Risk management per aumentare la sicurezza dei pazienti

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Risk management per aumentare la sicurezza dei pazienti CEREF Centro Ricerca e Formazione Padova www.ceref.it Risk management per aumentare la sicurezza dei pazienti Dr John Øvretveit Director of Research, The Karolinska Institute Medical Management Centre, Stockholm, and Professor of Health Policy and Management, The Nordic School of Public Health, Gothenburg, and Bergen University Faculty of Medicine, Norway. Sicurezza del paziente e risk management- traduzione slides a cura del CEREF Padova

Obiettivi A fine giornata dovreste essere in grado di: Spiegare perchè dobbiamo migliorare la sicurezza dei pazienti Descrivere principi e metodi del risk management Iniziare la pianificazione ed intraprendere azioni per Utilizzare nuove idee per ridurre i rischi per i pazienti sia da possibili danni che dal sistema sanitario

Contenuti 1 perchè dobbiamo agire 2 cosa possiamo fare - comprendere I principi ed I metodi del risk management 3 strategie 4 ruolo dei dirigenti 5 economia della sicurezza 6 dettagli sulla ricerca sul risk management e la sicurezza

Cosa sono i “Rischi”? Esempi di “eventi avversi” Sito errato di intervento chirurgico Infezioni per mancato lavaggio delle mani Farmaco errato (interazione, dose, allergia)

Definizioni “Sicurezza” “Eventi avversi” “Rischio” Assenza di danni evitabili provocati nel ricevere cure “Eventi avversi” Danno creato dalla gestione clinica e che porta a una disabilità misurabile (QuIC) “Rischio” Probabilità di un evento avverso che può essere evitato

Perchè agire? Nel vostro ospedale aspettatevi che il 10% di tutti gli avvenimenti legati al paziente si traducano in eventi avversi Probabilità relativa 1 su 10 Aspettatevi che il 25% siano “gravi” Che causino sofferenza, disabilità o morte, allungamento della degenza, ed abbattano il morale Se ne possono prevenire il 50% A basso costo il 20% Più prevenzione potrebbe far risparmiare (Spendere $ 2 mil. per evitare un incidente d’auto all’anno è “costo-efficace”)

Evidenze dalla ricerca 45% di pazienti esperiscono alcune disfunzioni nella gestione clinica 17% sono stati vittime di errori che hanno comportato un allungamento della degenza o problemi più gravi Andrews et al. 1997. Lancet 349, 309-410. Eventi avversi si riscontrano nel 16% dei ricoveri, 51% dei quali erano “altamente prevenibili” Wilson et al. 1995. Errori di terapia farmacologica si presentano per un numero di ricoverati che va da 2% al 14% Leape (1994). Error in Medicine. JAMA, 272, (23) 1851-57.

Costi economici Reazioni ad eventi avversi da farmaci Causano il 5% di ricoveri ospedalieri, e si riscontrano nel 10-20% di pazienti ricoverati (Pirmohamed et al (1998)). nel 2.5% di pazienti, prolungamento della degenza di 1.9 giorni, $ 2262 per paziente (Classen et al (1997)) Assistenza chirurgica in USA eventi avversi 46% di pazienti 18% gravi (“potenzialmente a rischio di morte o d’arto”) 32 giorni di degenza media per casi di errore grave vs 8.8 giorni di norma (“Responsabilità” individuali nel 38% di casi) Krizek, T (2000) “Surgical error”, Arch Surg, Vol 135, pp 1359-66.

Nel vostro servizio Quali sono gli eventi avversi più comuni? Quali I più costosi? Quali quelli prevenibili con più facilità?

Pubblicazioni internazionali

Nel mondo: Gran Bretagna “Un’organizzazione con memoria” (DoH (2000)) 850,000 errori costano $3bn, $600m I reclami per negligenza “Non dobbiamo solo chiedere chi ha fatto l’errore, ma quali caratteristiche della organizzazione ne hanno creato le condizioni Dove sono più probabili gli errori?” (Donaldson, L)

Gran Bretagna “Un’organizzazione con memoria” (DoH (2000)) “Dovete creare una cultura dove, se qualche cosa va storto, la gente si senta in grado di alzare la cornetta del telefono e dire: “E’ successo questo e desidero evitare che accada ancora”” Dal 2002, tutto il personale deve riferire gli “eventi avversi nei servizi sanitari” e quelli “eventi mancati” Singoli database per analizzare e condividere le lezioni, incluse le informazioni relative a reclami e controversie legali http://www.npsa.nhs.uk/

