I 5 linguaggi del perdono Parrocchia San Giovanni Evangelista - Verona Gruppo Famiglie 2008-2009 I 5 linguaggi del perdono 2° incontro Sabato 20 dicembre 2008 Parrocchia San Giovanni Evangelista - Verona
Preghiera iniziale - Salmo 89 dalla 4 domenica di avvento Canterò per sempre l’amore del Signore. Canterò in eterno l’amore del Signore, di generazione in generazione farò conoscere con la mia bocca la tua fedeltà, perché ho detto: «È un amore edificato per sempre; nel cielo rendi stabile la tua fedeltà». Canterò per sempre l’amore del Signore
«Ho stretto un’alleanza con il mio eletto, ho giurato a Davide, mio servo. Stabilirò per sempre la tua discendenza, di generazione in generazione edificherò il tuo trono». Canterò per sempre l’amore del Signore «Egli mi invocherà: “Tu sei mio padre, mio Dio e roccia della mia salvezza”. Gli conserverò sempre il mio amore, la mia alleanza gli sarà fedele».
Partiamo dalla nostra esperienza
Partiamo dalla nostra esperienza Ci dividiamo in 3 o 4 gruppi Ogni gruppo, descrive e scrive una situazione (meglio se vissuta e particolareggiata, ma teniamola anonima) in cui uno dei coniugi è stato offeso dall’altro che poi si è scusato. Evidenziare le cause dell’offesa e le modalità delle scuse; indicare se la situazione si è rappacificata oppure no. Tempo di lavoro circa 30 minuti.
Lavoro a gruppi
Le nostre storie
Le nostre storie - appunti
Le nostre storie - appunti
Il primo linguaggio del perdono: esprimere rammarico RAMMARICARE: dolersi, affliggersi, sentire rincrescimento. Parola MAGICHE: “Mi dispiace” Farsi capire quando si chiede scusa
Le parole del corpo Accanto al “mi dispiace”, ci sono dei gesti che confermano, supportano, evidenziano che ciò che le parole contengono E’ UN SENTIMENTO VERO di chi chiede scusa. Atteggiamenti: guardare negli occhi, abbraccio, tono delicato…
Chiedere scusa per qualcosa Essere precisi: quando si chiede scusa si descrivono i motivi di rottura, non sono mai scuse generiche. Il silenzio non dice nulla. Rendersi conto delle conseguenze che la mia azione ha causato al partner. … mi accorgo che quando mi chiedono scusa per questo fatto preciso, sono trattato/a da persona amata So far capire il perché del mio disappunto?
Evitare i ma… “Ma…” è una parola proibita, perché NON vogliamo assumerci la nostra responsabilità e denota che il rammarico NON c’è. Il “ma” fa scivolare la colpa sull’altro: ci presentiamo come vittime che non potevano fare altro che agire così, ed è l’altro che “deve” comprendere le nostre azioni… è chiedere scusa o trovare delle scuse?
Guardarsi dentro Il rammarico spinge ad analizzare il proprio comportamento ed esprimere empatia per le ferite che l’individuo ha provocato all’altra persona.
Le nostre storie… alla luce del rammarico
Le nostre storie… alla luce del rammarico Come riscrivere le “scuse” delle nostra storia Quali erano i sentimenti dell’offeso? Quali erano i sentimenti di chi ha offeso? In una situazione così… come dovrei comportarmi?
Le nostre storie… alla luce del rammarico Scriviamo alcune espressioni di “rammarico, rincrescimento” del tipo: So che ti ho molto ferito e questo mi dà un dolore immenso. Sono davvero dispiaciuto per quello che ho fatto. Quando mi sono comportato così non ci pensavo. Non ho mai voluto ferirti, ma adesso riesco a comprendere che le mie parole erano inopportune. Sono spiacente di essere stato così insensibile.
Ho scoperto Dopo aver chiesto scusa mi sono sentito/a… Dopo aver ricevuto le scuse mi sono sentito/a…
Pillola di saggezza “Il perdono non cambia il passato, ma amplia il futuro”. Paul Boese
Arrivederci a sabato 17 gennaio Gruppo Famiglie 2008-2009 Arrivederci a sabato 17 gennaio Parrocchia San Giovanni Evangelista - Verona
ed ora BUONA CENA Gruppo Famiglie 2008-2009 Parrocchia San Giovanni Evangelista – Verona www.sge.verona.it