LAVORO A PERDERE: MENO REDDITO – MENO OCCUPATI I NUOVI DATI SULLA GESTIONE SEPARATA INPS Novembre 2013 Osservatorio dei Lavori Ass. 20 maggio - tutelare i lavori Elaborazione Prof. Patrizio Di Nicola (Un. La Sapienza) su dati Gestione Separata INPS
2 I lavoratori atipici iscritti alla Gestione Separata Inps nonostante siano una parte molto rilevante del mondo del lavoro, ben , sono ignorati sia dalla rete delle tutele sociali, sia dallinsieme dei diritti sul lavoro e, soprattutto, sono esclusi dalla possibilità di avere un adeguato futuro previdenziale. È bene notare che nellultimo anno, tra gli iscritti alla Gestione separata Inps, si è registrato un calo del 3,6% (nel 2011 erano ). ISCRITTI ALLA GESTIONE SEPARATA INPS QUANTI SONO? ISCRITTI GESTIONE SEPARATA2012 PARASUBORDINATI PROFESSIONISTI TOTALE
3 Osservatorio dei Lavori Ass. 20 maggio - tutelare i lavori Elaborazione Prof. Patrizio Di Nicola (Un. La Sapienza) su dati Gestione Separata INPS ANDAMENTO DAL 2007 AL DATI GESTIONE SEPARATA INPS QUANTI SONO? Tra il 2007 e il 2009, linizio della crisi economica, il contemporaneo aumento contributivo e la stretta normativa sugli abusi, hanno determinato la perdita di oltre 170 mila posti di lavoro. Tra il 2009 e il 2011 si rileva una sostanziale stabilizzazione del numero di collaborazioni a progetto con un leggero aumento alla fine del triennio ( ) e un successivo calo (– ) nel 2012, anno della Riforma Fornero. Tra i professionisti iscritti alla Gestione Separata dal 2007 al 2011 si registra un progressivo aumento ( ) mentre nel 2012 si ha il primo decremento ( professionisti). TRACOLLO DEGLI OCCUPATI A PROGETTO E P. IVA
4 ANDAMENTO COLLABORAZIONI (IV trimestre 2012, I e II trimestre 2013). DATI istat QUANTI SONO? Leffetto della crisi incide sullutilizzo dei parasubordinati in modo limitato ( tra il 2007 e il 2010 a cui segue un leggero incremento nellultimo biennio). Landamento costante dei parasubordinati durante tutta la crisi e anche nel 2012, dimostra che è la riforma del lavoro, come gli interventi legislativi fatti in precedenza, ad aver influito nella forte diminuzione degli occupati con contratti a progetto o a partita IVA. Se si confrontano i dati della Gestione Separata fino al 2012 (dati amministrativi) con i dati statistici dellIstat che rilevano una media di 44.mila collaborazioni in meno ogni trimestre negli ultimi 3 trimestri 2013 rispetto agli stessi periodi del E evidente che, al di la delle differenze statistiche, prosegue un decremento considerevole delle collaborazioni a progetto anche nel GLI EFFETTI DELLA RIFORMA FORNERO SUI COLLABORATORI A PROGETTO
5 PARASUBORDINATI: I GIOVANI PAGANO TUTTO IL PREZZO DELLA RIDUZIONE DEGLI OCCUPATI Questi dati denunciano quanto sia drammatica la condizione dei giovani nel mercato del lavoro. Dei 250 mila posti di lavoro atipici persi in 6 anni, circa 150 mila sono di giovani sotto i 29 anni. A loro si aggiungono altri 99 mila lavoratori tra i 30/39 anni. Un dato spiegato in parte dalla crisi economica ma anche legato allaumento fissato per legge degli oneri sul lavoro a progetto, non accompagnato da politiche di sostegno alle imprese per trasformare le collaborazioni in lavoro stabile conveniente. Non va dimenticata lassenza di azioni regolatorie delle parti sociali intese a rendere sostenibili e graduali i cambiamenti legislativi ed economici determinati per legge. I giovani e i giovanissimi sono stati i più penalizzati ( posti di lavoro) e hanno perso i lavori flessibili senza trovarne altri più stabili. E emblematico laumento di oltre il 12% dei lavoratori parasubordinati over 60. Si tratta prevalentemente di dipendenti espulsi che