Nel mondo: Paesi Nordici Utilizzo di metodi impiegati in altri campi Ricerca e dati Variazione nelle richieste di risarcimento

Perchè ci sono reparti con livelli alti e bassi di sicurezza? 1)Personale – quantità e formazione 2)Management 3)“Cultura” della sicurezza e del miglioramento Buona comunicazione tra il personale Comunicazione aperta Atteggiamento “Possiamo fare meglio” (anzichè vittimismo) Unità CAN-DOBA (can do better) Imparare dagli altri Riservare tempo per analizzare gli errori ed introdurre modifiche Competenza nella introduzione e gestione del cambiamento

3 Come ridurre gli “Eventi avversi”? Esempio: L’infermiere specializzato mostra un rapporto di ricerca all’infermiere dirigente “Le piaghe da decubito sono assolutamente evitabili…un indicatore di scarsa qualità della assistenza infermieristica” Stava per accingersi a lavorare sui tassi di infezioni post-chirurgiche Acquisisce i dati per definire l’entità del problema

3 Come ridurre gli “Eventi avversi”? Dopo 3 mesi ritorna con dati da reparti medici e geriatrici selezionati Dati dai appositi moduli infermieristici per la raccolta di dati sulle piaghe = 8% dei pazienti Studio delle cartelle infermieristiche = 17% Stima delle osservazioni personali = 20% Reports dalle dimissioni per le RSA = 20%

3 Come ridurre gli “eventi avversi”? I’I. dirigente concorda che è un problema significativo – “…ma il tasso di infezioni chirurgiche”? Stabilisci le priorità comparando Costi e facilità di intervento Numero di pazienti coinvolti Sofferenza Probabile risparmio per l’ospedale

3 Come ridurre gli “eventi avversi”? Piaghe da decubito priorità perchè Costi e facilità di intervento Il dirigente avvia un gruppo di progetto: Parte dai reparti dove ci sono dati Prepara il gruppo sul metodo Plan Do Study Act Mette a disposizione un facilitatore esperto

3 Come ridurre gli “eventi avversi”? L’equipe trova che la ricerca dimostra l’efficacia degli interventi sulle piaghe da decubito Formula un piano per cambiare Il dirigente concorda con i manager come realizzare tale piano Dirigente e gruppo di progetto si incontrano regolarmente per monitorare l’andamento

3 Come ridurre gli “eventi avversi”? Dopo 18 mesi Riduzione del 6% delle piaghe nei reparti coinvolti Risparmio stimato $80,000 all’anno Piano per sostenere gli interventi costo-efficaci

Confrontati con la persona che ti siede vicino Quali sono stati gli aspetti importanti del progetto? Confrontati con la persona che ti siede vicino

Come ridurre gli “eventi avversi”? le 4 fasi del risk management Fase 1) I Dati. Misurare gli eventi avversi e quelli mancati Fase 2) Lavorare sistematicamente con i dati Fase 3) Organizzare il personale che lavora sul problema Fase 4) Assicurarsi che i cambiamenti vengano introdotti e valutati e che il successo conseguito sia valorizzato e sostenuto

Fase 1) I Dati: Misurare gli eventi avversi e quelli mancati Nessuna evidenza di significatività del problema Impossibilità di comparare con la dimensione del tasso di infezioni chirurgiche Se il progetto fosse iniziato, I progressi non si sarebbero potuti misurare Lezioni per la tua organizzazione: Struttura: Chi è il responsabile della raccolta e analisi dei dati (ai diversi livelli dell’ospedale)? Accuratezza dei dati “adeguata” . Non è ricerca

Personale segnala incidenti e mancati Reclami e lamentele dei pazienti Dettagli: Metodi del risk management 1) Dati: Misurare gli eventi avversi e quelli mancati Personale segnala incidenti e mancati NHS (servizio sanitario nazionale) web site Reclami e lamentele dei pazienti Revisione delle annotazioni sui casi di pazienti ad alto rischio Revisioni dei casi di morte Risk assessment Utilizzare linee guida e standards e chiedere di osservarle quando vengono adottate Metodi di ricerca

