ANALISI DEI METODI DI INSEGNAMENTO

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ANALISI DEI METODI DI INSEGNAMENTO ITALO FIORIN

DUE ASPETTI FONDAMENTALI CHE L’INSEGNANTE DEVE PADRONEGGIARE: AZIONE DIDATTICA EFFICACE Conoscenza della materia Competenza nella trasmissione dei contenuti Coinvolgimento degli alunni Formazione di abilità di indagine  MEDIAZIONE I metodi di insegnamento rappresentano le forme di mediazione DUE ASPETTI FONDAMENTALI CHE L’INSEGNANTE DEVE PADRONEGGIARE: ASPETTO DIDATTICO = sollecitazione cognitiva ASPETTO RELAZIONALE = qualità del rapporto ! SAPER INCORAGGIARE: sostenere gli alunni nella conquista dei significati.

! ANALIZZARE I CONTENUTI DELL’INSEGNAMENTO; QUALITA’ DELLA RELAZIONE INSEGNANTE/ALUNNO (centrale nella vita scolastica): - RELAZIONE LINEARE: l’apprendimento dipende dall’azione didattica e il suo esito da un buon – cattivo insegnamento. Didattica come trasmissione. + RELAZIONE CIRCOLARE: apprendimento e insegnamento sono legati da un rapporto circolare, Didattica come comunicazione. ! ANALIZZARE I CONTENUTI DELL’INSEGNAMENTO; ATTENZIONE SUI MODI E SUGLI STILI DI INSEGNAMENTO; CONTESTO ENTRO IL QUALE L’AZIONE DIDATTICA SI REALIZZA. BUONA PROPOSTA FORMATIVA = PROPOSTA SIGNIFICATIVA + MOTIVAZIONE  + PROCESSO FORMATIVO (e viceversa) - MOTIVAZIONE  - APPRENDIMENTO  insuccesso scolastico

TUTTA LA STORIA DELLA DIDATTICA OSCILLA TRA QUESTI DUE POLI! LAWTON: tutto il pensiero pedagogico riguardante l’insegnamento può essere raccolto secondo due teorie: CLASSICA E ROMANTICA. -TEORIA CLASSICA: Centralità della materia di studio Privilegia l’istruzione Fornisce informazioni  OGGETTO Persegue acquisizioni Richiede esecutività -TEORIA ROMANTICA: Centralità sul soggetto Privilegia l’esperienza Favorisce la scoperta  SOGGETTO Sviluppa la creatività Richiede autonomia TUTTA LA STORIA DELLA DIDATTICA OSCILLA TRA QUESTI DUE POLI! DIDATTICA= insegnamento in relazione all’apprendimento. E’ una relazione che deve essere orientata sotto il profilo pedagogico ma deve dimostrarsi efficace sul piano operativo. INSEGNANTE → FACILITATORE

NO METODO PERFETTO! Soggetto METODO DIDATTICO COME FACILITATORE DELL’INSEGNAMENTO. NO METODO PERFETTO! Un buon metodo didattico dovrebbe essere: -EFFICACE → raggiungimento di risultati programmati -FECONDO → valorizzazione delle capacità dello studente METODO DIDATTICO  FAVORIRE L’APPRENDIMENTO AUSBEL: APPRENDIMENTO SIGNIFICATIVO PIANO DEL SOGGETTO PIANO DELL’OGGETTO -dimensione cognitiva -dimensione epistemologica -dimensione affettiva -dimensione culturale Soggetto DIMENSIONE COGNITIVA: APPRENDIMENTO SIGNIFICATIVO / APPRENDIMENTO MECCANICO: un buon insegnante non si limita a sollecitare la ripetizione delle parole ma sollecita un lavoro cognitivo di integrazione-ricostruzione-rielaborazione delle conoscenze.

QUALI SONO I METODI DIDATTICI? DIMENSIONE AFFETTIVA: un buon apprendimento coinvolge anche la dimensione affettiva, è soprattutto importante la motivazione ad apprendere la quale riguarda aspetti profondi della personalità (motivazione interna). Oggetto DIMENSIONE EPISTEMOLOGICA: problema dei contenuti. MORIN: studio in “profondità” piuttosto che studio in “estensione”. Una tale scelta deve però essere basata sulla selezione dei contenuti con buoni criteri di essenzializzazione. DIMENSIONE CULTURALE: i contenuti proposti dalla scuola devono essere trasformati in apprendimento, cioè un buon insegnamento deve fornire strumenti per leggere la realtà.  APPRENDIMENTO SIGNIFICATIVO → MODIFICAZIONE ATTIVA della struttura cognitiva ed affettiva del soggetto. OPERA DELL’INSEGNANTE: incontro tra soggetto e oggetto della conoscenza. METODI DIDATTICI: strumenti di facilitazione, attrezzi dell’insegnante. QUALI SONO I METODI DIDATTICI?

1- L’APPROCCIO PER MODELLI : BALDACCI, secondo questo approccio esistono quattro modelli principali di insegnamento: MODELLO DELLE COMPETENZE DI BASE: apprendimento di conoscenze ed abilità considerate basilari all’interno del sapere, alfabetizzazione di base. ES. MASTERY-LEARNING, ISTRUZIONE PROGRAMMATA, LAVORI PER GRUPPI ETEROGENEI

MODELLO DELLO SVILUPPO DEI PROCESSI COGNITIVI SUPERIORI: finalizza l’insegnamento alla formazione della mente, allo sviluppo di capacità cognitive “superiori”. ES. RICERCA, LAVORI DI GRUPPO, DISCUSSIONE, GIOCO DI SIMULAZIONE… MODELLO DELLO SVILUPPO DELTALENTO PERSONALE: promuovere forme specifiche di intelligenza e di talento, personalizzazione. ES. CORSI OPZIONALI, CORSI FACOLTATIVI, PROGETTI MODELLO DELL’ARRICCHIMENTO CULTURALE: importanza di far incontrare gli studenti con il patrimonio di contenuti culturali che arricchisce l’umanità. ES. LEZIONE DIALOGATA, RIELABORAZIONE PERSONALE.

