Meeting del Network Nazionale

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Meeting del Network Nazionale Giovedì, 17 dicembre 2009 IDOS, Via Aurelia 796, Roma TERZA SESSIONE Utilizzazione delle fonti amministrative: qualità, possibili approfondimenti e sviluppi Salvatore STROZZA (Università di Napoli Federico II - strozza@unina.it) Cinzia CONTI (ISTAT - ciconti@istat.it)

Indice Evoluzione delle rilevazioni sull'immigrazione Produzione statistica e nuove esigenze informative sulle migrazioni e l’UE Potenzialità del record-linkage (la mobilità interna degli stranieri) Alcune potenzialità del vecchio censimento (categorie individuabili e scolarità dei giovani straniera) Apporto conoscitivo indagini ad hoc (es. ITAGEN2) Considerazioni conclusive (sviluppi delle possibilità conoscitive a livello nazionale e locale)

1. Evoluzione rilevazioni su immigrazione (1) 1980 – Quesito sulla cittadinanza (solo le principali e il resto area geografica) nella rilevazione ISCAN delle iscrizioni e cancellazioni per trasferimento della residenza [mod. APR/4]. 1984 – Quesito sulla cittadinanza nella rilevazione degli eventi di stato civile 1983-87 – Prima indagine coordinata su “La popolazione straniera presente in Italia”, svolta in collaborazione tra diversi gruppi universitari 1992 – I micro-dati sui permessi di soggiorno del Ministero dell’Interno sono rivisti dall’ISTAT e parte la serie omogenea fino al 2007 (ISTAT, 1998) 1993 – Inizia la rilevazione anagrafica degli stranieri residenti (bilancio demografico annuale e stock per cittadinanza, in entrambi i casi per sesso) [mod. P.3] 1993-94 – Seconda indagine coordinata su “Indicatori di integrazione degli stranieri”, svolta in collaborazione tra diversi gruppi universitari 1995 – Vengono considerate tutte le cittadinanze nella rilevazione ISCAN 1996-2000 – Indagini campionarie con il metodo dei centri e ambienti di aggregazione in alcune aree della Lombardia 1998 – Gli italiani per acquisizione sono distinti dagli italiani dalla nascita nelle rilevazioni di stato civile e in quelle giudiziarie (separazioni e divorzi) 1999 – Parte la rilevazione sulle iscrizioni anagrafiche per nascita [mod. P.4]

1. Evoluzione rilevazioni su immigrazione (2) 2001 – Il censimento demografico punta l’attenzione in particolare sulla popolazione residente distinguendo gli stranieri secondo la cittadinanza attuale e gli italiani per acquisizione secondo la cittadinanza precedente 2001-2009 – Parte l’indagine campionarie annuale con il metodo dei centri e ambienti di aggregazione in Lombardia realizzata dalla Fondazione ISMU all’interno dell’Osservatorio regionale sull’immigrazione e la multietnicità 2002 – Inizia la rilevazione anagrafica degli stranieri residenti per sesso e anno di nascita [Strasa] 2005 – Per la prima volta l’Indagine Continua sulle Forze di Lavoro (ICFL) dell’ISTAT fornisce stime affidabili sulla popolazione straniera residente. 2005 - L’ISTAT diffonde alcuni dati sullo stato di salute e il ricorso ai servizi sanitari degli stranieri rilevati nell’Indagine Multiscopo sulle famiglie 2005 - Nell’ambito del progetto “Il Mezzogiorno dopo la grande regolarizzazione” (finanziato dal Ministero del Lavoro e realizzato dalla Fondazione ISMU in collaborazione con altri enti) viene condotta l’indagine SUD su 30.000 immigrati maggiorenni originari dei PFPM, di cui 22.000 presenti nelle 30 province del Sud e 8.000 in 10 province del Centro-Nord 2005-2006 – Viene realizzata la prima l’Indagine campionaria su “I ragazzi figli di stranieri e di italiani” (ITAGEN2), coordinata dall’Università di Padova in collaborazione con altre Università ed Enti di ricerca. Ha riguardato oltre 20.000 alunni della scuola secondaria di 1° grado (di cui circa la metà stranieri) residenti in 10 regioni italiane. Seconda fase nel 2008.

