a cura di Cristina Giuntini Corso preparazione concorso DS Ordinamenti a cura di Cristina Giuntini AIMC-CISL UCIIM (AR)
Contesto Autonomia scolastica Sistemi di istruzione a confronto in campo europeo Tenuta sistema nazionale
Autonomia scolastica DPR 275/99 Contesto: applicazione della legge 59/97 art. 21 Scopo: definire che cosa si intende per autonomia; a che cosa mira l’autonomia; come si opera in un contesto di autonomia CONCETTI CHIAVE autonomia curricolo POF Ricerca e sperimentazione
Autonomia scolastica L’art. 8 del D.P.R. 275/1999 assegna alle scuole la possibilità di determinare una quota del curricolo obbligatorio, scegliendo liberamente discipline e attività da proporre nel proprio Piano dell’Offerta Formativa al fine di: - valorizzare il pluralismo culturale e territoriale, pur nel rispetto del carattere unitario del sistema di istruzione, garantito dalla quota definita a livello nazionale; rispondere in modo adeguato alle diverse esigenze formative degli alunni, che si determinano e si manifestano nel rapporto con il proprio contesto di vita; tenere conto delle esigenze e delle richieste delle famiglie, degli enti locali e, in generale, dei contesti sociali, culturali ed economici del territorio di appartenenza delle singole scuole.
Autonomia scolastica Spetta alle scuole realizzare la portata innovativa legata alla definizione autonoma del 20% delle attività didattiche del monte ore annuale e compete ai collegi docenti elaborare proposte che riescano ad avvicinare realmente la scuola al territorio e, allo stesso tempo, gli alunni, le famiglie, la società alla scuola stessa. Solo questa azione sinergica la potrà condurre al successo formativo. Alle Regioni dovrebbe spettare il compito di definire gli indirizzi generali che le istituzioni scolastiche sono tenute ad osservare nella definizione della loro quota, ma potrebbero anche collaborare o contribuire alla elaborazione di questa quota. Sicuramente esse potrebbero fungere da collegamento tra le scuole e la realtà economico-produttiva del proprio contesto, in modo da sostenere le scuole nel loro tentativo di conoscere il territorio e organizzare curricoli adeguati alle sue esigenze, anche in ottica europea. Le Regioni potrebbero quindi condurre un’analisi del territorio e delle sue risorse, e dare indicazioni operative alle scuole.
Autonomia scolastica Elemento normativo fondante per la definizione di un curricolo locale è l’art. 8 del D.P.R. 8 marzo 1999, n° 275 – Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche ai sensi dell’art. 21 della L. 15 marzo 1997, n° 59 Il D.I. 26 giugno 2000, n° 234 – Regolamento recante norme in materia di curricoli dell’autonomia delle istituzioni scolastiche, ai sensi dell’art. 8 del D.P.R. 8 marzo 1999, n° 275, conferma DPR 275/99 e quota locale 15% Il D.M. 13 giugno 2006, n° 47 – Schema regolamento obbligo di istruzione- ha stabilito che il D. M. 28 dicembre 2005, relativo alla quota del 20% dei curricoli rimessa all’autonomia delle istituzioni scolastiche, nell’ambito degli indirizzi definiti dalle Regioni, produce i suoi effetti con riferimento agli ordinamenti vigenti e ai relativi quadri orari, nei singoli ordini di studio di istruzione secondaria superiore Una Nota Ministeriale del 22/06/2006 ha comunicato infine che la quota del 20% dei curricoli deve intendersi applicabile ad ogni ordine e grado di istruzione.
