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LA LOCALIZZAZIONE DELLE INDUSTRIE Condizioni, fattori, scelte politiche.

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Presentazione sul tema: "LA LOCALIZZAZIONE DELLE INDUSTRIE Condizioni, fattori, scelte politiche."— Transcript della presentazione:

1 LA LOCALIZZAZIONE DELLE INDUSTRIE Condizioni, fattori, scelte politiche

2 INTRODUZIONE  Quando un imprenditore decide di realizzare un’azienda del settore secondario, si propone prima di tutto di ricavare degli utili, la cui entità deriva principalmente dalla differenza tra i costi di produzione e il prezzo di vendita dei prodotti. settore secondario  Questi, a loro volta, dipendono da tutta una serie di fattori, quali il prezzo delle materie prime, il costo della manodopera, la distanza del mercato di consumo e i costi di trasporto. materie prime trasporto

3 C ONDIZIONI DI PRODUZIONE  Il luogo in cui insediare un'industria non può essere casuale, ma deve rispondere a pressi requisiti,che variano in base al tipo di impresa. tipo di impresa.

4 C ONDIZIONI DI PRODUZIONE L’ industria avrà bisogno di grande spazio, di essere vicino ad un porto per importare le materie prime e distribuire i semilavorati, di avere a disposizione grandi quantitativi d'acqua per il raffreddamento degli impianti; L’ impresa, invece, necessiterà soprattutto di manodopera a basso costo, di una rete di comunicazioni efficiente per poter distribuire rapidamente la merce prodotta.

5 I FATTORI : DEFINIZIONE E TIPOLOGIA  Tutti gli elementi che influiscono sulla scelta del luogo su cui insediare un'impresa vengono definiti come fattori di localizzazione.  Questi, possono essere ricondotti a tre categorie fondamentali:  fattori naturali,  fattori antropici,  fattori naturali e antropici.

6 F ATTORI NATURALI  Oggi i fattori naturali risultano meno vincolanti rispetto alle prime fasi dell'industrializzazione, quando la difficoltà di trasporto e l'arretratezza tecnologica costringevano a collocare gli stabilimenti nelle immediate vicinanze dei luoghi di produzione delle materie prime e delle fonti di energia.  Nell' Ottocento, p.es., le industrie tessili si localizzavano lungo le vallate, dove potevano sfruttare l'acqua dei fiumi.

7 F ATTORI NATURALI : MATERIE PRIME  La distribuzione delle industrie sul territorio varia in relazione al tipo di impresa, alla sua dimensione soprattutto al settore di appartenenza :  un'impresa siderurgica di grandi dimensioni, una automobilistica, una alimentare o una piccola azienda elettronica hanno necessità diverse; alcune attività si insediano tenendo conto della localizzazione delle risorse naturali o delle fonti di energia; è il caso soprattutto delle industrie di base; i grandi impianti siderurgici in genere si trovano nei pressi dei giacimenti di carbone e di ferro, le cementerie vicino alle cave di calcare, le centrali termoelettriche che utilizzano molta acqua per il costante raffreddamento degli impianti si installano o vicino ai fiumi o sulle coste.

8 F ATTORI NATURALI : LE RETI DI COMUNICAZIONE  Un altro fattore di localizzazione determinante è la disposizione di una rete di comunicazioni efficiente: fin dalla prima industrializzazione gli impianti sono stati spesso insediati in presenza di una fitta rete di fiumi navigabili, canali, porti e ferrovie; anche oggi, nonostante la diminuzione del costo dei trasporti, sono fondamentali la rapidità e la facilità delle comunicazioni; accade sempre più spesso, infatti, che i clienti e i fornitori di un'impresa siano distanti anche migliaia di chilometri.

9 F ATTORI NATURALI : VICINANZA ALLE FONTI ENERGETICHE  Le industrie con un ciclo produttivo ad alto consumo di energia tendono, in linea generale, a localizzarsi nei pressi di fonti energetiche.  Attualmente i miglioramenti delle tecniche di trasporto dei materiali energetici e dell’energia prodotta hanno drasticamente ridotto l’importanza di questo fattore, che rimane ancora valido per industrie come quella dell’alluminio (elettrica).  Questi tipi di localizzazione sono considerati vecchi, perché risalgono al XIX secolo.