rientrano nel mercato con lavori atipici o pensionati costretti dalla crisi economica a proseguire il lavoro in queste forme. I dati disponibili fanno capire quanto sia anacronistico puntare agli incentivi per le assunzioni (introdotte da Giovannini), se non si modifica la Legge Fornero, applicandola gradualmente e adattandola ai vari settori, e se non si garantiscono ammortizzatori sociali nel lavoro parasubordinato dove si perdono in un anno tre volte gli occupati che si guadagnano faticosamente con gli incentivi. EVOLUZIONE CONTRIBUENTI DAL 2007 AL 2012 PER ETA
6 PARASUBORDINATI: 2012 PER REGIONE Continuano ad essere la Lombardia (oltre 319 mila parasubordinati) e il Lazio (191 mila) ad avere il primato del lavoro atipico in Italia. Segue lEmilia Romagna, il Veneto e la Toscana con oltre 100 mila parasubordinati. Il calo maggiore rispetto al 2011 si registra nel Lazio – 12,31%, in Lombardia – 5,27% e in Liguria -4,88%. Nel 2011 in Campania, Sicilia e la Puglia hanno lavorato rispettivamente 77 mila, 69 mila e 60 mila parasubordinati. E curioso notare come il calo dei parasubordinati sia forte e generalizzato al centro nord mentre al sud, salvo Basilicata e Molise, vi è un aumento (Calabria +16,78%, Puglia +10,71%). PARASUBORDINATI: DIMINUISCONO AL CENTRO/NORD, AUMENTANO AL SUD.
7 PARASUBORDINATI: NUMERO ISCRITTI E MEDIA REDDITI PER REGIONE, LEFFETTO DELLAUMENTO CONTRIBUTIVO
8 PARASUBORDINATI: NUMERO ISCRITTI E MEDIA REDDITI PER REGIONE
9 QUANTO GUADAGNANO? PARASUBORDINATI La media dei compensi è di lordi annui. Veneto, Lombardia, Emilia R. e Piemonte superano lordi annui. È emblematica la differenza con il Lazio, seconda regione per numero di lavoratori parasubordinati, ma con redditi medi di soli annui lordi e con la Calabria ultima con Complessivamente, oltre lavoratori parasubordinati movimentano attività per quasi 26 miliardi di euro e danno un gettito all'Inps di 5 miliardi e 770 milioni annui. REDDITI COMPLESSIVI GESTIONE SEPARATA Considerando anche i professionisti con partita Iva si ha un totale di individui per oltre 29,7 miliardi di redditi percepiti (1,3 miliardi in meno rispetto al 2011) e 7 miliardi di gettito previdenziale annuo alla Gestione Separata Inps.
10 LAVORO A PROGETTO: COMPENSI INIQUI. IN MEDIA SOTTO I LORDI ANNUI La Gestione Separata Inps è popolata da molteplici tipologie di lavori. Anche i redditi, quindi, sono diversi. I redditi dei quasi 650 mila Contratti a Progetto si attestano sui lordi annui a fronte della media della Gestione separata di Nelle regioni del Sud la media dei redditi è la metà rispetto alle regioni del Nord. SOLO CONTRATTI A PROGETTO PER REGIONE E REDDITI
11 PARASUBORDINATI: DIFFERENZE RETRIBUTIVE PER GENERE ED ETA ' Una delle ingiustizie più evidenti nel lavoro parasubordinato è la differenza del reddito delle donne che, a parità di lavoro, guadagnano lordi annui in meno rispetto ai maschi. Questa discriminazione di genere si accentua con l'innalzarsi dell'età e diventa massima nel momento del massimo apporto professionale delle persone, tra i 40 e i 60 anni, dove si arriva ad una differenza di quasi 14 mila. Anche le forti differenze retributive tra i giovani sotto i 29 anni e le altre fasce d'età sono quantomeno ingiustificate: circa 9 mila in meno rispetto ai lavoratori di 35/39 anni e oltre 12 mila rispetto a quelli tra i 40/44 anni. LE DONNE CON META RETRIBUZIONE
12 LAVORATORI ESCLUSIVI: DIFFERENZE RETRIBUTIVE PER GENERE E TIPOLOGIA Per esclusivi si intendono quei lavoratori che versano i propri contributi previdenziali esclusivamente nella gestione separata e, quindi, non hanno altri redditi di lavoro autonomo o dipendente o da pensione.
