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Argomentare
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Cosa significa? Esporre il proprio punto di vista in modo persuasivo, come se si stesse parlando ad una persona che vogliamo portare dalla nostra parte. Per fare questo dobbiamo esporre nel modo migliore le nostre ragioni, in modo che diventino “buone ragioni” e persuadano l’interlocutore.
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Il suo dominio è la logica
Argomentazione Dimostrazione Cerca di persuadere mettendo in campo buone ragioni, fondate su fatti, cause, esempi, valori etici… Convince in base a ragionamenti razionali, fondati su assiomi evidenti di per sé II suo dominio è la retorica, ovvero l’arte di persuadere mediante buoni ragioni: non si avvale di certezze, ma di giudizi, non di formule, ma argomenti plausibili Il suo dominio è la logica
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Significato etico dell’argomentare
Scopo: non è avere ragione, ma riuscire ad ottenerla. È l’arte del dialogo, della discussione per ottenere il consenso, accettando il dissenso. Per questo argomentare è riflettere, confrontare le idee, accettare il dialogo e la pluralità delle opinioni. Ci aiuta a difenderci da chi ci inganna, a giudicare le persone da quello che dicono prima di come appaiono. Addurre ragioni spinge alla consapevolezza e alla libertà di scelta. Chi parla male, pensa male (Palombella rossa, 1989): usare le parole in modo appropriato aiuta a pensare prima ancora che a esprimersi:
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Tecniche argomentative
Prova/argomento (informazione, dato, evento) Ragionamento: insieme di proposizioni disposte in relazione tale da portare ad accettare come vero ciò che si intende sostenere.
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Deduzione Tutti gli uomini sono mortali; Socrate è un uomo, quindi Socrate è un mortale. Sillogismo: da due premesse si ricava una conclusione (che passa attraverso un’inferenza: la premessa è considerata vera, altrimenti si ha una fallacia) Socrate è un uomo. Ogni uomo è mortale. Ogni uomo è Socrate (Woody Allen, Amore e guerra) Da un principio generale si ricava l’implicazione particolare.
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Deduzione Forse è difficile spiegare che non ci sono razze biologiche perché viviamo in tempi in cui la parola, la parola della politica e della scienza, è divenuta debole ed è sempre più difficile discutere con chiunque di qualsiasi cosa. (G. Barbujani, L’invenzione delle razze, Bompiani, 2006, p. 167) Da un principio generale (debolezza della parola) si ricava l’implicazione (è difficile spiegare che le razze non esistono).
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Induzione Ogni giorno c’è gente che muore. Quindi tutti gli uomini sono mortali. Dai dati di fatto si ricava conclusione generale. Oggi il rifiuto delle parole, il non voler più ascoltare mi pare un segno di morte. Tendere alla condizione in cui nulla può raggiungerci dal di fuori; in cui l’altro non interviene a scombinare continuamente lo stato di compiutezza che crediamo d’aver raggiunto, vuol dire invidiare la condizione dei morti. (I. Calvino, Saggi , tomo I, Mondadori, 1995, pp )
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Identità Ascoltare significa comprendere le ragioni altrui.
Stabilisce equivalenze tra concetti
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Transitività Comunicare vuol dire aprirsi agli altri. Questo è un atto di fiducia. Quindi comunicare significa avere fiducia. Stabilisce una relazione tra una serie di premesse e la loro conclusione
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Divisione La parola serve a molti scopi: a istruire, a dilettare, a persuadere. Individua le parti di un argomento e le tratta separatamente.
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Dissociazione A differenza di quanto afferma Calvino, mai come oggi si è tanto disponibili all’ascolto. Introduce un dissenso rispetto a una tesi altrui.
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Causa, effetto, conseguenza
Si rifiuta la parola perché la si ritiene incapace di cambiare il mondo. Individua i nessi causa-effetto di un fatto o di una serie di fatti.
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Autorità Il valore della parola è stato sperimentato da Primo Levi nella situazione estrema dei Lager. Si appella al punto di vista di persone autorevoli
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Consenso La cultura occidentale valorizza la parola come espressione individuale. Ricorre all’opinione comune generalmente condivisa
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Analogia La parola sta all’anima come i farmaci stanno al corpo.
Istituisce rapporti di somiglianza fra due o più fatti o concetti di natura diversa
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Esempio Il rifiuto della parola è un segno del desiderio di morte: ne sono affetti i delusi, gli scontenti, i dubbiosi, gli scettici. Adduce a sostegno del ragionamento uno o più esempi.
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Le fasi del processo argomentativo
Argomentazione: Presentazione del problema Giustificazione argomentativa (tesi+argomenti) Controargomentazione: Confutazione del problema dell’avversario Confutazione della giustificazione dell’avversario Conclusione in modo che la tesi appaia dimostrata o sufficientemente argomentata
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Successione logica delle argomentazioni
Testo Coerenza Coesione Successione logica delle argomentazioni Compattezza testuale, realizzata attraverso: l’accordo grammaticale, i tempi verbali, i connettivi, le sostituzioni e le ripetizioni, l’ellissi
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Alcuni consigli… Durante la stesura:
Formula il problema in modo chiaro puntualizzando, se necessario, il significato di qualche termine; Proponi la tua tesi; Giustifica la tua tesi esponendo le tue ragioni in modo argomentato; Se c’è una tesi opposta, cerca di controargomentarla; Concludi in modo che la tesi appaia dimostrata o almeno sufficientemente argomentata.
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Alcuni consigli…/2 Durante la rilettura:
Controlla che il teso sia coerente sul piano logico; Controlla che il testo sia coeso, cioè che le singole parti siano legate tra loro tramite i connettivi.
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Gli errori di ragionamento/1
Incoerenza o incongruenza: la costruzione del testo o di singole parti procede per improvvisazione, saltando da un argomento all’altro, senza mantenere un filo logico. Associazione di idee: si scrive ciò che passa per la mente, un’idea ne richiama un’altra, perdendo il filo del discorso. Questo errore non riguarda la logica del ragionamento, ma la posizione del contesto e indica la mancanza di uno schema del discorso.
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Gli errori di ragionamento/2
Contraddizione: si asserisce una proposizione e il suo contrario; Incompatibilità: un argomento è in conflitto con un pensiero esposto in precedenza o con l’opinione comune; Falsa causa: si adduce come causa di un fenomeno quella che non lo è; Petizione di principio: si usa come premessa di un ragionamento la sua conclusione, scambiando l’effetto con la causa: Dio esiste perché lo dice la Bibbia, che non mente perché è la parola di Dio.
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