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INDICAZIONI PER IL CURRICOLO
PER LA SCUOLA DELL’INFANZIA E PER IL PRIMO CICLO D’ISTRUZIONE
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“È finita la stagione delle grandi riforme, che invecchiano prima di essere portate a compimento… oggi i cambiamenti sono profondi, quanto rapidissimi” È un testo da verificare, viene fissata una data precisa: due anni, entro la quale le scuole avranno modo di approfondirne l’impianto, di verificarne aspetti positivi e limiti
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Finisce il tempo dei programmi nazionali e ogni scuola autonoma, attraverso il piano dell’offerta formativa, considerato “il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche”, propone un suo curricolo didattico
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In un breve arco temporale nella scuola si sono succeduti tre diversi testi:
gli Indirizzi per l’attuazione del curricolo del ministro De Mauro le Indicazioni per i piani di studio personalizzati del ministro Moratti le Indicazioni per il curricolo del ministro Fioroni
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Come si presentano le nuove indicazioni
Rispetto alle precedenti Indicazioni il nuovo testo si presenta, almeno come struttura, diverso, anche se non mancano importanti elementi di continuità
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Le nuove Indicazioni nascono all’interno di una nuova cornice culturale entro cui ripensare l’esperienza del “ fare scuola” In una società caratterizzata da molteplici cambiamenti e discontinuità
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La società odierna, definita come “società della conoscenza e della globalizzazione”, è piena di stimoli contraddittori. Compito della scuola è quello di dare senso agli stimoli e di ricostruire un quadro unitario
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Sfondo pedagogico In termini sintetici possiamo trovare, a fondamento del curricolo da progettare, tre grandi riferimenti pedagogici: la centralità della persona il concetto di cittadinanza il concetto di comunità educante
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Le idee pedagogiche fanno da sfondo ad un orientamento didattico attento a fare dell’alunno il protagonista del processo di apprendimento Le Indicazioni prendono come riferimento dell’azione didattica lo sviluppo delle competenze introducendo un’espressione inedita:
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“ traguardi per lo sviluppo delle competenze”, che indicano piste da percorrere e aiutano a finalizzare l’azione educativa allo sviluppo integrale dell’alunno I traguardi sono dei riferimenti per l’azione dell’insegnante, non vanno intesi come livelli di competenza che gli alunni devono necessariamente padroneggiare
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Le competenze, infatti, si sviluppano nel tempo grazie all’azione educativa e alle esperienze, sono sempre incrementabili e, per questa loro caratteristica, rappresentano una sfida che la persona “competente” assume per migliorare sé stessa
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AREA MATEMATICO-SCIENTIFICO-TECNOLOGICA
Comprende discipline che studiano e propongono modi di pensare, artefatti, esperienze, linguaggi, modi di agire che oggi incidono profondamente su tutte le dimensioni della vita quotidiana, individuale e collettiva
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Tutte le discipline dell’area hanno come elemento fondamentale il laboratorio, inteso sia come luogo fisico, sia come momento in cui l’alunno è attivo, formula le proprie ipotesi e ne controlla le conseguenze, progetta e sperimenta, discute e argomenta le proprie scelte, impara a raccogliere dati, costruisce significati.
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La matematica ha uno specifico ruolo nello sviluppo della capacità generale di operare e comunicare significati con linguaggi formalizzati e utilizzare tali linguaggi per rappresentare e costruire modelli di relazioni tra oggetti ed eventi. In particolare la Matematica dà strumenti per la descrizione scientifica del mondo e per affrontare problemi utili nella vita quotidiana
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Misure, dati e previsioni
Matematica Gli obiettivi di apprendimento per la scuola secondaria di primo grado sono articolati in quattro temi: Numeri Spazio e figure Relazioni e funzioni Misure, dati e previsioni
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I nomi richiamano oggetti matematici e non teorie, e cioè: numeri anziché aritmetica, spazio e figure anziché geometria, relazioni e funzioni anziché algebra, dati e previsioni anziché probabilità e statistica. Questa scelta tende a valorizzare nel primo ciclo gli oggetti con cui gli alunni devono fare esperienza, rispetto alla sistemazione teorica, che peraltro non deve essere tralasciata.
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Gli obiettivi sono espressi da azioni che descrivono ciò che è opportuno che gli alunni sappiano fare; non c’è una scansione in abilità e contenuti: nella descrizione degli obiettivi, sono necessariamente utilizzati concetti matematici, la cui conoscenza è quindi implicitamente richiesta.
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Molti degli obiettivi fanno riferimento alla necessità che le abilità indicate siano collocate in situazioni concrete. “Comprendere il significato e l'utilità del multiplo comune più piccolo e del divisore comune più grande, in matematica e in diverse situazioni concrete. Conoscere il Teorema di Pitagora e le sue applicazioni in matematica e in situazioni concrete”.
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Molto spesso si fa riferimento alla necessità della verbalizzazione e argomentazione per spiegare procedimenti seguiti, descrivere, o comunicare osservazioni, ipotesi, congetture.
