9 MAGGIO 2008 I GIORNATA IN MEMORIA DI TUTTE LE VITTIME DEL TERRORISMO E DELLE STRAGI DI TALE MATRICE.

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9 MAGGIO 2008 I GIORNATA IN MEMORIA DI TUTTE LE VITTIME DEL TERRORISMO E DELLE STRAGI DI TALE MATRICE

9 MAGGIO 2008 Venerdì 9 maggio si celebra per la prima volta al Quirinale il "Giorno della memoria", istituito con la legge n. 56 del 4 maggio 2007, simbolicamente nella ricorrenza dell'assassinio dell'onorevole Aldo Moro, "al fine di ricordare tutte le vittime del terrorismo, interno e internazionale, e delle stragi di tale matrice".

L’ONOREVOLE ALDO MORO RAPITO E UCCISO DALLE BRIGATE ROSSE NEL 1978 9 MAGGIO 2008 IL 9 MAGGIO Per ricordare capire, insegnarlo a chi non c'era: cosa è stato il terrorismo, cos'è adesso, chi sono le sue vittime, perché dal 1967 a oggi in Italia sono morte circa duecento persone e più del doppio sono state ferite per colpa e per mano del terrorismo. L’ONOREVOLE ALDO MORO RAPITO E UCCISO DALLE BRIGATE ROSSE NEL 1978

IL PALAZZO DEL QUIRINALE 9 MAGGIO 2008 Si è svolta questa mattina, al Palazzo del Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, la cerimonia di commemorazione del "Giorno della memoria" dedicato alle vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice”, condotta da Mario Calabresi, figlio del commissario Luigi e autore del libro "Spingendo la notte più in là". IL PALAZZO DEL QUIRINALE

LA CORONA DI FIORI IN VIA CAETANI Prima della cerimonia al Quirinale il Capo dello Stato ha deposto una corona di fiori in Via Caetani davanti alla lapide che ricorda il sacrificio dell'onorevole Aldo Moro. In tutte le scuole e negli uffici pubblici alle ore 12 è stato osservato un minuto di silenzio .

LA CERIMONIA AL QUIRINALE La cerimonia che si è svolta in mattinata al Quirinale è stata fortemente voluta dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

LA CERIMONIA AL QUIRINALE Alla cerimonia sono intervenuti molti famigliari delle vittime del terrorismo: Paolo Bolognesi, Presidente dell'"Associazione famigliari delle vittime della strage della stazione di Bologna", Anna Ceraso, studentessa del Liceo Classico "Arnaldo" di Brescia , per il progetto "Memoria" che coinvolge gli studenti della città della strage di Piazza della Loggia, Giovanni Berardi, Presidente dell'"Associazione italiana vittime del terrorismo e dell'eversione contro l'ordinamento costituzionale dello Stato", e la signora Agnese Moro, figlia dell’onorevole Aldo Moro ucciso 30 anni fa dalle Brigate Rosse.

LA CERIMONIA AL QUIRINALE Per l'occasione la Presidenza della Repubblica ha realizzato il volume "Per le vittime del terrorismo nell'Italia repubblicana", edito dall'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato.

LA CERIMONIA AL QUIRINALE Il libro intende "rendere omaggio, nel modo più solenne, a tutti coloro - fossero essi semplici cittadini, umili e fedeli servitori dello Stato, o protagonisti della storia repubblicana, come lo fu l'onorevole Aldo Moro - che in quel contesto pagarono col sacrificio della loro vita i servigi resi alle istituzioni repubblicane", come si legge nella prefazione scritta dal Capo dello Stato.

Il libro di Mario Calabresi IL PRESIDENTE GIORGIO NAPOLITANO CON MARIO CALABRESI E LA MAMMA, AL TERMINE DELLA COMMEMORAZIONE DEL "GIORNO DELLA MEMORIA" DEDICATO ALLE VITTIME DEL TERRORISMO E DELLE STRAGI Il libro di Mario Calabresi

IL DISCORSO DEL PRESEDENTE DELLA REPUBBLICA “Questo è il giorno del ricordo e del pubblico riconoscimento che l'Italia da tempo doveva alle vittime del terrorismo. E' il giorno del sostegno morale e della vicinanza umana che l'Italia sempre deve alle loro famiglie. Ed è il giorno della riflessione su quel che il nostro paese ha vissuto in anni tra i più angosciosi della sua storia e che non vuole mai più, in alcun modo, rivivere.

IL DISCORSO DEL PRESEDENTE DELLA REPUBBLICA Parlo del terrorismo serpeggiante in Italia a partire dalla fine degli anni '60, e infine esploso come estrema degenerazione della violenza politica ; parlo delle stragi di quella matrice e della lunga trama degli attentati, degli assassinii, dei ferimenti che insanguinarono le nostre città. L'obbiettivo che i gruppi terroristici così perseguivano era quello della destabilizzazione e del rovesciamento dell'ordine costituzionale. Dedichiamo l'incontro di oggi in Quirinale alle vittime di quell'attacco armato alla Repubblica, che seminò ferocemente lutto e dolore.” Con queste parole il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha aperto la celebrazione del "Giorno della memoria dedicato alle vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice".