13 Tra i parasubordinati esclusivi, in assenza di compensi minimi o tariffe riconosciute, le differenze di reddito variano molto passando dai di compenso medio di un amministratore di società agli di un collaboratore a progetto, mentre la differenza di reddito fra uomini e donne si conferma in 11 mila lordi annui in meno a parità di attività svolta Anche tra i collaboratori a progetto, nonostante abbiano redditi medi più bassi (8.567 ) le donne percepiscono oltre annui in meno. ESCLUSIVI: DIFFERENZE RETRIBUTIVE PER GENERE PARASUBORDINATI ESCLUSIVI: DIFFERENZE RETRIBUTIVE PER GENERE
14 I PROFESSIONISTI CON PARTITA IVA QUANTI SONO? Dal 2007 al 2011 aumenta progressivamente il numero dei professionisti iscritti alla Gestione Separata, Nel 2012 si ha il primo decremento di professionisti per effetto della Legge 92/2012. Landamento precedente al 2012 è probabilmente dovuto in parte al contemporaneo aumento della regolamentazione e degli oneri sul lavoro a progetto. Con le Partite Iva, invece, la contribuzione INPS (27%) rimane quasi per intero a carico del professionista, e lo stesso accade per lIrap e per altri oneri che diventano, quindi, un risparmio per il committente. Al contempo, aprire una partita Iva diventa anche una delle poche vie duscita per chi è espulso dal lavoro dipendente in età adulta o per chi continua a lavorare dopo la pensione (73% in più di lavoratori con Partita Iva tra gli over 60). I PROFESSIONISTI CON PARTITA IVAEVOLUZIONE PER ETA 2007 – 2012
15 PROFESSIONISTI CON PARTITA IVA CONTRIBUTI VERSATI PER REGIONE – 2011/2012 I PROFESSIONISTI CON PARTITA IVA QUANTO VERSANO ALLINPS ?
16 PROFESSIONISTI CON PARTITA IVA PER REGIONI E REDDITI I PROFESSIONISTI CON PARTITA IVA QUANTO GUADAGNANO ?
17 Per la prima volta in 6 anni di crisi le Partite Iva individuali nel 2012 diminuiscono in tutte le regioni (-7,6%). Il numero maggiore resta in Lombardia: oltre 65 mila Professionisti. Segue il Lazio con più di 33 mila, lEmilia R. oltre 23 mila e il Veneto quasi 22 mila. Il dato rilevante non è solo la diminuzione degli iscritti ma soprattutto la forte riduzione (del 17,7% in un solo anno), dei loro redditi medi già bassi che passano, infatti, da del 2011 a soli nel E LA DIMOSTRAZIONE CHE SENZA COMPENSI EQUI SI SCARICA SUI LAVORATORI PIU PROFESSIONALIZZATI LABBATTIMENTO DEL COSTO DEL LAVORO OPERATO DAI COMMITTENTI. Nel 2011 il reddito netto annuo di un lavoratore con partita iva iscritto alla Gestione separata era di 9.794,72, mentre quello mensile era di 816,22. Il reddito netto medio nel 2012 è di 8.065,72 annui, pari a 672,14 mensili. Il 7,6% in meno di occupati e la diminuzione del 17,7% dei redditi ha determinato, tra tutte le partite iva iscritte alla GS dell'Inps, il passaggio da una contribuzione di del 2011 ad una di dello scorso anno (-20,6% in un anno). Continuare sulla strada dellaumento contributivo sino al 33% non è solo ingiusto ma anche controproducente dal punto di vista del gettito contributivo. I PROFESSIONISTI CON PARTITA IVA QUANTO GUADAGNANO?
