III “nulla ha fine” campodeifioriurbani.wordpress.com

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Transcript della presentazione:

III “nulla ha fine” campodeifioriurbani.wordpress.com   Forum della Filosofia 2010-2011 Gruppo Chaosmos del Campo dei Fiori Urbani Progetto di ricerca- dialogo Relatori: G. Ilardo, G.Pollio, G. Grazioli, S. De Falco, S. Scala Liceo “Carlo Urbani” di S. Giorgio a Cr. – Napoli Docenti: N. Malandrino, G. Scafoglio “nulla ha fine” campodeifioriurbani.wordpress.com

Il suo rapporto con le religioni e le ideologie tradizionali. Introduzione: in questo lavoro ci proporremo di caratterizzare in termini sintetici ciò che si può intendere per ‘nichilismo’, seguendo due delle direzioni di ricerca suggerite per il tema concorso Forum della filosofia 2010-11: Il suo rapporto con le religioni e le ideologie tradizionali. Il suo impatto esistenziale per quanto riguarda l’uomo contemporaneo e le giovani generazioni. Lo faremo attraverso un confronto-dialogo a cinque voci e, misurandoci con le filosofie di Bruno e Nietzsche, esporremo i termini della nostra ricerca provando a rispondere ai due quesiti evocati nella taccia tema: quali problematiche si aprono per la riflessione filosofica? Quali prospettive e quali possibili risposte risultano proponibili?

Il problema da cui partiamo, in questo progetto di ricerca sul Nichilismo in rapporto con la religione e l’ideologia, è ovviamente il tema nietzschiano della morte di Dio: il Nichilismo è quel processo che riguarda l’uomo come individuo singolo e che coinvolge tutta la storia moderna, riguarda quella decadenza progressiva della civiltà europea e implica il tramonto di tutti i suoi miti, morali, filosofici e religiosi Nietzsche, d’altronde, non propone affatto di arrestarne la caduta: l’Occidente, deve affrettarsi a conclusione e dichiarare, appunto, la morte di Dio, cioè portare a compimento la distruzione dei falsi valori su cui poggiano le filosofie. Tutte le realtà che sono state presentate come nobili, vere, spirituali sono in realtà “umane, troppo umane”. Romanticismo, idealismo, positivismo, socialismo, evoluzionismo, cristianesimo, metafisiche e dogmatismi vari, sono costruzioni che esprimono solo gli istinti, appetiti, passioni e interessi più intimi dell’uomo. Nietzsche rifiuta così ogni tipo di metafisica e di religione, ed attacca lo stesso concetto di verità: secondo Nietzsche si sono chiamate verità gli errori utili, quelli che sono indispensabili all’uomo per poter vivere, giacché non sopporta il vivere senza un senso…

La volontà di verità ha la sua radice proprio nel bisogno di stabilità, nella paura di instabilità. In questo senso, accettare il Nichilismo significa, innanzitutto, imparare a convivere con l’instabilità costituiva della vita umana. Di qui la scelta nietzschiana di accelerare il crollo. Da qui parte la nostra proposta filosofica. Da una paura altrettanto forte, quella dell’infinito, capace di spaventare anche un uomo di scienza come Keplero, che rifiutava la tesi bruniana, proprio perché totalmente destabilizzante, comportando essa la perdita di ogni riferimento, di un centro e di un limite, dell’alto e del basso. ad una nuova visione dell’universo deve corrispondere una nuova concezione dell’uomo.

IL PARADOSSO: proprio quella visione che aveva suscitato odio e disprezzo per Bruno finì per affermarsi anche grazie agli argomenti teologici già delineati dal Nolano. Infatti, l’angoscia cosmica e le difficoltà religiose furono superate in virtù dell’idea secondo cui un universo infinito risultava più «adatto» a rispecchiare l’infinita potenza di Dio: se i cieli e la terra narrano la gloria del loro Creatore, che cosa meglio di un cosmo infinito si prestava a celebrarla e magnificarla in tutta la sua grandezza? Ecco allora che l’infinito, questo nulla che atterrisce, un vuoto senza riferimenti e misurabilità, che per Bruno è vita, è l’infinitamente abitato, diventa proprio quel Dio di cui Nietzsche dichiara la morte. Proprio l’«eresia» bruniana si era dunque capovolta in convincente «ortodossia», spianando la strada – grazie a questo avvenuto «recupero» teologico delle tesi cosmografiche rivoluzionarie – al suo completo assorbimento nella cultura «ufficiale»: la cultura di cui Nietzsche proclamerà a gran voce la fine e il crollo!

…Ma se questo assorbimento/asservimento della filosofia dell’infinito, se questa traduzione di Bruno, in realtà si rivelasse un tradimento del suo significato… non potremmo trovare nei simboli e nelle forme di chi sconfisse l’apeirofobia, anche una via d’uscita dal nichilismo?

