I bambini di Bullenhuser Damm

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I bambini di Bullenhuser Damm Eugenetica e medicina al servizio dello sterminio 27 gennaio 2016 – Giornata della Memoria Luca Scarafile

I venti bambini Georges-André Kohn (francese, 1932-1945). Jacquilne Morgenstern (francese, 1932-1945). W. Junglieb (jugoslavo ?, 1933 ? – 1945). Lelka Birnbaum (polacca, 1933 ? -1945). Eduard Hornemann (olandese, 1933-1945). Bluma Mekler (polacca, 1934-1945). Surcis Goldinger (polacca, 1934 ? – 1945). Eduard Reichenbaum (polacco, 1934-1945). Ruchla Zylberberg (polacca, 1936-1945). Alexander Hornemann (olandese, 1936-1945). H. Wassermann (polacca, 1937? – 1945). Lea Klygerman (polacca, 1937-1945). Marek Steinbaum (polacco, 1937-1945). Sergio De Simone (italiano, 1937-1945). Mania Altman (polacca, 1939-1945). Riwka Herszberg (polacca, 1938-1945). Roman Witònski (polacco, 1938-1935). Marek James (polacco, 1939-1945). Eleonora Witònski (polacca, 1939-1945).

«Io scesi nella cantina dove erano stati radunati i nuovi arrivati «Io scesi nella cantina dove erano stati radunati i nuovi arrivati. Erano circa 20 bambini. Alcuni sembravano essere malati. Oltre ai bambini, nella cantina c’erano il dottor Trzebinski, Dreimann e Jauch […]. I bambini dovettero svestirsi, poi furono portati in un’altra stanza della cantina, dove il dottor Trzebinski fece loro un’iniezione per farli addormentare. Quelli che dopo l’iniezione davano ancora segni di vita, furono portati in un’altra stanza. Fu messa loro intorno al collo una corda e furono appesi a un gancio [wie Bilder an die Wand] come quadri alla parete». (Deposizione del 2 maggio 1946 di Johann Frahn durante il processo Curio-Haus; M. P. Bernicchia, Chi vuole vedere la mamma faccia un passo avanti… I 20 bambini di Bullenhuser Damm, una carezza per la memoria, Proedi, Milano 2014, pp. 115-116 )

«Chiamai i bambini uno alla volta, feci loro l’iniezione sulla natica, dove è meno doloroso […]. Devo dire che i bambini erano in uno stato abbastanza buono, fatta eccezione per un dodicenne che stava piuttosto male. Questo bambino si è addormentato subito. Ce n’erano sei o otto ancora svegli, gli altri dormivano. Frahn prese il dodicenne in braccio e disse agli altri: ‘Verrà messo a letto’. Lo portò in un’altra stanza, a sei, otto metri circa da quella dove si trovavano i bambini e lì vidi che c’era già una corda a un gancio. A questa corda Frahn appese il bambino che dormiva, poi si appese con tutto il peso del suo corpo al corpo del bambino affinché la corda si chiudesse e lo impiccasse». (Deposizione del medico SS Alfred Trzebinski durante il processo Curio-Haus; M. P. Bernicchia, Chi vuole vedere la mamma faccia un passo avanti… I 20 bambini di Bullenhuser Damm, una carezza per la memoria, op. cit., p. 117)

W. Junglieb (jugoslavo ?, 1933 ? – 1945)

Sergio De Simone con le cugine Tatiana e Alessandra Bucci nel giorno del suo compleanno il 29/11/1943.

Kurt Heissmeyer (1905-1967)

È sufficiente spiegare l’operato dei medici nazisti soffermandosi sulla loro scarsa preparazione e sul loro profilo psicologico?

Gli atti del processo a Heissmeyer «PROKOP: Se lei era del parere che gli ebrei siano più deboli di fronte alla tubercolosi degli ariani, perché ha fatto esperimenti soprattutto con ebrei? Questi risultati, secondo la sua teoria, non possono essere applicati agli ariani. Perché non ha usato cavie animali? […] HEISSMEYER: I prigionieri del Lager di Neuengamme e anche i bambini messi a mia disposizione nell’autunno 1944 li consideravo degli oggetti. Per me non c’era nessuna differenza fra persone e cavie – poi si corresse – fra ebrei e cavie». (M. P. Bernicchia, Chi vuole vedere la mamma faccia un passo avanti… I 20 bambini di Bullenhuser Damm, una carezza per la memoria, Proedi, Milano 2014, p. 143)

Eugenetica/Eugenia «Disciplina che si prefigge di favorire e sviluppare le qualità innate di una razza, giovandosi delle leggi dell’ereditarietà genetica». (Treccani.it) «[dall’ingl. Eugenics, der. del gr. Eughenés “di buona nascita”] – Teoria che si propone di ottenere un miglioramento della specie umana, attraverso le generazioni […], distinguendo i caratteri ereditari in favorevoli, o eugenici, e sfavorevoli o disgenici, e cercando di favorire la diffusione dei primi e di impedire quella dei secondi». (Vocabolario Treccani, Istituto della Enciclopedia Italiana, 1997)

Eugenetica oggi Eugenetica selettiva: l’individuazione dei soggetti a rischio di manifestare una malattia, per mezzo della diagnosi prenatale (selettiva perché può condurre alla scelta dell’aborto). Eugenetica preventiva: la selezione germinale, mediante la scelta di gameti utilizzati nell’ambito delle tecniche di fecondazione artificiale. Eugenetica curativa: trasferimento di uno o più geni sani in una cellula malata, al fine di curare una patologia causata dall'assenza o dal difetto di uno o più geni.

