Una panoramica sullimmigrazione in Italia Lucia Maddii - Tiziana Chiappelli Arezzo - 9 maggio 2007.

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Una panoramica sullimmigrazione in Italia Lucia Maddii - Tiziana Chiappelli Arezzo - 9 maggio 2007

n Gli immigrati, alla fine del 2005 sono circa n Laumento degli immigrati in Italia nel 2005 è dovuto sia ai nuovi arrivi ( ) che alle nascite di figli di cittadini stranieri (52.000) n domande di assunzione presentate su posti del decreto flussi (fonte rapporto Caritas 2006)

n 5,2% lincidenza degli immigrati sulla popolazione italiana n Le province con il più alto tasso di incidenza della popolazione straniera sono: Prato 12,6%, Brescia 10,2%, Roma 9,5%, Pordenone 9,4%, Reggio Emilia 9,3%, Treviso 8,9%, Firenze 8,7%, Modena 8,6%, Macerata e Trieste 8,1%

n Arezzo (stima 2005): di cui minori (20,9%) n gli stranieri sono il 7,2% della popolazione complessiva ( )

n Presenza nelle diverse aree: Nord 59,5%, Centro 27% e Meridione 13,5%. n Motivi: per lavoro (62,6%) e per famiglia (29,3%), ai quali si aggiungono altri motivi anchessi connessi con una certa stabilità del soggiorno (motivi religiosi, residenza elettiva, corsi pluriennali di studio).

n immigrati che hanno già maturato 5 anni di soggiorno sono, secondo la stima del Dossier, 1 milione 200 mila,

n i cittadini non appartenenti allUnione Europea titolari di carta di soggiorno sono solo : Est Europa , Nord Africa Asia altri paesi africani America Latina

n Tra i gruppi nazionali titolari di carta di soggiorno vengono per primi il Marocco (71.818), n lAlbania (57.107) n la Romania (19.547). Fra i soggiornanti invece: n Romania n Albania n Marocco n Ucraina n Cina

n 1 ogni 10 occupati è nato in un paese non appartenente allUnione Europea n diminuzione della popolazione attiva: giovani lavoratori italiani (15-44 anni) diminuiranno di unità nel 2010 e del unità nel 2020

n estrema mobilità : circa la metà dei lavoratori immigrati deve rinnovare annualmente il contratto di lavoro (tra gli italiani solo 1 su 4). n Le assunzioni (2005): 9,2% in agricoltura, 27,4% nellindustria e per la restante quota nei servizi. n I settori prevalenti sono linformatica e i servizi alle imprese (16,1%), le costruzioni (13,6%), gli alberghi e i ristoranti (11,9%), le attività svolte presso le famiglie (10,2%) e lagricoltura (9,2%).

n gli immigrati hanno un soddisfacente livello di istruzione comparativamente più alto rispetto agli italiani. Quelli che non hanno avuto sufficienti opportunità formative, cercano di recuperare e sono gli adulti iscritti ai corsi di educazione per adulti (un quarto del totale degli iscritti). n le retribuzioni sono mediamente pari alla metà di quelle degli italiani, anche a causa del loro impiego discontinuo (banca dati dellINPS).

Nella scuola- La dimensione nazionale n gli allievi con cittadinanza non italiana nellanno scolastico 2005/06, il 4,8% rispetto alla popolazione scolastica complessiva. n 191 cittadinanze su 194 stati del mondo Rispetto allEuropa: Inghilterra (18,7%) ma Spagna (7,5%) Grecia (9%).

n In aumento gli studenti provenienti dallest Europa n Albania, Marocco,Romania, Cina, Serbia-Montenegro le nazionalità più rappresentate n il numero maggiore di alunni stranieri si ha nella scuola primaria progressivo e significativo aumento anche nella scuola secondaria di I e di II grado.

Nodi problematici n Orientamento verso la secondaria di II grado e scelta dei diversi indirizzi n Gli studenti stranieri (il 40%) scelgono gli istituti professionali in misura doppia rispetto ai coetanei italiani. Si registra una flessione della presenza degli alunni stranieri nei licei ed un leggero incremento negli istituti tecnici.

I nodi problematici n Gli esiti scolastici n Gli alunni stranieri hanno un minor successo scolastico dei coetanei italiani. Il divario fra i tassi di promozione degli stranieri e quelli degli italiani aumenta in modo progressivo n nella scuola primaria: –3,2% n secondaria di I grado: –7,9% n secondaria di II grado: –12,8%

I nodi problematici n Il ritardo scolastico n prima classe della scuola primaria, è in ritardo già il 10,7% n terza classe della scuola secondaria di I grado: 60,5%. n terzo anno della scuola secondaria di II grado: il 74,6%.

Il ruolo delle segreterie n Pubblicizzazione n informazione n iscrizione n accoglienza n relazioni con le famiglie n altri adempimenti n supporto alla documentazione

In particolare per centri EDA e secondarie II grado n Pubblicizzazione dellofferta formativa gestita con strumenti che consentano poi una verifica dellefficacia: mappa dei luoghi e dei soggetti da contattare, tempi meglio se fatta in rete con le scuole della città o della provincia. Meglio se con strumenti bilingui

I luoghi dellaccoglienza istituzione scolastica agenzia formativa centri per limpiego centro giovani ufficio stranieri Uffici del Comune centri accoglienza diocesani

Informazione n materiali informativi semplici, chiari bilingui n elenco della documentazione necessaria (se possibile avere schede di valutazione, attestati, quaderni, libri ) n possibilità di avere un interprete (eventualmente fissare orari per lintepretariato) n individuare allinterno dellufficio una persona che si occupi in particolare dellutenza straniera

Dicono le linee guida n Utile a tal proposito potrebbe essere un foglio informativo, tradotto nelle diverse lingue, che spieghi lorganizzazione della scuola e le diverse opzioni educative; riporti il calendario degli incontri scuola-famiglia ed una breve sintesi delle modalità di valutazione delle competenze.