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“Argomentare sui criteri che sono stati usati per realizzare classificazioni e ordinamenti assegnati. [Relazioni, terza classe primaria] Descrivere figure complesse e costruzioni geometriche al fine di comunicarle ad altri. Riprodurre figure e disegni geometrici in base ad una descrizione e codificazione fatta da altri. [Spazio e figure, secondaria di primo grado]”
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Molti prevedono che l’alunno sappia dare una valutazione consapevole di quando e come utilizzare tali abilità, e di quali strumenti sono più opportuni, a seconda dei contesti e delle finalità che si hanno Utilizzare frazioni equivalenti e numeri decimali per denotare uno stesso numero razionale in diversi modi, essendo consapevoli di vantaggi e svantaggi che le diverse rappresentazioni danno a seconda degli obiettivi.
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“Eseguire addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni, divisioni e confronti tra i numeri conosciuti (numeri naturali, numeri interi, frazioni e numeri decimali), quando possibile a mente oppure utilizzando gli usuali algoritmi scritti, le calcolatrici e i fogli di calcolo e valutando quale strumento può essere più opportuno, a seconda della situazione e degli obiettivi”.
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È stata fatta la scelta di inserire l’importante aspetto dei Problemi nella premessa all’area anziché dedicargli un paragrafo apposito. “Caratteristica della pratica matematica è la risoluzione di problemi, che devono essere intesi come questioni autentiche e significative, legate spesso alla vita quotidiana, e non solo esercizi a carattere ripetitivo o quesiti ai quali si risponde semplicemente ricordando una definizione o una regola”.
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Riflettiamo sul fatto che i problemi sono un tema trasversale e che non possono costituire un tema a parte, proprio perché ogni tema ha la necessità di essere avvicinato attraverso l’approccio per problemi
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“La costruzione del pensiero matematico è un processo lungo e progressivo nel quale concetti, abilità, competenze e atteggiamenti vengono ritrovati, intrecciati, consolidati e sviluppati a più riprese; è un processo che comporta anche difficoltà linguistiche e che richiede un’acquisizione graduale del linguaggio matematico.
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Molti obiettivi indicati per la fine della scuola primaria, devono essere considerati anche obiettivi della scuola secondaria di primo grado, anche se non sono esplicitamente ripetuti. Naturalmente, l’evoluzione dei traguardi e degli obiettivi ha aspetti sia di consolidamento, sia di approfondimento, il quale ultimo richiede consapevolezza da parte di chi apprende e simbolizzazione diverse.
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E’ importante che ogni insegnante legga e rifletta sulle indicazioni in ogni sua parte:
Sia in verticale - solo dando il giusto valore a tutto il percorso le indicazioni acquistano senso Sia in orizzontale - la premessa e le parti introduttive danno importanti suggerimenti al fine di capire gli obiettivi
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Per il tema Spazio e figure, pare significativo notare gli obiettivi che riguardano la costruzione di modelli e la rappresentazione di figure tridimensionali. Si parte dallo spazio, poi si lavora nel piano, e poi di nuovo nello spazio, anche utilizzando le tecniche del disegno geometrico, in accordo con gli obiettivi di Tecnica
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Dalla scuola primaria alla scuola secondaria…
Relazioni, misure, dati e previsioni Relazioni e funzioni Misure, dati e previsioni
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Alla fine della secondaria di primo grado tra gli obiettivi sulla misura l’unico esplicito è quello sulla probabilità. Questo non significa che non si debbano dedicare tempo ed energie alla misura delle altre grandezze.
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Si tratta di un tema trasversale e legato ad altre attività e ad altre discipline dell’area: nelle scienze si vede chiaramente come anche questo tema si sviluppa. Da notare ancora una volta il processo di consolidamento e approfondimento. Notare anche l’importanza che più volte viene data alla capacità di stimare misure di varie grandezze.
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Per focalizzare bene le diverse tappe del percorso, accade spesso infatti, che i lavori siano parcellizzati e gli elaborati spesso accuratamente suddivisi in quaderni diversi. Rischio: gli studenti acquisiscono abilità specifiche, ma difficilmente trasferibili a contesti complessi.
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Nel riconoscere la specificità delle conoscenze relative ai diversi nuclei o temi in cui sono raggruppati gli obiettivi, è bene evitare una eccessiva frammentazione delle attività che si vanno a fare in classe.
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Quale relazione tra gli obiettivi di apprendimento e le competenze?
Ogni acquisizione teorica ha delle implicazioni pratiche e ogni abilità pratica ha un riscontro teorico, il tutto sempre inserito in un contesto reale e sociale. [Il Laboratorio Della Riforma - Autonomia, Competenze e Curricoli –Annali P.I. ‘99]
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Gli obiettivi sono impostati in questa ottica !
Le competenze, coincidono con prestazioni complesse e non sono verificabili solo in forma di abilità singole; si tratta invece di offrire situazioni adeguate e non standardizzate, in cui ogni alunno possa recuperare tra le sue abilità quelle più idonee ad affrontare la situazione e dar prova dei suoi apprendimenti. (vedi prove OCSE- PISA)
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Fine
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