Giri di Bussola e Diagrammi

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Funzioni reali di due variabili reali
Advertisements

Prof.ssa Maria Fichera Relazioni tra angoli
L’ IPERBOLE.
Funzioni di due variabili
Risoluzione di triangoli qualsiasi
Sistema di riferimento sulla retta
IL PIANO CARTESIANO.
LA BUSSOLA MAGNETICA ORDINARIA
L’iperbole Teoria e laboratorio
Oggi le ... n ... comiche.
Cinematica diretta Un manipolatore è costituito da un insieme di corpi rigidi (bracci) connessi in cascata tramite coppie cinematiche (giunti). Si assume.
Cinematica del braccio di un robot
Esercizio 1 Un filo indefinito è costituito da due semirette AB e BC formanti un angolo retto, come in figura Il filo è percorso da una corrente I = 10.
Definizione e caratteristiche
Elementi di Matematica

LE EQUAZIONI DI SECONDO GRADO
Poligoni di tre lati Con 6 lelementi: 3 lati e 3 angoli
Combinazioni di lenti Le proprietà della lente sottile sono fondamentali per la comprensione di sistemi ottici rifrattivi anche complessi. Oggi il calcolo.
Le Carte Nautiche 1.1. Generalità
“Il Piano cartesiano e la retta” realizzato dagli studenti della 2ª B Aielli Luca Pasquini Daniele Rosato Anna.
corso DI GEOMETRIA DESCRITTIVA
La Retta.
Linea di base dalla quale si misurano le acque territoriali
+ Pn Come si usa il compasso nautico per leggere le coordinate del Pn
“Il piano cartesiano e la retta”
Il Piano Cartesiano .
CINEMATICA Lezione n.3 –Fisica ITI «Torricelli» –S.Agata M.llo (ME)
Punto nave con rilevamento polare 45° e Traverso
Proiezioni per sviluppo modificate matematicamente Carta di Mercatore
Controllo della Bussola
Rilevamento polare: esistono molti sistemi che permettono di indicare la posizione di un qualsiasi oggetto esterno alla nave, facendo ferimento alla prora,
CENNI DI NAVIGAZIONE PIANA E CARTEGGIO
LA PARABOLA.
Cap. 13 Cerchio e circonferenza
Le rappresentazioni grafiche
I triangoli.
segmenti e punti notevoli dei triangoli
Elettromagnetismo 2. Il campo elettrico.
ORIENTAMENTO Il modo più semplice per indicare a qualcuno la nostra posizione (posizione relativa) è quella di far riferimento a punti fissi, i punti cardinali,
NAVIGAZIONE BUSSOLA MAGNETICA
Le rappresentazioni grafiche
Esercizi (attrito trascurabile)
LA RETTA Assi cartesiani e rette ad essi parallele
“La cassetta degli arnesi”
DISEQUAZIONI DI II GRADO. Lo studio del segno di un trinomio Considerando che il coefficiente a sia sempre positivo cioè a>0 per risolvere le disequazioni.
Le funzioni.
LA RETTA NEL PIANO CARTESIANO
APPUNTI DI GEOMETRIA ANALITICA DELLA RETTA
Le funzioni matematiche e il piano cartesiano
I GRAFICI – INPUT 1.
Costruzione della Carta di Mercatore per Δφ ≤ 2°
Le Funzioni goniometriche
IL PIANO CARTESIANO E LA RETTA
Luogo geometrico In geometria esistono delle figure formati da punti che soddisfano a delle particolari condizioni. Queste figure costituiscono dei luoghi.
IISS "E. Medi" - Galatone Prof. Giuseppe Frassanito a.s. 2012/2013
1. Le coordinate di un punto su un piano Le coordinate di un punto su un piano 2. La lunghezza e il punto medio di un segmento La lunghezza e il punto.
Il Moto. Partendo da una quesito assegnato nei test di ingresso alla facoltà di medicina, si analizza il moto di un oggetto.
Per un punto non passa alcuna parallela ad una retta data
FUNZIONI GONIOMETRICHE CLASSE 3 A S A.S. 2013/14.
1IISS "E. Medi" - Galatone prof. Giuseppe Frassanito a.s. 2012/2013.
Test di Fisica Soluzioni.
prof.Giuseppe Frassanito a.s
Luoghi di punti In geometria il termine
La Circonferenza. LA CIRCONFERENZA Assegnato nel piano un punto C detto Centro, si chiama circonferenza la curva piana con i punti equidistanti da C.
Se il piano è perpendicolare (ortogonale) all’altezza del cono abbiamo la CIRCONFERENZA! LA CIRCONFERENZA COME LUOGO GEOMETRICO: la circonferenza.
Transcript della presentazione:

