Educazione linguistica SILSIS Scienze Naturali a.a. 2006-07.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
PARADIGMI EDUCATIVI.
Advertisements

II INCONTRO Madre Teresa di Calcutta
DISTURBI SPECIFICI APPRENDIMENTO D.S.A
Incontro n. 1 - Significato e scopo della formazione (o educazione?)
Comprensione e interpretazione del testo
L. Carpini Workshop Convegno: Io parlo straniero. Alfabetizzazione linguistica Educazione interculturale Lend Firenze- Assessorato alla Pubblica Istruzione.
didattica orientativa
Modelli di apprendimento Modelli di insegnamento
PSICOLOGIA DELL’EDUCAZIONE Felice Carugati e Patrizia Selleri
DIFFICOLTA’ DEL LINGUAGGIO
O C C O R R E non è E La scoperta, come la sorpresa, favorisce soltanto una mente ben preparata.
Piani di studio personalizzati Percorsi didattici annuali
Tenendo conto della Finalità della scuola: Offrire un contributo significativo alla formazione delluomo e del cittadino che dovrà vivere ed operare nella.
ambiente educativo di apprendimento
Gli Apprendimenti come si realizzano e cosa producono.
Università della Calabria Corso di laurea: Scienze della Formazione Primaria anno accademico Dr. Mario Malizia TEORIA E METODI DI PROGETTAZIONE.
INCONTRO PRELIMINARE COMPETENZE TRASVERSALI 9 Settembre –
Comprendere per riassumere, riassumere per comprendere
_La valutazione autentica_
TIC e modelli di apprendimento
Insegnamento della geografia in francese per 2 classi terze
CLIL Puglia Net Scuole pugliesi in rete
Le tre dimensioni della conoscenza
INDICAZIONI PER IL CURRICOLO (strumento di lavoro)
una bella avventura culturale
Meloni Gianna Irre Veneto Pratiche in classe nellattività matematica. §DdM: il contratto didattico interpretato in chiave sociologica. §La classe intesa.
ISTITUTI COMPRENSIVI DI MAJANO E DI FAGAGNA
4^ - 5^ scuola primaria 1^-2^-3^scuola secondaria di primo grado
UN MODELLO OPERATIVO PER L’INSEGNAMENTO APPRENDIMENTO DELLA LINGUA
… QUELLI CHE …insegnano…
Programmare percorsi CLIL a cura di Graziano Serragiotto
Comprensione di lettura Profilo di competenza Fine quinta
PON-FSE IT 05 1 PO007 – Competenze per lo sviluppo Annualita ̀ 2013/ tel. : 0963/ /41805.
Indicazioni compilazione Curricolo anno scolastico 2013/2014
Ambiente di apprendimento
COMMISSIONE VALUTAZIONE
Il “decalogo dell’insegnante”: un documento di qualche anno fa
STRATEGIE EFFICACI DI STUDIO
Glottodidattica.
In rapporto con le competenze chiave di cittadinanza 1CISEM 27/3/ a cura di Daniela Bertocchi.
LE MAPPE PER INSEGNARE.
Organizzazione del curricolo e opportunità di apprendimento
Maria Piscitelli Firenze, 3 dicembre 2010
IL PROGETTO DESECO SAPERE CONTESTO INTEGRAZIONE COMPETENZA
Commissione Autovalutazione
. STUDIARE IN L2 Strazzari.
Differenziare in ambito matematico
FASE 1: OSSERVA L’INSEGNANTE, GLI STUDENTI E I CONTENUTI DELLA LEZIONE
OBBLIGO SCOLASTICO: UNA SFIDA? ASSE MATEMATICO. Il nuovo obbligo scolastico come opportunità Opportunità per cosa? Opportunità per chi?
La valutazione Che cosa Come.
Problem Solving: capacità di risolvere problemi

