Scaricare la presentazione
La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore
1
BBS- Italia
2
Obiettivi di BBS-Italia
Polo di conoscenza e best practices al massimo livello di qualità e competenza in Italia Disponibile ai contributi specifici di Enti, Aziende, Consulenti, Studiosi che desiderano approfondire Contribuire a sviluppare la cultura della Sicurezza sul Lavoro tramite lo sviluppo e la diffusione della BBS, Favorire lo sviluppo e l’applicazione di principi, metodi, regole e le tecnologie.
3
Iniziative di BBS-Italia
Sito web aperto a tutti e blog wiki-style Documentazione internazionale BBS in Italiano Presenza a fiere, convegni, eventi divulgativi Collaborazione istituzionale (INAIL, FIRAS, Università, Enti di Certificazione ...) BBS come argomento di corsi di formazione (Università, RSPP ecc.) Sviluppo, sorveglianza di percorsi formativi BBS
4
BBS-Italia Ing. Mauro Tripiciano – Presidente Ing. Fabrizio Grego – Resp. Formazione
5
Il Ruolo del Comportamento
Behavior Based Safety: la gestione della sicurezza attraverso la comprensione dei comportamenti Il Ruolo del Comportamento
6
Il Miglioramento della Sicurezza
Concetti base della Behavior-Based Safety 01-02 dicembre 2010 Il Miglioramento della Sicurezza Storicamente, le organizzazioni hanno concentrato gli sforzi per migliorare la sicurezza sull’adeguamento dei luoghi di lavoro 6
7
Concetti base della Behavior-Based Safety
01-02 dicembre 2010 Il Miglioramento della Sicurezza Sinistra: fabbrica italiana Destra: Fabbrica WW Patheon Dresda 2005 7 2
8
Il Miglioramento della Sicurezza
Concetti base della Behavior-Based Safety 01-02 dicembre 2010 Il Miglioramento della Sicurezza Assicurare strutture sicure, macchinari ed attrezzi sicuri ha funzionato bene, comprensibilmente, nella direzione di aumentare la sicurezza. 8
9
Concetti base della Behavior-Based Safety
01-02 dicembre 2010 Il Miglioramento della Sicurezza 9
10
Concetti base della Behavior-Based Safety
01-02 dicembre 2010 Il Miglioramento della Sicurezza 10
11
Il Miglioramento della Sicurezza
Questo grafico e ciò che rappresenta dovrebbero essere familiari a molti. Esso illustra il punto chiave iniziale localizzato sulle Strutture (Standard ingegneristici) generalmente fino agli inizi degli anni novanta. Se da una parte però il miglioramento del livello di sicurezza è rallentato, dall'altra l'attenzione è stata rivolta verso i sistemi di gestione della sicurezza quali l'OIMS di EM (Sistema di gestione delle integrità delle operazioni) o verso altri standard industriali quali VCA / CSC / TUV / GESHE ecc.. Ciò ha determinato una riduzione del tasso totale di incidenti registrabili (# di LTI, RWI e MTI per 200K ore uomo) tra 1 e 0,5. Ma ancora una volta il progresso ha proceduto a rilento. Le indagini sugli incidenti hanno rilevato che il comportamento umano è la causa prima degli incidenti pertanto sono stati aggiunti sistemi di sicurezza basati sul comportamento (Allerta) e strumenti (osservazioni) per affrontare il fattore umano. Standard Ingegneristici + SGS&SL
12
Il comportamento come fattore di rischio
06 marzo 2012 L’incidente avviene ugualmente Il rischio è ben noto Il pericolo è segnalato La macchina è a norma Il soggetto è addestrato ed informato 12
13
Il comportamento come fattore di rischio
06 marzo 2012 Il ruolo del Comportamento Programma ESAW (European Statistics on Accidents at Work) Infortuni con componente/ruolo ATTIVO dell’infortunato o di un suo collega Nel 1969 la Insurance Company of North America mise in atto un approfondito studio sulla sicurezza. Venne effettuata un’analisi su circa 2 milioni di incidenti, segnalati da 300 compagnie assicurative. Queste organizzazioni rappresentavano 21 diversi gruppi industriali che operavano con oltre 3 miliardi di ore/dipendenti durante il periodo preso in esame. L’analisi confermò che il 90% degli incidenti può essere