Giri di Bussola e Diagrammi

DEVIAZIONI DELLA BUSSOLA NORMALE Dalla Formula : Ril.v = Ril.b + δ + d Risolvendo rispetto a δ si ha: δ = (Ril.v – d) – Ril.b  δ = Ril.m – Ril.b Con queste formule vengono ricavate le deviazioni nel modo seguente: Si porta la nave all’ormeggio, a largo di un punto notevole della costa; l’oggetto osservato, da bordo, può essere un faro o altro punto notevole della costa purché segnato sulla carta nautica. Anche l’Ormeggio, a volte, è segnalato sulla carta o sul piano nautico o nel portolano; la Boa per la verifica delle bussole è segnalata, sulla carta, con la sigla B.V.B.

- Il portolano segnala questa posizione , e rispetto ad essa è riportato il valore del rilevamento vero del punto notevole. La boa di ormeggio in legno, è circondata da alcune piccole boe laterali che servono per il tonneggio della nave intorno alla boa centrale. In mancanza di tale boa il luogo di ancoraggio è scelto dal comandante che dà fondo un’ancora su un fondale idoneo; Anche un “corpo morto” può essere un punto di ormeggio. In entrambi tali casi la nave gira intorno al punto di ormeggio con l’aiuto di un rimorchiatore.

Esempio: Una nave, per effettuare i giri di bussola è all’ancora. Dal punto di ancoraggio è ben visibile un faro. Congiungendo sulla carta la posizione del punto occupato dalla nave con la posizione del faro, viene individuato l’angolo di Ril.v. che tale semiretta definisce con la direzione Nord del meridiano geografico. Si legge quindi sulla carta il valore della “declinazione”. Pertanto si ha modo di determinare il Ril.m. Ril.m. = Ril.v. – d = 263° Terminata questa operazione preliminare, la nave, con l’aiuto del rimorchiatore, è orientata in modo che sulla Rosa della Bussola Normale si legga 0° in corrispondenza della Linea di fede; Pb = 0°

Per conoscere la deviazione relativa a questa Prora si rileva , il faro e si legge sulla rosa l’angolo di rilevamento; poiché gli aghi della rosa sono nella direzione del meridiano bussola, l’angolo letto è il Ril.b. Si ha : Ril.b. = 262° Annotato questo valore si fa la differenza: Ril.m. – Ril.b. = δ Ottenendo: δ = 263° -262° = + 1° l’angolo di Prora magnetica è ricavabile dalla formula: Pm = Pb + δ

Con i valori dell’esempio ove Pb = 0° e δ =+1° risulta Pm =1° Dopo questa prima determinazione ne seguono altre, di norma non inferiori a 24, corrispondenti a 24 prore bussole e ad altrettante prore magnetiche. Scegliendo Pb equidistanti, la seconda prora bussola su cui si deve orientare la nave è di 15°. La rotazione della nave intorno al punto di ormeggio lascia inalterato il Rilevamento magnetico il cui valore è una costante per tutte le successive determinazioni di deviazione. Ciò che invece generalmente cambia è il Ril.b. Perché gli aghi della rosa, al variare della prora della nave, si orientano in una direzione – meridaino bussola- diversa dalla precedente.