Fase 2) Lavorare sistematicamente con i dati Utilizzare i dati per assegnare priorità e seguire i progressi Assegnare priorità: Che è responsabile della scelta dei problemi su cui lavorare? Il coordinatore della qualità raccoglie I dati, li analizza e li presenta alla equipe clinica la equipe, il coordinatore ed I dirigenti insieme utilizzano 4 criteri per scegliere il problema Metodi a basso costo per ridurre il problema che possono essere applicati Rilevanza (dimensione, sofferenza,risparmio)

Fase 3) Organizzare il personale che lavora sul problema Scegliere un modello o metodo per lavorare con sistematicità Plan, Do, Check, Act Diagramma cause-effetti “Analisi sistematica delle cause e degli effetti attraverso una serie di perchè”” http://www.patientsafety.gov/tools.html Scegli e prepara il personale – specialisti, facilitatori e membri del gruppo di progetto Metti in piedi il progetto e verifica il lavoro Raccolta di dati: evidenza dall’équipe, cartelle cliniche, osservazione diretta etc. per trovare le cause ovvie ed immediate e quelle sottostanti collegate al paziente

Considera altre spiegazioni Pianifica cambiamenti stabili Fase 4) Assicurarsi che I cambiamenti vengano introdotti, valutati ed il successo conseguito valorizzato e sostenuto Dati prima-dopo Considera altre spiegazioni Pianifica cambiamenti stabili Procedure Formazione Etc Verifica se può essere implementato (CASI) ChangeSucessIndicatorCASI04.doc Utilizza metodi di raccolta dati a basso costo per monitorare il miglioramento

Come applicheresti le quattro fasi al caso che segue? Il dipartimento di emergenza (D.E.) ha rilevato che non si è riusciti ad identificare – in radiografia – il 5% delle fratture ossee e dei corpi estranei nei pazienti visti Alla verifica di come il servizio di radiologia produceva I referti, si è scoperto che questi differivano in relazione all’orario in cui venivano prodotti ed al giorno. I radiologi fornivano al richiedente I referti radiografici durante il normale orario di lavoro, mentre il D.E. lo faceva ad orari diversi e nel weekend. La sperimentazione consisteva nell’avere radiologi e medici del D. E. refertare le radiografie della giornata. Le differenze venivano comparate e discusse in incontri collegiali della radiologia e del D.E. Nel giro di un mese la mancata identificazione si è ridotta al 2%.

QUESITI AL GRUPPO Come si sono accorti che c’era un problema? Come hanno raccolto dati per valutare l’importanza del problema? potrebbero adottare lo stesso metodo di raccolta dati per verificare I risultati di qualsiasi altro intervento volto a ridurre il problema? Come sono riusciti a ridurre il problema? Il miglioramento verrà mantenuto nel tempo? Perchè?

Qual è la tua opinione ? Un principio/idea importante da seguire quando si lavora per la sicurezza del paziente e la riduzione dei rischi è…

Migliorare il ciclo della sicurezza (ISC) 1)Sistemi di prevenzione 4) Apprendi e migliora Limitare il danno dell’evento avverso 2) Adverse event damage limitation 3) Reporting e analisi

PRINCIPI: P1 INCERTEZZA: Il decorso della patologia di un paziente non è mai certo - gli interventi clinici devono essere adeguati e flessibili P2 CAUSA INDIVIDUALE: un errore individuale è probabilmente la causa più visibile nella catena degli eventi P3 SISTEMA DI CAUSE: quando un evento avverso accade, la causa è dovuta alla interazione tra diversi fattori.

Molti fattori contribuiscono – non solo l’errore pilota CEREF Centro Ricerca e Formazione Padova www.ceref.it Gli incidenti in sanità sono 1000 volte superiori a quelli dell’areonautica Come ha fatto l’areonautica a ridurre gli incidenti di 50 volte in 30 anni? Chiedendo ai piloti di non precipitare? Punendo quelli che lo hanno fatto? t Sicurezza del paziente e risk management- traduzione slides a cura del CEREF Padova

P4 Cause organizzative: il modo in cui l’ informazione è organizzata causa la maggior parte degli “errori individuali” Esempio ospedale universitario di Boston: 9-12 farmaci al giorno per paziente al giorno 94 fasi dalla prescrizione alla somministrazione Possibilità di errore? “Stare più attenti” riduce gli errori? Riorganizzare il processo semplificandolo riduce gli errori?

