Altari fioriti Mostra fotografica Momenti musicali in strada Fermiamoci nella Creazione Altari fioriti in 6 Chiese di città alta Sabato 19 e Domenica 20 Settembre Mostra fotografica Momenti musicali in strada Domenica 27 Settembre - Quadriportico del Sentierone h.17.45 -18.45 La Mostra si trasferisce nell’Ex Sala Consiliare in Via Tasso dal 28 sett. al 4 ott. 2009
ALTARI FIORITI Fermiamoci nella Creazione 2009 Sabato 19 e Domenica 20 Settembre L’arte floreale al servizio della liturgia, della contemplazione, della preghiera Visita agli altari addobbati nelle chiese di Bergamo città alta: S. Agata al Carmine, S. Lorenzo, S. Alessandro Martire in Cattedrale, S. Grata Inter Vites di Borgo Canale, S. Andrea Apostolo, S. Michele al Pozzo Bianco 2009 GLI ALTARI SONO ADDOBBATI DAI FIORISTI DELL’
Fermiamoci nella Creazione Sarà possibile usufruire di una visita con guida dalle ore 15.00 (partenza punto 1) Al mattino ogni Chiesa rispetterà il proprio orario di apertura, al pomeriggio tutte resteranno aperte dalle 15.00 alle 19.00 percorso 1. S. Agata al Carmine 2. S. Lorenzo 6. S. Michele al Pozzo Bianco 3. S. Alessandro in Cattedrale 5. S. Andrea Apostolo 4. S. Grata
Impariamo dai fiori E’ il Signore che consacra la tenda, il tempio e l’altare dove il popolo si riunisce nel suo nome (Es 29, 43-44).Per celebrare i sacramenti occorre creare un ambiente nobile, accogliente, festoso. Tra i vari accorgimenti da adottare dall’idonea illuminazione, sonorità agli opportuni paramenti e ai più semplici oggetti, i fiori aiutano i fedeli a sentirsi accolti in una vera e propria atmosfera di bellezza. Inoltre, essi sono un supporto per la preghiera e la contemplazione. Nella Bibbia i riferimenti simbolici al fiore, sono molteplici. Senza dubbio esso per eccellenza è la visualizzazione della bellezza donata all’uomo che non sa, molte volte apprezzarla, perché ripiegato sugli affanni quotidiani, sulle preoccupazioni del cibo, delle ricchezze, del vestito, dell’apparire più che dell’essere. Gesù ci ricorda di non affannarci per la nostra vita, invitandoci ad osservare “ come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro” (Mt. 6, 28 – 30).
Alcune indicazioni per l’addobbo dell’altare: Rispettare il posizionamento dell’arredo esistente Armonizzare la composizione floreale con la policromia marmorea o lignea Non eccedere, non far prevalere la composizione floreale sull’aspetto artistico Armonizzare i colori dei fiori e la loro composizione con la linea architettonica L’addobbo sia sempre effettuato secondo sobrietà; sia di riferimento ma non vincolante il colore del tempo liturgico (Nel Tempo Ordinario di settembre il colore è il verde quindi anche il fogliame è elemento decorativo importante). Sia data attenzione all’ordine della composizione che non scada però in eccessiva simmetria.
Premessa La scelta Il Messaggio La "maraviglia" in cambio della misura, i temi sacri in cambio di quelli classici. Nel Seicento l'arte torna ad essere strumento didattico per i principi religiosi: la Chiesa, appena uscita dalla radicale riorganizzazione dottrinale del Concilio Trento, costituisce in Italia il massimo committente d'opere e quindi è attiva finanziatrice di autori che testimonino il messaggio di cui è portatrice. Arte come strumento di formazione per il fedele, che viene coinvolto emotivamente nella rappresentazione di soggetti quali estasi mistiche, apparizioni e glorie di santi, temi con i quali si misureranno i più grandi artisti del tempo, creando dipinti e sculture destinate a corredare i grandi apparati scenici delle chiese. L'estetica cambia radicalmente. Pittori e scultori avvertono la necessità di un progressivo processo di emancipazione dall'ideale classico rinascimentale, con l'abbandono della fiducia assoluta nell'individuo, l'allontanamento dalla perfezione enfatizzante cinquecentesca e soprattutto dalle espressioni manieriste e una maggior pratica di motivi pietistici e devozionali. La scelta degli altari effettuata è determinata da una sorta di sfida e nel contempo di confronto. Di sfida perché alcuni altari presentano uno stile e un gusto baroccheggiante un po’ inconsueto e meno caratterizzante dell’arte lombarda. Di confronto perché altri altari lasciano le linee curve per entrare nella nuova classicità del XVIII e XIX secolo. Quindi gli artisti fioristi si impegneranno a trovare un equilibrio con l’eccessività delle volute, tarsie e policromie marmoree, ricomponendo il tutto con sobrietà ed equilibrio. Dimostrando che è possibile effettuare una simbiosi tra natura e scultura. Il Messaggio “Questo mondo nel quale noi viviamo ha bisogno di bellezza per non cadere nella disperazione. La bellezza, come la verità, mette la gioia nel cuore degli uomini ed è un frutto prezioso che resiste al logorio del tempo, che unisce le generazioni e le fa comunicare nell'ammirazione. E questo grazie alle vostre mani…” (Messaggio agli Artisti - Concilio Ecumenico Vaticano II, 8 dicembre 1965).