PROGETTO: IMPARO UNA TERZA LINGUA: LINGUA SPAGNOLA in classe ANNO SCOLASTICO Destinatari: ALUNNI CLASSI I E II ITES Referente: Prof.ssa PALMIERI.
PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE CLASSI SECONDE A.S MATERIA:ITALIANO DOCENTE: PELLEGRINETTI ENRICA.
ARGOMENTAZIONE. ARGOMENTARE Dedurre, ricavare per mezzo di argomenti o da indizi esteriori, Dimostrare con argomenti, con ragioni, addurre argomenti,
Come impostare il curricolo
Programmazione attività di comprensione nel secondo ciclo della scuola primaria classe quarta Dalle indicazioni Obiettivi di apprendimento al termine.
Strazzari STUDIARE IN L2.. Strazzari All’alunno straniero occorrono : 2 anni circa per acquisire la competenza comunicativa interpersonale 5 anni circa.
ISTITUTO COMPRENSVO DI ALI’ TERME POF
Alcuni spunti di riflessione sulla didattica della matematica.
Una lingua per studiare
LA BUSSOLA ORIZZONTE DI SENSO QUALE PERSONA QUALE ALUNNO/BAMBINO QUALE INSEGNANTE QUALE SCUOLA QUALE METODOLOGIA QUALE SAPERE QUALE APPRENDIMENTO.
 L’insegnamento comunicativo della lingua poggia su: -Bisogni concreti degli alunni -La difesa dell’insegnamento esplicito delle strategie -Il rispetto.
L’insegnamento della lingua latina dopo la riforma A ogni liceo il SUO latino? Nicola Flocchini Verona
LA DIDATTICA LABORATORIALE
Lucrezia Pedrali giugno 2008 IL LABORATORIO DI ITALIANO L2 apprendere e insegnare la lingua seconda.
Lucrezia Pedrali - Leno 2008 LINGUA ITALIANA Noi pensiamo un universo che è già pre-formato dalla nostra lingua E. Benveniste.
FRAMEWORK EUROPEO DELLE COMPETENZE LINGUISTICHE ELEMENTARE - A1ELEMENTARE - A2 INTERMEDIO - B1 AscoltoRiesco a riconoscere parole che mi sono familiari.
UN METODO DI STUDIO PER SFRUTTARE LE POTENZIALITA ' Prima fase: LA MOTIVAZIONE Seconda fase: L'ATTENZIONE Terza fase: L'INTERAZIONE.
Bruner Psicologo statunitense che si è occupato di problemi educativi dagli anni 50 ad oggi Di indirizzo cognitivista, ha una dotazione culturale molto.
Transcript della presentazione:

Educazione linguistica SILSIS Scienze Naturali a.a

La competenza comunicativa e le abilità linguistiche Competenza comunicativa (Hymes 1971) Abilità: traduzione in uso della competenza Nella didattica della lingua si sottolinea limportanza di sviluppare e verificare in chi sta apprendendo una lingua quattro diverse abilità verbali: il parlare, in senso stretto, cioè usare le parole con la voce, lo scrivere, lascoltare (e capire) le parole dette da altri e il leggere (e capire) le parole scritte (De Mauro 1998: 4)

Le abilità linguistiche Il Common European Framework of Reference (1996: 15) ha descritto linsieme delle abilità linguistiche che si attivano nella competenza comunicativa attraverso questo schema: RICEZIONE INTERAZIONEMEDIAZIONE PRODUZIONE

Le abilità linguistiche 2 Nel Framework si mette in evidenza il fatto che la maggior parte delle situazioni duso della lingua coinvolge un misto di tipi di abilità. In classe, ad esempio, a un allievo può essere richiesto di ascoltare unesposizione dellinsegnante, di leggere un testo silenziosamente o ad alta voce, di interagire con i compagni in un gruppo, di scrivere unesperienza, di mediare parafrasando o riassumendo a un compagno un testo

Le abilità linguistiche 3 Il concetto di abilità linguistiche fa la sua comparsa ufficiale nella scuola italiana con lintroduzione dei Programmi della Scuola Media del 1979 Lo sviluppo delle quattro abilità è un obiettivo fondamentale anche dei Programmi della Scuola Elementare del 1985 e nelle proposte della Commissione Brocca per la scuola secondaria superiore