87 Occorre congelare gli aumenti contributivi almeno per le partite iva esclusive (iscritte solo alla gestione separata Inps) che oggi versano da sole il 27% del loro reddito (più di ogni altro contribuente autonomo e più dei datori di lavoro per i loro dipendenti, la cui contribuzione si ferma al massimo al 24%). Non si può condividere una scelta che abbassa il netto disponibile di un lavoratore che ha un reddito lordo di euro al mese dai 545 attuali a 485 mensili, o che riduce il netto di chi guadagna euro lordi dagli attuali 960 a 840 netti mensili. E ancor meno concepibile se si considera che ai dipendenti restano netti 811 su mille lordi di partenza e su duemila lordi iniziali. PARTITE IVA ISCRITTE A G. S. INPS: I REDDITI DOPO lAUMENTO DEI CONTRIBUTI E LA COMPARAZIONE CON I DIPENDENTI
19 PROFESSIONISTI CON PARTITA IVA DIFFERENZE RETRIBUTIVE PER GENERE ED ETA Anche tra i professionisti con Partita Iva vi è una forte differenza nelle retribuzioni fra donne e uomini, anche se inferiore rispetto ai parasubordinati e ai collaboratori a progetto. La differenza è riscontrabile sia in media, - 5 mila, sia rispetto al crescere dell'età dove la differenza massima supera i tra i 50/54 e tra 65 e 70 anni.
20 PROFESSIONISTI CON PARTITA IVA DIFFERENZE RETRIBUTIVE 2012 PER GENERE E REGIONI
21 Conclusioni Dal quadro complessivo emerge una forte perdita occupazionale in particolare sui contratti a progetto ma anche, per la prima volta, sulle partite iva che però, contrariamente ai collaboratori, riducono sensibilmente il loro reddito rispetto allanno precedente. Permangono forti differenze di genere e per età. Si fa sentire sempre più pesantemente lassenza di regole sul lavoro e sui compensi, di ammortizzatori e di tutele sociali. Per la prima volta diminuisce il gettito contributivo delle partite IVA: meno 20%. Sostenere loccupazione: - Introdurre un ingresso graduale della riforma Fornero garantendone unapplicazione più certa e compatibile con la situazione di ogni settore, demandando lapplicazione transitoria alle parti sociali anche attraverso una legislazione di sostegno; - Occuparsi dei lavoratori parasubordinati e professionisti che hanno perso o ridotto il lavoro senza alcun sostegno in 5 anni di crisi estendendo la Mini Aspi ai collaboratori, con il contributo dei datori di lavoro, e introducendo un ammortizzatore sociale anche per le partite IVA riadattando la cosiddetta Una Tantum. - Prorogare i contratti dei precari della ricerca e avviare il percorso di stabilizzazione, oggi ostacolato dalla riforma DAlia Sostenere i redditi: - Sospendere, per le partite iva esclusive, laumento dei contributi Inps per il 2014 e aprire un tavolo di confronto per risolvere strutturalmente ed equamente la loro situazione; - Sostenere anche fiscalmente i professionisti (500 mila persone tra iscritti o meno alla GS) che lavorano individualmente e non hanno unimpresa reintroducendo il regime dei contribuenti minimi per chi non ha dipendenti e ha redditi sino a 30 mila. - Garantire compensi equi e dignità anche ai lavoratori più professionalizzati e retribuiti in maniera colpevolmente iniqua. Questi provvedimenti sono poco costosi (il gettito previdenziale potrebbe annullarne il costo) e molto importanti per sia interrompere lemorragia di posti di lavoro sia per rilanciare loccupazione dei giovani con decine di migliaia di nuovi posti, in linea con la Youth Guarantee.
I LAVORATORI PARASUBORDINATI E I PROFESSIONISTI ISCRITTI ALLA GESTIONE SEPARATA INPS ANNO 2012 Osservatorio dei Lavori - Ass. 20 maggio - Tutelare i lavori Elaborazione Prof. Patrizio Di Nicola (Un. La Sapienza) su dati Gestione Separata INPS.