MELONE (Cucumis melo L.) Famiglia: Cucurbitaceae Centri di origine: Africa tropicale e sub-tropicale (Valle del Nilo); centri secondari in Cina, Iran, India I maggiori produttori mondiali sono: Cina, Iran, Spagna, Usa In Europa: Spagna, Italia, Francia, Grecia In Italia: Sicilia, Emilia Romagna, Lombardia, Lazio, Puglia, Campania
Si distinguono 3 principali sottospecie: var. cantalupensis (meloni cantalupi, tipi ‘Charentais’): frutti di forma sferica, a superficie liscia, peso di 600-1500 g var. reticulatus (meloni retati): frutti solcati da un reticolo di lenticelle suberose var. inodorus (meloni invernali): frutti di grandi dimensioni (diametro 20-25 cm, lunghezza anche > 40 cm, peso 1.5-4 kg), forma più o meno allungata, con epicarpo bianco, giallo o verde e polpa bianca, verde chiara, gialla o raramente arancione. Si conservano a lungo (anche per tutto l’inverno, se raccolti molto precocemente)
Melone d’inverno Melone cantalupo Melone retato
Specie allogama ad impollinazione entomofila Esistono cultivar monoiche, andromonoiche, ginomonoiche, ermafrodite. Fiori maschili riuniti in infiorescenze, portati da peduncoli sottili; hanno corolla gialla a 5 petali e 5 stami con due logge estrorse. Favoriti da fotoperiodo lungo, intensità luminose elevate ed alte temperature. Fiori femminili isolati o raramente accoppiati, 1-1,5 volte più grandi di quelli maschili; corolla gialla a 5 petali, ovario infero, rigonfio e peloso. Compaiono 8-10 gg dopo quelli maschili e sono disposti normalmente su ramificazioni di secondo ordine. Favoriti da fotoperiodo breve, basse intensità luminose e bassa temperatura. Specie allogama ad impollinazione entomofila
Melone in fioritura: si noti il fiore femminile sul getto di secondo ordine e i fiori maschili, all’ascella delle foglie, sullo stelo primario
Fiore maschile Fiore femminile
1-3: fiori maschili; 2: fiore maschile a sinistra, fiore femminile a destra; 4: fiore monoico a cui sono stati tolti i petali
COMPOSIZIONE DEL FRUTTO ACQUA 91 % Vitam. C (mg/100 g) 30 GRASSI 0.1 % Niacina (vit. B3 o PP, mg/100 g) 0.7 PROTEINE 0.8 % Tiamina (vit. B1, mg/100 g) 0.05 CARBOIDRATI 8.5 % Riboflavina (vit. B2, mg/100 g) 0.03 CENERI 0.6 % Carotenoidi (mg/100 g) 2.5 K (mg/100 g) 280 P (mg/100 g) 20 Na (mg/100 g) 18 Mg (mg/100 g) 15 Ca e S (mg/100 g) 14 Fe (mg/100 g) 0.4 Tra gli zuccheri, il più importante è il saccarosio, che aumenta con il procedere della maturazione, seguito da fruttosio e glucosio.
ESIGENZE TERMICHE Minima letale: 0 2°C Minima biologica: 12 14°C Minima di germinazione: 13 15°C Ottimale per la germinazione: 20 30°C Ottimale notturna: 18 20°C Ottimale diurna: 24 30°C Ottimale per la maturazione: 22 25°C
ESIGENZE PEDOLOGICHE Predilige terreni profondi, sciolti, argilloso-limosi, ben drenati. Tollera terreni leggermente calcarei, con pH = 6 - 7.5. E’ mediamente sensibile alla salinità (2.2 - 3 dS/m).
AVVICENDAMENTO Coltura da rinnovo Molto sensibile a fusariosi e verticilliosi: avvicendamenti di 4 anni (8-10 anni in presenza di fusariosi) in pien’aria o 4 cicli colturali in serra, che possono ridursi ad un anno utilizzando piante innestate o cv resistenti ad almeno 3 razze di Fusarium oxysporum f.sp. melonis. Fenomeni allelopatici in successione a solanacee e cucurbitacee. Coltura da rinnovo
IMPIANTO Su terreno in piano o prosato, spesso pacciamato. SEMINA TRAPIANTO (a 2-3 foglie, con pane di terra) Distanze: 100-250 cm tra le file; 50-100 cm sulla fila. In serra, con tutoraggio, si può arrivare a 4-5 piante/m2.
INNESTO Impiegato per la lotta contro le tracheomicosi causate da Fusarium oxysporum f.sp. melonis razze 0, 1, 2 e Verticillium spp. e contro i nematodi galligeni Portainnesti: diverse zucche (Benincasa hispida, Cucurbita ficifolia, Cucurbita maxima, Cucumis metuliferus) o cultivar selezionate di melone. Innesto con piantine aventi 1-2 foglie vere. Il trapianto può avvenire dopo circa 40 giorni. Si fa per approssimazione, per incisione laterale, per inserzione apicale
Innesto a spacco laterale Innesto per inserzione apicale Innesto per approssimazione
ESIGENZE NUTRITIVE Asportazioni per 10 t di frutti: 32 kg N; 5-10 kg P2O5; 52 kg K2O; 50 kg Ca; 5 kg Mg Il massimo di assorbimento si ha 30-45 giorni dopo il trapianto, poi decresce, pur mantenendosi su valori elevati fino alla maturazione. Su un ciclo di 90 giorni, il 60% della sostanza fresca viene formato negli ultimi 30 giorni.
