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Lettera 73
Al nome di Gesù Cristo crocifisso e di Maria dolce
Carissima figliuola in Cristo dolce Gesù. Io Catarina, serva e schiava dei servi di Gesù Cristo, scrivo a te, e ti conforto nel prezioso sangue suo; con desiderio di vederti bagnata e annegata nel prezioso sangue del Figliuolo di Dio.
Considerando me, che nella memoria del sangue si trova il fuoco dell'ardentissima carità, nella carità non cade tristezza né confusione: e però io voglio che l'affetto tuo sia posto nel Sangue. Ine t'inebria e ardi e consuma ogni amore proprio che fosse in te: sicché col fuoco d'esso amore spenga il fuoco del timore e amor proprio di te.
Perché si trova il fuoco nel Sangue? Perché il Sangue fu sparso con ardentissimo fuoco d'amore.
Veramente, figliuola mia, egli è bagno; che nel bagno tu trovi il caldo e l'acqua, e il luogo dove egli sta.
Così ti dico che in questo glorioso bagno tu ci trovi il caldo della divina carità, che per amore l'ha dato; trovi il luogo, cioè Dio eterno, dove è il Verbo; ed era nel principio; trovi l'acqua nel sangue, cioè che del sangue esce l'acqua della Grazia: E vi è il muro che vela l'occhio.
O inestimabile dolcissima carità, che tu hai preso il muro della nostra umanità, la quale ha ricoperto la somma ed eterna ed alta Deità, Dio-e-Uomo! Ed è tanto perfetta questa unione che né per morte né per veruna cosa si può separare. E però si trova tanto diletto e refrigerio e consolazione nel Sangue.
Ché nel Sangue si trova il fuoco della divina carità, e la virtù della somma, alta ed eterna deità. Sai che per virtù della Divina Essenza vale il sangue dell'Agnello. Sappi che se fosse stato puro uomo senza Dio, non valeva il Sangue; ma per l'unione che fece Dio nell'uomo, accettò il sacrificio del sangue suo.
Bene è adunque glorioso questo sangue; è un unguento odorifero che spegne la puzza della nostra iniquità. Egli è un lume che toglie la tenebra, e non tanto la tenebra grossa di fuori, del peccato mortale, ma la tenebra della disordinata confusione, che viene spesse volte nell'anima sotto colore e specie d'una stolta umiltà.
La confusione, intende, quando le cogitazioni vengono al cuore dicendo: «Cosa che tu faccia, non è piacevole né accetto a Dio: tu sei in stato di dannazione». A mano a mano, poiché egli ha data la confusione, gl'infonde, e gli mostra la via colorata col colore dell'umiltà, dicendo: «Vedi che per i tuoi peccati non sei degna di molte grazie e doni»; e così si ritrae spesse volte dalla comunione e dagli altri doni ed esercizi spirituali.
Questo si è l'inganno e la tenebra che il dimonio fa. Dico che se tu, o a chi toccasse, sarai annegata nel Sangue dellAgnello immacolato, che queste illusioni non albergheranno in te. Ché, poniamoché elle venissero, non vi permarranno dentro; anco, saranno cacciate dalla viva fede e speranza, la quale ha posta in questo sangue.
Se ne fa beffe, e dice: «Per Cristo crocifisso ogni cosa potrò, che è in me, che mi conforta. E se pure io dovessi aver l'inferno, io non voglio però perdere l'esercizio mio». Grande stoltezza sarebbe a farsi degno della confusione dellinferno, prima che venisse il tempo.
Or ti leva con un fuoco d'amore, carissima figliuola: e non ti confondere; ma rispondi a te medesima, e di': «Or che comparazione è dalla mia iniquità allabbondanza del Sangue sparso con tanto fuoco d'amore?».
Io voglio bene che tu veda, te non essere, e la tua negligenza e ignoranza tua: ma non voglio che tu la veda per tenebre di confusione, ma con lume dell'infinita bontà di Dio, la quale tu trovi in te. Sappi che il dimonio non vorrebbe altro, se non che tu ti recassi solo a conoscimento delle miserie tue, senza altro condimento.
Ma egli vuole essere condito col condimento della speranza nella misericordia di Dio. Sai come ti conviene fare? come quando tu entri in cella la notte per andare a dormire: la prima andata sì trovi la cella, e dentro vedi che v'è il letto: la prima, vedi che t'è necessaria; e questo non fai solo per la cella; ma volgi l'occhio e l'affetto al letto, ove tu trovi il riposo.
Così devi tu fare: giungere all'abitazione della cella del conoscimento di te; nella quale io voglio che tu apra locchio del conoscimento con affettuoso amore: trapassi nella cella e vattene a letto, nel quale letto è la dolce bontà di Dio che trovi in te, cella. Bene vedi tu che l'essere tuo t'è dato per grazia, e non per debito.
Vedi, figliuola, che questo letto è coperto d'una coperta vermiglia, tutto nel sangue dello svenato e consumato Agnello. Or qui ti riposa, e non ti partire mai. Vedi che non hai cella senza letto, né letto senza cella; ingrassi l'anima tua in questa bontà di Dio, perché ella può ingrassare. Che in questo letto sta il cibo, la mensa, il servitore.
Il Padre t'è mensa, il Figliuolo t'è cibo, lo Spirito Santo ti serve, e esso Spirito Santo fa letto di sé. Sappi che se tu volessi pure stare a vedere te medesima con grande confusione, perché tu vedessi la mensa, il letto apparecchiato, e in esso conoscimento non lo parteciperesti né riceveresti il frutto della pace e quiete sua; ma rimarresti senza, e sterile senza nessun frutto.
Adunque io ti prego per l'amore di Cristo crocifisso, che tu rimanga in questo dolce e glorioso letto di riposo. Son certa che se tu t'annegherai nel Sangue, che tu lo farai. E però dissi ch'io desideravo di vederti bagnata e annegata nel Sangue del Figliuolo di Dio. Non dico più.