Le abilità linguistiche 4 Nel Documento dei saggi lidea di fondo è quella della basilarità e trasversalità della lingua in una scuola che ha come scopo di offrire non unenciclopedia di conoscenze, ma un insieme di ambienti idonei allapprendimento. Una particolare attenzione alla comprensione e alla produzione del discorso parlato e scritto in tutta la pluralità dei testi possibili, sollecitando sia lefficacia della comunicazione sia il controllo della validità dei ragionamenti (I contenuti essenziali per la formazione di base, marzo 1998)

Le Dieci tesi per leducazione linguistica democratica Le scelte istituzionali espresse nei programmi ministeriali riflettono le acquisizioni codificate nelle Dieci tesi per leducazione linguistica democratica (1975) Nelle Dieci tesi si sottolinea la necessità di inserire linsegnamento dellitaliano nel più ampio concetto di Educazione linguisica che tenda conto del carattere variabile della lingua e ponga laccento sulluso.

Le abilità orali: ascoltare e parlare Le abilità orali, cioè lascoltare e il parlare, sono linsieme delle capacità di usare, in modo ricettivo e produttivo, il linguaggio orale (il parlato) A differenza della grammatica tradizionale che poneva il parlato ad un livello inferiore e, in un certo senso, dipendente dallo scritto, la linguistica contemporanea attribuisce al parlato una priorità rispetto allo scritto e considera la scrittura essenzialmente come un mezzo diverso e con sue leggi specifiche per rappresentare il linguaggio parlato

Il parlato a scuola Sembra prevalere tra gli insegnanti una implicita convinzione che le abilità orali siano in qualche modo naturalmente possedute dagli alunni e non abbiano bisogno di essere insegnate e sviluppate a scuola Lambiente scolastico, con le sue rigidità organizzative e strutturali, non offre una situazione adatta alla messa in atto di procedure dinsegnamento e apprendimento delle abilità orali

Il parlato a scuola 2 Tende ad accentuarsi luso delle abilità legate alla scrittura anche in situazioni scolastiche tipicamente orali, come linterrogazione, che viene in molti casi sostituita da test e prove scritte Forte divario tra una società che richiede un uso sempre più frequente di e diversificato del parlato e una scuola che tende ad ignorarlo escludendolo dalla pratica didattica

Parlato monodiretto Si tratta di un parlato unidirezionale (insegnante- allievo; allievo-insegnante) Interrogazione Lezione: problemi di comprensibilità Nella comprensione del parlato non non incidono solo fattori linguistici, ma anche fattori di ordine cognitivo. Oltre al lessico e allorganizzazione sintattica influiscono sullascolto anche la concretezza o astrattezza dei contenuti, la loro distanza dallenciclopedia dellallievo, la presenza di impliciti, si presupposizioni, le inferenze, la lunghezza del testo

Lascolto Lascolto è una abilità che va attivata e sciluppata attraverso adeguate strategie didattiche Ascoltare significa costruire dei significati per giungere ad una comprensione attiva delle informazioni trasmesse Sentire vs. ascoltare

Lascolto 2 Se accettiamo lipotesi di Vygotskij e pensiamo allascolto come a una competenza che ha le caratteristiche del linguaggio interiore, è possibile sostenere che ogni attività testualizzata scritta che disciplina la sintassi del linguaggio interiore rafforza anche le capacità di ascolto. Da questo punto di vista, ogni esercizio di scrittura di sintesi (sottolineare, parafrasare, riassumere, prendere appunti, elaborare schemi, formulare questionari) affina le strategie che regolano la sintassi dellascolto e può, in questo senso, migliorare lapprendimento, rendendolo più consapevole e maturo (Corno 1993: 102)

Linterazione Una modalità utile a sviluppare le capacità di ascolto è quella di mettere lalunno nelle condizioni di interagire con i compagni del piccolo gruppo facendolo riflettere sul discorso degli altri Linsegnante dovrebbe favorire il decentramento cognitivo dellascoltatore, motivandolo a riformulare le idee di chi ha parlato prima di lui

