Le diverse chiamate di Dio

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Transcript della presentazione:

Le diverse chiamate di Dio Vocazioni e Missioni Nella Bibbia l’esperienza della relazione con Dio passa attraverso una serie di incontri a tu per tu, faccia a faccia, in cui singole persone vengono investite dall’iniziativa di Dio che sceglie uomini e donne per compiti particolari o per svolgere un ruolo speciale entro la storia della salvezza. perciò vocazione e missione spesso sono distinte solo in linea teorica e non nell’esistenza reale delle persone: Dio si rivolge in modo speciale ad alcune persone in vista di… Cercheremo di analizzare alcuni racconti di vocazione tra Antico e Nuovo Testamento. Le diverse chiamate di Dio

PRIMA FASE Trovare le scene di vocazione nell’AT Organizzarle Analizzarle

Tra Antico e Nuovo testamento Abramo Gen 11,27-12,3 Mosè Es 3,1-12 Bezaleel Es 35,30-35 Giosué Gs 1,1-9 Gedeone Gdc 6,11-24 Samuele 1Sam 3,1-21 Amos Am 7,10-15 Isaia Is 6,1-13 Geremia Ger 1,4-10; 15,10-21 Ezechiele Ez 2,1-3,17 SCHEMA DI LAVORO Dove avviene Come avviene Chi chiama A cosa si è chiamati Tratti specifici La cosa migliore per renderci conto di come le chiamate di Dio siano diverse a seconda delle persone, del tempo, del luogo e delle diverse situazioni nella storia della salvezza conviene analizzare alcune delle vocazioni che si incontrano nell’Antico Testamento. Ho scelto 10 racconti tra quelli più classici, anche se alcuni – Bezaleel, in testa, ma anche Gedeone, Ezechiele o Amos – sono meno noti o poco usati nelle catechesi. Mi pare importante, però, metterci davanti alla ricchezza e alla diversità delle vocazioni che spaziano da un patriarca, pastore seminomade, come Abramo a profeti, a condottieri ad artigiani. In questa lista dovremmo aggiungere anche personaggi che, normalmente, non vengono inseriti tra le vocazioni come Saul o Davide in quanto re e, quindi, “unti” o come Aronne, fratello di Mosè, o anche – risalendo “in principio” – ad Adamo e Eva. Tuttavia, dato che lo scopo del laboratorio è di trovare un metodo di lavoro per affrontare questi testi e non di esaurire l’analisi di tutte le vocazioni, la cosa importante è di essere coscienti che ciascuna di queste figure, se affrontata nel modo giusto, può aiutarci a cogliere un aspetto particolare della relazione con Dio e a interrogarci su quale sia la nostra.

Come dite “vocazione”? Nell’AT non c’è una parola o un verbo specifico, ma il verbo “chiamare” o un’espressione: “Dio disse a…”, “La Parola di Dio cadde (o fu rivolta) a…” Nell’AT c’è anche la chiamata “collettiva” a tutto Israele: es. Dt 4,32-38; vocazione come “elezione” Nei Vangeli sinottici vi sono tre verbi che gli evangelisti usano: Kaleo = chiamare, rivolgersi a qualcuno Prosfoneo = chiamare qualcuno a voce alta Akoluteo = seguire, andare con qualcuno Il Vangelo di Giovanni non usa nessuna di queste espressioni, per indicare il discepolato, ma preferisce il verbo “mandare” (eccezione: “seguimi” 21,19.22) Il vocabolario è importante perché oggi la parola “vocazione” assume nel nostro parlare molti significati spesso non legati direttamente ad una concezione religiosa. Infatti parliamo di vocazione anche per indicare un particolare talento nel fare qualcosa, un interesse coinvolgente verso un’attività. Nella Bibbia non esistono vocazioni “laiche”: anche quella di Bezaleel e OOliaab e dei loro figli (vocazione nel lavorare ogni sorta di materiali) viene da Dio ed è orientata alla gloria di Dio (cf. Esodo 35,30-35). Anche i verbi o le espressioni, spesso, non sono specifici dell’uso religioso, ma acquisiscono un valore particolare quando il soggetto che chiama è JHWH. Nel Nuovo Testamento il lessico dei Vangeli sinottici non fa eccezione, a parte l’uso più specifico del verbo “seguire” usato all’imperativo da Gesù verso potenziali discepoli. Il Vangelo di Giovanni, poi, non parla di “chiamate”, ma preferisce il vocabolario missionario dell’inviare, del mandare; fa eccezione solo la seconda finale che, probabilmente, proviene da una tradizione collegata, ma diversa. Anche rispetto al Nuovo Testamento abbiamo fatto la scelta di considerare le chiamate che Gesù fa durante la vita pubblica. Rimangono perciò fuori da questa prospettiva sia Maria che Giuseppe, da un lato, sia Barnaba e Paolo, dall’altro. Gli altri testi – soprattutto le lettere di Paolo, ma anche gli Atti degli Apostoli – mostrano un’estensione dell’idea di vocazione a tutti coloro che abbracciano la fede in Gesù risorto come Salvatore e ne traggono una serie di conseguenze ecclesiali.