1. Evoluzione rilevazioni su immigrazione (3) 2008 - Nel questionario dell’ICFL dell’ISTAT è stato inserito per il II trimestre del 2008 un modulo ad hoc standardizzato a livello europeo con informazioni su alcuni aspetti dell’integrazione degli stranieri e loro discendenti nel mercato del lavoro. 2008 – E’ stata realizzata l’Indagine campionaria su “La misura del livello di integrazione della popolazione straniera in Italia attraverso dati di indagine” da parte della fondazione ISMU in collaborazione con Università ed enti territoriali. Oltre 12.000 interviste svolte in 30 aree geografiche (grandi comuni o province). Risultati in fase di pubblicazione! 2009 – E’ in fase di ultimazione l’Indagine campionaria su “I percorsi lavorativi dei cittadini immigrati” (PERLA), finanziata dal Fondo europeo per l’integrazione dei cittadini di paesi terzi 2007-1013, dal Ministero del Lavoro e dal Ministero dell’Interno, e realizzata da Fondazione ISMU, Censis, IPRS. Circa 16.000 interviste in 18 province. In fase di completamento! 2009 – E’ stata avviata nel mese di giugno l’Indagine ISTAT su “Condizione di vita degli stranieri” attraverso una convenzione con il Ministero del Lavoro. Rappresenta un ampliamento dell’indagine EU-SILC (European Statistics on Incomes and Living Conditions). L’indagine riguarda 7.000 famiglie con almeno un componente straniero. Diffusione dei risultati prevista per dicembre 2010! 2010 – Indagine Multiscopo dell’ISTAT sulla Condizione e integrazione sociale dei cittadini stranieri in Italia, finanziata dal Ministero della Salute e dal Dipartimento per le pari opportunità. Nei primi mesi del prossimo anno sarà svolta un’indagine pilota e a seguire la rilevazione che interesserà circa 12.000 famiglie con almeno uno straniero. In fase avanzata di progettazione!

1. Evoluzione rilevazioni su immigrazione Novità legislative recenti e impatto sulle statistiche L’entrata in vigore l’11 aprile 2007 del Dlgs n. 30, che recepiva la Direttiva 2004/38/CE del Parlamento europeo, relativa al diritto dei cittadini dell’Ue e dei loro familiari di circolare e soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri, ha comportato il venir meno della carta di soggiorno quale titolo abilitante al soggiorno in Italia per i comunitari. La facoltà di richiedere l’iscrizione presso le autorità competenti è stata esercitata dal nostro Paese attraverso la specifica disciplina dell’iscrizione anagrafica. Di conseguenza, l’archivio (individuale) dei permessi di soggiorno riguarda attualmente solo i cittadini non comunitari, mentre per i comunitari si dispone a livello centrale dei soli dati anagrafici aggregati, manifestandosi pertanto nuove esigenze conoscitive. [1.130.000 comunitari, quasi 800 mila romeni e 100 mila polacchi] Il Regolamento (CE) n. 862/2007, del Parlamento europeo, sulle statistiche comunitarie in materia di migrazione e di protezione internazionale fissa le norme comuni per la rilevazione e la compilazione delle statistiche in materia di migrazioni internazionali, popolazione dimorante abitualmente, acquisizione della cittadinanza, protezione internazionale, prevenzione dell’ingresso e del soggiorno illegale, permessi di soggiorno di cittadini di paesi terzi, rimpatri. La normativa impone agli Stati di ottimizzare l’uso dei dati già disponibili per produrre statistiche il più possibile vicine alle definizioni armonizzate. Tale necessità impone all’ISTAT uno sforzo ulteriore per colmare alcuni limiti del quadro informativo italiano, tra l’altro valorizzando la propria azione di coordinamento delle attività degli altri enti del SISTAN, in particolare intensificando la collaborazione con il Ministero dell’interno.

