I saperi professionali dell’insegnante Rita Minello
L’azione formativa dell’insegnante è determinata dall’incontro equilibrato di tre fattori cognitivi: saperi didattici relativi ai processi e alle metodologie dell’insegnamento; saperi disciplinari, epistemologicamente fondati, formalmente organizzati e approfonditi; saperi di allievi spesso in età evolutiva, in fieri nel pensiero formale, nella metacognizione, nel ragionamento sul possibile.
A - I saperi metodologico-didattici La didattica è una scienza dell’educazione deputata all’organizzazione dell’insegnamento. Il docente fa riferimento ai modelli teorici della pedagogia e delle scienze dell’educazione, ma è anche ricercatore dell’azione didattica che fa ricerca per dare senso della sua azione.
L'oggetto della didattica è il processo di insegnamento. Il campo della didattica comprende tutte le situazioni organizzate, sia interne che esterne alla scuola, che intenzionalmente intendono promuovere l'apprendimento. Il metodo della didattica si avvale di procedure di sperimentazione e di ricerca; che integrano il quantitativo e il qualitativo; che adottano strumenti di osservazione, di analisi comparativa, di misurazione, di descrizione, di narrazione.
B - I saperi disciplinari Didattica generale e didattiche disciplinari: al di là delle caratterizzazioni “devono” convivere superando le contrapposizioni esasperate, anche imparando a ridurre l’enfasi assegnata per un verso alla trasversalità e per l’altro alle specifiche strutture disciplinari. Il compito delle didattiche disciplinari è di coordinare l’insegnamento, “curvandolo” metodologicamente ai modelli del sapere di ciascuna disciplina, assumendo l’epistemologia in atto (o le problematiche epistemologiche che la disciplina sta vivendo) come punti di riferimento costante per l’azione didattica.
Il docente è chiamato a svolgere un’azione di transfer: non può portare in aula la disciplina così come l’ha appresa all’università. La disciplina scientifica ha come riferimento gli orizzonti del sapere ed è tesa alla ricerca di teorie e di modelli sempre più capaci di descrivere, di spiegare e di prevedere i fenomeni. La disciplina da insegnare, invece, ha come scopo principale la traduzione dei risultati acquisiti, sia nella forma della struttura concettuale (conoscenze e trame dei saperi) sia della struttura sintattica (metodi di ricerca e linguaggi). I contenuti vengono perciò interpretati e “manipolati” in modo da renderli accessibili e apprendibili da parte degli allievi.
C - I saperi dell’apprendimento La riflessione sulla didattica nella scuola non può prescindere dalle caratteristiche psicologiche e, più specificatamente, dalle peculiarità cognitive, affettive e relazionali degli studenti. Età dei contrasti e delle contraddizioni, l’età evolutiva rappresenta il passaggio dalla dipendenza infantile all’autonomia adulta, fortemente influenzata dalle specifiche condizioni socio-culturali e ambientali. Gli aspetti che caratterizzano lo sviluppo psicologico dell’età evolutiva sono lo sviluppo psicosociale, lo sviluppo cognitivo e l’evoluzione dei progetti di vita.
Lo sviluppo psico-sociale dell’apprendente si caratterizza per la costruzione del concetto di sé e procede attraverso cinque processi fondamentali: l’esplorazione, l’autodifferenziazione, l’identificazione, l’impegno, la valutazione, che dà luogo al fenomeno dell'autostima. Lo sviluppo cognitivo consente gradualmente al bambino che diventa adolescente e adulto di raggiungere nuovi livelli di consapevolezza e di giudizio morale.