Alcuni elementi comuni e non Simili arriva improvvisa chiede uno stacco talvolta genera timore contiene una promessa è in vista di una salvezza DIVERSI momenti della vita la missione è più o meno precisa la missione si precisa e modifica durante la vita o rimane la stessa

SECONDA FASE Trovare le scene di vocazione nel NT Organizzarle Analizzarle e Confrontarle con alcune dell’AT

Quali chiamate nei Vangeli? Chiamate personali: Pietro, Andrea, Giacomo e Giovanni Levi (Matteo) Un uomo lungo la strada (Lc 9,59-60) Chiamate di gruppo I Dodici (Mc 3,13-15) I settantadue discepoli (Lc 10,1-5) Chiamata ai peccatori Mc 2, 16-17; nel // Lc 5,30-32 aggiunge «affinché si convertano»

Confronto tra due vocazioni Isaia 6,1-10 Nell'anno in cui morì il re Ozia, io vidi il Signore seduto su un trono alto ed elevato; i lembi del suo manto riempivano il tempio. Sopra di lui stavano dei serafini; ognuno aveva sei ali: con due si copriva la faccia, con due si copriva i piedi e con due volava. Proclamavano l'uno all'altro, dicendo: "Santo, santo, santo il Signore degli eserciti! Tutta la terra è piena della sua gloria". Vibravano gli stipiti delle porte al risuonare di quella voce, mentre il tempio si riempiva di fumo. E dissi: "Ohimè! Io sono perduto, perché un uomo dalle labbra impure io sono e in mezzo a un popolo dalle labbra impure io abito; eppure i miei occhi hanno visto il re, il Signore degli eserciti". Allora uno dei serafini volò verso di me; teneva in mano un carbone ardente che aveva preso con le molle dall'altare. Egli mi toccò la bocca e disse: "Ecco, questo ha toccato le tue labbra, perciò è scomparsa la tua colpa e il tuo peccato è espiato". Poi io udii la voce del Signore che diceva: "Chi manderò e chi andrà per noi?". E io risposi: "Eccomi, manda me!". Egli disse: "Va' e riferisci a questo popolo: "Ascoltate pure, ma non comprenderete, osservate pure, ma non conoscerete". Rendi insensibile il cuore di questo popolo, rendilo duro d'orecchio e acceca i suoi occhi, e non veda con gli occhi né oda con gli orecchi né comprenda con il cuore né si converta in modo da essere guarito". Luca 5,1-11 Mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca. Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: "Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca". Simone rispose: "Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti". Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell'altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare. Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: "Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore". Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: "Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini". E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono. Marco 3,13-18 Salì poi sul monte, chiamò a sé quelli che voleva ed essi andarono da lui. Ne costituì Dodici - che chiamò apostoli -, perché stessero con lui e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demòni. Costituì dunque i Dodici: Simone, al quale impose il nome di Pietro, poi Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanèrghes, cioè "figli del tuono"; e Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo, figlio di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananeo 19e Giuda Iscariota, il quale poi lo tradì. Confrontando le vocazioni di cui si parla nell’Antico Testamento con quelle che i Sinottici raccontano durante la vita pubblica di Gesù saltano all’occhio alcune differenze: 1) Il soggetto che chiama non è YHWH, ma Gesù 2) I chiamati sono orientati prima di tutto a stare con Gesù, a imparare da Lui, solo secondariamente ad agire in suo nome 3) Nell’AT vocazione e missione sono uniti anche temporalmente; nei Sinottici sono separate: la missione inizierà dopo l’incontro con il Risorto (Marco e Matteo) oppure dopo Pentecoste (Luca) 4) La vocazione dei Dodici è in funzione di tutti gli uomini (universalità)

La vocazione e l’esperienza ecclesiale Un cambiamento fondamentale nell'idea di vocazione si ha con il passaggio dalla «tradizione di Gesù» alla «tradizione su Gesù» cioè con il passaggio alla comunità cristiana: Vocazione diviene la chiamata a seguire Gesù, ma a partire dal battesimo Vocazione diventa chiamata a un cambiamento di vita: risorti con Cristo Vocazione diviene chiamata a operare secondo i doni dello Spirito: carismi e ministeri ecclesiali Bisogna stare attenti a ricordarci che le vocazioni di cui si parla nei vangeli sinottici sono molto particolari perché riguardano la costituzione di una comunità di discepoli che sarà chiamata ad essere testimone della vita di Gesù e, soprattutto, della sua morte e risurrezione (cf. le caratteristiche di chi deve sostituire Giuda Iscariota in Atti degli Apostoli 1,21-22). Per le seguenti generazioni di credenti la vocazione cristiana è sempre in riferimento a Gesù, ma si attua attraverso l’accoglienza nella fede del valore salvifico per me della sua morte e risurrezione così come si realizza nel battesimo. La vocazione, poi, si trasferisce nella vita cristiana del battezzato come scoperta ulteriore di come tradurre nella propria esistenza la vita nuova in Cristo cui partecipa per mezzo dello Spirito Santo: qui entrano in gioco i particolari compiti ecclesiali cui ciascuno è chiamato in vista del bene della comunità cristiana e di tutti gli uomini (leggere Prima lettera ai Corinzi 12-13).