Bianca Pitzorno L’ISOLA DEGLI SMEMORATI

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Transcript della presentazione:

Bianca Pitzorno L’ISOLA DEGLI SMEMORATI

In mezzo al mare c’è un’isola, le cui coste sono costituite da spiagge di sabbia bianca. Sull’isola la temperatura è sempre mite; ci sono tre sorgenti, un piccolo fiume e tante piante ornamentali e da frutto.

Nel bosco e sulle rocce vicine alla costa vivono moltissimi animali.

Gli isolani sono nove e tutti adulti: Lenzo il pescatore, Racna la tessitrice, Farin il panettiere,Trappo il cacciatore, Latha l’allevatrice, Chiodo il falegname, Solco il contadino, Greta la ceramista e Lucanor il mago.

Lucanor, il mago, con i suoi 130 anni, è il più vecchio abitante dell’isola. Egli non solo comunica con le persone, ma anche con le piante e gli animali, infatti ha insegnato a parlare la lingua umana ai suoi tre animali: il gabbiano Uà, il cane Corricorri e il pesce Splash.

Lucanor e i suoi otto compagni non sono indigeni, ci sono arrivati tanto tempo fa, scappando dal loro paese dove c’era la guerra. Erano già anziani, godevano di ottima salute, ma non avevano figli, si affezionarono alla nuova patria e dimenticarono di essere stati bambini. L’unico che ricorda tutto è il vecchissimo Lucanor.

Questa notte il mago ha fatto un brutto sogno: il mare in tempesta e una nave che affonda tra le urla dei naviganti.

Lucanor inquieto si sveglia, chiama Uà e Splash, ordina loro di trovare una tempesta e di aiutare i naufraghi.

Dopo qualche ora i due animali trovano una nave nella tempesta, vedono dei marinai che calano in acqua la scialuppa di salvataggio e sentono il capitano ordinare di salvare i bambini.

Nella scialuppa c’è Goran che ha dieci anni e quindi si prende cura di tutti. Ad un tratto, Maria indica agli altri un pesce che ha una fune dell’imbarcazione legata alla coda. Contemporaneamente, Nico segnala un uccello che vola davanti a loro tenendo un’altra fune.

All’alba, quando Lucanor, vede all’orizzonte la piccola imbarcazione trainata dai suoi due amici, ordina a Corricorri di andare prima al villaggio per svegliare tutti e dopo alla spiaggia per accogliere i nuovi naufraghi.

Gli isolani guardano con curiosità le creature della scialuppa e formulano ipotesi; mentre Cick si arrampica sull’imbarcazione e cade in acqua. Goran salva il neonato e accusa gli adulti di chiacchierare inutilmente.

Si formano due gruppi, uno di adulti e l’altro di bambini, che si fronteggiano in silenzio. Solo Cick è distratto da un granchio.

I bambini stupiti dicono che gli adulti dall’aspetto sembrano dei nonni, però dai discorsi assomigliano ai matti. Greta, su suggerimento di Lenzo, mette il guinzaglio a Nina. Subito Milena libera l’amica e Goran spiega che loro sono piccoli, ma che con gli anni diventeranno grandi.

Gli adulti si guardano sconcertati e propongono di chiedere spiegazioni al mago. Arriva di corsa il cane e rimprovera gli isolani.

Latha propone di prenderne uno ciascuno Latha propone di prenderne uno ciascuno. Così dicendo, afferra Sara e la chiama “Lulù”: la piccola si ribella e la donna sta per schiaffeggiarla, ma viene bloccata dal cane dicendole che i bambini non si picchiano.

Appena il cacciatore aggiunge che gli adulti possono fare ciò che vogliono, il gabbiano sparge una polverina magica che rimpicciolisce i due isolani. Sara, impietosita, supplica Uà di far tornare Latha e Trappo alle dimensioni originali. Corricorri impartisce la lezione agli adulti dicendo che ogni bambino ha diritto al nome, alla sua identità e a non essere picchiato.

Ogni adulto prende per mano un bimbo, ma quando dividono i due gemelli, Goran si ribella e gli animali si agitano. Queste reazioni ottengono che Nico e Milena vadano dai fratelli Farin e Solco.

Il giorno dopo, il mago seguendo il pianto di Cick trova Lenzo che lo scrolla e lo sgrida. Lucanor schiocca le dita e il pescatore si rimpicciolisce, però gli rimangono i baffi. Il mago ridendo ricorda a Lenzo che i bambini hanno il diritto di ricevere amore e inoltre Cick piange perche ha fame.

Lucanor, con i due neonati tra le braccia, si reca da Latha per far preparare un pappa di latte. Il mago prima imbocca il pescatore, dopo lo fa ritornare normale ed infine gli chiede se ha capito cosa occorre per occuparsi di Cick.

Lucanor domanda a Latha di Sara, mentre la donna gli risponde che è a pascolare le capre, il mago vede passare Nico e Milena curvi sotto due grandi sacchi di grano. Arrabbiato Lucanor chiede loro di recarsi subito a scuola nella sua capanna.

Farin nel frattempo si avvicina e rimprovera i gemelli perché non lavorano. Subito intervengono Lucanor dicendogli che devono faticare solo gli adulti e Uà rimpicciolendolo con la polvere. Immediatamente il mago chiede ai due bambini di svuotare i sacchi per terra, intanto arriva Corricorri con in bocca Solco.

Intanto, in piazzetta, gli isolani si ribellano alla decisione del mago a far frequentare la scuola ai bambini. La magia trasforma in coccodrilli Racna, Latha e Trappo; l’allevatrice piangendo chiede di non isolarli. Con severità il mago ricorda loro che tutti i bambini hanno il diritto allo studio.

Greta e Racna pensano che con l’aiuto dei bimbi piccoli potranno confezionare più vasi e più tappeti, ma Lucanor, leggendo questi pensieri le avverte che i bambini hanno il diritto a giocare, mangiare , essere curati e ascoltati.

Milena chiede che vengano ascoltate le opinioni dei bambini, Sara accusa Lucanor di aver punito gli adulti senza chiedere la loro approvazione, tutti propongono di sospendere la punizione data agli isolani e che vengano rispettati i loro diritti.

Trascorre il tempo e ormai gli adulti e i bimbi vivono insieme rispettandosi. Un giorno Lenzo avvista una piccola imbarcazione guidata da Splash. A poco a poco i genitori, guardando l’isola con il cannocchiale, riconoscono i propri figli.

Quando i genitori sbarcano sull’isola vedono gli isolani, con accanto il loro piccolo ospite felice; solo Cick piange. Lenzo propone di non restituire i bambini ai genitori, tra lo sconforto generale.

Appena la mamma di Cick ringrazia Lenzo per essersi occupato del figlio, lui ricordando la “ Convenzione sui diritti dell’infanzia” le restituisce il piccolo, subito imitato dagli altri isolani. E’ così che bambini e vecchi amici si salutano tristemente, ma Lucanor schiocca le dita, Uà lancia la polverina magica e tutti ridono.

F I N E