2. Regolamenti europei e statistica REGULATION (EC) No 223/2009 OF THE EUROPEAN PARLIAMENT AND OF THE COUNCIL (sulle statistiche europee) REGULATION (EC) No 862/2007 OF THE EUROPEAN PARLIAMENT AND OF THE COUNCIL (sulle statistiche comunitarie in materia di immigrazione) In corso di approvazione regolamento sulle statistiche demografiche

2. Esigenze informative emergenti e processi di produzione delle statistiche “At EU level, European statistics have become increasingly important for the development, mplementation, monitoring and evaluation of EU policies. European statistics thus constitute an essential contribution to building the information capacity required to sustain the EU's strategic objectives and the underlying policies and supporting instruments” “This way of producing statistics is, however, no longer fully adapted to the changing environment. The new Regulation on statistics1 introduces the European Statistical System (ESS), thereby allowing improvements of efficiency through a systematic collaboration between the partners of the system” COM(2009) 404 final - COMMUNICATION FROM THE COMMISSION TO THE EUROPEAN PARLIAMENT AND THE COUNCIL on the production method of EU statistics: a vision for the next decade

2. Esigenze informative emergenti e processi di produzione delle statistiche Crescenti esigenze in termini di qualità e quantità delle informazioni statistiche Necessità di semplificazione Nuove tecnologie (web2.0)

2. Il tradizionale modello stovepipe Modello per domini differenti “augmented” il livello europeo si aggiunge a quelli nazionali Frutto di uno sviluppo storico in cui le statistiche all’interno dei singoli domini si sono sviluppate in maniera indipendente Vantaggi: flessibilità, capacità di adattamento, etc. Svantaggi: costoso, forte carico statistico, non adatto a raccogliere dati su fenomeni mutlidimensionali

Fonte COM(2009) 404 final

2. Superamento del modello stovepipe Integrazione dei sistemi di produzione statistica Migliore sfruttamento dei dati amministrativi (eventuale combinazione di dati amministrativi e dati di indagine) Per Eurostat: integrazione a livello orizzontale e verticale (collaborative networks) Approccio europeo alla statistica

2. Modello integrato Fonte COM(2009) 404 final

2. Esigenze informative e migrazioni Nel programma statistico comunitario relativamente alle migrazioni si afferma che: 'substantial increases will be necessary in the availability and quality of statistics to support these measures‘ Esigenze conoscitive in campo socio-economico (crisi)

2. Quantificare la presenza straniera regolare Chi è straniero? Non bastano più i permessi di soggiorno Ma non basta nemmeno l’Anagrafe Necessità di ricorrere a più fonti

2. Aspetti innovativi introdotti dal Regolamento 862/2007 Intensificazione della comunicazione tra enti che raccolgono dati e producono statistiche Integrazione di più fonti Necessità di ricorrere a stime Rilevanza dei metadati Cambia necessariamente il “modo” di fare statistica: si passa da un approccio per fonti a un approccio integrato

2. Alcuni esempi di statistiche richieste dal Regolamento 862/2007 Statistiche richieste: Residenti stranieri per età e sesso classificati secondo il gruppo di cittadinanza, il gruppo di paese di nascita STIME Fonti utilizzate: Movimento e calcolo della popolazione straniera residente, Permessi di soggiorno dei cittadini stranieri, Rilevazione sulle forze di lavoro, Popolazione residente comunale straniera per sesso e anno di nascita Popolazione residente comunale per sesso, anno di nascita e stato civile

2. Alcuni esempi di statistiche richieste dal Regolamento 862/2007 Statistiche richieste: Residenti che nel periodo di riferimento hanno acquisito la cittadinanza classificati per età, sesso, precedente cittadinanza o precedente stato di apolide STIME Fonti utilizzate: Movimento e calcolo della popolazione straniera residente, acquisizioni di cittadinanza

2. Altre informazioni richieste Immigrati per età e sesso classificati secondo il gruppo di cittadinanza, il gruppo di paese di nascita, il gruppo di paese di precedente dimora abituale Emigrati classificati per età, sesso, gruppo di cittadinanza, gruppo di paese di successiva dimora abituale

