Le avventure di Pinocchio clic Motivazione scelta: Per l’originalità della narrazione Per la sua proposta didattica Mariasossia Antuoni
Struttura del racconto L’unità del racconto è assicurata dalla figura del protagonista centrale, Pinocchio, il quale è presente dall’inizio alla fine, in tutti i capitoli del libro.
Intreccio elementi della fiaba con quelli del racconto Pinocchio-ragazzo e Pinocchio- burattino vivono in due mondi diversi che nella narrazione diventano uno. Il grillo in veste di medico, la fata, tutta la sequela di animali parlanti e le campagne desolate, i contadini avidi e brutali, le storie dell’infanzia e della scuola. L’aver messo in comunicazione questi due mondi costituisce il colpo di genio del Pinocchio.
Tempo spazio e ambiente Il tempo e lo spazio nel racconto sono di volta in volta indeterminati e precisissimi, abnormi e rispondenti: è la stessa dimensione fantastica che si adatta di volta in volta alle diverse creazioni pur mantenendo la stessa struttura discorsiva. Lo stesso avviene per il contesto ambientale: un misto di città, paese e campagna.
Contesto ambientale Sembrerebbe città quando Pinocchio cade sul lastrico della strada, durante la sua prima fuga, circondato da una vera folla che “fa capannelle”e che ride.
Contesto ambientale Campagna, quando Pinocchio fugge a casa di Geppetto: “se la dava a gambe giù attraverso i campi”
Paese, piccolo deserto, quello in cui va a cercare un po’ di pane Contesto ambientale Paese, piccolo deserto, quello in cui va a cercare un po’ di pane
Analisi del contesto ambientale Le avventure di Pinocchio fino al cap. XXIII si svolgono in una Toscana terragna in cui matura il topos stesso dell’essere vivente ricavato da un legno di catasta. In seguito il mare diventa il protagonista del racconto: l’acqua è l’elemento in cui si tuffa per salvarsi, in cui ritrova il babbo
In chiave psicanalitica Il mare rappresenta “il ventre materno”, quasi a compensare l’assenza di liquido amniotico in cui sono avvenuti il ligneo, arido concepimento e la nascita del burattino.
I personaggi
Perché il nome Pinocchio? Il nome che Geppetto attribuisce al burattino è legato a quel pezzo di legno: Pinocchio come “pinolo”, frutto della pigna che nasce dal pino (il pino marittimo molto diffuso in Toscana)
Ambiguità ragazzo-burattino La sua natura lignea, robusta, energica si evince dal rumore che fa quando si muove: “battendo i suoi piedi …faceva un gran fracasso”. Il burattino contraddittoriamente sente sofferenza e piacere come un essere umano, si stanca, ha fame e sete.
Dinamismo incessante La crescita del naso senza limiti è uno sberleffo“…il povero Geppetto si affaticava a ritagliarlo, più lo ritagliava e lo scorciva e più quel naso impertinente diventava lungo”
La metafora pedagogica Nel burattino si può riconoscere qualsiasi ragazzino che, per indisciplina, insofferenza, svogliatezza e predisposizione illimitata all’immaginario, si rifiuta di crescere e di diventare uomo.
Tipo ideale ed eterno di monello Quella di Pinocchio non è una vera cattiveria ma l’istinto poco controllato o del tutto incontrollato di seguire il proprio piacere, anche praticando il ben noto meccanismo della procrastinazione dei doveri: “oggi anderò a sentire i pifferi, e domani a scuola…”
Difesa della propria dignità Gli altri difetti o colpe o debolezze di Pinocchio derivano dall’esigenza di assicurare a questo impulso del suo desiderio un sistema di difesa. Il versante positivo della sua ostinazione è il coraggio: la lotta ingaggiata con i compagni di scuola per farsi rispettare, è la difesa della propria dignità “dopo quel calcio…. acquistò subito la stima e la simpatia di tutti i ragazzi di scuola”
Il processo di redenzione Il processo di redenzione è concentrato negli ultimi tre capitoli “tentazione-colpa-punizione-salvazione”. L’umanizzazione passa attraverso dure prove di esame: Pinocchio si mette a lavorare per il suo babbo e poi anche per la sua mamma (la fata) “fin dall’alba a girare il bindolo”
La metamorfosi Nel cap. XXXII Pinocchio e Lucignolo vengono trasformati in ciuchini, la trasformazione in asino rappresenta come nella tradizione mitologica la “prova” dell’eroe per conseguire un premio o un obiettivo.
FINE Mariasossia Antuoni