LA PREGHIERA
Ho sentito qualcosa che mi sfiorava il viso Avevo chiuso gli occhi, volevo riposare. Ho sentito qualcosa che mi sfiorava il viso e un odore di fiori che mi accarezzava,
seduta in mezzo a un prato. mi sono alzata ma invece di posare i piedi sul terreno sono stata sospinta verso il cielo e mi sono trovata seduta in mezzo a un prato.
L’erba verdissima era smaltata da pennellate di colori, Quanto era bello! L’erba verdissima era smaltata da pennellate di colori, grandi cespugli macchiavano di giallo la distesa e sotto Agli alberi che crescevano ai bordi di un ruscello piccoli fiori ballavano nel vento.
ma non osavo avvicinarmi, non volevo turbare quell’incanto. Io li guardavo ma non osavo avvicinarmi, non volevo turbare quell’incanto. Poi d’improvviso sentii una musica che si allargava in echi e mi aggrediva il cuore,
come se una fonte di vita fosse sopraggiunta nulla rimase al posto suo, tutto prese a danzare, a muoversi contento, sembrava che quel luogo fosse benedetto e dal terreno si alzasse una fonte di energia.
Mi abbandonai per ascoltare meglio e sentii un mare di sussurri, dolci, intonati con diversi accenti, si confondevano tra loro ma ogni tanto, come in un acuto, si distingueva la parola Ave seguita dal nome di Maria.
Era la preghiera che arrivava in cielo e fecondava il Paradiso, lo rendeva bello, pieno della gioia del Signore;
era l’amore che metteva radici ed aspettava che alla fine del mondo ciascuno ritrovasse cresciute in quel giardino tutte le lodi che aveva seminato.
TESTO ED ELABORAZIONE GRAFICA DI MARIA TERESA LO BIANCO FINE