Struttura istituzionale Italiana
I Diversi regimi Italiani Regime Monarchico-Liberale (1861-1922) Regime Fascista (1922-1943) Regime Democratico dal 1948
Regime monarchico liberale L’unificazione del Regno d’Italia fu caratterizzata per la sua relativa rapidità nel processo di costituzione anche grazie alle capacità politiche della classe dirigente del regno di Sardegna e soprattutto di Cavour (Destra storica) Altra caratteristica fondamentale fu il ritardo con cui tale processo si manifesto rispetto alle altre nazioni europee (esclusa la Germania che venne unificata solo nel 1871). Tutto ciò comportò, per il nuovo stato, con rapida successione di importanti sfide (lingua, istituzione equa distribuzione delle risorse), che altrove erano state diluite in tempi molto più lunghi. Anche per questo la classe politica dell’epoca scelse una struttura statale caratterizzata da un forte accentramento e non raro dell’esercito. Ulteriori difficoltà furono dovute al contrasto che il nascente stato ebbe con alcune autorità che per diversi anni mantennero una certa influenza politica, come il Re di Napoli, l’Austria, la chiesa cattolica, e come se non bastasse verso la fine del secolo, il clima sociale fu ancora più turbato dalle prime organizzazioni ispirate al conflitto (anarchici e socialisti).
Regime fascista L’ingresso in politica del movimento fascista caratterizzò un cambiamento radicale per la fisionomia dello stato nel quale, per la prima volta, venne utilizzata la minaccia dell’ uso della forza per ricevere il potere esecutivo da parte del Re. Il processo che segnò il passaggio dal regime liberale al regime autoritario si articolò sostanzialmente in tre passaggi l’approvazione di una legge elettorale maggioritaria, la legge Acerbo 2) La costituzionalizzazione del gran consiglio del fascismo 3) L ‘istituzione, nel 1993, della camera dei fasci.
Regime Democratico Il regime democratico inizia con l’istaurazione di una prima repubblica; il funzionamento delle istituzioni fu sempre fortemente voluto dal sistema politico. Innanzitutto il governo doveva rispondere al parlamento che attraverso mozioni a fiducia o sfiducia poteva obbligare l’esecutivo alle dimissioni il parlamento italiano fu composto da due camere; ma vi erano rilevanti differenze di poteri tra camera e senato
I tre enti fondamentali del Regime Democratico Il Senato: è una delle due assemblee che costituiscono il parlamento italiano, il nome che nel di moltissimi ordinamenti bicamerali è attribuito ad una delle due camere e, precisamente, alla vecchia camera alta. Il nome deriva da quello del senato Romano e nella storia, prima di giungere ad indicare una delle camere del parlamento, è stato largamente usato per designare collegi statali di vario tipo per lo più investiti di funzioni consultive nei confronti del sovrano o degli organi di governo o, talora, di funzioni giurisdizionali La camera di deputati: La Camera dei deputati è l’altra delle due assemblee parlamentari che costituiscono il Parlamento italiano essa ha il compito di emanare le leggi I poteri del Parlamento
I Poteri del regime democratico Potere Legislativo Potere Esecutivo Potere Giudiziario
Potere Legislativo Il potere legislativo è uno dei tre poteri fondamentali attribuiti allo Stato, secondo il principio classico di separazione dei poteri. Per potere dello Stato s'intende un organo o un complesso di organi dello Stato indipendenti dagli altri poteri. Negli stati contemporanei del potere legislativo è titolare: Il Parlamento a livello nazionale; I parlamenti degli stati federati, nelle federazioni; Eventuali organi, analoghi al parlamento, di regioni e altri enti territoriali ai quali è riconosciuta autonomia legislativa. Detti organi producono le norme attraverso un atto che prende il nome di legge. Peraltro, nella generalità degli ordinamenti non tutte le funzioni normative sono concentrate nel potere legislativo mentre sono attribuite a quest'ultimo anche funzioni non normative (amministrative, come nel caso delle "leggi-provvedimenti", o giurisdizionali). Quando, ci troviamo di fronte ad atti aventi la sola forma della legge, si parla di leggi meramente formali, poiché tali atti della legge hanno la forma (e la forza) ma non il tipico contenuto normativo (esempio di legge meramente formale è, in molti ordinamenti, tra i quali quello italiano, la legge di approvazione del bilancio dello Stato, oltre che la legge-provvedimento).
Potere Esecutivo Il potere esecutivo, generalmente posseduto da un'istituzione denominata ”governo", è in prima istanza il potere di applicare le leggi, distinto dal potere legislativo, che è il potere di fare le leggi, mentre il potere giudiziario è il potere di giudicare, ed eventualmente punire, chi non rispetta le leggi. Il potere esecutivo è esercitato da organi che eseguono le prescrizioni delle leggi e attuano in concreto le pubbliche finalità. La separazione tra i tre poteri è volta a garantire l'imparzialità delle leggi e della loro applicazione.
Potere Giudiziario Il potere giudiziario è quel potere che in quanto organo costituzionale permette in via definitiva e autonoma di risolvere una controversia di natura civile, penale e amministrativa (secondo le diverse giurisdizioni) applicando la legge; nel rispetto del contraddittorio delle parti, trasparenza del procedimento e motivazione della decisione, da parte di un giudice terzo Questo procedimento si svolge in diversi uffici a seconda il grado di giudizio, dove il cittadino viene giudicato dai relativi giudici con la possibilità di impugnare le eventuali sentenze.
The End Alberto Errico Luca Mattioni Luca Cimaschi - Gianmarco Geraci Matteo Finotto Stefano Bellossi Alberto Desca Grazie