2. Limiti del Regolamento Il regolamento 862/2007 copre solo una parte del fabbisogno informativo Dati di indagine (studio dell’integrazione) Dati amministrativi … record-linkage

3. La mobilità attraverso i dati del record linkage I dati considerati permettono rispetto al collettivo dei regolarizzati di avere il riferimento relativo alla provincia in cui è stata effettuata la regolarizzazione nel 2004 e quella in cui è stata fatta domanda per il rinnovo del permesso nel 2007 505.458 mila regolarizzati (totale 646.829 mila) La mobilità degli stranieri regolarizzati è molto elevata: il 60 per cento di coloro che si sono regolarizzati si sono spostati sul territorio e in molti casi (42 per cento) hanno cambiato ripartizione Come nelle attese si sono spostati meno frequentemente dalla ripartizione di regolarizzazione coloro che hanno fatto domanda di sanatoria nel Nord-ovest e nel Nord-est: sono restati nella stessa ripartizione rispettivamente nel 68 e nel 62 per cento dei casi Coloro che si sono regolarizzati nel Mezzogiorno hanno invece più frequentemente rinnovato il permesso in un’altra ripartizione soprattutto nel Nord-ovest e nel Nord-est.

3. I cambiamenti nello stato civile Fonte: Istat, 2009

3. Stranieri regolarizzati per ripartizione di rinnovo del permesso e ripartizione di regolarizzazione Fonte: elaborazioni Istat su dati del Ministero dell’interno

Fonte: Istat, 2009

3. Rete dei regolarizzati di cittadinanza rumena che si sono spostati tra il 2004 e il 2007 (valori assoluti) Fonte: Istat, 2009. Fonte: elaborazioni Istat su dati del Ministero dell’interno

3. Rete dei regolarizzati di cittadinanza ucraina che si sono spostati tra il 2004 e il 2007 (valori assoluti) Fonte: Istat, 2009 Fonte: elaborazioni Istat su dati del Ministero dell’interno

3. Il modello logistico L’utilizzo di un modello logistico consente di cogliere la relazione che intercorre tra alcune caratteristiche degli stranieri e la loro attitudine a spostarsi sul territorio Come variabile dicotomica di risposta è stata scelta “stessa provincia di regolarizzazione e di rinnovo del permesso/diversa provincia di rinnovo del permesso rispetto a quella di regolarizzazione”. Come predittori sono state utilizzate le seguenti variabili: sesso, classe di età, continente di cittadinanza, ripartizione di regolarizzazione, cambiamento di stato civile tra il 2004 e il 2007, cambiamento di motivo del permesso tra il 2004 e il 2007. Modello generale in cui vengono considerati tutti i regolarizzati con un permesso ancora in vigore al 2007 Modello per quattro cittadinanze: Rumeni, Albanesi, Ucraini e Marocchini

Modello generale (Valori di B) Fonte: Istat, 2009

3. I principali risultati Sono soprattutto i maschi e i giovani a trasferirsi. Per l’età si rileva una chiara scala di valori: la probabilità di spostarsi diminuisce man mano che l’età avanza. Con riferimento alla cittadinanza, cinesi e marocchini, come già osservato, hanno una maggiore propensione a muoversi sul territorio rispetto ai rumeni; moldavi ed ecuadoriani mostrano un’attitudine a spostarsi ancora più bassa. Per quanto riguarda la ripartizione, a parità di altre caratteristiche risulta più elevata la propensione relativa a spostarsi per chi si è regolarizzato in altre ripartizioni rispetto al Nord-ovest. In particolare la propensione allo spostamento è elevata al Sud e nelle Isole. Questo risultato sembrerebbe confermare l’ipotesi che nel Mezzogiorno sia stato richiesto e accettato un numero particolarmente elevato di regolarizzazioni, alle quali successivamente hanno fatto seguito spostamenti sul territorio alla ricerca generalmente di migliori condizioni lavorative. Chi ha modificato lo stato civile si è spostato di più rispetto a coloro per i quali questa caratteristica è rimasta immutata. In particolare, nel periodo considerato, chi si è sposato e chi ha terminato una relazione coniugale (per separazione o morte del coniuge) mostra una propensione relativa a trasferirsi più elevata rispetto chi è rimasto nella condizione di celibe o nubile. Osservando il cambiamento del motivo del permesso di soggiorno e prendendo come riferimento la categoria di coloro per cui è rimasto invariato il motivo “lavoro”, chi ha trasformato il motivo del permesso di soggiorno da “ricerca lavoro” a “lavoro” presenta maggiori possibilità di essersi spostato mentre, per chi è passato da “ricerca lavoro” a “famiglia”, la propensione è meno elevata.