SCELTA CONSAPEVOLE DEL METODO PIU’ UTILE. 2- APPROCCIO TASSONOMICO: ALESSANDRINI è il formatore che avendo a disposizione numerose possibilità, deve saper scegliere quella più funzionale al raggiungimento dei suoi scopi valutando: -il PROBLEMA (si vogliono trasmettere conoscenze? Fornire abilità?...) -il CONTESTO  SCELTA CONSAPEVOLE DEL METODO PIU’ UTILE. METODO FUNZIONALE: l’insegnante ha un ruolo centrale; METODO DIRETTIVO: motivazione ad apprendere del soggetto; METODO SKINNERIANO: comportamento umano considerato programmabile (rinforzo); METODO DI ANIMAZIONE: apprendimento centrato sul gruppo; TEAM TEACHING: insegnamento programmato secondo le competenze di ciascuno MASTERY LEARNING: apprendimento grazie al successo raggiunto.

3- L’APPROCCIO DIDATTICO: è importante una prima chiarificazione concettuale: STRATEGIE: scelte di carattere molto generale, per certi aspetti trasversali ai metodi stessi:     insegnamento insegnamento insegnamento insegnamento individualizzato collaborativo orientato alla orientato alla esposizione scoperta METODO DIDATTICO: modalità concrete di gestione del processo di insegnamento che riguarda sequenze didattiche compiute (unità di apprendimento). metodologie: giustificazioni teoriche che permettono di scegliere e impostare le diverse tecniche didattiche; tecniche didattiche: trasposizione sul piano pratico delle metodologie che si è scelto di utilizzare.  NON DEVONO ESSERE APPLICATI IN MODO RIGIDO MA DEVONO ESSERE ADATTATI ALLE SITUAZIONI E AI CONTESTI.

-lezione frontale -didattica per problemi I metodi possono essere raggruppati in 2 principali orientamenti strategici: ORIENTAMENTO ESPOSITIVO: trasmissione classica dei contenuti  importanza delle comunicazioni verbali. ORIENTAMENTO EURISTICO: trasmissione dei contenuti con più attenzione alle esperienze de soggetto  lavoro autonomo del soggetto, apprendimento come scoperta.  OGNI METODO NON E’ MAI PURO MA FA RICORSO AD ENTRAMBI, PRIVILEGIANDONE UNO COME DETERMINANTE. RICHMOND: ORIENTAMENTO ESPOSITIVO ORIENTAMENTO EURISTICO -lezione frontale -didattica per problemi -lezione strutturata -ricerca attivistica -didattica per concetti -problem solving ENTAMBI HANNO DEGLI ASPETTI NEGATIVI: ORIENTAMENTO ESPOSITIVO: poca attenzione alle diversità degli alunni ORIENTAMENTO EURISTICO: troppo decontestualizzato e funzionalista

CRITERI DI QUALITA’ Per valutare l’efficacia dei metodi esistono diverse dimensioni da monitorare che costituiscono il CONTESTO ENTRO IL QUALE L’AZIONE DIDATTICA SI SVILUPPA. PELLEREY 7 principi utili ad orientare l’insegnante e a consentirgli il monitoraggio del proprio compito didattico: 1- PRINCIPIO DI SIGNIFICATIVITA’: importanza della relazione tra ciò che l’alunno già possiede e ciò che andrà ad acquisire. 2-PRINCIPIO DI MOTIVAZIONE: necessità di un investimento personale. 3-PRINCIPIO DI DIREZIONE: scopi ed obiettivi chiari. 4-PRINCIPIO DI CONTINUITA’ E RICORSIVITA’: l’insegnamento deve essere progettato con razionalità. A volte occorre soffermarsi maggiormente su alcuni aspetti o tornare su concetti non chiari. 5-PRINCIPIO DI INTEGRAZIONE O ORGANIZZAZIONE INTERNA: interdisciplinarità, interiorizzazione delle conoscenza. 6-PRINCIPIO DI STABILIZZAZIONE: un apprendimento è da considerarsi tale se le conoscenze diventano patrimonio del soggetto. 7-PRINCIPIO DI TRASFERIBILITA’ LINGUISTICA E DI APPLICABILITA’: si dimostra di aver compreso quando si riesce ad applicare la conoscenza ad altri contesti; è importante il linguaggio.

Che l’insegnante conosca a fondo ciò che insegna, SCOPO DELL’INSEGNANTE  FAVORIRE L’APPRENDIMENTO SIGNIFICATIVO La padronanza dei metodi è una condizione necessaria, ma non sufficiente. BRUNER  la comunicazione didattica si realizza nella maniera migliore a tre condizioni: Che l’insegnante conosca a fondo ciò che insegna, Che sappia mediare efficacemente i contenuti del suo insegnamento; Che sappia testimoniare con il suo atteggiamento e la passione che sa trasmettere come ciò che ritiene importante gli studenti apprendono è, prima di tutto, importante per lui. IL METODO E’ MEDIAZIONE, MA IL PRIMO MEDIATORE E’ L’INSERGNANTE.