Obiettivi e metodologia: Restituire attraverso la scrittura filosofica “quell’espansione della vita a cui per natura tende la giovinezza e la sua potenza creativa” Adottare il dialogo come genere letterario della filosofia, ma anche come un peculiare metodo filosofico, in considerazione del fatto che lo stesso "spirito di dialogo" dovrà ispirare l'andamento dei lavori del Forum di Filosofia Mostrare i tratti comuni tra l’eroico furioso e l’oltre-uomo non solo dal confronto tra “Così parlò Zarathustra” e gli “Eroici Furori” ma anche tra i temi di “Al di là del bene e del male” o de “La Genealogia della Morale” di Nietzsche con “Lo Spaccio della Bestia Trionfante” di Bruno. (In entrambi il concetto di rovesciamento dei valori e della loro trasvalutazione, entrambi accusano senza pietà il cristianesimo, danno grande importanza al corpo e ai valori della vita terrestre, cercano una via d’uscita dalla decadenza del proprio tempo e dal concetto di tempo, ne profetizzano uno nuovo, entrambi consapevoli di esserne messaggeri e anticipatori.) proprio perché entrambi si sono liberati, a loro modo del tempo, rinunciare ad un approccio cronicistico e adottare un approccio zetetico, per problemi, provando a mettere per iscritto l’iter di una confusione-discussione. rispondere al nichilismo ponendo noi stessi, ciascuno di noi, come interrogativo, con il proprio nome e il proprio senso. …Noi siamo il gruppo Chaosmos del Liceo Urbani!

F. Nietzsche, lettera a H. Koselitz (20 maggio 1887) Pagg. I-III Sequenza 1 interstizio tra caos e universo, tra nulla e infinito “Sono un nichilista radicale, ma non dispero ancora di trovare una via d’uscita, un pertugio attraverso il quale si possa arrivare a qualcosa” F. Nietzsche, lettera a H. Koselitz (20 maggio 1887) Temi e argomenti: Una fessura per la verità Il rovesciamento nella ricerca L’eros come teoria che diventa prassi Il furore dell’Eroe, la follia dell’Oltreuomo Razionalismo e irrazionalismo: Socrate tra Bruno e Nietzsche

Sequenza 2 vita e verità, incertezza e tempo ciclico Pagg. III-VI Sequenza 2 vita e verità, incertezza e tempo ciclico E noi medesimi e le cose nostre andiamo e vegnamo, passiamo e ritorniamo, e non è cosa nostra che non si faccia aliena e non è cosa aliena che non si faccia nostra G. Bruno, Cena delle Ceneri (1584) Temi e argomenti: Critica di Bruno a Cristo: cattivo mago e incapace di morire • Posizione antiluterana, antipaulina, anticristiana Unione con la Natura e accettazione del Caos, indiamento e volontà di potenza Il tempo di Bruno e Nietzsche : ruota del tempo o circolo universale e eterno ritorno Critica dell’incapacità umana di vivere senza certezze Consapevolezza di essere eccezioni e il filosofico furore fino alla fine

F. Nietzsche, Così parlò Zarathustra (1883-1885) Pagg. VII-IX Sequenza 3 l’etica del viandante, il futuro e i giovani Il futuro e ciò che sta in remota lontananza sia la causa del tuo oggi: nel tuo amico devi amare il superuomo come causa di te. Amici, non l’amore del prossimo vi consiglio: io vi consiglio l’amore del remoto F. Nietzsche, Così parlò Zarathustra (1883-1885) Temi e argomenti: L’ospite in-quietante e l’eros come amore del remoto Finalismo vs Caos: l’andare che salva sé stesso Non una nuova religione, ma un nuovo significato per il futuro L’etica del viandante tra Bruno, Galimberti, Mary e Kavafis L’ombra di Peter Pan e l’esperienza che ricuce… Note e testi citati (bibliografia completa su campodeifioriurbani.wordpress.com) Nulla ha fine

Itaca ti ha dato il bel viaggio,senza di lei mai ti saresti messo sulla strada: che cos'altro ti aspetti? E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.  Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare. Kostantin Kavafis L’etica del viaggio (erasmus, inter-rail) che già tanti giovani hanno adottato – in primis Bruno, con il suo lungo peregrinare da una corte all’altra dell’Europa, per realizzare il suo progetto di riforma – ha dunque per noi una condizione: l’andare salva sé stesso solo se non si perde nel viaggio, se trova una ‘via’ per ritornare ‘arricchiti’ dall’esperienza del cambiamento: un andare e tornare, come una marea… l’esperienza come tentativo implica un cambiamento, un influsso senza significato, a meno che non sia responsabilmente connesso con l’ondata di ritorno, le conseguenze che ne defluiscono… Bruno torna in Italia, affronta le conseguenze, non si limita a rompere gli schemi del tempo, ma se ne assume la responsabilità: di questo si tratta, di formare un’intelligenza nuova capace di rompere e ricucire, di imparare ad essere Ulisse e Penelope insieme, insieme Vendy e Peter Pan… per tornare ad amare il Futuro. …“Quando proseguiamo l’attività nel senso di sottoporci alle conseguenze di essa, quando il mutamento determinato dall’azione si riflette in un mutamento apportato in noi, non si può più parlare di puro flusso, poiché esso si carica di significato e noi impariamo qualcosa.” John Dewey