3. Gli spostamenti degli ucraini regolarizzati Fonte: Conti et al. 2009

3. I percorsi degli ucraini regolarizzati a Napoli Fonte: Conti et al. 2009

4. Potenzialità del “vecchio” censimento E’ l'unica rilevazione che consente attualmente di identificare e quantificare anche lo stock di popolazione immigrata o di origine straniera. Contiene infatti domande sul paese di nascita, sulla cittadinanza, sul possesso della cittadinanza italiana dalla nascita o per acquisizione e per questi sulla cittadinanza precedente. Inoltre, numerose distribuzioni della popolazione straniera (immigrata o di origine straniera) anche in base a variabili elementari (collettività, sesso, età, stato civile, titolo di studio, composizione familiare, situazione abitativa, occupazione, ecc.) sono disponibili solo con il censimento e, in questa occasione, lo sono con un dettaglio territoriale molto maggiore delle altri fonti.

4. Potenzialità del “vecchio” censimento Antefatto: definizione della popolazione obiettivo Tab. 1 – Foreign population, immigrated population and population of foreign origin in some countries around 2000. Absolute values are expressed in thousands and percentages. Note: (a) Situation as of date of census. Source: processed national data and data from Haug W., Compton P. and Courbage Y. (2002), Les caractéristiques Démographiques des populations immigrées, Counseil de l’Europe, Strasburg.

4. Potenzialità del “vecchio” censimento In dettaglio sul caso francese Tab. 11.4 – Distribution of resident population in France according to place of birth and nationality between 1946 and 1999. Absolute values in thousands. Source: processed data from INSEE.

4. Potenzialità del “vecchio” censimento Il caso italiano al 2001 Popolazione straniera e/o immigrata distinta in otto casi in base all’impiego congiunto di: cittadinanza attuale, cittadinanza precedente e paese di nascita Fonte: Studi Emigrazione n. 171, 2008

4. Potenzialità del “vecchio” censimento Possibilità di utilizzare i dati sui genitori % dei residenti che vivono in famiglia come figli sul totale della popolazione residente della stessa età. Italia, 21 ottobre 2001 In ciascuna età la differenza tra i valori delle due spezzate fornisce la percentuale dei residenti che vive con un solo genitore. Fonte: Studi Emigrazione n. 171, 2008

4. Potenzialità del “vecchio” censimento L’origine dei minori residenti al 2001 Popolazione distinta in base a cittadinanza attuale, precedente e paese di nascita del minore e dei genitori. Fonte: Studi Emigrazione n. 171, 2008 Aggregati della popolazione residente

4. Potenzialità del “vecchio” censimento Generazioni migratorie: qualche numero Tab. 1 – Residenti stranieri e italiani per acquisizione per classi di età e generazione migratoria. Italia, 21 ottobre 2001. Valori assoluti (in migliaia), percentuali e indici di posizione. Note: (a) Esclusi i nati in Italia. (b) G2 = Seconda generazione (stranieri nati in Italia); G1,75 = Generazione 1,75 (stranieri trasferitisi in Italia in età 0-5 anni); G1,5 = (stranieri trasferitisi in Italia in età 6-12 anni); G1,25 = Generazione 1,25 (stranieri trasferitisi in Italia in età 13-17 anni); G1 = Prima generazione (stranieri trasferitisi in Italia da maggiorenni). (…) Casi impossibili per definizione. Fonte: nostre elaborazioni su dati Istat, 14° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni. Fonte: Studi Emigrazione n. 171, 2008

