LE LINGUE DEL MONDO
Problema: quante lingue esistono oggi al mondo (dati due sistemi linguistici, questi sono due sistemi a sé stanti oppure l’uno è una varietà dell’altro? Distanza strutturale: cfr varietà lingue romanze vs cinese) In Italia, ad esempio, oltre alla lingua nazionale comune occorre tener conto delle lingue delle minoranze e dei dialetti italiani
Classificazione delle lingue per famiglie La maniera principale per mettere ordine in questo coacervo di sistemi linguistici consiste nel raggrupparli in famiglie, secondo criteri di parentela genealogica, che si basano sulla possibilità di riportare le lingue ad un antenato comune, attestato storicamente o ricostruito induttivamente a partire dalle lingue odierne.
ted rom fin sve spa Est swa ita bas hin ing rus fra Zwei Doj Kaksi Tvo Dos Kaks Mbii Due Bi Do Two Dva Deux drei trej kolme tre Tres kolm tatu hiryr tin three tri trois
Famiglie linguistiche in Europa (max 18 fam+lingue isolate) lingue indoeuropee 140 (romanze, germaniche, slave, baltiche, celtiche, indo-arie, iraniche, neogreco, albanese, armeno) lingue uraliche 24 (ugrofinniche) lingue altaiche 63 (turco, giapponese, coreano) lingue caucasiche 38 (georgiano, àvaro) Lingue sinotibetane 300 (cinese) Lingue afro-asiatiche -> lingue semitiche (arabo, ebraico, maltese) E una lingua isolata: il basco
Lingue pidgin : sistemi linguistici semplificati che non hanno parlanti nativi, ma che in seguito diventano lingua materna di una specifica comunità Si riconducono alla famiglia che ha fornito la maggior parte dei materiali lessicali
Le grandi lingue (64 + 10mil; 125 + 3 mil) Il numero dei parlanti è solo uno dei criteri per valutare l’importanza di una lingua. L’importanza di una lingua è data anche da: numero di paesi in cui questa è lingua ufficiale o è comunque parlata; uso della lingua nei rapporti internazionali, nella scienza, nella tecnica ecc.; importanza politica e peso economico dei paesi in cui la lingua è parlata; tradizione letteraria e culturale della lingua; insegnamento della lingua nella scuola come lingua straniera; numero di parlanti non nativi.
Tipologia linguistica Si occupa di individuare che cosa c’è di uguale e che cosa c’è di differente nel modo in cui, a partire dai princìpi generali che governano le ‘lingue possibili’, le diverse lingue storico-naturali sono organizzate e strutturate, attuando scelte tra loro compatibili nella realizzazione di fatti o fenomeni universali che ammettono più soluzioni. La tipologia è dunque strettamente connessa con lo studio degli ‘universali linguistici’, proprietà ricorrenti nella struttura delle lingue.
Universali linguistici Tutte le lingue hanno vocali e consonanti Tutte le lingue hanno vocali orali Tutte le lingue hanno sillabe con struttura CV UNIVERSALI IMPLICAZIONALI Vocali nasali > vocali orali Flessione > derivazione Ordine VSO > preposizioni
Gerarchie implicazionali Numero: singolare > plurale > duale > triale > paucale PoS: verbo > nome > aggettivo > avverbio Animatezza: pronomi 1-2 pers > pronomi 3 pers > nomi propri > nomi comuni umani > nomi comuni animati > nomi comuni inanimati
Tipologia morfologica Lingue isolanti: la struttura della parola è la più semplice possibile; ogni parola è costituita da un solo morfema (es. cinese, in parte l’inglese) Es. vietnamita sách ay hay libro Dim. Bello Lingue agglutinanti: le parole sono formate da catene anche lunghe di morfemi; ogni morfema ha di solito un solo valore, una sola funzione (es. turco) El - ler - im - de Mano PL Poss LOC
Lingue flessive o fusive: le parole sono costituite da una base lessicale semplice o derivata e da uno o più affissi flessionali; questi sono spesso morfemi cumulativi (es. italiano) Fenomeni di allomorfia e fusione Omonimia, sinonimia, polisemia
Lingue introflessive (sottotipo delle flessive): i fenomeni di flessione avvengono anche all’interno della radice lessicale (es. arabo) Lingue polisintetiche: le parole sono formate da lunghe catene di morfemi e in una stessa parola compaiono più radici lessicali (es. groenlandese) Illu mi nii(p) puq (è a casa sua) Casa poss essere in 3 p. sing
Lingue incorporanti (per alcuni, sottotipo delle polisintetiche): sono caratterizzate dalla sistematicità con cui il complemento oggetto è incorporato dalle radici verbali + analitico + sintetico Isolanti flessive-fusive agglutinanti polisintetiche
Tipologia sintattica Classificazione delle lingue in base all’ordine basico dei costituenti principali della frase (soggetto, verbo, oggetto): - SOV (turco, giapponese, ungherese, ecc.) SVO (italiano, inglese, tedesco, greco, ecc.) VSO (arabo, ebraico classico, gaelico, ecc.) VOS OVS OSV
Perché gli ordini più diffusi sono SOV e SVO, seguiti da VSO? Principio di precedenza: il soggetto, data la sua prominenza logica, deve precedere l’oggetto Principio di adiacenza: verbo e oggetto devono essere contigui, data la loro stretta relazione sintattico-semantica
Universali implicazionali Principi generalmente validi che collegano tra loro le posizioni di diversi elementi nella frase e nei sintagmi Lingue VO, che ‘costruiscono a destra’, o postdeterminanti, con l’ordine, in termini logici, operando/operatore (o testa/modificatore, dato che V è la testa del sintagma verbale; tali lingue sono anche dette ‘a testa iniziale’); Lingue OV, che ‘costruiscono a sinistra’, predeterminanti, o ‘a testa finale’, con l’ordine operatore/operando (modificatore/testa).
Ergatività Le lingue ergative assegnano una marcatura diversa di caso al soggetto a seconda che esso sia il soggetto di un verbo transitivo o intransitivo: al caso ergativo: il soggetto di frasi transitive (normalmente agente); al caso assolutivo: il soggetto di frasi intransitive e l’oggetto (normalmente paziente)
Lingue subject-prominent: costruiscono la frase in base alle funzioni sintattiche, secondo lo schema soggetto-predicato (es. lingue indoeuropee, turco, arabo ecc.) Lingue topic-prominent: costruiscono la frase non secondo lo schema soggetto-predicato ma secondo lo schema tema-rema, isolando il tema in prima posizione (es. cinese)