Il cubismo Cubismo è un'espressione con cui si è soliti designar una corrente artistica ben riconoscibile, distinta rispetto a molte altre correnti e movimenti che si sarebbero successivamente sviluppate. Tuttavia il cubismo non è un movimento capeggiato da un fondatore e non ha una direzione unitaria. Si può tuttavia individuare in Paul Cézanne un pittore che nelle sue solitarie sperimentazione è stato in grado di prefigurare quelli che saranno lo stile, la visione e le tematiche cubiste. Partendo dalla semplificazione delle forme di Cézanne e dall'osservazione dell'espressività delle maschere africane, alcuni artisti iniziarono ad operare una scomposizione della figuratività e, attraverso un'etichetta non proprio lusinghiera imposta da un critico esterno al gruppo, questi artisti giungono alla scomposizione dell'oggetto, abbandonando completamente la visione prospettica e naturalistica. I primi pittori propriamente cubisti sono considerati, per le opere che separatamente crearono nello stesso lasso di tempo (durante il 1907) ma senza conoscersi, Georges Braque e Pablo Picasso.
I periodi del cubismo La storia del cubismo è divisa in quattro fasi fondamentali, quella del protocubismo, quella del cubismo analitico, del cubismo sintetico e del cubismo orfico. Se con la fase protocubista, ci si dedica a concrezioni di ampio respiro e dimensione in risalto su uno sfondo convenzionale e non definito, è con il momento successivo, detto analitico che inizia l'elaborazione di una sfaccettatura fitta, minuziosa, che tende a mostrare l'oggetto nei suoi molteplici aspetti, analizzandolo. Il terzo momento, detto sintetico, ha inizio verso la fine del 1909 e consiste in una più libera e intuitiva ricostruzione di tale oggetto espresso nella sintesi con cui si presenta alla mente del pittore nell'attimo in cui lo pensa rivivendolo interiormente. È in questo terzo momento che comincia anche l'uso di incollare sulla tela inserti ritagliati da giornali e da stampati o materiali vari che è, tra le innovazioni introdotte dai cubisti, la più interessante. È la tecnica tendente a raggiungere un risultato artistico mediante la disposizione, secondo un ordine voluto, di vari elementi di diversa materia, riuniti con l'unica funzione di costituire un fatto plastico indipendente da qualsiasi intenzione imitativa. Una fase minore infine è quella nota con il nome di "cubismo orfico", sorta come ultima estensione del movimento artistico.
Cubismo analitico Gli storici hanno diviso il cubismo in 4 periodi: uno di questi va dal 1907 al 1909 in questo periodo gli artisti sperimentano un linguaggio artistico che consente loro di rappresentare in modo totale la realtà, in base ad un intento assolutamente razionale, ponendosi di fronte ad essa con un atteggiamento scientifico e, appunto, analitico. I cubisti tendono sempre a non rappresentare la dimensione interiore, spirituale, bensì una realtà concreta; ciò si evince anche dalla scelta dei soggetti. Le rappresentazioni tradizionali della realtà sembrano parziali e di contro sviluppano una tecnica pittorica che segna la dissoluzione della prospettiva tradizionale, rinascimentale. Partendo dalla meditazione sull'operato di Paul Cézanne, puntano ad una riorganizzazione dello spazio pittorico, potenziando la sintesi plastica delle forme, sviluppando una lettura della realtà in chiave volumetrica e moltiplicando i punti di vista secondo cui il soggetto rappresentato viene osservato.