Linterazione 2 Linterazione tra pari, che si realizza attraverso il dialogo, la conversazione, la discussione, in coppia, in piccolo gruppo, collettivamente in classe, ha una sua funzione fondamentale anche per lo sviluppo delle capacità linguistico- produttive dellallievo e di quelle cognitive Linterazione tra pari facilita lapprendimento, produce conoscenza Problem solving

Linterrogazione Nellinterrogazione lallievo è chiamato a costruire un discorso orale su un argomento affrontato in classe o ascoltato durante una lezione Lesposizione è caratterizzata da un parlato formale, dalluso di lessico specialistico e dalla elaborazione di un testo espositivo-argomentativo che richiede processi di astrazione, generalizzazione, sequenzialità causa-effetto

Linterrogazione 2 Allalunno interrogato viene richiesto di: Conoscere largomento oggetto della domanda e richiamare alla memoria le informazioni adeguate; Organizzare le informazioni in un discorso pianificato di una certa lunghezza ed elaborazione; Padroneggiare la lingua nei suoi meccanismi semantici, strutturali, pragmatici e comunicativi; Utilizzare uno schema testuale adeguato, un lessico specialistico e uno stile formale di discorso

Linterrogazione 3 Unattività preparatoria essenziale è quella di insegnare allalunno a farsi domande, a fare ipotesi sulle domande, a riconoscere i tipi di domande e a scoprire le relazioni tra testi di partenza e tipi di domande possibili È necessario offrire agli alunni alcuni modelli strutturati di discorso espositivo-argomentativo, abituarli alla stesura di scalette, di schemi, di mappe per organizzare il discorso

Cultura umanistica e cultura scientifica È stato più volte osservato come esistano stretti rapporti tra le due culture, scientifica ed umanistica, a livello di metodo come di a livello di interessi o di metafore: metafore che la scienza media dallimmaginario e limmaginario dalla scienza. La scuola ha la possibilità di individuare queste convergenze e di introdurre i giovani a una storia delle idee più che a una storia dei fatti, delle scoperte, dei singoli prodotti della cultura umanistica o di quella scientifica (Oliverio 1997: 74)

Cultura umanistica e cultura scientifica 2 Questa necessità di individuare delle valenze permanenti dellinsegnamento di una disciplina scientifica deriva anche dal fatto che di essa non permane soltanto una memoria teorica ma anche, qualora sia stata praticata, una dimensione empirica legata alla capacità e alla fiducia di sapere intervenire concretamente per modificare la realtà, qualsiasi essa sia: un aspetto estremamente importante, forse quanto le nozioni specifiche che la scuola mira a trasmettere (Oliverio 1997: 77)

Il linguaggio scientifico secondo i linguisti Le risposte esatte e i calcoli accurati e spesso complessi della scienza rinforzano uno stile di lingua insolitamente preciso […] daltra parte, il messaggio, una volta affermato, non ammette possibilità di errore; Fra le esigenze che hanno richiesto un superamento scientifico del linguaggio ordinario figurano in primo luogo quelle di rigore e verità; Il senso […] non è delimitato da nette linee di demarcazione, tranne per quanto riguarda i concetti scientifici; la parola, estratta dai suoi contesti duso, depurata della sua carica evocativo-emozionale, diventa rigidamente referenziale ed acquista una sua autonomia monosemica

I termini scientifici I termini scientifici sono spesso e volentieri parole del linguaggio comune: ma nel diventare parole della scienza essi aspirano a perdere i contorni sfumati che assumono nella vita di tutti i giorni Il dottor Friedenthal, additando certi letti, disse: - Questi son casi di idiozia e quegli altri di cretinismo. Stumm von Bordwehr aguzzò gli orecchi: - Un cretino e un idiota non sono la stessa cosa? - domandò. - No, sotto laspetto medico son due cose diverse - lo informò il medico. - Interessante, - disse Stumm. - Non lo si penserebbe mai, nella vita quotidiana! (Musil, Luomo senza qualità).