4. Potenzialità del “vecchio” censimento Generazioni migratorie: struttura per età Fig. 1 – Residenti stranieri con meno di 25 anni per età e generazione migratoria. Italia, 21 ottobre 2001. Valori assoluti. Fonte: Studi Emigrazione n. 171, 2008

4. Potenzialità del “vecchio” censimento Generazioni migratorie a scuola Tab. 2 – Indicatori sull’inserimento scolastico dei ragazzi italiani per acquisizione e stranieri distinti per generazione migratoria. Italia, 21 ottobre 2001. Fonte: Studi Emigrazione n. 171, 2008

4. Potenzialità del “vecchio” censimento Dispersione scolastica Fig. 2 - Tassi di scolarità per età degli italiani per nascita e per acquisizione e degli stranieri distinti per generazione di immigrazione. Italia, 21 ottobre 2001. Iscritti a scuola per 100 residenti della stessa età. Fonte: Studi Emigrazione n. 171, 2008

4. Potenzialità del “vecchio” censimento Differenze per nazionalità a partire dai più piccoli Fig. 3 – Percentuale stranieri di 3-5 anni iscritti alla scuola materna per paese di cittadinanza. Italia, 21 ottobre 2001. Fonte: Studi Emigrazione n. 171, 2008

4. Potenzialità del “vecchio” censimento Differenze per nazionalità anche in età scolare Fig. 4 - Tassi di scolarità totale 6-18 anni per paesi di cittadinanza(a) distinti per fasce d’età. Italia, 21 ottobre 2001. Numero medio di anni di scuola. Fonte: Studi Emigrazione n. 171, 2008

4. Potenzialità del “vecchio” censimento Rischi relativi di abbandono scolastico Fonte: Studi Emigrazione n. 171, 2008 Le altre covariate inserite nei quattro modelli sono l’età a fine anno (coorte di nascita), la ripartizione territoriale di residenza, se residenti in Italia da meno di un anno e se in Italia per motivi di lavoro.

5. Apporto conoscitivo indagini ad hoc (es. ITAGEN2) Indagine quantitativa (questionario a risposte chiuse) Statisticamente rappresentativa di 48 province, per le scuole con una presenza significativa di immigrati (>10% Centro-Nord, >3% Sud) Questionario auto-compilato scuole medie. Per ogni plesso, rilevate una classe prima, una seconda, una terza (tutti gli alunni) e tutti gli alunni stranieri nella scuola. Numericamente rilevante, in totale 10.000 stranieri e altrettanti italiani Panel con raccolta telefoni. Re-intervista nella primavera del 2008 circa 2000 italiani e 1000 stranieri.

5. Apporto conoscitivo indagini ad hoc (es 5. Apporto conoscitivo indagini ad hoc (es. ITAGEN2) sempre più simili agli italiani Ragazzi che si vedono sempre o spesso con gli amici italiani fuori scuola, secondo l’età di arrivo in Italia (stranieri) e il titolo di studio dei genitori (italiani). Valori percentuali

5. Apporto conoscitivo indagini ad hoc (es 5. Apporto conoscitivo indagini ad hoc (es. ITAGEN2) sempre più simili agli italiani % che si allena in una squadra sportiva

5. Apporto conoscitivo indagini ad hoc (es. ITAGEN2) … e più moderni % DI RAGAZZI PIÙ D’ACCORDO CON LAURA Laura dice: “Per una donna, la cosa importante è incontrare l’uomo giusto, sposarlo e avere una bella famiglia” Paola dice: “Per una donna, la cosa più importante è studiare e trovare un lavoro” Adesione a ruoli femminili tradizionali secondo il genere e il tempo di arrivo in Italia

5. Apporto conoscitivo indagini ad hoc (es 5. Apporto conoscitivo indagini ad hoc (es. ITAGEN2) sempre più simili agli italiani e più moderni Numero di fratelli e sorelle (compreso l’intervistato) e numero di figli desiderato, secondo l’età di arrivo in Italia (stranieri) e il titolo di studio dei genitori (italiani)