L’ufficiale che si appresta a compiere queste determinazioni prepara uno specchietto che riassume tutti i dati: N. Pb Ril.m Ril.b δ Pm Oggetto 1 0° 263° 262° +1° 1° Faro 2 15° 262.5 +0,5° 15,5° Ecc. //

L’operazione descritta è denominata “GIRI DI BUSSOLA” L’operazione descritta è denominata “GIRI DI BUSSOLA”. Al termine si compila una tabella riassuntiva dei soli risultati che interessano. Si chiama “Tavola di Correzione” quella che, elencando in prima colonna le Pb, riporta a fianco di ognuna di esse i valori corrispondenti delle deviazioni e delle prore magnetiche: Si chiama “Tavola o tabella di Conversione” quella che elenca in prima colonna le Prore magnetiche ( con lo stesso “Passo” delle Pb iniziando da 0°) ed a fianco i relativi valori di δ e di Pb .

Per giungere a compilare la Tavola di Conversione bisogna prima costruire il “Diagramma delle Deviazioni” riportando sulle ascisse i valori della Pm e sulle ordinate quelli della δ,verso l’alto se δ è positiva o verso il basso se δ è negativa. I valori punti del diagramma hanno per coordinate le coppie di valori “Pm- δ” determinate dopo ogni rilevamento.

Si uniscono tali punti avviando la cosiddetta “Curva delle Deviazioni”. Alzando dai punti delle ascisse Pm = 0°,15°,30° ecc. segmenti paralleli all’asse y nei loro punti di incontro con la Curva si leggono (sull’asse delle δ) le deviazioni relative a quelle prore magnetiche. Quindi si passa alla compilazione della tavola di conversione.

DEVIAZIONI DELLA BUSSOLA DI ROTTA La rosa della bussola di rotta accusa deviazioni diverse da quelle della bussola normale perché nei vari punti della nave è variabile la forza del campo magnetico risultante di bordo. LA bussola di Rotta, imprigionata tra un maggior numero di lamiere e di apparecchi elettrici rispetto a quella normale ha, in generale, deviazioni δ più elevate, anche dopo la “COMPENSAZIONE”. Per determinare queste altre deviazioni, durante lo stesso giro di bussola, occorre la presenza di un’altra persona incaricata di leggere le prore della bussola di rotta. Questo secondo osservatore annota, elencando, i valori delle Pb ogni volta che il primo osservatore effettua la misura di rilevamento. La segnalazione dell’avvenuta osservazione è fatta a voce. Solamente al termine dell’operazione si possono calcolare le deviazioni con l’ausilio della formula : δ = Pm - Pb

La formula risolutiva è usata tante volte quante sono state le soste della nave sulle varie prore per effettuare le misure di rilevamento. I valori delle Prore Magnetiche sono calcolati dopo la determinazione delle deviazioni della bussola normale. Continuando nell’Es. si supponga che l’osservatore davanti alla bussola di rotta abbia letto Pb = 2°. Poiché la Pm = 1° si ha: δ = Pm – Pb = - 1°

Anche in questo caso si prepara uno specchietto riassuntivo dei dati. Si compilano le tabelle sia di Correzione che di Conversione delle Prore analogamente a come è stato fatto per le δ della bussola normale, si avverte che in questo caso sarebbe necessario passare, per la compilazione di entrambe le tabelle, attraverso la costruzione di due diagrammi; il primo ha per ascisse le Pb, il secondo le Pm; per entrambe le relative δ sulle ordinate.

Giri di bussola su prestabilite Pm Qualche volta si usa compiere il gir. di bus. Fermando la nave su Pm equidistanti. Per orientare la anve su una data prora magnetica occorre mettere sulla carta la posizione della nave. Si traccia la retta di rilevamento congiungente PN con un oggetto F della costa ottenendo l’angolo Ril.v. Con la declinazione della zona si calcola il Ril.m. : Ril.m. = Ril.v. – d Stabilita la Prora Pm si calcola l’angolo di rilevamento polare : ρ = Ril.m. – Pm ρ = è l’angolo secondo cui l’osservatore rileverà l’oggetto F quando la nave è orientata sulla Pm desiderata.

