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PubblicatoTina Torre Modificato 10 anni fa
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Popoli senza confini Di: Pizzo Alessia, Stocco Denise, Targa Ylenia
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Il mondo zingaro è diviso in cinque gruppi principali:
Rom Sinti Kalé Manouche Romnichals
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La famiglia La famiglia è composta da 40 o 50 individui. L'unica gerarchia riconosciuta è quella che si individua nella famiglia dove il più anziano ha autorità sul più giovane e il maschio sulla femmina. Oltre all'età, ciò che dà prestigio ad un uomo è il numero di figli. Compito della donna è la procreazione e la cura dei figli. La sterilità è considerata sfortuna. Il matrimonio avviene presto e crea un'alleanza tra famiglie che va oltre l'unione dei due ragazzi, quindi è necessario che i genitori siano d'accordo.
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La nostra Costituzione
In Italia la nostra Costituzione tutela le minoranze linguistiche, nello specifico nell'art. 6, e la legge n 482 del 15 dicembre 1999 ha lo scopo di valorizzare le lingue e culture delle popolazioni albanesi, catalane, germaniche, slovene, croate, francesi ecc., ma non riconosce il romanes (la lingua dei Rom) come una tra le lingue delle minoranze da tutelare e valorizzare.
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Non solo in Italia..in Francia
In Francia l’estate scorsa il presidente Sarkozy, il 28 luglio, ha dichiarato guerra ai rom e ai nomadi accomunando i primi ai secondi ed inoltre ha emanato un trattato a proposito dell’espulsione di circa 700 Rom, pagandogli il biglietto aereo e donando circa 1000 € a famiglia per il loro rimpatrio nelle loro terre d’origine. Questo decreto è stato criticato pesantemente dalla Spagna, che sta cercando di integrarli donandogli una casa, in modo che non ci siano più campi rom e le condizioni di vita di queste persone siano migliori. A condividere l’idea dell’integrazione dei Rom è il ministro Maroni, anche se non tutta la politica italiana appoggia quest’idea; infatti, la Lega approva e sostiene il punto di vista di Sarkozy nei confronti di questi popoli.
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..e in Spagna Emarginati in tutta Europa, nel sud della Spagna i rom sono invece parte integrante della società e della cultura. La convivenza tra rom e payos (“bianchi”) è possibile: lo dimostra l’Andalusia, regione del sud della Spagna nella quale vive la maggior parte dei mila rom spagnoli. Verso questo paese convergono anche gli immigrati rom che lasciano l’Europa centrale, come avviene anche in Francia, ma il loro numero resta circoscritto ai quasi 40mila che abitano in prevalenza alla periferia di Madrid. Sono ormai vari secoli che i gitani abitano in Spagna, tra alti e bassi, sempre esposti ai medesimi tormenti: persecuzioni, povertà, ghettizzazione. Però, oggi l’Andalusia potrebbe fungere da modello per gli altri paesi.
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Lo Stato e i Rom Il professor Gunther Dietz – autore del rapporto “Lo stato e i rom in Spagna” – fa notare che i valori tradizionali dei gitani quali la famiglia e il clan, il concetto di onore e l’autorità riconosciuta agli “anziani” in seno alle famiglie, sono tutti conformi ai principi della cultura tradizionale spagnola. L’integrazione dei rom nei villaggi andalusi è stata pertanto molto più facile rispetto alle grandi città del nord. "Nelle province di Granada e Siviglia, sedi delle più importanti comunità spagnole, i paesini si dividono in maniera del tutto informale in quartieri rom (gitano) e non-rom (payo), ma gli scambi interetnici, la reciprocità e i matrimoni misti sono molto più frequenti rispetto agli 'pseudo-ghetti' dei centri industriali", afferma il professor Dietz.
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Il Flamenco Il flamenco, uno dei simboli spagnoli, è nato proprio tra i rom andalusi. Ciò dimostra fino a che punto la cultura rom sia stata assorbita e messa a frutto da quella dominante, diventandone parte integrante. La sensazione di emarginazione, sempre intollerabile per le minoranze, è per questo motivo notevolmente inferiore. Il presidente dell’Associazione dei Rom in Spagna e primo deputato rom al Parlamento europeo, ha dichiarato al quotidiano El País che “da un punto di vista culturale, non di giustizia sociale, il modello ideale è l’Andalusia, esempio concreto di coesistenza sociale per i rom di tutto il mondo. Al punto che in questa comunità è difficile affermare se siano gli andalusi a essersi 'gitanizzati' o viceversa”.
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La petizione Un altro importante contributo alle attività del gruppo è venuto dalla redazione della petizione sui diritti umani dei Rom che due di noi hanno realizzato con altri ragazzi di altri istituti di Padova nel corso della seconda simulazione di Europa Ludens. La petizione è stata inviata a varie istituzioni: Comune di Padova Prefettura di Padova Ministero degli Interni Parlamento europeo : Commissione europea Corte europea dei Diritti Umani Consiglio europeo Già due Istituzioni – il Parlamento europeo e la Commissione europea - hanno risposto confermando la ricezione della petizione.
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