Iscrizione n Lobbligo scolastico, integrato nel più ampio concetto di diritto-dovere allistruzione e alla formazione riguarda anche i minori stranieri n Le iscrizioni possono essere richieste in qualsiasi momento dellanno scolastico (D.P.R. n. 394/99, art. 45)

n Gli alunni privi di documentazione anagrafica o in posizione di irregolarità, vengono iscritti con riserva in attesa della regolarizzazione. L'iscrizione con riserva non pregiudica il conseguimento dei titoli conclusivi dei corsi di studio delle scuole di ogni ordine e grado.(art. 45 del D.P.R. n. 394/99).

n E necessario, sin dalliscrizione, una chiara ricognizione del pregresso scolastico dellalunno per interventi specifici e la stretta collaborazione della famiglia per la definizione del suo percorso formativo.

La documentazione n Permesso di soggiorno e documenti anagrafici n permesso di soggiorno per i ragazzi maggiori di 14 anni o iscritti nel permesso di uno dei due genitori n si accetta la ricevuta della Questura attestante la richiesta.

n Per i documenti anagrafici (carta di identità, codice fiscale, certificato di nascita, atto di cittadinanza) la recente normativa estende ai cittadini stranieri, regolarmente soggiornanti, il diritto allautocertificazione (Leggi n. 15/68 e n. 127/97, D.P.R. n. 403/98), fermo restando il dovere di esibire il documento di riferimento, se richiesto e se reperibile agli atti di uffici italiani.

n In caso di eventuale discrepanza si considerano validi i dati del permesso di soggiorno n non cè obbligo da parte degli operatori scolastici di denunciare la condizione di soggiorno irregolare degli alunni che stanno frequentando la scuola

n in caso di minori stranieri non accompagnati la scuola deve darne subito segnalazione allautorità pubblica competente per le procedure di accoglienza e affido, ovvero di rimpatrio assistito (art. 32 del D.L.vo. n. 286/98).

n chi nasce in Italia da genitori stranieri acquisisce la cittadinanza dei genitori. Si segnala, altresì, che i figli di coppie miste possono avere doppia cittadinanza.

Documenti sanitari n la mancanza di vaccinazioni non può precludere lingresso a scuola, né la regolare frequenza. n i dirigenti degli istituti di istruzione statale non statale sono tenuti ad accertare se siano state praticate agli alunni le vaccinazioni obbligatorie, richiedendo la presentazione della relativa certificazione.

Documenti scolastici n E richiesto il certificato attestante gli studi compiuti nel paese d´origine, o la dichiarazione del genitore dellalunno o di chi ha la responsabilità del minore, attestante la classe e il tipo d´istituto frequentato. n Il dirigente scolastico, può prendere contatto con l´autorità diplomatica o consolare italiana che rilascia una dichiarazione sul carattere legale della scuola estera di provenienza dellalunno.

n Di particolare importanza risulta la capacità della scuola di facilitare la comunicazione con la famiglia dellalunno, prestando attenzione anche agli aspetti non verbali, facendo ricorso, ove possibile a mediatori culturali o ad interpreti, per superare le difficoltà linguistiche ed anche per facilitare la comprensione delle scelte educative della scuola.

Che cosa stabilire? n Modalità di iscrizione e accoglienza n possibilità di non assegnare subito la classe, ma di far precedere un periodo di accertamento per valutare meglio la classe. n Possibilità di fissare subito un colloquio fra docenti, genitori, studente, mediatore, DS …. PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA

Linee guida Per lapprofondimento e la rilevazione dei dati relativi al bambino straniero ed alla sua famiglia è opportuno fissare un incontro successivo alliscrizione. Risulta utile a tal proposito che la scuola, attraverso la commissione accoglienza o intercultura, si doti di una traccia tipo per lo svolgimento di questo colloquio che sia utile a comunicare informazioni sullorganizzazione della scuola, sulle modalità di rapporto scuola-famiglia che faciliti la raccolta di informazioni sulla situazione familiare e sulla storia personale e scolastica dellalunno, nonché sulle aspirazioni educative della famiglia

Individuazione della classe n Equilibrata distribuzione degli alunni stranieri (tenuto conto delle necessità delle famiglie che sono prioritarie) n si inserisce per età anagrafica e, solo se deliberato dal collegio, in base a dei criteri stabiliti, si può individuare una classe inferiore (di un anno) n meglio se la classe viene individuata da una commissione e non dal ds o dal personale ATA.

Relazione con le famiglie n Difficoltà linguistiche n non conoscenza del sistema scolastico e della organizzazione della scuola n difficoltà di lettura di certi comportamenti n attribuzione delle difficoltà oggettive a forme di discriminazione e viceversa attribuzione di difficoltà oggettive a cattiva volontà

Relazione con le famiglie n Fiducia nei confronti dellistituzione scolastica n difficoltà a prendere permessi per precarietà del lavoro n difficoltà di spostamento n analfabetismo anche nella propria lingua n