Nozioni di Ordinamento Giudiziario

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Transcript della presentazione:

Nozioni di Ordinamento Giudiziario Ordinamento giudiziario: insieme di principi, regole e procedure che governano il potere giudiziario (l’assetto della magistratura, gli organi giudiziari, l’organizzazione del sistema giudiziario) La disciplina riguarda dunque lo studio: della magistratura (status, doveri e funzioni dei magistrati) della governance (Csm, Ministero G., dirigenti) degli uffici giudiziari (organizzazione, struttura, composizione e competenze)

Principali fonti di ordinamento giudiziario Costituzione (Titolo IV, artt. 101-110) L. 150/2005 (come modificata da L. 111/2007) 10 decreti attuativi, in materia di: accesso e carriera, illeciti disciplinari, formazione (Scuola della magistratura), incarichi extragiudiziari, riorganizzazione dell’ufficio del p.m., Consigli giudiziari, incarichi direttivi e dirigenti amministrativi R.d. 12/1941 e r.d.lgs. 511/1946, nelle parti non abrogate L. 195/1958 (Istituzione e funzionamento del Csm)

L’ordine giudiziario è composto da: magistrati di professione (giudici e p.m.) magistrati non di professione o onorari (giudici di pace, giudici onorari di tribunale, vice procuratori onorari; giudici onorari aggregati; esperti e giudici popolari)

Magistrati non di professione Magistrati di professione in servizio presso gli uffici giudiziari: 8.424 (6.288 negli uffici giudicanti; 2.136 negli uffici requirenti) uditori senza funzioni: 20 magistrati fuori ruolo: 180 vacanze in organico circa: 1.527 Totale magistrati previsti in organico: 10.151 Magistrati non di professione in servizio presso gli uffici giudiziari: 7.361 (vacanze in organico: 3.572) Totale onorari previsti in organico: 10.933 (www.csm.it 01.05.12)

Procura Generale presso la Cassaz. (1) Corte di Cassazione (1) Dir. Naz. Antimafia (1) Corte d’Appello (26+3) Procura Generale presso la Corte d’Appello (26+3) Corte d’Assise d’appello sez. minorenni altre sez. specializzate Procura Minor. (29) Trib. Minor. (29) Uff. Sorv.(29) Tribunale (166+220) Procura della Repubblica (166) Corte d’Assise (93) Tribunale della libertà (29) altre sez. specializzate Dir. Distrettuale Antimafia (26) Giudice di pace (846)

Revisione geografia giudiziaria (d.lgs. 155 e 156 del 2012) Uffici soppressi: Tribunali: da 166 a 135 (- 31) Procure: da 166 a 135 (- 31) Sezioni distaccate: da 220 a 0 (- 220) Giudici di pace: da 846 a 172 (- 674) Recupero di personale (approssimativo): Totale giudici, pm e magistrati onorari: 2.454 Personale amministrativo: 7.603

Indipendenza della Magistratura Alcuni “indicatori” di indipendenza esterna: Ruolo dell’esecutivo e del legislativo nei processi relativi a nomina, promozioni, valutazioni di professionalità Istituzione di un organo di “autogoverno” (composizione e poteri) Stabilità nel ruolo (situazioni in cui il magistrato può essere rimosso) Forme di responsabilità dei magistrati (es. responsabilità disciplinare) Incompatibilità con altre funzioni o incarichi extragiudiziari Appartenenza di giudici e pubblici ministeri ad un unico corpo o a corpi separati

Indipendenza della Magistratura Alcuni “indicatori” di indipendenza interna: Assetto interno alla magistratura (gerarchico o paritario) Ruolo dei dirigenti degli uffici (poteri e funzioni) Poteri e funzioni del Csm Garanzie di inamovibilità del magistrato Retribuzione adeguata Precostituzione per legge del giudice naturale Limiti alla possibilità di sindacare l’attività giurisdizionale (al di fuori dei rimedi giurisdizionali)

L’Indipendenza della Magistratura in Italia Reclutamento attraverso concorso pubblico I provvedimenti relativi allo status del magistrato spettano al Csm Unità del corpo giudiziario; giudici e pm godono delle stesse garanzie di indipendenza esterna Garanzie di inamovibilità, stabilità nel ruolo, retribuzione adeguata Garanzia del giudice naturale precostituito per legge I magistrati si distinguono tra loro solo per diversità di funzioni Bilanciamento indipendenza/responsabilità

Oggi parliamo di alcune problematiche concernenti… L’organizzazione degli uffici La responsabilità dei magistrati