In pratica si mette prima il traguardo sul valore ρ calcolato, poi si fa accostare la nave fino a quando non si rileva l’oggetto al traguardo. Per conoscere la deviazione si legge alla bussola la Pb: δ = Pm – Pb Il G.di Buss. Su Pm equidistanti ha il vantaggio di una ricerca più sistematica delle deviazioni perché la nave, tra una Pm e la contigua, effettua una reale accostata di un angolo pari alla differenza delle due Pm; cosa che non succede con il giro su prestabilite Pb equidistanti, perché la deviazione è variabile.

Diagrammi delle deviazioni su assi cartesiani Dopo i giri di bussola i valori di ogni deviazione e della relativa prora sono riportati rispettivamente sull’asse delle ordinate e su quello delle ascisse di un sistema di assi cartesiani. Fissati i punti , si congiungono con linea continua e si ottiene la curva, diagramma delle deviazioni. Da questa poi si passa, nel modo gia detto, alla compilazione delle tabelle il cui impiego è più frequente di quello del diagramma. Diversi sono i diagrammi. Il più semplice (e teorico) è quello che si ottiene assumendo la misura lineare per rappresentare 1° di deviazione sulle ordinate e 1° di prora sulle ascisse. Le deviazioni positive sono riportate verso l’alto, le negative verso il basso.

Si supponga di aver diagrammato in funzione delle Pb Si supponga di aver diagrammato in funzione delle Pb. Per ottenere la Pm corrispondente ad una data Pb si alza dal Punto A della Pb, la perpendicolare all’asse delle ascisse fino ad incontrare in B la curva; quindi si legge sulle ordinate la deviazione; se questa è positiva si aggiunge alla Pb, se negativa si sottrae, ottenendo la Pm. Volendo evitare questa somma algebrica dal punto B si conduce un segmento BC inclinato di 135° rispetto al verso crescente delle prore. Nel Punto C si legge la Pm. Di fatti il triangolo ABC è isoscele, oltre che rettangolo, e pertanto AB (= δ ) è uguale ad AC che risulta quindi (proprietà transitiva) = alla deviazione. Poiché OA = Pb , OC = OA + AC = Pb + δ = Pm

Quando il punto B cade nella parte negativa del diagramma il segmento BC deve essere condotto verso sinistra, cioè verso l’origine degli assi ( in figura B’C’ partendo dal punto A’). Nel problema inverso quando è nota la Pm e si vuol conoscere la corrispondente deviazione ed anche la Pb, si parte dal punto generico C ove si legge un valore, in gradi, uguale a quello della Pm, staccando un segmento ( CB o C’B’ ) inclinato come il precedente fino ad incontrare (in B o B’) la curva.

IN corrispondenza sull’asse delle ordinate, si legge δ. Questa và sottratta, algebricamente, alla Pm per ottenere la Pb che d’altra parte si può leggere direttamente nel punto A, ottenuto sull’asse delle prore abbassando da B (o B’) la perpendicolare. Se la curva fosse stata costruita in funzione delle prore magnetiche (sull’asse delle ascisse) anziché delle Pb, il procedimento per la ricerca della deviazione e per la lettura dell’altra prora è analogo, con l’unica variante che riguarda l’inclinazione del segmento.

Per ottenere la Pb, essendo nota la Pm, si cerca il punto A da cui si alza la perpendicolare fino ad arrivare in B. se la deviazione è positiva si conduce un segmento inclinato di 45° ( congiungente BC) ed in C si legge la Pb. In conclusione si può dire che per la risoluzione grafica dei problemi di Correzione e Conversione delle prore (magnetiche e bussole) si ricorre all’artificio di un segmento orientato in modo che stacchi, sull’asse delle ascisse, un segmento AC che rappresenti, sia pure nella graduazione delle prore, la deviazione AB.