P4 Cause organizzative: il modo in cui l’ informazione è organizzata causa la maggior parte degli “errori individuali” Esempio: Paziente chirurgico Il paziente torna a casa aspettandosi che un infermiere vada a medicargli la ferita L’infermiere ed il medico non sono informati Infezione della ferita

P4 Cause organizzative: il modo in cui l’ informazione è organizzata causa la maggior parte degli “errori individuali” La maggior parte dei problemi di qualità derivano dal rapporto tra l’organizzazione e i professionisti: Qualità inter-servizio Specializzazione diffusa e sviluppi nel trattamento Fallimento dei progressi sociali nel coordinare gli specialisti ed i diversi servizi Il percorso del paziente non è coordinato L’organizzazione dell’assistenza cresce senza avere a monte un disegno Dobbiamo disegnarla con il personale

nella maggior parte dei casi modificando l’organizzazione P5 Miglioramento: Ridurre i rischi nella maggior parte dei casi modificando l’organizzazione piuttosto che gli individui – e costruire una serie di barriere (Formaggio svizzero)

11 Principi:

Principi: P6 Raccogli ed usa i dati: senza dati non si conosce l’entità del problema, da quale problema iniziare, se l’ impegno di miglioramento sia servito P7 Utilizza un gruppo di progetto Con operatori che sanno cosa accade Utilizzando metodi sistematici Con il sostegno di un facilitatore e dell’amministrazione P8 Non puoi eliminare i rischi, ma può sempre essere ridotto il numero degli eventi avversi P9 Le azioni dipendono da atteggiamenti, motivazione, metodi, dati, e investimenti P10 – (Questo individuatelo Voi)

Confrontati con la persona che siede vicino a te Nel mio dipartimento/unità operativa le sfide e gli ostacoli per aumentare la sicurezza sono…

10 sfide ed ostacoli per aumentare la sicurezza Atteggiamenti: non possiamo fare meglio (amministrazione e clinici) Mentalità dell’errore: focalizzarsi sull’individuo e l’evento immediato (non avere la mente aperta alle cause sottostanti) Paura: di essere rimproverato o trovato essere in errore, o di danneggiare la propria immagine (influisce sulle segnalazioni/rapporti) Carico di lavoro: non c’è tempo per raccogliere i dati o lavorare sul problema

Sfide ed ostacoli per aumentare la sicurezza Rapporti amministrazione-clinici: mancanza di comunicazione e cooperazione Rapporti inter-professionali: la maggior parte dei rischi nascono tra professioni – scarsa comunicazione e cooperazione Alto turnover del personale: riduce la comprensione della organizzazione e dell’impiego dei metodi Mancanza di conoscenza: di possibili miglioramenti e riduzioni di costo e dell’impiego di metodi per la sicurezza clinica e la gestione del rischio Mancanza di leadership: per focalizzare l’importanza, acquisire risorse ed introdurre e implementare I cambiamenti Altro

