I VIRUS INFLUENZALI Guido Scalia L’INFLUENZA AVIARIA

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Transcript della presentazione:

I VIRUS INFLUENZALI Guido Scalia L’INFLUENZA AVIARIA Università degli Studi di Catania L’INFLUENZA AVIARIA Catania, 21 dicembre 2005 I VIRUS INFLUENZALI Guido Scalia Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Catania

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La comunicazione Virus polli, allarme anche per l'Italia "In caso di pandemia 150 mila morti" Storace rassicura: "Siamo primi per numero di vaccini acquistati" Pronto anche un opuscolo informativo dei medici di famiglia

Rassicurare senza “Informare” equivale ad allarmare !!!

Pandemie 1918 – 1919: influenza “Spagnola” (A/H1N1) (40 - 50 milioni di morti stimati). Va rilevato che molti soggetti morirono per complicanze batteriche, in mancanza di somministrazione di presidi chemioterapici. 1957- 1958: influenza “Asiatica” (A/H2N2) 1967 – 1968: influenza “Hong Kong” (A/H3N2) (totale Asiatica e Hong Kong : 4,5 milioni di morti)

ORTHOMYXOVIRIDAE INFLUENZAVIRUS A INFLUENZAVIRUS B instabile GENERE: INFLUENZAVIRUS A INFLUENZAVIRUS B INFLUENZAVIRUS C TOGOTHOVIRUS instabile instabile stabile

PARASSITI ENDOCELLULARI I VIRUS SONO PARASSITI ENDOCELLULARI OBBLIGATI O BIOPARASSITI

Non presentano organizzazione di tipo cellulare Il virus, quindi, non "cerca" nutrimento all'interno delle cellule, ma ne sfrutta i sistemi di TRASCRIZIONE E TRADUZIONE

La parte fondamentale del virus è l'acido nucleico.

ACIDO NUCLEICO RNA monocatenario (-) segmentato: 8 “cromosomi” (virus A e B) 7 “cromosomi” (virus C) Virus A e B: HA da cromosoma 4 NA da cromosoma 6 Virus C: no NA; presente HEF (HA multifunzionale anche con funzione neuraminidasica)

Il capside virale ha essenzialmente due funzioni: PROTEZIONE e "ANTIRECETTORIALITA' "

Il pericapside rende i virus più labili in ambiente "esterno". Nei virus muniti di pericapside gli "antirecettori" si trovano solo su di esso. Il pericapside rende i virus più labili in ambiente "esterno".

STRUTTURA Virione sferico, polimorfo, 80-120 nm Pericapside munito di: Emoagglutinina (HA) Neuraminidasi (NA) Proteina M2 (canale ioni)

Gli antigeni più importanti ai fini dell'immunità sono, di norma, i più esterni.

NEURAMINIDASI Enzima Impedisce la neutralizzazione del virus da parte dell’acido sialico presente nel muco delle mucose respiratorie. Consente l’arrivo del virus a contatto con le cellule bersaglio. Nella fase di fuoriuscita, idrolizza residui di acido sialico e favorisce l’infezione

EMOAGGLUTININA E’ l’antirecettore che consente l’adsorbimento del virus mediante aggancio ai residui di acido sialico degli recettori cellulari (glicoproteine e glicolipidi di membrana)

R E P L I C A Z O N I N F L U E Z A

M2 è il bersaglio di farmaci antiinfluenzali amantidina e rimantidina La proteina M2 forma il canale ionico che contribuisce all’abbassamento del pH nell’endosoma, essenziale per la fusione del pericapside. M2 è il bersaglio di farmaci antiinfluenzali amantidina e rimantidina

R E P L I C A Z O N I N F L U E Z A

Gli antigeni più interni (NP ed M) sono estremamente stabili e presenti in tutti i generi. Differenze sostanziali solo per NA ed HA

GLI INFLUENZAVIRUS B E C NON INFETTANO ALTRE SPECIE ANIMALI

DERIVA E VARIAZIONE ANTIGENICA Deriva antigenica Deviazione antigenica HA o NA HA o NA Drift Shift

Le mutazioni si hanno grazie alla struttura “cromosomica” dell’RNA che consente un più facile “riassortimento”

Più virus influenzali con piccole o medie mutazioni, infettando la stessa cellula, possono riassortire il cromosoma mutato e quando avviene per HA o NA o entrambi, si può incorrere in pandemie

SHIFT ANTIGENICO

Mutamenti genetici dei virus A Antigenic Drift Graduale, evoluzione, pressione immunologica selettiva presente nella popolazione, epidemie annuali Antigenic Shift Drastico, pandemie decennali conseguenza della comparsa di nuovi sottotipi di HA e NA sulla superficie virale riassortimento, trasmissione all’uomo di virus influenzali circolanti in animali domestici e selvatici

Sottotipi antigenici di HA e NA delle varianti di virus influenzali A

L’INFLUENZA UMANA NEGLI ULTIMI 100 ANNI H1N1 H2N2 H3N2 H1N1 H5N1 H9N2 H5N1 H7N7 H5N1 1918 1957 1968 1977 1997 1999 2003 2004 March NL 1925 1950 1975 2000 Feb HK R. G. Webster*et al., Science 2003; 302

EPIDEMIE INFLUENZALI NEL MONDO DAL 1918 AD OGGI Periodo 1918 - 2003 Anno Nome (sottotipo virale) Età colpite Numero decessi 1918 Influenza Spagnola (H1N1) Tutte le età 20 – 40 milioni 1957 Influenza Asiatica (H2N2) >65 aa. - <5 aa. 4,5 milioni 1968 Influenza Hong Kong (H3N2) >65 aa. - <5 aa. 1997 Influenza aviaria (H5N1) 6/18 Tutte le età ? ? ? ? WHO 2003

Nomenclatura dei virus influenzali TYPE TOWN NUMBER YEAR MAJOR TYPE of influenza where first isolated of isolates of isolation of HA and NA A/Singapore/6/86/(H1N1) A/Hong Kong/1/68 (H3N2) B/Beijing/184/93 B/Harbin/07/94 C/Paris/1/67

L'infezione virale a 2 livelli: ORGANISMO e CELLULA

Parametri fondamentali dell'infezione virale SPETTRO D'OSPITE TROPISMO SUSCETTIBILITA‘ PERMISSIVITA'

SPETTRO D'OSPITE Si intende la capacità che un virus ha di infettare specificamente un determinato organismo

La specificità di un virus nei confronti di un determinato TROPISMO La specificità di un virus nei confronti di un determinato organo o apparato

Capacità di una cellula di far penetrare il virus al proprio interno SUSCETTIBILITA' Capacità di una cellula di far penetrare il virus al proprio interno

PERMISSIVITA' Capacità della cellula a far esprimere l'acido nucleico virale in tutte le sue potenzialità consentendo la completa replicazione del virus stesso

Cumulative Number of Confirmed Human Cases of Avian Influenza A/(H5N1) Reported to WHO 13 February 2006 Country   2003 2004 2005 2006 Total cases deaths Cambodia 4 China 8 5 3 12 Indonesia 17 11 7 25 18 Iraq 1 Thailand 2 22 14 Turkey Viet Nam 29 20 61 19 93 42 46 32 95 41 15 169 91

Policlinico di Catania: il ….. “core” della Virologia Raffaela Maria Domenica Ilenia Guido