Altare della Madonna del Carmine 1. S. Agata al Carmine Altare della Madonna del Carmine L’elegante altare è collocato nella cappella, la terza a sinistra della navata, dedicata alla Madonna del Carmine. Le raffinate linee barocche e le correlazioni stilistiche con l’altare dei SS. Fermo, Rustico e Procolo nel Duomo, ne fanno un’altra delle squisite opere dell’architetto messinese Filippo Juvarra . Le colonne fanno da quinte e inducono lo sguardo alla centralità dell’edicola che accoglie la statua della Madonna. Datato intorno al 1735 esso è realizzato in marmo policromo. Altra opera importante, eseguita in Lombardia da questo artista, da menzionare è il monumentale altare nella Basilica di Caravaggio.
2. S. Lorenzo Altare del Sacro Cuore L’altare si presenta in un discreto stato di conservazione. Eretto da maestranze bergamasche nel corso del XVIII secolo; marmo rosso venato e marmo bianco per statue di angeli ai lati delle colonne e per timpano e forme perimetrali aggettivanti. Esso si trova a sinistra della navata, nella seconda cappella dedicata, appunto, al Sacro Cuore di Gesù.
Altare della Beata Vergine della Pietà 3. S. Alessandro Martire in Cattedrale Altare della Beata Vergine della Pietà Il progetto dell’altare è del canonico Marco Alessandri, che lo ideò imponente e rivestito da marmi pregiatissimi: il nero di Orezzo, il verde di Varalio, quello di Carrara, il tirolese, il rosso di Francia e quello giallo di Verona. Datato tra 1706 e il 1727. Nel 1721 nella primaria impalcatura era già stata collocata la statua lignea dell'Addolorata. L'architettura concava è caratterizzata da un fondo in marmo nero, da colonne tortili corinzie tra le quali spicca, in marmo la nicchia contenente la "Statua della Vergine", circondata da un prezioso intaglio ligneo dorato, quest’ultimo dello scultore Giovan Battista Caniana. Mentre la decorazione spetta senza dubbio alla bottega del Fantoni, degno di nota anche il tabernacolo posto sopra l'altare la cui portella riporta "Sansone che raccoglie miele dalle fauci del leone abbattuto". La ricchezza della decorazione prosegue anche nel basamento ligneo, nel quale è stata inserita una piccola tela di Nicola Bambini (1651-1736) raffigurante "San Lorenzo Giustiniani" a ricordo del primo nome dato all'altare. Nelle scene in marmo di carrara sono riportati i "Sette dolori di Maria" narrati dai Vangeli: la Fuga in Egitto, la Profezia di Simeone, lo Smarrimento di Gesù fanciullo, la Salita al Calvario, la Crocifissione, la Deposizione dalla Croce, il Seppellimento di Gesù. Sempre del Fantoni, poi, i "due angeli reggicorona al primo ordine in alto. Ma non sono a lui attribuibili le due sculture del secondo ordine raffiguranti "Ester" e "Giuditta", per la diversità del marmo usato e per lo stile. Attribuibili forse allo scultore Andrea Ferretti autore anche dei "puttini" sopra la nicchia della Madonna. Conclude il complesso la statua di "Cristo morto" in basso. La balaustra, infine, che racchiude questa zona del transetto, è apprezzabile per la finezza delle linee e per lo straordinario effetto cromatico reso dalla combinazione dei vari marmi in assoluta sintonia con quelli del pavimento. Lo stato complessivo di conservazione risulta discreto.