IL DISCORSO DEL PRESEDENTE DELLA REPUBBLICA Ha poi aggiunto “La scelta della data per il "Giorno della memoria" è caduta per validi motivi sull'anniversario dell'assassinio di Aldo Moro. Perché se nel periodo da noi complessivamente considerato, si sono incrociate per qualche tempo diverse trame eversive, da un lato di destra neofascista e di impronta reazionaria, con connivenze anche in seno ad apparati dello Stato, dall'altro lato di sinistra estremista e rivoluzionaria, non c'è dubbio che dominanti siano ben presto diventate queste ultime, col dilagare del terrorismo delle Brigate Rosse. E il bersaglio più alto e significativo che esso abbia raggiunto è stato il Presidente della Democrazia Cristiana, sequestrato, tenuto prigioniero per quasi due mesi e infine, con decisione spietata, ucciso….

IL DISCORSO DEL PRESEDENTE DELLA REPUBBLICA Quel che più conta, tuttavia, è scongiurare ogni rischio di rimozione di una così sconvolgente esperienza vissuta dal paese, per poter prevenire ogni pericolo di riproduzione di quei fenomeni che sono tanto costati alla democrazia e agli italiani…Occorre opporre a questo pericoloso fermentare di rigurgiti terroristici la cultura della convivenza pacifica, della tolleranza politica, culturale, religiosa, delle regole democratiche, dei principi, dei diritti e dei doveri sanciti dalla Costituzione Repubblicana. E occorre ribadire e rafforzare, senza ambiguità, un limite assoluto, da non oltrepassare qualunque motivazione si possa invocare : il limite del rispetto della legalità, non essendo tollerabile che anche muovendo da iniziative di libero dissenso e contestazione si varchi il confine che le separa da un illegalismo sistematico e aggressivo.

PER SAPERNE DI PIU’ 69 morti e più di mille feriti, 7.866 attentati e 4.290 episodi di violenza: sembra un bollettino di guerra, è invece il bilancio di una stagione politica tra le più drammatiche della prima Repubblica, quella che negli anni Settanta ha visto contrapposte in Italia l’estrema destra e l’estrema sinistra.

TERRORISMO Metodo di lotta politica caratterizzato dal sistematico ricorso alla violenza (assassinii, attentati dinamitardi, sabotaggi). Nel sec. XX il terrorismo fu fatto proprio da gruppi ideologicamente orientati in modo diverso, indirizzandosi contro obiettivi più generali e spesso indiscriminati (bombe in luoghi pubblici, sequestro e uccisione di innocenti).

TERRORISMO Utilizzato da gruppi estremi di sinistra e di destra, fu rilanciato nelle società occidentali da organizzazioni sviluppatesi dopo l'esaurirsi della contestazione degli anni '60 e particolarmente attive nel decennio '70. Tra queste si possono ricordare in particolare la RAF tedesca, le Brigate Rosse italiane e la francese Action Directe.

STRATEGIA DELLA TENSIONE Espressione con cui viene comunemente indicata la catena di attentati terroristici compiuti in Italia tra gli anni '60 e '70 per destabilizzare la situazione politica e sociale italiana, in presenza di una crescita delle forze di sinistra e del movimento operaio e studentesco, per provocare una reazione conservatrice, se non autoritaria.

STRATEGIA DELLA TENSIONE Punto di partenza della strategia della tensione è considerata la strage provocata il 12 Dicembre 1969 alla Banca dell'Agricoltura di Piazza Fontana a Milano, a cui sono seguiti il tentato golpe Borghese nel 1970, la strage di Piazza della Loggia a Brescia e del treno Italicus nel 1974 la strage della stazione di Bologna nel 1980

ANNI DI PIOMBO Con la strage di Piazza Fontana a Milano, il 12 dicembre del 1969 inizia un periodo difficilissimo per la vita politica e sociale italiana. Il12 dicembre 1969 nella centralissima Piazza Fontana a Milano una bomba esplode all'interno della sede della Banca dell'Agricoltura. Muoiono 17 persone mentre altre 88 restano ferite. Bombe anche a Roma, alla Banca Nazionale del Lavoro di via Veneto, dove rimangono ferite 16 persone, e all'Altare della Patria.

ANNI DI PIOMBO Iniziano i cosiddetti “anni di piombo”, caratterizzati da un lato dalla richiesta di maggiori riconoscimenti da parte di operai e studenti e dall'altro da una serie di attentati e omicidi che mettono a dura prova la stabilità democratica del nostro Paese.

RAPIMENTO E UCCISIONE DI ALDO MORO In Via Fani, a Roma, la mattina del 16 marzo 1978 un commando delle Brigate Rosse rapisce il leader democristiano Aldo Moro e uccide la sua scorta.

RAPIMENTO E UCCISIONE DI ALDO MORO Le Brigate Rosse comunicano subito le loro condizioni per il rilascio dell’uomo politico. In Italia si apre un dibattito drammatico sulla possibilità di accettare o no la trattativa. Aldo Moro viene ucciso il 9 maggio 1978 e il suo corpo viene fatto ritrovare nel bagagliaio di una vettura parcheggiata in Via Caetani a Roma.

MASSIMO D’ANTONA Il 20 maggio 1999 a Roma veniva ucciso Massimo D'Antona, consigliere dell'allora ministro del Lavoro Antonio Bassolino. L'omicidio venne rivendicato dalle Brigate Rosse, organizzazione terrorista che in molti ritenevano ormai relegata a un passato definitivamente superato.

MARCO BIAGI Il 19 marzo 2002 a Bologna viene ucciso per strada Marco Biagi, consulente di un altro ministro del Lavoro, Roberto Maroni.

MARCO BIAGI Il momento e la dinamica dell’uccisione hanno fatto subito pensare ad un nuovo atto delle Brigate Rosse, che hanno puntualmente rivendicato. In entrambi i casi sul tavolo della trattativa tra governo e parti sociali c'erano importanti decisioni e riforme per il mondo del lavoro.