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The project CarerSupport is co-funded by the European AAL JP and the following national authorities and R&D programmes from Italy, Norway, Romania and Switzerland Disturbi comportamentali

Il comportamento è l’insieme delle manifestazioni esteriori e direttamente osservabili con le quali un individuo risponde ed interagisce con l’ambiente | 2 Il comportamento

Ogni comportamento anormale viene definito deviante Il deviante è il soggetto al quale vengono attribuiti comportamenti devianti più o meno stabili e tipici, tali da caratterizzarlo di fronte al suo ambiente sociale | 3 La devianza

Chiunque prima di sostenere una prova, avverte quella spiacevole comunemente chiamata ansia, che rientra in un regime di normalità. Quando questa sensazione diventa stressante e persistente, tanto da impedire al soggetto di comportarsi nel modo consueto, si parla di vero e proprio disturbo ansioso | 4 Disturbi d’ansia

Diminuzione del livello affettivo del soggetto con profonda tristezza, perdita di autostima, di fiducia, di motivazione ed impoverimento della spinta vitale Sintomi: Profonda e inspiegabile tristezza, diminuzione della facoltà intellettuali, rallentamento motorio, perdita dell’appetito, disturbi del sonno, diminuzione della memoria, tentativi di suicidio | 5 Depressione

Presenza di sintomi somatici o psichici che possono ‘imitare’ qualsiasi quadro morboso tenendo ad interessare una o più parti del corpo o l’individuo nella sua globalità fino a provocare gravi alterazioni della coscienza Sintomi: Crisi minori: simulazione di crisi epilettica, episodi lipotimici o sincopali, paralisi, afonia, anestesie e formicoli diffusi, disturbi degli organi di senso (cecità improvvisa), amnesie Crisi maggiori: crisi convulsiva seguita da contorsioni accompagnate da grida e una fase di trance (vengono mimate scene di violenza o erotiche) | 6 Nevrosi (crisi) isterica

 MANTENERE SEMPRE UN COMPORTAMENTO PROFESSIONALE  MANTENERE LA CALMA, NON REAGIRE AD INSULTI, EVITARE RISPOSTE ECCESSIVE A PAROLE O GESTI DEL SOGGETTO  PARLARE CON IL SOGGETTO E ASCOLTARE CIO’ CHE VI DICE, FATELI CAPIRE CHE INTENDETE AIUTARLO E CHE AVETE COMPRESO IL SUO PROBELMA  EVITARE CONVERSAZIONI INADEGUATE, NON DATE SOLUZIONI SUPERFICIALI AL PROBLEMA, NON DITEGLI CHE VA TUTTO BENE SE NON E’ VERO  NON ASSUMETE UN ATTEGIAMENTO DI SFIDA (non fissatelo negli occhi, non invadete lo spazio vitale, non voltategli le spalle) | 7 La gestione del comportamento “non prevedibile”

Anche i soggetti che sembrano essere inizialmente calmi, possono assumere atteggiamenti violenti Se la persona assistita crea una condizione pericolosa per voi, proteggetevi allontanandovi in un luogo sicuro, senza perderlo di vista, e chiedete l’intervento di un altro familiare o personale specializzato | 8 Autoprotezione

Fate sempre attenzione alla presenza di armi o elementi indicati il desiderio da parte del soggetto di utilizzare la forza fisica, sia contro se stesso sia contro gli altri Non tentate di contenere il soggetto se non è presente un altro familiare o personale specializzato | 9 Autoprotezione

 La cura di un soggetto con un problema comportamentale richiede calma  Osservate attentamente la persona assistita, l’ambiente in cui si trova e ascoltate cosa dice  Individuate segni o sintomi evidenti assicurandovi che sia possibile scartare l’esistenza di lesioni traumatiche o patologie organiche  Ascoltate la persona assistita e parlategli  Tenete sempre presenta la vostra sicurezza | 10 Conclusioni