ricondotto ad errati comportamenti umani. Questo è lo studio più massiccio disponibile, ma la cosa non era nuova perché H. W. Heinrich , studioso americano della sicurezza sul lavoro, aveva prodotto risultati simili sin dal 1931. Questo grafico vuole solo dire che anche il programma STOP della DuPont parte da questo dato statistico Voi sapete che Dupont é pioniera e da sempre in prima linea per la sicurezza da quando nell’800 le sue fabbriche di esplosivo avevano qualche problema. Programma ESAW: La variabile “deviazione”, caratterizza l’evento infortunistico in base alla componente “attiva” (quota intorno all’80%) o “passiva” della vittima rispetto all’agente materiale che ha interagito con la vittima stessa. Per fare un esempio, se l’evento infortunistico è legato alla “Rottura, frattura, scoppio, scivolamento, caduta, crollo dell'agente materiale”, si può ritenere l’infortunio, con buona approssimazione, indipendente dalle azioni della vittima stessa. Viceversa, se l’evento infortunistico è legato alla “Perdita di controllo totale o parziale di oggetto (portato, spostato, movimentato, ecc.)”, è evidente che la vittima, o un suo collega, abbia avuto un ruolo attivo, non per questo colpevole, nell’evento in questione. 13
14
Perché è così facile dare la colpa ai comportamenti
Il processo da pericolo a incidente: Fattori Umani Possibili Aiuti Sensi, percezioni, vigilanza, ecc Segnaletica, allarmi, addestramento PERCEZIONE Esperienza, conoscenze, capacità, memoria COGNIZIONE Segnaletica, procedure, formazione, addestramento Esperienza, conoscenze, motivazione, personalità Formazione, procedure, addestramento DECISIONE Antropometria, capacità motorie Procedure, attrezzature, DPI, addestramento CAPACITA’ COMPORTAMENTO SICURO… SI? NO?
15
Il comportamento come fattore di rischio
06 marzo 2012 Il ruolo del Comportamento L’80-95% degli incidenti sul lavoro è legato a comportamenti umani insicuri L’affermazione è quasi tautologica, perché persino i malfunzionamenti di sistemi automatizzati possono essere addebitati a errori umani operativi, di manutenzione, di costruzione o di progetto Questo risultato appartiene al mondo occidentale sviluppato, ed è coerente con gli sforzi fatti negli ultimi 50 anni per sistemare macchinari, impianti e procedure di lavoro: ma la gente continua a farsi male Sia chiaro: gli incidenti avvengono quasi sempre per più concause: spesso sarebbe bastato evitarne una per evitare l’incidente Una raccomandazione importante: i primi risultati di questo genere sono stati usati da qualche consulente e(o imprenditore per scaricare sui dipendenti la “colpa” degli infortuni. Negli USA questo ha prodotto pesanti reazioni sindacali. E’ stato poi notato che i comportamenti a rischio sono spesso collettivi, e quindi non dovuti alla trascuratezza del singolo ma a fatti organizzativi di qualche tipo: questo ha rimesso in gioco i datori di lavoro ….. ed i loro consulenti: si è capito che bisogna individuare, analizzare e modificare con metodi organizzativi (pratiche operative, attrezzature, procedure, addestramento ecc.) questi comportamenti a rischio per evitare gli incidenti 15
16
Il ruolo del Comportamento
Standard Ingegneristici + SGS&SL COMPORTAMENTO + PERSONE
17
Studio del Comportamento
Behavior Based Safety: la gestione della sicurezza attraverso la comprensione dei comportamenti Studio del Comportamento
18
Nascita della Behavior Analysis* (BA)
