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PubblicatoTeofila Scotti Modificato 10 anni fa
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Galati F IL CIELO DELL'ISLAM: UN PONTE FRA GLI ANTICHI E NOI
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Galati F INTRODUZIONE Gli arabi cominciarono ad occuparsi di astronomia successivamente alla pubblicazione dell'opera di Tolomeo; nonostante questo si é scelto di raccontare questa civiltà nella speranza di renderle meriti astronomici forse non troppo conosciuti.
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Galati F CENNI STORICI Attraverso la conquista della Persia nel VII secolo, gli Arabi vengono in contatto con lIndia, da dove medici e astrologi si recano alla corte del califfo. Abbiamo un racconto dettagliato dalla penna dell'astronomo Ibn al-Adami (morto prima del 920) di come l'astronomia indiana viene introdotta a Bagdad.
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Galati F Nellanno l56 dellegira (773 d.C.) si presentò dinanzi al califfo al-Mansur un uomo venuto dallIndia; egli era esperto nel calcolo delle stelle noto come Sindhind (cioè Siddhanta) e possedeva metodi per risolvere equazioni fondate sui kardagas (cioe kramajya, seni), calcolati per ogni mezzo grado, e anche metodi per computare le eclissi e altre cose.
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Galati F AI-Mansur ordinò che il libro in cui era contenuto tutto ciò fosse tradotto in arabo, e che da esso si traesse un libro che potesse servire di base al calcolo del moto dei pianeti.
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Galati F Ci troviamo a Bagdad, capitale dell'Impero dei califfi abbasidi. Fondata nel 762 da Al Mansur, vi fioriscono l'ingegneria, la chimica e la medicina. Tanta è la produzione culturale che le botteghe fabbricano carta in formati standard. Esiste anche un Osservatorio astronomico, il cui direttore Ali Ibn Isa disegna i migliori astrolabi del tempo.
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http://www.didaweb.net/risorse/index.php Educare alla Pace nella cultura del dialogo e del confronto con le diversità culturali e religiose del nostro tempo.
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