LA FISICA E LO SCI ALPINO

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Le forze ed i loro effetti
Advertisements

Meccanica 10 8 aprile 2011 Slittamento. Rotolamento puro
Primo principio della dinamica
Meccanica Cinematica del punto materiale Dinamica
Applicazione h Si consideri un punto materiale
Le forze conservative g P2 P1 U= energia potenziale
Dinamica del punto materiale
Un corpo di massa m= 0.5 kg, che si muove su di un piano orizzontale liscio con velocità v=0.5 m/s verso sinistra, colpisce una molla di costante elastica.
La reazione vincolare Consideriamo un corpo fermo su di un tavolo orizzontale. La sua accelerazione è nulla. Dalla II legge di Newton ricaviamo che la.
Dinamica del punto materiale
N mg La reazione Vincolare
FISICA AMBIENTALE 1 Lezioni Energia eolica.
Lezione 4 Dinamica del punto
Lezione 9 energia Lavoro ed energia.
Equilibrio e Galleggiamento
PORTANZA E RESISTENZA.
Agenda di oggi Attrito Cos’è? Come lo caratterizziamo?
Alcune constatazioni Un corpo posto su un piano orizzontale se è fermo rimane fermo:serve una forza minima per metterlo in movimento:la forza risulta poi.
I PRINCIPI FONDAMENTALI DELLA DINAMICA (Leggi di Newton)
Corso di Fisica - Forze: applicazioni
Meccanica 4. L’accelerazione.
Meccanica 7. Le forze (II).
INTRODUZIONE LIVELLO ASPETTI DOMINANTI Sistema Corpo umano
SCI ITALIANO 2004 FISICA APPLICATA ALLO SCI ALPINO.
A) lattrito non centra nulla con la permanenza in traiettoria del carretto B) 0,04 C) 4000 D) per rispondere è necessario conoscere la natura del suolo.
Descrizione geometrica del moto
Biomeccanica Cinematica Dinamica Statica dei corpi rigidi
Usa schermo intero – clicca quando serve
Il Movimento e le sue cause
METODI DI RAPPRESENTAZIONE DI UN SISTEMA
Viscosità o attrito interno In liquidi
PRIMO PRINCIPIO DELLA DINAMICA
Meccanica I moti rettilinei
Meccanica 15. Il moto dei fluidi (II).
Le Forze.
Energia meccanica CINETICA POTENZIALE
LA FORZA Concetto di forza Principi della Dinamica:
IL MOTO LUNGO IL PIANO INCLINATO E LE SUE COMPONENTI.
Le forze e il movimento C. Urtato
LE FORZE.
MECCANICA DEI LIQUIDI.
Corso di Sistemi di Trazione
Fisica: lezioni e problemi
Meccanica 10. Le forze e il movimento.
I Fluidi Prof. Antonelli Roberto
Corso di Sistemi di Trazione
Corso di Sistemi di Trazione
IL MOTO dei CORPI.
due argomenti strettamente connessi
Dinamica dei fluidi Flusso stazionario o di Bernoulli:
I PRINCIPI DELLA DINAMICA
1 Lezione VI – seconda parte Avviare la presentazione col tasto “Invio”
Lo Stato Liquido Lo stato liquido è uno stato di aggregazione con caratteristiche intermedie tra quelle dello stato gassoso (altamente disordinato) e quelle.
Prendendo in considerazione il moto dei corpi estesi, per i quali varia nel tempo l’orientazione nello spazio. Possiamo parlare del moto rotatorio.
Esercizio-Tre blocchi di massa rispettivamente m 1 =5Kg, m 2 =2 Kg e m 3 =3Kg poggiano su un piano orizzontale e sono uniti da due funi (vedi figura).
2 ott.2006Lez.31 CORSO Tecnica ed Economia dei Trasporti Lezione 3 Resistenze al moto del veicolo isolato.
Sintesi della lezione Le resistenze al moto L’equazione della trazione
FORZA Qualsiasi causa che altera lo stato di quiete o di MRU di un corpo (se libero) o che lo deforma (se vincolato)
IL MOTO DEL VEICOLO ISOLATO
Forze ed equilibrio. Le grandezze fisiche sono classificabili anche in: Scalari = definite da modulo (intensità) e unità di misura(es. temperatura = 15.
Transcript della presentazione:

LA FISICA E LO SCI ALPINO FRANCESCO FRANCESCHETTI Facoltà di Scienze Motorie Università degli Studi di Bologna tel: +39 348 7412002 e-mail: france.franceschetti@unibo.it

