FORMA CHIGI Bibl. Apost. Vaticana, ms. Chigiano L V 176

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Transcript della presentazione:

FORMA CHIGI Bibl. Apost. Vaticana, ms. Chigiano L V 176 FORMA DI GIOVANNI Bibl. Apost. Vaticana, ms. Vat. Lat. 3195 FORMA MALATESTA Bibl. Medicea Laurenziana, ms. Laur. XLI 17

264 1 I' vo pensando, et nel penser m'assale 2 una pietà sì forte di me stesso, 3 che mi conduce spesso 4 ad altro lagrimar ch'i' non soleva: 5 ché, vedendo ogni giorno il fin più presso, 6 mille fiate ò chieste a Dio quell'ale 7 co le quai del mortale 8 carcer nostro intelletto al ciel si leva. 9 Ma infin a qui niente mi releva 10 prego o sospiro o lagrimar ch'io faccia: 11 e così per ragion conven che sia, 12 ché chi, possendo star, cadde tra via, 13 degno è che mal suo grado a terra giaccia. 14 Quelle pietose braccia 15 in ch'io mi fido, veggio aperte anchora, 16 ma temenza m'accora 17 per gli altrui exempli, et del mio stato tremo, 18 ch'altri mi sprona, et son forse a l'extremo.   142   31 Tanto mi piacque prima il dolce lume 32 ch'i' passai con diletto assai gran poggi 33 per poter appressar gli amati rami: 34 ora la vita breve e 'l loco e 'l tempo 35 mostranmi altro sentier di gire al cielo 36 et di far frutto, non pur fior' et frondi. 37 Altr'amor, altre frondi et altro lume, 38 altro salir al ciel per altri poggi 39 cerco, ché n'è ben tempo, et altri rami.

292 1 Gli occhi di ch'io parlai sì caldamente, 2 et le braccia et le mani e i piedi e 'l viso, 3 che m'avean sì da me stesso diviso, 4 et fatto singular da l'altra gente; 5 le crespe chiome d'òr puro lucente 6 e 'l lampeggiar de l'angelico riso, 7 che solean fare in terra un paradiso, 8 poca polvere son, che nulla sente. 9 Et io pur vivo, onde mi doglio et sdegno, 10 rimaso senza 'l lume ch'amai tanto, 11 in gran fortuna e 'n disarmato legno. 12 Or sia qui fine al mio amoroso canto: 13 secca è la vena de l'usato ingegno, 14 et la cetera mia rivolta in pianto.

FORMA QUERINIANA Brescia, Bibl. Queriniana, ms. D II 21 REDAZIONE VATICANA Bibl. Apost. Vaticana, ms. Vat. Lat. 3195 ORDINAMENTO DEFINITIVO

1 Vago augelletto che cantando vai, 353 1 Vago augelletto che cantando vai, 2 over piangendo, il tuo tempo passato, 3 vedendoti la notte e 'l verno a lato 4 e 'l dì dopo le spalle e i mesi gai, 5 se, come i tuoi gravosi affanni sai, 6 così sapessi il mio simile stato, 7 verresti in grembo a questo sconsolato 8 a partir seco i dolorosi guai. 9 I' non so se le parti sarian pari, 10 ché quella cui tu piangi è forse in vita, 11 di ch'a me Morte e 'l ciel son tanto avari; 12 ma la stagione et l'ora men gradita, 13 col membrar de' dolci anni et de li amari, 14 a parlar teco con pietà m'invita. 365 1 I' vo piangendo i miei passati tempi 2 i quai posi in amar cosa mortale, 3 senza levarmi a volo, abbiend'io l'ale, 4 per dar forse di me non bassi exempi. 5 Tu che vedi i miei mali indegni et empi, 6 Re del cielo invisibile immortale, 7 soccorri a l'alma disviata et frale, 8 e 'l suo defecto di Tua gratia adempi: 9 sì che, s'io vissi in guerra et in tempesta, 10 mora in pace et in porto; et se la stanza 11 fu vana, almen sia la partita honesta. 12 A quel poco di viver che m'avanza 13 et al morir, degni esser Tua man presta: 14 Tu sai ben che 'n altrui non ò speranza. * 366 1 Vergine bella, che, di sol vestita, 2 coronata di stelle, al sommo Sole 3 piacesti sì che 'n te Sua luce ascose, 4 amor mi spinge a dir di te parole; 5 ma non so 'ncominciar senza tu' aita, 6 et di Colui ch'amando in te si pose. 7 Invoco lei che ben sempre rispose, 8 chi la chiamò con fede: 9 Vergine, s'a mercede 10 miseria extrema de l'humane cose 11 già mai ti volse, al mio prego t'inchina, 12 soccorri a la mia guerra, 13 bench'i' sia terra, et tu del ciel regina.

Vaticano lat. 3196 Vaticano lat. 3195