CEREF Centro Ricerca e Formazione Padova www.ceref.it Investimento AHRQ (2001) Ordinamento in base a : forza delle evidenze per cui si consigia implementazione diffusa. Considerati non soltanto i criteri economici 1. Uso appropriato della profilassi per prevenire il tromboembolismo venoso nei pazienti a rischio. 2. Uso perioperatorio di beta bloccanti nei pazienti appropriati per prevenire morbilità e mortalità. 3. Massima applicazione di materiali e procedure sterili durante il posizionamento dei cateteri intravascolari centrali, per prevenire infezioni. 4. Uso appropriato di profilassi antibiotica in pazienti sottoposti ad intervento chirurgico per prevenire infezioni perioperatorie. 1.1.1 Evidence-based safety practices An AHRQ (2001) study ranked different “patient safety practices” on the basis of the “strength of the evidence supporting more widespread implementation”. Economic criteria were not the only consideration. 1. Appropriate use of prophylaxis to prevent venous thromboembolism in patients at risk. 2. Use of perioperative beta-blockers in appropriate patients to prevent perioperative morbidity and mortality. 3. Use of maximum sterile barriers while placing central intravenous catheters to prevent infections. 4. Appropriate use of antibiotic prophylaxis in surgical patients to prevent perioperative infections. 5. Asking that patients recall and restate what they have been told during the informed consent process. 6. Continuous aspiration of subglottic secretions (CASS) to prevent ventilator-associated pneumonia. 7. Use of pressure relieving bedding materials to prevent pressure ulcers. 8. Use of real-time ultrasound guidance during central line insertion to prevent complications. 9. Patient self-management for warfarin (Coumadin™) to achieve appropriate outpatient anticoagulation and prevent complications. 10. Appropriate provision of nutrition, with a particular emphasis on early enteral nutrition in critically ill and surgical patients. 11. Use of antibiotic-impregnated central venous catheters to prevent catheter-related infections. 1.1.2 Medical expenditure panel survey, AHRQ A second study from which to draw evidence for a SLL list is the AHRQ medical expenditure panel survey. The survey listed priorities for action on the basis of evidence of the prevalence of quality problems, their expense, and public concern. The list was: cancer, diabetes, emphysema, cholesterol, HIV/AIDS, hypertension, ischemic heart disease, stroke, arthritis, asthma, gall bladder disease, stomach ulcers, back problems, Alzheimer’s and dementias, and depression and anxiety (AHRQ (2001)). 1.1.3 The Australian cost of poor quality study A third study, for which costs of poor quality was calculated, (Rigby & Litt (2000)), suggest that the following 12 preventable iatrogenic injuries should be considered for further costing to decide whether to start quality improvement programmes: wound infections; pressure sores; urinary tract infections; inadequate manipulation of fractures; pulmonary embolism; unnecessary operations; falls admitted; warfarin related; bleeding due to non-steroidal anti-inflammatory drugs; deep vein thrombosis; postoperative nausea and vomiting; and pneumothorax. The costs of effective interventions were not calculated. 1.1.4 Adverse drug events The review found that adverse drug events is the category for most evidence exists about the costs of interventions and the highest savings. There is evidence to suggest that Stockholm health care would make considerable savings with projects to reduce ADE associated with the use of analgesics (likely to be 30% of all ADEs) or antibiotics (likely to be 24% of all ADEs), probably by improving ordering (56% of errors) and administration of medications (34% of errors) (Bates et al (1995)). Khong & Singer (2002) found ADEs associated with people over 65 were high and that certain groups of drugs were problematic for this group: cytotoxic drugs, anticoagulants, cardic medications, NSAIDs and antihypertensive drugs 1.1.5 Additional list of subjects for quality costing consideration In the course of this review the report has noted research into individual subjects for which there is evidence that costs may be higher than savings. These items should be considered for a comparative costing exercise, and three of these are listed here: - Information on medications for patient transfers (NCH (2000)), - Infusion pump safety (standardisation and rationalisation) Inappropriate prescribing for people over 65 Sicurezza del paziente e risk management- traduzione slides a cura del CEREF Padova