Il CSM “autogoverno” della magistratura adotta tutti i provvedimenti riguardanti la carriera dei magistrati (dal reclutamento al pensionamento) Adotta regolamenti, risoluzioni, circolari, in attuazione delle norme di legge (potere para-normativo) Ha competenze in materia di formazione dei magistrati Partecipa ai network internazionali sulla giustizia Ha competenze in materia di organizzazione degli uffici limiti all’autogoverno: competenze “residuali” del Ministro Giustizia (art. 107, 110 Cost.) delibere del Csm adottate con Dpr o DM (efficacia esterna) sindacabilità degli atti del Csm principio di legalità

Il Csm come “vertice” organizzativo della magistratura Regolamentazione e controllo dell’assetto organizzativo e funzionale degli uffici giudiziari: approvazione delle tabelle degli uffici giudiziari nomina dei dirigenti degli uffici giudiziari trasferimenti dei magistrati interpretazione autentica delle norme che regolano i rapporti tra i magistrati dell’ufficio ispezioni o visite negli uffici; convocazioni di magistrati presso il Csm creazione di nuovi ruoli organizzativi (es. referenti per l’informatica presso le Corti d’appello) analisi dei flussi di lavoro e delle best practices

Il sistema tabellare riguarda l’organizzazione interna dell’ufficio giudiziario (distribuzione del carico di lavoro, sostituzione dei magistrati impediti, ecc.) dà attuazione al principio del giudice naturale precostituito per legge (art. 25 Cost.) è garanzia di imparzialità e indipendenza del singolo giudice e quindi garanzia per il cittadino è garanzia di indipendenza interna del singolo magistrato Le tabelle degli uffici giudicanti e requirenti sono state formalmente introdotte nel 1988 con una modifica al r.d. n. 12 /1941 (v. artt. 7-bis e 7-ter)

La Tabella è… un “piano organizzativo dell’Ufficio”, che determina: la ripartizione dell’ufficio in sezioni l’assegnazione dei magistrati alle sezioni la composizione dei collegi giudicanti La distribuzione del lavoro, cioè i criteri “obiettivi e predeterminati” per l’assegnazione degli affari alle singole sezioni, collegi e giudici

Procedimento di approvazione Ogni tre anni il Csm adotta una circolare minuziosa e molto dettagliata in materia di organizzazione interna dell’ufficio Il Presidente di ogni ufficio prepara la tabella, consultandosi con i magistrati dell’ufficio e tenuto conto delle osservazioni pervenute La tabella è trasmessa al Presidente di Corte d’appello, è sottoposta al parere del Consiglio giudiziario e infine viene trasmessa al Csm Il Csm approva la tabella (o dà istruzioni su come modificarla) che ha validità per 3 anni Alcune criticità Quali conseguenze in caso di violazione della tabella?

La responsabilità del magistrato Dove vi è potere deve esservi responsabilità (M. Cappelletti) Varie forme di responsabilità del magistrato Responsabilità civile, penale, contabile, disciplinare Responsabilità politica (esclusa in Italia) Responsabilità sociale

La responsabilità disciplinare commette illecito disciplinare: “Il magistrato che manchi ai suoi doveri o tenga in ufficio o fuori una condotta tale che lo renda immeritevole della fiducia e della considerazione di cui deve godere, o che comprometta il prestigio dell’ordine giudiziario” (art. 18, L. 511/1946) norma abrogata

Alcune questioni.. Commette un illecito il magistrato che dichiara apertamente il proprio convincimento politico? Qual è la sanzione adeguata per quei giudici che, per periodi diversi, hanno trattato un procedimento civile arrivato a durare, in primo grado, 31 anni? E’ punibile il giudice che, per errore, applica una legge abrogata? Qual è la sanzione congrua nei confronti del giudice che ha dimenticato in carcere l’indagato per 15 mesi oltre il dovuto?

PROCEDIMENTI DEFINITI DALLA SEZIONE DISCIPLINARE DEL CSM 1998-2009 Sentenze / anno 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Tot. ammonimento 17 9 15 18 14 19 16 12 176 censura 8 2 6 3 5 4 7 27 82 perdita anzianità 1 11 51 rimozione destituzione sospensione da funzioni incapac funz dir/semidir TOT. CONDANNE 30 25 21 28 31 32 20 53 323 assoluzione 29 38 46 54 47 43 55 66 23 24 499 non rinvio a dibattim. 49 37 393 non doversi procedere 26 40 10 13 271 TOT NON CONDANNE 108 92 133 120 86 81 88 95 117 68 76 99 1163 Ammissib. Revisione Inammissib. Revisione TOT. PROCEDIM. 144 105 160 141 113 109 107 126 149 90 153 1504