Oltre a Cézanne, fonte d'ispirazione è il divisionista Seurat, con le sue teorizzazioni su contrasti di tono, tinta e linea. Per raggiungere questo obiettivo il cubista spezza la superficie pittorica in tasselli, piccole superfici che registrano ognuna un punto di vista diverso, così che lo spettatore guardando il quadro possa compiere una sorta di itinerario virtuale a trecentosessanta gradi nello spazio e nel tempo. Il cubismo reagisce direttamente all'Impressionismo accentuando il valore del volume su quello del colore, che viene eliminato quasi totalmente e gli elementi chiaroscurali sono dati da luce ed ombra. Il colore infatti è visto come componente solo decorativa, come elemento di disturbo per l’artista quanto per lo spettatore, capace di distogliere entrambi dalla necessità di analizzare ed indagare la realtà.
Cubismo sintetico Tra il 1910 e il 1921 Picasso e Braque si rendono conto che spezzando troppo la superficie pittorica, i suoi singoli frammenti non sono più ricomponibili virtualmente e l'opera si avvicina sempre più ai caratteri dell'astrattismo infatti i cubisti vogliono perdere la riconoscibilità dell'oggetto. Con la collaborazione di Juan Gris elaborano una serie di tecniche per uscire da questo paradosso in cui sono incappati portando alle estreme conseguenze la loro tecnica di rappresentazione del reale. Inoltre si assiste al ritorno del colore e soprattutto il processo dell'opera non ha inizio attraverso l'osservazione del reale, ma si creano sulla tela forme geometriche semplici variamente composte, in intersezione, orientate in vario modo e solo in un secondo momento queste suggeriscono oggetti reali. La realtà viene dunque sintetizzata, creata nell’immagine. Gli oggetti sulla tela non sono più copia del reale, esistono nel momento in cui vengono concretizzati nell’immagine pittorica, di essi c’è solo il concetto formale.
GEORGES BRAQUE
Georges Braque (Argenteuil, 13 maggio 1882 – Parigi, 31 agosto 1963) è stato un pittore e scultore francese, che assieme a Pablo Picasso è stato l'iniziatore del cubismo. Georges Braque passò l'infanzia e la prima giovinezza a Le Havre. Frequentò i corsi serali alla scuole di belle arti dal 1897 al 1899. Si trasferì poi a Parigi, dove fu apprendista presso un maestro decoratore ed ottenne l'abilitazione nel 1901. Durante l'inverno del 1905-1906, dopo essersi formato all'École des Beaux-Arts di Parigi e subendo l'influenza dell'opera di Henri Matisse, cominciò a dipingere alla maniera dei fauves, ricorrendo all'uso di colori brillanti e sfruttando la libertà della composizione: fanno parte di questo periodo opere quali Paysage à l'Estaque (1906). Il 1907 fu un anno determinante nella formazione dell'artista che visitò la retrospettiva su Paul Cézanne presentata in occasione del Salon d'automne, venne in contatto con Picasso impegnato nella realizzazione di Les demoiselles d'Avignon e cominciò a nutrire un considerevole interesse per l'arte primitiva. Ricorrendo a volumi geometrici e riducendo la tavolozza alle tonalità del verde e del bruno, Braque cercò di dare forma e di costruire lo spazio esistente tra i volumi della composizione senza l'ausilio di artifici quali la prospettiva e il chiaroscuro.
In Grand Nu (1908) egli costruisce l'anatomia con ampie e brevi pennellate che suggeriscono i volumi chiusi in una spessa e nera linea di contorno. Tra il 1909 e il 1914 i progressi nell'arte plastica di Braque e Picasso furono favoriti da una proficua amicizia. Da questo stimolante connubio nacque una nuova visione dello spazio pittorico, che presenta oggetti smembrati e sfaccettature creati dallo spezzettarsi dei piani: è la fase del cosiddetto cubismo analitico. Nello sforzo di rappresentare volumi sempre più complessi per renderli in ogni loro sfaccettatura, le tele di Braque divennero pressoché indecifrabili, a dispetto dell'astrazione che tanto aveva ricusato. Per questo, nell'autunno del 1911, egli introdusse nei suoi quadri segni riconoscibili quali lettere e cifre stampate (Le Portugais, 1911) e, l'anno seguente, sperimentò la tecnica del collage che gli consentì di creare una sintesi di elementi diversi per descrivere con chiarezza un oggetto attraverso la dissociazione di forme e colori. La proficua collaborazione tra Braque e Picasso si interruppe nel 1914, quando Braque fu chiamato alle armi. Dopo la prima guerra mondiale, durante la quale rimase ferito, lavorò autonomamente e sviluppò uno stile più personale, caratterizzato da colori vivaci e superfici a trama e dalla ricomparsa della figura umana. Nel 1948 ottenne il primo premio per la pittura alla XXIV.