Il Comportamentismo R+ Lo studio del comportamento umano e la possibilità influenzarlo/modificarlo nasce già nell’800 ma è nella prima metà del secolo scorso che si gettano le basi della scienza del comportamento, ovvero del comportamentismo radicale, con la Teoria del condizionamento operante di Skynner. Egli rifugge qualsiasi forma di “mentalismo” e a-scientificità del processo cognitivo umano. Burrhus Skinner è interessato all'osservazione del comportamento e alla sua relazione con le contingenze di rinforzo, cioè delle occasioni in cui ad una determinata risposta ha fatto seguito una ricompensa. La sua idea è che questo tipo di analisi possa essere sufficiente a spiegare ogni forma di apprendimento, e che il condizionamento operante si applica a qualsiasi tipo di risposta perché ciascuno di essi può essere seguito da rinforzo. Egli dimostra, lavorando sugli animali, che il comportamento dipende fondamentalmente da sole 2 variabili: l’antecedente e la conseguenza del comportamento attuato. Modificando queste variabili è possibile modificare il comportamento fino a crearne di nuovi. I risultati ottenuti con gli animali possono essere applicati anche all’uomo. Nascita della Behavior Analysis* (BA) Paradigma sufficiente a spiegare ogni forma di apprendimento e applicabile a qualsiasi tipo di comportamento *B.F.Skinner, “Teoria del condizionamento operante” 18
19
Esempio ABC Antecedenti Behavior Conseguenze
L’operatore indossa il DPI Antecedenti Behavior Conseguenze L’operatore NON indossa il DPI
20
Genesi ed Obiettivi della BBS
Approccio Comportamentista* Cambiare/Influenzare il Comportamento Individuazione comportamenti critici da incidenti passati e/o esperienza (valutazione del rischio) Osservazioni sul campo di tali comportamenti per determinare Antecedenti e Conseguenze Interventi per modificare A e C, in particolare rinforzo verso i comportamenti corretti e feedback positivi * Anni ’70 e ’80 negli USA 20
21
Categorie delle “conseguenze”
Lo studio del modello ABC ha portato gli psicologi a stabilire delle categorie per gli Antecendente e, soprattutto per le Conseguenze. Quali sono le conseguenze più efficaci? Positiva – Immediata - Certa PIC ovvero Negativa – Immediata - Certa NIC Altre categorie: Futura - Incerta
22
Il Comportamentismo ANTECEDENTI Behavior CONSEGUENZE
23
BBS Motivazionale Applica il protocollo scientifico dell’ABA
Si concentra su specifici comportamenti a rischio che dipendono dalla decisione dell’individuo Presume che tutto il contorno sia OK (ambiente di lavoro, attrezzature, procedure, formazione, addestramento) Si concentra su programmi di rinforzo dei comportamenti corretti (conseguenze PIC) Produce risultati misurabili 23
24
Riflessione… È giusto, esaustivo e “corretto” focalizzare l’attenzione esclusivamente sui comportamenti motivabili dei lavoratori?
25
Il Comportamento Umano
Behavior Based Safety: la gestione della sicurezza attraverso la comprensione dei comportamenti Il Comportamento Umano
26
Il Comportamento Umano
BEHAVIOR ANTECEDENTI CONSEGUENZE i processi mentali sono fenomeni attivi e non passivi (come nel comportamentismo), essi percepiscono, filtrano, elaborano, immagazzinano, apprendono, si sviluppano, ricordano ed infine operano sull'ambiente circostante.
27
Il Comportamento Umano
28
Il Comportamento Umano
29
Il Comportamento Umano In azienda
Behavior Based Safety: la gestione della sicurezza attraverso la comprensione dei comportamenti Il Comportamento Umano In azienda
30
Condizioni al Contorno
Azienda a norma Procedure: Esistenti Condivise Note a tutti Comportamenti sicuri attuabili…
31
Categorie dei Comportamenti Sicuri
Comportamento sicuro: DIFFICILMENTE ATTUABILE richiede uno sforzo ulteriore (fisico e/o culturale) NON ATTUABILE non dipende dalla scelta del lavoratore ATTUABILE dipende dal modo di agire e dalle motivazioni del lavoratore
32
Il Comportamento Umano
33
RiVelazione della Work-Interface
Tutto si ripercuote all’interfaccia tra individuo e ambiente di lavoro, generando pericoli e comportamenti a rischio Carenze tecniche Carenze di formazione ed addestramento Procedure errate o insufficienti Progettazione del lavoro Stress individuali e/o organizzativi Scorciatoie accettate e tollerate Motivazioni individuali e di gruppo …..
Presentazioni simili
© 2024 SlidePlayer.it Inc.
All rights reserved.