetico un eccesso di verbalismo e di retorica penetrare nelle cose L’Imagine, nella parte Animal triste della raccolta Intermezzo di rime una prima versione (senza questa poesia) nel 1883 1894 nel Canto novo

L’Imagine Tristezza atroce della carne immonda, quando la fiamma del desìo nel gelo del disgusto si spegne e nessun velo d’amor l’inerte nudità circonda ! (E tu sorgi ne l’anima profonda, pura Imagine. Come su lo stelo èsile piega un fùnebre asfodelo, su ’l collo inclini la tua testa bionda). Tristezza immensa de la carne bruta quando nel petto il cor fievole batte lontano e solo come in una tomba ! (E tu guardi, tu sempre guardi, o muta Imagine, tu pura come il latte, con i tuoi teneri occhi di colomba).

L’Anima diventa Natura Baudelaire: Fleurs du Mal (1857) Paul Verlaine: Poèmes saturniens (1866) la parentesi per la seconda quartina e la seconda terzina il contrasto tra mondo immondo e pura immaginazione il proprio spirito e la natura la primordialità selvaggia le vibrazioni organiche un sincronismo tra visione poetica e sensazione vissuta un rinnovamento magico della realtà Rurali nella raccolta La Chimera (1885)

Agli olivi Olivi, alberi sacri, o voi che intenti nel terribile ardor meridiano udite il mare, o voi che il verbo arcano udite nel fulgor de’ firmamenti, olivi, alberi sacri, udite, udite la preghiera dell’uomo ! O voi, palladia munera, o voi più sacri de la vite, più sacri de la messe, alberi insigni, deh versate la pace che v’irradia, l’inclita pace, nel cuor mio, benigni. Olivi, alberi sacri, o voi, serena ghirlanda ai colli, ne l’azzurro immenso gravi di tale maestà ch’io penso l’antichissima dea Pallade Atena !

La Natura stessa l’inversione strofica le due terzine abbracciate dalle due quartine la citazione latina, “regali di Pallade” olivi, alberi sacri la pace invocata nella preghiera Baudelaire: Correspondances: La Nature est un temple … John Keats Percy Shelley: Hymn of Apollo (1824) : I am the eye with which the Universe Beholds itself, and knows itself divine.

La passione erotica il neo-panteismo fa soffrire e distrugge il rogo della concupiscenza propter speciem mulieris multi perierunt l’eccitazione sfrenata e il momento languido e triste dell’esaurirsi la nuova frontiera del superuomo Voi nella gloria, voi nel riso d’amore salendo, giugnere udrete il canto: «Ella, ella sola è gioia. Entro le man sue reca più luce che non l’Ora prima; fatta ella tutta quanta è di sovrane cose.»

Reminiscenze e citazioni Villa Medici, 1887 Elegie romane, 1892 a Bologna Giacomo Leopardi: Canti (1845) Théodore de Banville e Shelley Torquato Tasso e Ovidio Hofmannsthal: […] einem der poetischen Bücher von d’Annunzio, den ‘Römischen Elegien’, die als »Geliebte« ganz die gleiche sensitive Frauengestalt enthalten. in epigrafe un distico di Goethe, Römische Elegien So wird ausdrücklich ein gleicher Inhalt angekündigt, und Vergleichung scheint geradezu herausgefordert. Dichter steht gegen Dichter und Epoche gegen Epoche.

Congedo nostalgico, malinconico e schizofrenico esule lontano Libro, tu Roma nostra vedrai. Ti manda alla grande Madre colui che molto l’ama, che sempre l’ama. Ovidio: Tristia Parve – nec invideo – sine me, liber, ibis in Urbem: Ei mihi ! quod domino non licet ire tuo.

La sera mistica Anima, non è questa la pia solitudine amica, l’alta che noi cercammo riva letèa d’oblìo? il cambio del ritmo fra l’esametro ed il pentametro ¯˘˘ │ ¯¯ │ ¯˘˘ │ ¯˘˘ │ ¯¯ │ ˘¯˘ ¯˘˘ │ ˘˘¯ │ ˘¯˘ │ ˘¯˘ │ ˘¯˘ l’angoscia spirituale dietro il materialismo erotico la triste realtà → il bisogno di dimenticare

Isaotta Guttadàuro 1886 1890, L’Isottèo un prodotto della nostra immaginazione e della nostra volontà Schopenhauer: Die Welt als Wille und Vorstellung, 1818 O Madonna Isaotta, è dura cosa ir le beltà non viste imaginando. il ricordo delle eroine del ciclo arturiano il richiamo all’oro i capelli biondi della moglie Maria

Lo stemma Giuseppe Cellini (1855-1940) punteggiato di gocce d’oro una pioggia d’oro per gli assetati un girasole sopra la corona nobiliare

La figura femminile Richard Wagner: Tristano ed Isotta (1865) † Venezia 1883 la caricatura Raphaele Panunzio: Risaotta al pomidauro, 1886 la fine dell’Isottèo: O poeta, divina è la Parola; ne la pura Bellezza il ciel ripose ogni nostra letizia; e il Verso è tutto.

Il credo estetico nel romanzo Il Piacere Andrea Sperelli = il poeta dandy stesso la personificazione letteraria di Gabriele d’Annunzio Hofmannsthal – una mascherata gigantesca Isottèo, Triumph der Isotta, ist gleichzeitig ein reales und ein phantastisches Buch, gleichzeitig Wirklichkeit und Traum. Es ist nirgends darin gesagt, daß die beiden Menschen darin kostümiert sind, aber alle ihre Gedanken sind es.

L’angelo erotico la morte le pulsioni fondamentali Freud: eros e thanatos Poema paradisiaco, 1893

L’incurabile Bianco è il letto, che fu già nuziale, ove giace l’infermo sopra un fianco. Ed il volto di lui non è men bianco, forse; che si profonda nel guanciale, appesantito d’un peso mortale. E non mai volto d’uomo fu più stanco. Ma perché quest’immagine t’assale, Anima? Che tristezza oggi t’assale? 1882-96, il viaggio in Grecia, le letture di Arthur Schopenhauer e di Friedrich Nietzsche il teatro musicale di Richard Wagner

Canto dell’ospite componimento XI Canta l’immensa gioia di vivere, d’essere forte, d’essere giovine, di mordere i frutti terrestri con saldi e bianchi denti voraci, di por le mani audaci e cupide su ogni dolce cosa tangibile, di tendere l’arco su ogni preda novella che il desio miri.

Le idee di Nietzsche sin dal 1892 Le cas Wagner, Paris 1892 A travers l’œuvre de Frédéric Nietzsche. Extraits de tous ses ouvrages, Paris 1893 crea i sogni, fa dimenticare le delusioni, diventa una droga aiuta a resistere alla triste materialità della vita l’immensa gioia di vivere