LE SUE OPORE Paesaggio presso Anversa (1906) Strada all'Estaque (1906) Piccola baia a La Ciotat (1907) Veduta dell'Estaque dall'hotel Mistral (1907) Pianoforte e mandorla (1909-1910) case all'estaque (1908) Mandorla (1910) Violino, bicchiere e coltello (1910) Il flauto (1910-1911) Violino (1911) Tavolino (1911) Omaggio a Bach (1911-1912) Il portoghese (1911-1912) Natura morta con grappolo d'uva "Sorgues" (1912) Fruttiera e bicchiere (1912) Violino: "Mozart/Kubelick" (1912) Uomo con violino (1912) Testa di donna (1912) Uomo con pipa (1912) "Le quotidien", violino e pipa (1913) Natura morta con carte da gioco (1913) Violino e bicchiere (1913) Donna con chitarra (1913) Chitarra e programma:"Statue d'epouvante"(1913) Clarinetto (1913) Aria di Bach (1913-1914) Bottiglia di "Eau de vie" (1914) Uomo con chitarra (1914) Canefora (1926) Tavolino (1929) Grande natura morta (1932) Duo (1937) Pazienza (1942) Uccelli (1954-1962) Violino e tavolozza (1910)
Chitarra e programma:”Statue d’epouvante”
Statue d’epouvante La “statue d’ epouvante fu realizzata da Braque nel 1913. L’ opera appartiene al cubismo sintetico ed è composta anche da ritagli di carta per dar forma all’ opera quindi essa è un polimaterico. L’opera rappresenta una chitarra che si intravede tra vari spartiti e fogli, le forme sono semplici e quasi si potrebbero dire semplificate o stilizzate , però essa trova la perfezione nella sua semplicità perché l’artista ha trovato il modo di far intuire la chitarra anche se essa effettivamente non è completamente rappresentata. I colori predominanti sono il grigio che sfuma sia in chiaro che in scuro, il bianco “sporco” di ocra gialla, color carta, il nero, retrostante alla chitarra e i vari marroni degli spartiti. La costruzione geometrica deriva da un ellisse i cui fuochi sono interni alla chitarra e dalle varie linee squadrate dei fogli. All’ interno dell’ opera sono anche presenti varie scritte di cui due volutamente dipinte dall’ autore.
Guernica della società Pablo Picasso olio su tela di 782 per 350 cm.
Guernica della società Pablo Picasso realizza quest’ opera dopo il bombardamento della città di Guernica. L’ opera fu commissionata dal governo spagnolo per decorare il corrispettivo padiglione all’ Esposizione Universale di Parigi(1937). Si narra che un ufficiale tedesco abbia chiesto a Picasso se essa fosse opera sua ma egli rispose : - No questa è opera vostra. Intendendo che il caos rappresentato è originato dalla guerra e dai bombardamenti. Essendo un quadro cubista non vi è costruzione geometrica, anche se si può notare un triangolo al cento. I colori principali sono: il nero, il grigio e il bianco i quali però sfumano all’ interno delle figure. Essendo un opera dipinta post-bombardamento i colori rappresentano la tristezza dell’ autore e la pazzia della guerra. Sullo sfondo, oltre ad una madre con il figlio morto in braccio sono presenti degli animali ai quali, però,mancano delle parti, le quali danno comunque l’ impressione di esserci.