DIO C’E’ … gli idoli non ci debbono stare 5. Cenacolo Scalata, 27.10.2011 “La tesi secondo cui la religione deve inevitabilmente declinare quanto la scienza e la tecnologia avanzano è stata dimostrata falsa, e mano a mano che i sondaggi, le statistiche e i dati storici si sono accumulati, la continua vitalità della religione è diventata evidente” (L. Iannaccone, Introduction to the Economics of Religion, Journal of Economic Literature, vol. XXXVI 9/98)
442. Che cosa implica l’affermazione di Dio: “Io sono il Signore Dio tuo” (Es 20,2)? Implica per il fedele di custodire e attuare le tre virtù teologali e di evitare i peccati che vi si oppongono. La fede crede in Dio e respinge ciò che le è contrario, come ad esempio, il dubbio volontario, l’incredulità, l’eresia, l’apostasia, lo scisma. La speranza attende fiduciosamente la beata visione di Dio e il suo aiuto, evitando la disperazione e la presunzione. La carità ama Dio al di sopra di tutto: vanno dunque respinte l’indifferenza, l’ingratitudine, la tiepidezza, l’accidia o indolenza spirituale, e l’odio di Dio, che nasce dall’orgoglio.
sarebbero tutti santi” La fede ( da YOUCAT NN. 20-22) * Rispondere a Dio significa credergli. * Chi vuole credere ha bisogno di “un cuore docile”. * Dio cerca in diversi modi il contatto con noi … e attende la nostra risposta. FEDE è : CONOSCERE E AFFIDARSI. Ha sette segni distintivi: 1) è un puro dono di Dio che riceviamo quando lo domandiamo con fervore; 2) è la forza soprannaturale necessaria per raggiungere la nostra salvezza; “Se gli uomini fossero veramente convinti della loro fede, sarebbero tutti santi” M.G. Thiroux d’Arconville, Pensieri e riflessioni morali, 1760/66)
3) richiede il libero arbitrio e la lucidità intellettuale dell’uomo nel momento in cui si affida a Dio; 4) è assolutamente certa, poiché Gesù ne è il garante; 5) è imperfetta finché non diviene attiva nell’amore; 6) cresce quando noi ascoltiamo sempre meglio la parola di Dio e siamo in vivo scambio con Lui mediante la preghiera; 7) ci dà già adesso un assaggio della gioia celeste. “Credere ad un Dio significa vedere che le cose del mondo non bastano. Credere ad un Dio significa vedere che la vita ha un senso”. (Ludwig Wittgenstein, filosofo austriaco) “Credere è nella sostanza accettare una verità che la nostra religione non può raggiungere; semplicemente e incondizionatamente, sulla base di una testimonianza” (Beato John Henry Newman – convertito)
“A cosa crediamo è senz’altro importante, ma ancor più importante è a CHI crediamo” (Benedetto XVI) Credere – come è possibile? Chi crede è alla ricerca di un legame personale con Dio ed è pronto a credere a tutto ciò che Dio rivela di sé. All’origine della fede spesso c’è una specie di scossa o inquietudine spirituale. Il mondo visibile e il corso delle cose non può essere tutto e si sente toccato da un mistero; ne segue le tracce che lo guidano verso l’esistenza di Dio e a poco a poco scopre la fiducia di rivolgersi a Dio e infine di legarsi liberamente a Lui.
Nel Vangelo di Giovanni è scritto: “Dio, nessuno lo ha mai visto; il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato” (1,18). Per questo noi dobbiamo credere in Gesù, il Figlio di Dio, quando vogliamo sapere che cosa Dio desidera comunicarci. Credere significa quindi dare il proprio assenso a Gesù e scommettere su di lui tutta la nostra vita. “Non ho fantasia, non riesco ad immaginarmi Dio Padre. Tutto ciò che riesco a vedere è Gesù” (Madre Teresa di Calcutta)