D.Lgs. 109/2006 (novità) Riordino complessivo delle sanzioni Tipizzazione degli illeciti disciplinari Riordino complessivo delle sanzioni Relazione illecito / sanzione Riforma del procedimento disciplinare

Tipizzazione illeciti illeciti commessi nell’esercizio delle funzioni es. il reiterato, grave e ingiustificato ritardo nel compimento degli atti relativi all’esercizio delle funzioni (…) es. l’ingiustificata interferenza nell’attività di altro magistrato; la divulgazione di atti coperti da segreto; illeciti commessi al di fuori delle funzioni es. l’uso della qualità di magistrato per conseguire vantaggi ingiusti; il frequentare persona sottoposta a procedimento penale trattato dal magistrato; illeciti conseguenti a reato es. per qualunque fatto costituente reato idoneo a ledere l’immagine del magistrato L’illecito disciplinare non è configurabile quando il fatto è di scarsa rilevanza

illeciti riguardanti l’attività giurisdizionale (es.) grave violazione di legge dovuta a ignoranza o negligenza inescusabile il travisamento dei fatti determinato da negligenza inescusabile provvedimenti senza motivazione, quando essa è richiesta per legge l’adozione di provvedimenti non previsti da norme vigenti Non dà luogo a responsabilità l’attività di interpretazione delle norme e di valutazione del fatto e delle prove

Le sanzioni disciplinari Destituzione Rimozione Perdita di anzianità Censura Ammonimento Sospens. dalle funzioni Incapacità tempor. ad un incarico dir/semidir. (relazione illecito/sanzione)

Relazione illecito / sanzione minima Ottenere prestiti o agevolazioni da indagati rimozione Comportamenti scorretti verso parti, difensori.. censura Violazione obbligo di astensione Abuso della propria qualifica Abuso della propria qualifica (se grave e abituale) perdita anzianità

Procedimento disciplinare (d. lgs. 109/2006) iniziativa: Ministro Giustizia (facoltativa) e Procuratore Generale presso la Cassazione (obbligatoria) Istruttoria del Proc. Gen.: possibilità di estendere l’azione ad altri fatti potere di archiviazione immediata concesso al Procuratore Gen.: se il fatto è di scarsa rilevanza se è oggetto di denuncia non circostanziata se il fatto non è tra le fattispecie previste dalla legge se dagli accertamenti il fatto risulta inesistente o non commesso potere di opposizione del Ministro

Al termine delle indagini il Proc. Gen. può chiedere: il non luogo a procedere: il Ministro* può insistere per la fissazione dell'udienza di discussione orale, formulando al contempo l'incolpazione il rinvio a giudizio: Il Ministro* può chiedere l'integrazione e, nel caso di azione da lui promossa, la modificazione della contestazione, cui provvede il Proc. Gen. * nell'ipotesi in cui abbia promosso l'azione disciplinare, ovvero richiesto l'integrazione della contestazione

Decisione Udienza per la discussione orale (si osservano in quanto compatibili le norme sul dibattimento del Cpp in vigore) durata della fase istruttoria: 2 anni durata della fase decisoria: 2 anni dalla richiesta del Proc. Gen. rinvio alle disposizioni del Cpp vigente impugnazioni: ricorso in Cassazione S.U. civili (?) e revisione in ogni tempo

Composizione della Sezione disciplinare del Csm 6 componenti (e 10 supplenti): Vice Presidente del Csm 1 componente scelto dal Csm tra i suoi membri laici 4 componenti scelti dal Csm tra i suoi membri togati

Prime valutazioni sulla riforma.. Discrezionalità? Ridotta ma non eliminata (es. il ritardo è sanzionabile solo se grave, reiterato e ingiustificato) Maggiore oggettività nella sanzione (nel 2009 le censure superano gli ammonimenti) Obbligatorietà dell’azione disciplinare? Attenuata dal potere di archiviazione diretta

Prime valutazioni sulla riforma.. nel 2009: pervenuti alla procura oltre 1400 esposti (di cui 564 da privati) - 94% archiviati, 6% inizio azione disciplinare esercitate 185 azioni disciplinari, con un incremento del 23% rispetto all’anno precedente aumento del 131% rispetto all’anno precedente delle azioni esercitate dal Ministro Azioni concluse nel 2009: 152 - 53 condanne, 99 proscioglimenti (relazione del Procuratore generale per l’inaugurazione dell’anno giudiziario 2010)