CONCIMAZIONE 40-100 t di letame/ha Mediamente, in pien’aria, per produrre 35 t/ha si apportano: 120-180 kg N/ha; 60-100 kg P2O5/ha; 150-200 kg K2O/ha N: frazionato alla semina e in copertura (al diradamento, prima della fioritura, all’inizio dell’ingrossamento dei frutti) P: in pre-semina (eventualmente localizzato alla semina), eventualmente prima della fioritura in fertirrigazione K: in pre-semina (eventualmente localizzato alla semina), eventualmente prima della fioritura in fertirrigazione
Con N: Con P: Con K: > n° fiori femminili > precocità > resa > peso frutti > contenuto zuccherino > precocità > ac.ascorbico > zuccheri > aroma > succosità colore più intenso < danni da Fusarium Somministrazioni di Ca aumentano il rapporto fiori ermafroditi/fiori maschili, la resa, la conservabilità, lo spessore della polpa, il tenore in ac. ascorbico e zuccheri
Con irrigazione: > resa Tollera bene la siccità (apparato radicale ampio e profondo e rapida chiusura degli stomi) Con irrigazione: > resa Periodo critico: fioritura - ingrossamento frutti Con irrigazione abbondante e frequente: < % sostanza secca, > n°. di frutti con spaccature, < tenore in zuccheri, ac. ascorbico e -carotene, < conservabilità, > incidenza di Fusarium oxysporum f.sp. melonis
Coefficiente colturale: varia da 0. 5 - 0 Coefficiente colturale: varia da 0.5 - 0.6 (all’inizio ed alla fine del ciclo colturale) a 0.8 (durante l’ingrossamento dei frutti). Il volume di adacquamento viene calcolato in modo da restituire dal 40% al 100% dell’acqua evapotraspirata. Volumi stagionali: 2500-4000 m3/ha Sistemi d’irrigazione: a manichetta forata, a goccia, per aspersione Interrompere l’irrigazione circa due settimane prima della raccolta.
CONTROLLO DELLE INFESTANTI - SARCHIATURA - PACCIAMATURA - DISERBO: in pre-semina: benfluralin, trifluralin, chlortal dimetil in pre-trapianto: naptalane, benfluralin, trifluralin, chlortal dimetil in pre-emergenza: naptalane in post-trapianto: chlortal dimetil, trifluralin, fluazifop-butil, setossidim
CIMATURA Quella classica prevede il taglio dell’asse principale al di sopra della 2a-3a foglia quando la pianta è alta 10-15 cm e presenta 3-4 foglie vere; taglio degli steli primari (1-3) a 4-6 foglie; taglio degli steli secondari 1-2 foglie sopra il I o II frutto. Spesso in pieno campo non viene effettuata. Nelle cv monoiche con allevamento verticale, lo stelo principale viene cimato quando raggiunge l’altezza di circa 2 m. Il tipo di cimatura e l’entità della stessa dipendono: 1) dalla cv e dal tipo di fiori posseduto (le monoiche formano, rispetto alle andromonoiche, i fiori femminili a livelli più bassi degli steli principali, primari e secondari); 2) dalla vigoria delle piante; 3) dal periodo di coltivazione e dal tipo di allevamento; 4) dall’ampiezza del periodo di raccolta
ALTRI INTERVENTI DI POTATURA VERDE SCACCHIATURA: nell’allevamento in verticale, si eliminano i germogli ascellari fino ad un’altezza di 50-70 cm SFOGLIATURA: nell’allevamento in verticale, si eliminano le foglie fino ad un’altezza di 50-70 cm
TRATTAMENTI CON FITOREGOLATORI ALLEGANTI: benziladenina (BA), auxino-simili (NOA, NAA), acido gibberellico (GA3). PROMOTORI DELLA FORMAZIONE DI FIORI FEMMINILI ED ERMAFRODITI: ethephon, NAA, BA MATURANTI: ethephon
RACCOLTA Comunemente la raccolta inizia 90-100 giorni dopo la semina e si protrae per 10-15 giorni, fino ad un mese per i meloni invernali. Il tenore in saccarosio deve essere di circa il 10% Sintomi della maturazione: appassimento della prima foglia sopra il frutto; cambiamento di colore dell’esocarpo. Inoltre: nei meloni retati, il distacco del peduncolo dal frutto, la retatura più rilevata e chiara; nei cantalupi ed invernali, la comparsa di screpolature circolari attorno al peduncolo, la scomparsa della peluria e la formazione della pruina cerosa RESE: 20-35 t/ha in pien’aria, 30-50 t/ha in coltura protetta
OBIETTIVI DEL MIGLIORAMENTO GENETICO Produttività Precocità Uniformità di pezzatura Contemporaneità di maturazione Adattamento alla coltivazione in serra Resistenza alla manipolazione ed ai trasporti Lunga durata di conservazione Resistenza alle spaccature Consistenza, sapore, contenuto zuccherino e vitaminico Resistenza alle principali malattie (fusariosi, verticilliosi, oidio)