CEREF Centro Ricerca e Formazione Padova www.ceref.it Investimenti AHRQ (2001) CEREF Centro Ricerca e Formazione Padova www.ceref.it 5. Chiedere ai pazienti di ricordare e ripetere quanto è stato detto loro durante la procedura del consenso informato. 6. Aspirazione continua delle secrezioni tracheobronchiali (CASS) per prevenire la polmonite da ventilazione artificiale. 7. Utilizzo di presidi antidecubito per prevenire lesioni da decubito. 8. Monitoraggio ad ultrasuoni in tempo reale durante l’inserimento di linee centrali per prevenire complicanze. 9. Autogestione del paziente ambulatoriale in terapia con warfarina (Coumadin™) per ottenere una appropriata anticoagulazione e prevenire le complicazioni. 10. Appropriata nutrizione con enfasi particolare sulla nutrizione enterale precoce nei pazienti critici e chirurgici. 11. Utilizzo di cateteri intravascolari centrali impregnati di antibiotico per prevenire infezioni. 1.1.1 Evidence-based safety practices An AHRQ (2001) study ranked different “patient safety practices” on the basis of the “strength of the evidence supporting more widespread implementation”. Economic criteria were not the only consideration. 1. Appropriate use of prophylaxis to prevent venous thromboembolism in patients at risk. 2. Use of perioperative beta-blockers in appropriate patients to prevent perioperative morbidity and mortality. 3. Use of maximum sterile barriers while placing central intravenous catheters to prevent infections. 4. Appropriate use of antibiotic prophylaxis in surgical patients to prevent perioperative infections. 5. Asking that patients recall and restate what they have been told during the informed consent process. 6. Continuous aspiration of subglottic secretions (CASS) to prevent ventilator-associated pneumonia. 7. Use of pressure relieving bedding materials to prevent pressure ulcers. 8. Use of real-time ultrasound guidance during central line insertion to prevent complications. 9. Patient self-management for warfarin (Coumadin™) to achieve appropriate outpatient anticoagulation and prevent complications. 10. Appropriate provision of nutrition, with a particular emphasis on early enteral nutrition in critically ill and surgical patients. 11. Use of antibiotic-impregnated central venous catheters to prevent catheter-related infections. 1.1.2 Medical expenditure panel survey, AHRQ A second study from which to draw evidence for a SLL list is the AHRQ medical expenditure panel survey. The survey listed priorities for action on the basis of evidence of the prevalence of quality problems, their expense, and public concern. The list was: cancer, diabetes, emphysema, cholesterol, HIV/AIDS, hypertension, ischemic heart disease, stroke, arthritis, asthma, gall bladder disease, stomach ulcers, back problems, Alzheimer’s and dementias, and depression and anxiety (AHRQ (2001)). 1.1.3 The Australian cost of poor quality study A third study, for which costs of poor quality was calculated, (Rigby & Litt (2000)), suggest that the following 12 preventable iatrogenic injuries should be considered for further costing to decide whether to start quality improvement programmes: wound infections; pressure sores; urinary tract infections; inadequate manipulation of fractures; pulmonary embolism; unnecessary operations; falls admitted; warfarin related; bleeding due to non-steroidal anti-inflammatory drugs; deep vein thrombosis; postoperative nausea and vomiting; and pneumothorax. The costs of effective interventions were not calculated. 1.1.4 Adverse drug events The review found that adverse drug events is the category for most evidence exists about the costs of interventions and the highest savings. There is evidence to suggest that Stockholm health care would make considerable savings with projects to reduce ADE associated with the use of analgesics (likely to be 30% of all ADEs) or antibiotics (likely to be 24% of all ADEs), probably by improving ordering (56% of errors) and administration of medications (34% of errors) (Bates et al (1995)). Khong & Singer (2002) found ADEs associated with people over 65 were high and that certain groups of drugs were problematic for this group: cytotoxic drugs, anticoagulants, cardic medications, NSAIDs and antihypertensive drugs 1.1.5 Additional list of subjects for quality costing consideration In the course of this review the report has noted research into individual subjects for which there is evidence that costs may be higher than savings. These items should be considered for a comparative costing exercise, and three of these are listed here: - Information on medications for patient transfers (NCH (2000)), - Infusion pump safety (standardisation and rationalisation) Inappropriate prescribing for people over 65 Sicurezza del paziente e risk management- traduzione slides a cura del CEREF Padova

Altri dettagli La ricerca suggerisce di lavorare su: Prescrizioni inappropriate per anziani sopra I 65 anni Informazioni sui farmaci per i trasferimenti dei pazienti (NCH (2000)) Errato sito chirurgico - 5 semplici pratiche (VA and ACQ&S) Sicurezza delle pompe di infusione (standardizzazione e razionalizzazione) (UK 36) Ridurre i rischi farmacologici associati con: Analgesici (circa il 30% di tutti i ADEs) Antibiotici (circa il 24% di tutti i ADEs) Migliorando gli ordini (56% degli errori) e la somministrazione dei farmaci (34% di errore) (Bates et al (1995)).

18 altri dettagli- prevenzione semplice e concreta I reparti hanno carrelli rianimatori in un posto predefinito Supervisione ai medici inesperti quando applicano nuove procedure Orari adeguati per ridurre l’eccesso di fatica nei giovani medici Migliore comunicazione durante il cambio turno ed il trasferimento dei pazienti Linee guida e checklists per ricordare Procedure più standardizzate per ridurre la variabilità nelle procedure cliniche di gestione dei farmaci ed equipaggiamento Equipaggiamento più sicuro Migliore informazione nelle cartelle dei pazienti e per i pazienti

18 altri dettagli- prevenzione semplice e concreta Grande spazio per l’ automazione e computer La prescrizione computerizzata può controllare le dosi, le interazioni e segnalare problemi Limitare i formulari I farmacisti fanno il giro nei reparti (verificano le interazioni) La farmacia controlla la documentazione dei farmaci Accesso facile alle informazioni sui farmaci Etichettatura chiara

CEREF Centro Ricerca e Formazione Padova www.ceref.it 20 Referenze CEREF Centro Ricerca e Formazione Padova www.ceref.it NHS direct http://www.nhsdirect.nhs.uk/ http://www.nhsdirect.nhs.uk/SelfHelp/info/intro/body.asp (head hair loss) Net doctors http://www.netdoctor.co.uk/ Sicurezza del paziente e risk management- traduzione slides a cura del CEREF Padova