Secondo Francis Galton (fondatore e propagandista dell’eugenetica) lo sviluppo biologico garantito dalla selezione naturale non è più sufficiente a garantire il mantenimento di un’umanità civilizzata: occorre affiancare alla selezione naturale una selezione artificiale. In base a questa prospettiva è possibile suddividere i membri di una società in adatti o inadatti attribuendo ai primi il compito di dominare i secondi. Sulla base di indagini statistiche Galton considera ereditarie malattie oggi non più considerate tali e persino forme di disagio sociale (per es. l’alcolismo, la povertà). Si può curare la società selezionando gli elementi migliori ed eliminando gli elementi difettosi.

Applicazioni dell’eugenetica Stati Uniti 1907-1979: sterilizzazioni negli Stati Uniti (nel 1936 sono 26 gli stati a praticarla) nei confronti di persone considerate socialmente indesiderabili (malati di mente, promiscui, epilettici, persone con quoziente intellettivo inferiore alla media, immigrati come italiani, messicani, irlandesi). Germania 14 luglio 1933: Legge per la prevenzione delle nascite di persone affette da malattie ereditarie (= sterilizzazione dei disabili e malati di mente). 1939: programma T4 (eutanasia delle persone affette da malattie ereditarie) . 20 gennaio 1942: Conferenza di Wannsee (si dà avvio alla Soluzione finale).

Neues Volk, 1 marzo 1936.

Un precursore del nazionalsocialismo Madison Grant, un avvocato statunitense e cofondatore dell’American Eugenetics Society, in uno scritto del 1916 (The passing of the Great Race), sosteneva l’esistenza di tre razze: 1) I nordici: «dominatori, avventurieri, aristocratici, individualisti, fiduciosi in se stessi […] e come risultato protestanti». 2) Gli alpini: «sottomessi all’autorità politica e religiosa». 3) I mediterranei: «perfetti schiavi». * cfr. C. Fuschetto, Fabbricare l’uomo. L’eugenetica tra biologia e ideologia, Armando editore, Roma 2004, p. 108. Grant propone l’eliminazione di criminali, malati e folli, per poi passare gradualmente all’eliminazione dei tipi razziali inferiori.

Una logica seducente «Affermare che la totalità della natura umana […] altro non sia che il risultato di un codice genetico iscritto nel genoma di ogni persona [il DNA totale di ogni organismo], equivale ad affermare che le differenze di status altro non sarebbero se non la proiezione su scala sociale di valori biologici. Se questo è vero […] allora è altrettanto vero che l’utopia di una società senza sofferenza, cioè senza poveri, criminali, folli, depravati e degenerati di ogni sorta, non sarebbe più solo un’utopia ma una praticabile prospettiva politica realizzabile con strumenti biomedici […]: basterebbe pianificare e incoraggiare la riproduzione degli “adatti”, cioè di coloro che si integrano con successo nell’ordine sociale, e, nello stesso tempo, […] impedire con ogni mezzo quella degli “inadatti”». (C. Fuschetto, Fabbricare l’uomo – L’eugenetica tra biologia e ideologia, cit., p. 133)

È possibile ridurre la totalità della natura umana al risultato di un codice genetico? È giustificabile arrogarsi il diritto di scegliere chi è “adatto” e chi è “inadatto” a vivere in una società?

Bibliografia essenziale M. P. Bernicchia, Chi vuole vedere la mamma faccia un passo avanti… I 20 bambini di Bullenhuser Damm, una carezza per la memoria, Proedi, Milano 2014 (I ed. 2005). C. Fuschetto, Fabbricare l’uomo – L’eugenetica tra biologia e ideologia, Armando Editore, Roma 2004. P. Nori, Si sente? – Tre discorsi su Auschwitz, Marcos y Marcos, Milano 2014. M. Nyiszli, Sono stato l’assistente del dottor Mengele, Deltaedit, 2013. M. Paolini, Ausmerzen – Vite indegne di essere vissute, Einaudi, Torino 2012. P. Ricoeur, La memoria, la storia, l’oblio, a cura di D. Iannotta, Cortina, Milano 2003. P. Weindling, Vittime e sopravvissuti – Gli esperimenti nazisti su cavie umane, Le Monnier, Firenze 2015.