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PubblicatoRosalva Basile Modificato 10 anni fa
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PIAZZE O NON PIAZZE? Benessere soggettivo nelle piazze Milanesi
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Rilevare il livello di benessere soggettivo dei fruitori di alcune piazze milanesi Rilevare la valutazione dei cittadini di diverse tipologie di piazze milanesi
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STRUMENTI: 1. Questionario/intervista individuale 2. Osservazione COSTRUTTO DI BENESSERE SOGGETTIVO VALUTATO COME: 1. Livello di soddisfazione 2. Dimensione emotiva 3. Funzionalità
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1. LIVELLO DI SODDISFAZIONE N = 250
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a. SENSO DI SICUREZZA N = 250
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2. DIMENSIONE EMOTIVA
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1 divertimento 2 felicità4 preoccupazione3 sorpresa5 disappunto6 paura7 rabbia 8 disgusto 9 tristezza10 disperazione
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3. FUNZIONALITA N = 250
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3. FUNZIONALITA
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N = 250 3. FUNZIONALITA
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PIAZZA CADORNA: Vissuta come caotica, mal organizzata, poco sicura, poco piacevole Viene utilizzata prevalentemente in solitudine e come passaggio Presenta una natura multivariata: è come se allinterno della piazza esistessero diverse realtà che vengono vissute ed esperite in modo indipendente e parziale. Langolo di Piazza Cadorna che determina un maggior livello di benessere soggettivo nei suoi fruitori è larea verde : raccolta, dai confini ben definiti, luogo di sosta
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PIAZZA SAN FEDELE: È vissuta come accogliente, raccolta, ben definita e sicura. Viene utilizzata come luogo dove riposare, incontrare amici, mangiare, sostare. Rappresenta il prototipo della piazza tradizionale : raggruppa municipio e chiesa, è tranquilla, è luogo di ritrovo.
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PERCEPITA COME: Poco definita (aperta, con confini non delineati, incrocio di più strade) Poco sicura (trafficata, caotica) Poco curata (mancanza di spazi verdi, impossibilità di fruizione degli elementi artistici) Comunica frenesia (rumorosa, caotica, suoni intensi del traffico) Vissuta come luogo di passaggio (Carenza spazi di sosta)
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Esempio ancora più estremo di non- piazza per come viene vissuta dai fruitori milanesi Piazza estremamente interessante dal punto di vista architettonico, in quanto rappresentazione dei sempre più rapidi cambiamenti della città. E possibile un punto di incontro tra linguaggio architettonico e linguaggio psicologico?
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