La forza di GRAVITA’ è il motore nello sci alpino “attira” ogni corpo verso il centro della Terra  Ogni corpo ha un PESO La forza di GRAVITA’ è il motore nello sci alpino

Max pendenza, traiettoria rettilinea Solo p2 fa muovere lo sciatore Pendio ripido (α→90º): p2 = p

Max pendenza: equilibrio Baricentro-centro di massa

CURVA: velocità longitudinale + trasversale Una Forza centrifuga (Fcf ) spinge all’esterno lo sciatore allo stesso tempo una Forza centripeta (Fcp) spinge lo sciatore verso centro curva mediante il vincolo sci-neve a b sbandamento laterale Conduzione Mediante vincolo

Al cambio spigoli (A): rc =  (sci piatti) baricentro allineato con verticale sci Fcf = 0 Al punto max traslazione baricentro (B): rc minimo MFcf massimo

Sbandamento 1) grande attrito (lamina+soletta)-neve 2) grande dispersione energia cinetica (di moto) 3) vincolo sci-neve imperfetto Conduzione 1) poco attrito lamina-neve 2) bassa dispersione energia cinetica 3) vincolo lamina-neve efficace (presa spigolo)

Traiettoria curvilinea Conduzione presa di spigolo + deformazione sci  lamina intaglia un arco nella neve 

Forza centripeta Fcp Fcp è applicata nel vincolo Generata dal movimento trasversale del corpo ovvero spostando il baricentro verso il centro curva richiede il vincolo spigolo (lamina)-neve Fcp è applicata nel vincolo

Fcp: vincolo gomma-asfalto = lamina-neve Distribuzione carico  bontà aderenza

Una sola esatta distribuzione carico  Pressione ottimale rispetto a: velocità ingresso pendenza terreno raggio curva proprietà meccaniche sci  Corretta deformazione sci Efficace vincolo spigolo-neve Curva condotta

Lo sciatore sente la Fcf Fcf è applicata nel baricentro Fcf dipende da: M sciatore v2 sciatore 1/rc traiettoria (rettilineo: rc = )

2a metà curva: maggiore traslazione baricentro (max  ¾ curva)

Flessione sci → arco (ampio) spigolo-neve Elasticità attrezzo Flessione sci → arco (ampio) spigolo-neve N.B.: per v crescente → Φ cresce → Fcp cresce → reazione vincolo diminuisce  Fcp & Fcf dominano l’equilibrio

Sciancratura → raggio max curva senza sbandamento Sullo sci caricato, la sciancratura determina: rc arco spigolo-neve deformazione elastica sci Sciancratura → raggio max curva senza sbandamento Neve + azioni sciatore → raggio min curva

Forze di attrito } 1) Sci-neve 2) Sciatore-aria rallentano lo sciatore

AERODINAMICA F = K*r*S*V2 K = coefficiente numerico, dipendente dalle caratteristiche fisiche del corpo e del moto r = densità dell’aria, dipendente dalla temperatura, dalla quota e dalla pressione atmosferica S = superficie equivalente del corpo (non necessariamente coincidente con la sua superficie fisica) V = velocità da questa legge si desume che le forze aerodinamiche dipendono dal quadrato della velocità, per cui, raddoppiando la velocità, la forza resistente aerodinamica generata quadruplica.

L’ATTRITO RADENTE Esso non è altro che la resistenza che si oppone allo scivolamento di due corpi in contatto tra loro attraverso le rispettive superfici. Dipende: Dalla natura delle superfici di contatto (più o meno scabrose) Dalla pressione, di direzione normale, esercitata sulle superfici di contatto Dall’eventuale lubrificante interposto tra le superfici di contatto

LA NATURA DELLE SUPERFICI Le superfici in contatto sono: Il manto nevoso: neve fresca, neve compatta, neve ghiacciata La soletta dello sci: Legno, plastica

LA PRESSIONE La pressione dipende dalla entità della forza peso che agisce normalmente alla superficie di contatto L’entità della forza peso dipende a sua volta dalla inclinazione del pendio e dalla superficie dello sci

IL LUBRIFICANTE Tra la superficie del manto nevoso e la soletta dello sci si frappone un lubrificante: la sciolina. Le scioline hanno una struttura cristallina che varia in funzione della temperatura della neve e della temperatura prodotta nello scivolamento, favorendo il prodursi di un velo d’acqua che limita l’attrito.