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PubblicatoGiuseppa Rosi Modificato 10 anni fa
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1 Guida alla stesura degli elaborati Parte IV Lanalisi della bibliografia moderna
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Lanalisi dei materiali bibliografici: Tecniche di lettura veloce Una ricerca nelle discipline antichistiche implica quasi sempre la lettura di numerosi contributi: anche per i nostri elaborati i materiali bibliografici sono piuttosto abbondanti, in relazione al tempo a disposizione. Quasi mai si tratta di una lettura integrale ed analitica: è importante apprendere tecniche di lettura veloce per rendersi conto rapidamente se un contributo è interessante e in quali punti è interessante. –Aiutarsi con il Sommario e gli Indici analitici. –Leggere solo lIntroduzione e le Conclusioni. –Leggere solo la prima frase di ogni paragrafo. –Guardare i punti forti del testo (titoli di capitoli e paragrafi, citazioni, Nomi propri di persona).
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La lettura analitica I contributi (o le parti di essi) fondamentali per la nostra ricerca, individuati anche attraverso la lettura veloce, devono essere oggetto di una lettura integrale e analitica. Una lettura passiva o distratta è solo fatica inutile: meglio dedicare alla faticosa lettura analitica un tempo più limitato, ma conservando la concentrazione. Le tecniche di lettura analitica hanno profonde analogie con le tecniche di studio. 3
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Tecniche di lettura analitica Una triplice lettura: –Prima lettura: una lettura rapida, finalizzata a farsi unimpressione generale del testo e a comprenderne il senso complessivo. –Rilettura con analisi: una lettura più lenta, finalizzata a cogliere le unità logiche del testo, che potranno essere evidenziate con sottolineature, numerazioni e note a margine. –Rilettura finale: una rapida rilettura, finalizzata a controllare se lanalisi compiuta è corretta.
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Prendere appunti Quando si legge la bibliografia moderne è opportuno prendere qualche appunto. Molto comodo utilizzare fotocopie, cartacee e digitali, sottolineare e scrivere note a margine, ma la fotocopia può creare lillusione di aver assimilato quel dato contributo anche se lo si è letto piuttosto distrattamente. Anche gli appunti relativi ai diversi contributi che si sono presi in esame possono essere organizzati in un archivio. In testa agli appunti relativi ad ogni singolo contributo vanno accuratamente riportati tutti i dati necessari ad una corretta citazione (da raffrontare con quelli presenti nel proprio archivio bibliografico).
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Quale forma dare agli appunti? Gli appunti possono in genere assumere le tre seguenti forme, di crescente lunghezza e complessità: 1.Schema argomentativo 2.Sintesi 3.Parafrasi
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Lo schema argomentativo La forma più sintetica di appunti, che è caratteristica anche degli appunti presi a lezione. Si usa in particolare per quei contributi che rimarranno sempre a portata di mano per controlli successivi. Consiste nello scheletro del contributo, che ne individua la tesi centrale, le argomentazioni principali intese a dimostrare la tesi e le prove che sostengono tali argomentazioni. Può assumere la forma grafica di una mappa o di un elenco puntato o numerato: in ogni caso uno schema argomentativo non è mai discorsivo. Nella redazione di uno schema argomentativo si può fare largo uso di simboli e abbreviazioni.
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La sintesi La forma intermedia di appunti, si usa in particolare per quei contributi che non si potrà sempre avere a portata di mano. Consiste nel rielaborare il testo di partenza in forma più breve, ma conservando tutte le informazioni più importanti (tesi centrale, argomentazioni, prove). Assume una forma discorsiva, in cui ad ogni singola unità logica del testo di partenza corrisponde un paragrafo. Anche nella redazione di una sintesi si può fare uso di simboli e soprattutto di abbreviazioni. Inutile trascrivere alla lettera alcuni passaggi del testo di partenza, sperando che possano darci una sintesi del contenuto. Sforzarsi di riassumere lintero contenuto: rielaborare significa comprendere.
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La parafrasi La forma più complessa di appunti, da impiegare con cautela per il tempo che richiede. Si usa in particolare per contributi di particolare complessità o in lingua straniera, soprattutto quando non li si potrà sempre avere a portata di mano. Consiste nel rielaborare il testo di partenza, producendo un testo di lunghezza più o meno analoga, ma semplificando la sintassi e il linguaggio.
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10 Cosa includere negli appunti? Nel prendere appunti si potranno anche riportare citazioni letterali di passi particolarmente significativi, ponendole tra virgolette e badando a ricopiarle accuratamente e a segnare la pagina dalla quale le si è tratte. Soprattutto si ricorrerà alla parafrasi o alla sintesi del contenuto dei contributi presi in esame. Sarà opportuno annotare i propri dubbi e le proprie osservazioni, distinguendole con qualche espediente grafico dal riassunto e dalla parafrasi del contributo. Alcune di queste note personali potranno rivelarsi preziose per dare impulso ad una ricerca originale.
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Rileggere gli appunti È bene, alla conclusione del lavoro di analisi della bibliografia, rileggere le proprie note: –Talvolta la memoria può fare difetto e solo una rilettura finale e complessiva consente di cogliere connessioni (o contraddizioni) che in un primo momento possono essere sguggite.
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