5. Apporto conoscitivo indagini ad hoc (es 5. Apporto conoscitivo indagini ad hoc (es. ITAGEN2) fra vecchie e nuove disuguaglianze % studenti in ritardo di un anno o di due o più anni, secondo l’età di arrivo in Italia

5. Apporto conoscitivo indagini ad hoc (es 5. Apporto conoscitivo indagini ad hoc (es. ITAGEN2) fra vecchie e nuove disuguaglianze Rischi relativi di essere in ritardo. Risultati della regressione logistica multinomiale (mod. rif. = in regola) Fonte: Mussino e Strozza, 2009

5. Apporto conoscitivo indagini ad hoc (es 5. Apporto conoscitivo indagini ad hoc (es. ITAGEN2) fra vecchie e nuove disuguaglianze % studenti che dichiarano di voler frequentare il liceo per regolarità degli studi

5. Apporto conoscitivo indagini ad hoc (es 5. Apporto conoscitivo indagini ad hoc (es. ITAGEN2) fra vecchie e nuove disuguaglianze % studenti che dichiarano di voler frequentare il liceo per regolarità degli studi

5. Apporto conoscitivo indagini ad hoc (es 5. Apporto conoscitivo indagini ad hoc (es. ITAGEN2) fra vecchie e nuove disuguaglianze Rischi relativi di avere aspirazioni future Alte o Basse . Risultati della regressione logistica multinomiale (modalità di riferimento = non so) Fonte: Mussino e Strozza, 2009

6. Conclusioni: ancore sulle necessità informative La disponibilità dei micro-dati delle diverse rilevazioni totali all’interno degli enti appartenenti al SISTAN dovrebbe favorire inoltre una maggiore valorizzazione dei dati amministrativi attraverso l’adozione di procedure di record-linkage che consentano, sempre nel rispetto della legge sulla privacy, di controllare e integrare i dati delle diverse fonti, rendendo possibile anche la predisposizione di disegni longitudinali di analisi. Andrebbero progettate strategie per un’utilizzazione maggiore, eventualmente campionaria, delle informazioni individuali contenute nelle anagrafi comunali, anche per colmare il gap informativo derivante dalla indisponibilità a partire dal 2007 per i comunitari di micro-dati a livello nazionale (quelli dei permessi di soggiorno). In ogni caso, appare rilevante poter inserire all’interno di alcune rilevazioni correnti di tipo amministrativo, e certamente nei modelli di rilevazione delle indagini campionarie nazionali, non solo le informazioni sul paese di nascita e la cittadinanza attuale e alla nascita degli individui ma anche quelle sul paese di nascita e/o la cittadinanza dei loro genitori, per identificare in modo più flessibile le possibili popolazioni obiettivo (es. persone con background migratorio e seconde generazione). Ad esempio, il record-linkage tra i permessi di soggiorno rilasciati nel 2003 per regolarizzazione (legge Bossi-Fini) con quelli validi negli anni seguenti. A tre anni di distanza dalla sanatoria oltre l’80% dei regolari era ancora titolare di permesso di soggiorno.

6. Conclusioni: indagini trasversali e longitudinali Un obiettivo certamente strategico sarà quello di valutare la possibilità/opportunità di introdurre in tutte le indagini campionarie nazionali quegli accorgimenti (come, ad esempio, sovra-campionamento, adozione di protocolli per risolvere difficoltà specifiche che si incontrano nella rilevazione degli stranieri, etc.) che consentano di avere un sotto-campione rappresentativo della popolazione straniera/immigrata. Il raggiungimento di tale obiettivo consentirà di avere un quadro dettagliato della situazione della popolazione straniera/immigrata su svariati aspetti, consentendo una puntuale comparazione con la popolazione italiana/stanziale. La progettazione e realizzazione di un’indagine longitudinale rappresentativa costituisce infine una tappa essenziale per poter analizzare in modo dettagliato e appropriato il processo di integrazione degli immigrati nei diversi contesti della società italiana.

