Il laboratorio del dottor Bit

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Transcript della presentazione:

Il laboratorio del dottor Bit giochiamo con le storie

“BERTO IL RANOCCHIO” i personaggi ALBERTONE DORA MELVIN OSCAR GIGI NORA KEVIN WILLY BIBO

i luoghi BOSCOCEPPO CITTA’ PRATO STAGNO CASA DI NORA MONTAGNA GROTTA MARE

? stati d’animo FELICE TRISTE FURBO GENTILE ARRABBIATO DISPETTOSO DISTRATTO TRISTE SPAVENTATO STATO D’ANIMO FURBO INNAMORATO GENTILE ?

? situazioni ESTIVO MAGICO FESTOSO PAUROSO AUTUNNALE INVERNALE PRIMAVERILE ESTIVO AUTUNNALE INVERNALE MAGICO FESTOSO MISTERIOSO PAUROSO FANTASMOSO SITUAZIONE ?

La passeggiata in città Storia ideata dalla classe II A

Un bel giorno di sole primaverile, Berto stava facendo una passeggiata in una grande città, piena di strade, macchine e persone. Berto era andato in città perché era curioso e voleva conoscere nuovi amici, ma ad un tratto Berto, distratto come al solito, si accorge di essersi perduto.

La strega Nora, la più dispettosa di tutte le streghe, stava volando in cielo sulla sua scopa volante, quando vide Berto il ranocchio. Scese in picchiata e, dopo averlo legato, lo rapì. La strega Nora portò Berto nella sua casa nel folto del bosco.

La strega voleva tagliarlo a pezzetti e metterlo in una bottiglietta per fare una nuova pozione magica che facesse diventare cattivi tutti gli animali di Boscoceppo. Ma Berto era un ranocchio furbo e riuscì a scappare saltando dentro un buco scavato nella terra.

Era stato Willy, il vermetto più gentile di tutto Boscoceppo, a scavare quella buca per salvare Berto e farlo uscire dalla casa della strega Nora. La strega, accortasi che Berto era scappato, si arrabbiò tantissimo e cominciò ad urlare :”Dov’è finito quel ranocchio?”.

Le sue urla arrivarono fino alla casa di Pipistrillo, un terribile mago pipistrello cattivissimo, che aveva bisogno anche lui di ranocchi per le sue pozioni e aveva messo una trappola per rane nello stagno di Boscoceppo.

Berto, scappando, cadde nella trappola di Pipistrillo e finì attaccato ad una corda a testa in giù. Bibo il riccio accorse in aiuto di Berto e con le sue spine appuntite riuscì a tagliare la corda e a liberare il ranocchio.

Pipistrillo e Nora erano furiosi e si misero a rincorrere Berto che fuggiva nuovamente. Per fortuna Kevin , il cugino dispettoso di Berto, volle fare uno sgambetto ai due maghi che finirono dentro ad una buca e non riuscirono più ad uscire.  

Così Berto si salvò e tutti gli animali del bosco erano felici e contenti. Fine

Storia ideata dalla classe II B Il lupo Fuoco   Storia ideata dalla classe II B

 Un bel pomeriggio d’inverno, a Boscoceppo, Gigi la talpa stava facendo delle buche per terra per trovare le sue segretissime provviste nascoste. Improvvisamente scavando, scavando, arrivò ad una misteriosa grotta sotterranea che nessuno aveva mai visto.          

In questa grotta, segreta e misteriosa, c’erano 10 serpenti velenosi e lunghissimi, fino a 8 metri. Il loro veleno era tossico e faceva morire gli altri animali. Gigi la talpa era molto spaventato e non riusciva neanche a muoversi.

Un lupo, di nome Fuoco, scese nella buca scavata da Gigi e arrivò fino alla grotta dei serpenti. Quando i serpenti videro il lupo scapparono e Gigi di corsa tornò nel bosco ad avvertire gli altri animali che c’era un terribile e pauroso lupo mai visto a Boscoceppo.

Albertone l’uccello e Dora la tartaruga ascoltarono il racconto di Gigi e alla fine decisero di andare a chiamare qualcuno che li potesse aiutare contro il lupo. Andarono dal famoso Ratto pipistrello, un mago gentile che faceva diventare ogni cosa minuscola e piccolissima.

A Berto il ranocchio venne in mente un’idea veramente furba per salvarsi dal Lupo Fuoco: chiamare tutti gli altri animali del bosco e farsi forza tutti insieme. Così uniti, nessuno aveva troppa paura del lupo e riuscirono a prenderlo dalla coda.

In questo modo il mago Ratto pipistrello riuscì a fare la sua magia e a salvare il bosco e i suoi abitanti. Il lupo Fuoco divenne piccolissimo e non riuscì più a far del male a nessuno. Fine

Relazione Le storie degli animali di Boscoceppo, racchiuse nel testo “Philbert il ranocchio, l’avventura della via”, sono servite per un intero anno scolastico come punto di partenza per entrare nel vissuto esperienziale dei bambini e da qui partire per parlar loro di argomenti di Religione Cattolica. Una volta acquisita familiarità con i personaggi, le loro caratteristiche e le loro avventure, ho proposto ai bambini di inventare una storia sul loro “amato” Berto e gli altri animali di Boscoceppo.

Ho realizzato le carte-inventastorie, le ho colorate coi bambini e ho pensato ad un canovaccio per una possibile storia con una certa successione tra carte personaggio, situazione, stati d’animo e luoghi. Dopo aver distribuito a caso le varie carte, ogni bambino interveniva nell’ordine suggerito dalla scaletta della storia apportando il suo personale contributo.

Alcuni bambini hanno mostrato più disinvoltura e creatività, altri avevano bisogno di domande stimolo che li portassero a dare maggior dettagli e permettessero alla storia di avere una certa logica. Ho trascritto al computer il lavoro dei bambini che con molto orgoglio hanno riascoltato la “loro” storia dell’amico Berto sentendosi autori delle sue avventure.