4. S. Grata Inter Vites Altare Maggiore Databile tra il 1775 e il 1781, l’altare maggiore si presenta in un discreto stato di conservazione. Appartiene all’ambito lombardo; le maestranze utilizzarono la varietà marmorea regionale. Dal marmo giallo scolpito di Verona a quello verde varesino, anch’esso scolpito. Sono presenti anche stucchi modellati e dorati Complessivamente le linee dell’altare risultano alquanto semplici e classiche; un ciborio si eleva accogliendo alla base l’ostensorio, a mo’ di tempietto dentro il quale è posto Cristo crocifisso. Si racconta che S. Grata avesse trovato, alcuni giorni dopo l'esecuzione di Sant'Alessandro , le spoglie del martire, intorno alle quali in corrispondenza di alcune gocce di sangue, sarebbero spuntati dei gigli.
Altare della Madonna della Consolazione 5. S. Andrea Apostolo Altare della Madonna della Consolazione L’altare si presenta nelle sue linee neoclassiche ed è opera dell’apprezzato architetto Angelo Cattò, autore di diversi restauri e della bella facciata neoclassica della chiesa prepositurale di Sant’Agata in Martinengo. L’altare eretto tra il 1848 e il 1849 si presenta in un discreto stato di conservazione. Esso si trova nella cappella della Madonna della Consolazione, addossato alla parete, è realizzato in muratura: stucco modellato, dorato marmorizzato.
6. S. Michele al Pozzo Bianco Altare Maggiore L’altare, appoggiato interamente sul pavimento si presenta in un buono stato di conservazione. Interamente in legno è intagliato e dorato; la parte basamentale più sobria, che accoglie il Cristo, sembra essere di epoca diversa rispetto all’innalzamento barocco di volute e angeli che conducono al dipinto, in alto, centrale. Eretto tra il XVII e il XVIII sec.
Chiese ed altari 1. S. Agata al Carmine Altare della Madonna del Carmine 2. S. Lorenzo Altare del Sacro Cuore 3. S. Alessandro Martire in Cattedrale Altare della Beata Vergine della Pietà 4. S. Grata Inter Vites di Borgo Canale Altare Maggiore 5. S. Andrea Apostolo Altare della Madonna della Consolazione 6.S. Michele al Pozzo Bianco
FIORISTI ASCOM Edizione 2008 Vacchelli Adriano (Osio Sotto) Floricoltura Moretti (Gorle) Fiorista Finardi (Castel Rozzone) Fioreria Amadei (Azzano S. Paolo) Fiorista Signori (Nembro) Fiorista Gasparini (Almè ) Fioridea (Capriate) La Margherita (Gorlago) Fiorista Gabazzi (Caravaggio) Piccolo Fiore (Brusaporto) I Fiori di Gabriella (Morengo) Oasi di Antonella (Brignano) Flo’ di Gabriele (Rezzato - BS) Le orchidee di Sammy (Bergamo) Fioreria Ponti (Grassobbio) Floricoltura Decockluice (Vailate - CR) Pollice Verde (Bergamo) La Fioreria di Gabriella (Almè) Non solo Fiori (Cividate al Piano) Blumen Atelier (Dalmine) Fiorista Elisa (Osio Sopra) Fiori Zanchi (Alzano Lombardo) Bottega del Fiore (Treviolo) Rosy Fiori (Concesa di Trezzo - MI) Fantasie fiorite (Carvico)
Per pregare Il canto del fiore L'inverno è passato. Con la tua benedizione è giunto il tempo in cui Dio inonda la terra della bellezza dei fiori. O Maria, la tua stagione è la primavera: dona al mio giardino il tuo soave profumo. Spicchio di melagrana la tua gota: il mio cuore ne è entusiasta. I tuoi miracoli sono più numerosi dei grani delle spighe o dei chicchi dei grappoli d'uva. E lo Spirito proclama: «È giunto il tempo della messe!». Nella Chiesa piena di fiori il tuo nardo prezioso mi attira sulla strada della salvezza. Fammi fuggire con l'agilità del cervo l'infido serpente, dal veleno mortale. Chi poteva riaprire la porta del giardino da cui furono scacciati i nostri progenitori, se non la tua giustizia? Rallegrati, Maria: per te Adamo ritorna dall'esilio ed Eva, in mezzo ai fiori, esulta ricolma di gioia. (Inno etiope Máhléta Tsegé)