6. Conclusioni: su scala europea Per chiudere sembra opportuno tornare ad una dimensione europea. Le raccomandazioni avanzate da Kraler e Reichel (2009) con riguardo ai 27 paesi considerati nel progetto PROMINSTAT di fatto accomunano la situazione italiana a quella degli altri paesi europei, anche se limiti e lacune informative sono maggiori rispetto ai più tradizionali paesi di immigrazione. In sintesi, per favorire la ricerca sulle migrazioni e l’integrazione occorre: introdurre le necessarie informazioni nelle rilevazioni correnti; rendere più facilmente accessibili i dati raccolti; migliorare il coordinamento tra i soggetti produttori di dati; ampliare le dimensioni campionarie delle sub-popolazioni; raccogliere più dati longitudinali; prima di proporre nuove rilevazioni verificare se le informazioni necessarie non siano già disponibili nelle rilevazioni esistenti. Proprio con riguardo a quest’ultima indicazione, il database PROMISTAT dovrebbe essere uno strumento essenziale per un repertorio dettagliato sulle rilevazioni esistenti.

Questo e altro in … Bonifazi C., Strozza S. (2006), “Conceptual framework and data collection in international migration”, in G. Caselli, J. Vallin and G. Wunsch (eds), Demography: Analysis and Synthesis, Vol. IV, Elsevier, San Diego. Bonifazi C., Strozza S. (2008), “Informazione statistica ed esigenze conoscitive sull’immigrazione straniera: realtà, problemi e prospettive», in Istat, La presenza straniera in Italia: l’accertamento e l’analisi, Roma, pp. 187-212. Bonifazi C., Ferruzza A., Strozza S., Todisco E. (cur.) (2008) “Immigrati e stranieri al censimento del 2001”, Studi Emigrazione, n. 171, pp. 519-730. [vari contributi di diversi autori] Bergamasco S., Conti C. et al. (2009), “Dall’approccio per fonte ai sistemi informativi integrati: il caso del sistema informativo sugli stranieri dell’Istat”, GSP, Milano, 2-4 febbraio. Conti C., Guarnei A., Licari F., Tucci E. (2009), “La mobilità interna degli stranieri in italia: uno studio attraverso il record linkage tra archivi” relazione presentata XLVI Riunione scientifica della SIEDS, Povertà ed esclusione sociale, Firenze, 28-29 e 30 maggio 2009, in corso di pubblicazione. Conti C., Gabrielli D., Prati S., Strozza S. (2008), Misurare l’immigrazione e la presenza straniera: una sfida continua per la statistica ufficiale, Dossier Istat presentato alla IX Conferenza Nazionale di Statistica, Roma, 15-16 dicembre 2008. http://www.istat.it/istat/eventi/conferenze/nonaconf/relazioni/Dossier_Istat_stranieri.pdf

Questo e altro in …(segue) Mussino E., Strozza S. (2009), “I figli degli immigrati nella secondaria di primo grado: motivi e conseguenze del ritardo scolastico”, GSP, Milano, 2-4 febbraio. [proposto per la pubblicazione a Journal of Ethnic and Migration Studies] Dalla Zuanna G., Farina P, Strozza S. (2009), Nuovi italiani. I giovani immigrati cambieranno il nostro paese?, il Mulino, Bologna, 2009. Gabrielli D., Strozza S., Todisco E. (2009), Country Report Italy, Promoting Comparative Quantitative Research in the Field of Migration and Integration in Europe (PROMINSTAT), European Commission Research DG, Sixth Framework Programme, www.prominstat.eu. Istat, Rapporto annuale. La situazione del Paese nel 2008, Roma 2009. Communication from the Commission to the European Parliament and the Council on the production method of EU statistics: a vision for the next decade, COM(2009) 404 final – 10.8.2009. Papers of the DGINS Conference with the theme "Migration - Statistical Mainstreaming“, Matla, novembre 2009, http://www.nso.gov.mt/site/page.aspx?pageid=476 .