Sistemi di istruzione a confronto in campo europeo Competenze base per l’apprendimento permanente Quadro delle qualifiche Rilevazione nazionali (OCSE- PISA)
Tenuta nazionale del sistema necessità di una riforma che prenda in esame tutti gli ordini di scuola in un unico disegno riformatore (problemi di continuità tra ordini di scuola, proliferare di sperimentazioni,ecc.) garantire in campo nazionale alcuni aspetti costanti pur tenendo presente le specificità territoriali
Indicazioni dlgs 59/04 Finalità infanzia Nelle Indicazioni si afferma: La scuola dell’infanzia rafforza: l’identità personale, - l’autonomia e le competenze dei bambini Si indicano per ogni Area gli obiettivi specifici e si fa riferimento PECUP Le Raccomandazioni danno suggerimenti di tipo didattico-organizzativo
Indicazioni dlgs 59/04 AREE infanzia Nelle Indicazioni gli obiettivi specifici sono raggruppati in quattro aree. Il sé e l'altro; obiettivi specifici: il rafforzamento dell'identità e dell'autonomia, il rispetto e l'aiuto reciproci, la promozione delle differenze di genere, la capacità di lavorare in gruppo, la conoscenza della propria realtà territoriale, gli aspetti dell'affettività e infine il confronto sul senso della vita e dell'esistenza di Dio. Il corpo, movimento, salute; obiettivi specifici: la rappresentazione dello schema corporeo, la coordinazione motoria, la cura della personale autonomia, il controllo dell'affettività e delle emozioni. Fruizione –produzione di messaggi; obiettivi specifici riguardano la lingua orale, la narrazione le storie,i racconti, le prime forme scritte, l'espressione grafica, pittorica, artistica, plastica. - Esplorare, conoscere e progettare obiettivi specifici che coinvolgono varie dimensioni personali: attività ed esperienze sensoriali, promozione di interessi, elaborazione di progetti, di ipotesi, soluzioni di problemi.
Indicazioni per il curricolo 2007 Finalità infanzia D. M Indicazioni per il curricolo 2007 Finalità infanzia D.M. 31 luglio 2007 La scuola dell'infanzia si pone, come abbiamo sottolineato in precedenza, per ogni bambino e bambina la finalità di promuovere: lo sviluppo dell'identità, dell'autonomia, della competenza della cittadinanza.
Indicazioni per il curricolo 2007 Campi esperienza infanzia Le Indicazioni ripropongono per la scuola dell’infanzia i campi di esperienza, richiamando in parte l’impostazione degli Orientamenti del 1991 ma riducendoli a cinque: Il sé e l’altro il corpo e il movimento linguaggi, creatività ed espressione i discorsi e le parole la conoscenza del mondo Per ogni campo di esperienza si indicano TRAGUARDI DI SVILUPPO DI COMPETENZA
Indicazioni dlgs 59/04 Finalità primaria Nelle Indicazioni si afferma che finalità della scuola primaria è l’educazione integrale della personalità. Nello specifico la scuola primaria concorre a: valorizzare l’esperienza del fanciullo la corporeità come valore esplicitare le idee e i valori presenti nell’esperienza accompagnare il passaggio dal mondo delle categorie empiriche al mondo delle categorie formali arricchisce la visione della vita nel confronto con gli altri cogliere la ricchezza della diversità delle persone e delle culture a praticare l’impegno personale e la solidarietà sociale
Indicazioni dlgs 59/04 Discipline primaria Si indicano per ogni disciplina gli obiettivi specifici(OSA) e si fa riferimento PECUP Si indicano anche obiettivi per la convivenza civile che comprendono 6 educazioni: ed. stradale ed. affettività ed. alimentare ed. salute ed. ambientale ed. cittadinanza La scansione è: 1 +2 (1° biennio) + 2(2° biennio) . Si ferma un alunno al termine del biennio Le Raccomandazioni danno suggerimenti di tipo didattico-organizzativo
Indicazioni dlgs 59/04 Discipline primaria Non si ha indicazione oraria delle discipline ad eccezione di IRC (2) e di L2 che nell’allegato D e D-bis del Dlgv. 226/05 definiva il monte orario annuale o biennale o di fine corso* * Non ci si meravigli che il decreto legislativo sia della scuola secondaria di secondo grado in quanto si preferì di portarlo in allegato nel detto decreto che rimettere in discussione il decreto legislativo 59/04
Indicazioni dlgs 59/04 Finalità secondaria Nelle Indicazioni si afferma che finalità della scuola secondaria è l’educazione integrale della personalità. Nello specifico la scuola secondaria concorre a: collocare nel mondo orientare maturare identità motivare e ricercare il senso agli eventi che ci coinvolgono prevenire il disagio e recuperare lo svantaggio costruire relazioni significative
Indicazioni dlgs 59/04 Discipline secondaria Si indicano per ogni disciplina gli obiettivi specifici(OSA) e si fa riferimento PECUP Si indicano anche obiettivi per la convivenza civile che comprendono 6 educazioni: ed. stradale ed. affettività ed. alimentare ed. salute ed. ambientale ed. cittadinanza La scansione è: 2 (1° biennio) + 1. Si ferma un alunno al termine del biennio Le Raccomandazioni danno suggerimenti di tipo didattico-organizzativo
Indicazioni dlgs 59/04 Discipline secondaria L’orario delle discipline viene espresso in una tabella nella quale si indicano il minimo e max disciplinare. Si afferma che i collegi hanno possibilità di fare scelte e privilegiare una materia o l’altra in base all’analisi dei bisogni (in concreto mai realizzata)
Indicazioni per il curricolo 2007 Per la prima volta, nella storia della scola italiana, il curricolo dei primi otto anni obbligatori di istruzione è delineato unitariamente. Le nuove Indicazioni tracciano un quadro curricolare che si articola in una progressione verticale lungo tre aree di studio: - linguistico-artistico-espressiva; - storico-geografica; matematico-scientifico-tecnologica. La prima area comprende: italiano, lingue comunitarie, musica, arte e immagine, corpo movimento sport. La seconda area prevede lo studio della storia e della geografia. La terza area riguarda: matematica, scienze naturali e sperimentali ed, infine, tecnologica.
Indicazioni per il curricolo 2007 Le educazioni morattiane sono “sparse” all’interno delle discipline Scuola primaria Per ogni disciplina indicano: obiettivi di apprendimento al termine della classe terza e quinta; TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DI COMPETENZE al termine della classe quinta
Indicazioni per il curricolo D.M. 31 luglio 2007 Le educazioni morattiane sono “sparse” all’interno delle discipline Scuola secondaria Per ogni disciplina indicano: obiettivi di apprendimento al termine della classe terza; TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DI COMPETENZE al termine della classe terza
REGOLAMENTO OBBLIGO SCOLASTICO DM 139/07 Tale impostazione ripropone lo schema contenuto nel Regolamento delle Linee guida per l’innalzamento dell’obbligo scolastico a sedici anni in cui si definiscono competenze terminali afferibili a quattro assi culturali: - A .dei linguaggi; - A. matematico; - A. scientifico-tecnologico; A. storico-sociale Viene introdotto il concetto di equità formativa
COMPETENZE DI CITTADINANZA Al termine dell’intero obbligo decennale si individua 8 competenze per la cittadinanza attiva che gli studenti italiani sono tenuti a raggiungere: Imparare ad imparare Progettare Comunicare Collaborare Agire in modo autonomo e responsabile Risolvere problemi Individuare collegamenti e relazioni Acquisire e interpretare l’informazioni
COMPETENZE APPRENDIMENTO PERMANENTE Raccomandazione del parlamento europeo e del consiglio del 18/12/ 2006 Questa cornice richiama a sua volte le otto competenze chiave indicate nella Raccomandazione del Parlamento europeo, per l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita. Il quadro di riferimento delinea otto competenze chiave: comunicazione nella madrelingua; comunicazione nelle lingue straniere; competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia; competenza digitale; imparare a imparare; competenze sociali e civiche; spirito di iniziativa e imprenditorialità; consapevolezza ed espressione culturale.
QUALIFICHE Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 aprile 2008 Quadro Europeo delle Qualifiche per l’apprendimento permanente (EQF) Si articolano in 8 livelli e si caratterizzano per descrittori per conoscenze- abilità e competenze