10 F ATTORI ANTROPICI  Tra i fattori antropici, possono risultare determinanti aspetti economici e politici. Anche gli Stati Uniti e la Russia durante la guerra fradda poterono contare su questo fattore, disponendo di immensi spazi interni da colonizzare.  Un altro fattore è la posizione geografica, poiché lo sviluppo di un'area industriale risulta sempre favorito dalla morfologia pianeggiante, dalla vicinanza al mare dalla presenza di strade, ferrovie o vie d'acqua naturali.  Per questo la localizzazione industriale non risponde sempre a criteri economici, ma spesso è soltanto frutto di scelte politiche.

11 F ATTORI ANTROPICI : PRESENZA DI MANOPERA Il reperimento della manodopera è un altro elemento che influenza fortemente la decisione di insediare un'impresa in un determinato luogo. La presenza di un'ampia riserva di manodopera operaia nelle città è stato infatti uno dei motivi per cui le industrie si spostarono nelle aree urbane, diversamente da quanto avvenuto nella prima fase della rivoluzione industriale, in cui erano concentrate vicino ai giacimenti di materie prime e ai corsi d' acqua. Ciò spiega perché nel corso del XIX secolo in tutta Europa si è assistito alla nascita di nuove città a carattere industriale e alla trasformazione di quelle esistenti.

12 F ATTORI ANTROPICI : PRESENZA DI MANODOPERA  Un impresa sceglie di localizzarsi in un determinato luogo se lì è presente un alto tasso di manodopera a basso costo, o qualificata, a seconda delle esigenze di quella determinata industria.  In alcune situazioni, ancora oggi, è difficile reperire manodopera: un caso estremo è quello delle industrie russe localizzate nella spopolata Siberia, dove, infatti, vengono offerti salari molto alti ai lavoratori disposti a trasferirsi.

13 F ATTORI ANTROPICI : VICINANZA AL MERCATO ( SBOCCO DEL PRODOTTO )  Sottostanno a questo fattore di localizzazione quelle imprese basate sulla produzione di semilavorati destinati ad entrare nel prodotto finito di altre imprese, oppure le imprese che ricevono in appalto particolari lavori, p. es. la manutenzione di impianti.

14 F ATTORI NATURALI E ANTROPICI Un altro fattore di localizzazione industriale, insieme antropico e naturale, è la posizione geografica, poiché lo sviluppo di un’area industriale risulta sempre favorita dalla morfologia pianeggiante, dalla vicinanza al mare e dalla presenza di strade, ferrovie o vie d’acqua naturali. Le industrie, oggi, preferiscono allontanarsi dalle zone di produzione delle materie prime ed avvicinarsi ai luoghi dove i possibili acquirenti dei prodotti sono più numerosi e dove la manodopera è abbondante e quindi costa meno. Un ulteriore fattore, che determina lo spostamento di industrie di base e pesanti dai paesi sviluppati a quelli in via di sviluppo, è la severità dei controlli sull'inquinamento esistente nei primi.

15 F ATTORI NATURALI E ANTROPICI Le cause principali del decentramento produttivo sono: l’alto costo dell’insediamento l’alto costo della manodopera la forte sindacalizzazione l’elevata fiscalità i controlli della sicurezza del lavoro i controlli d’inquinamento

16 L E MULTINAZIONALI Nel corso degli ultimi decenni si è sviluppato un fenomeno di vasta portata: l’ internazionalizzazione delle maggiori imprese industriali, che si sono trasformate da grandi imprese operanti con una o più fabbriche in uno stesso paese, in aziende multinazionali. Tra le ragioni s’impone soprattutto la necessità di ammortizzare i grandi investimenti richiesti per la progettazione e la messa in produzione di ogni nuovo prodotto. La disponibilità di più filiali consente anche di ridurre i rischi economici e politici che possono derivare da situazioni di crisi presenti in un'area limitata. Le imprese multinazionali, si concentrano nei paesi di più antica industrializzazione.

17 L A DEINDUSTRIALIZZAZIONE DEI PAESI INDUSTRIALIZZATI La deindustrializzazione, che si sta registrando nei paesi sviluppati, è un fenomeno soltanto apparente. In realtà questi paesi si limitano a spostare all'estero una parte delle loro produzioni, quelle più inquinanti e quelle che richiedono manodopera poco qualificata. Le aree in cui operano maggiormente le società multinazionali sono l'India, il Brasile e il Sudafrica.

18 S CELTE POLITICHE DI RIEQUILIBRIO I processi di sviluppo industriale, anche se per loro natura selettivi e concentrati spazialmente fanno ricadere i loro effetti su regioni assai vaste producendo squilibri nei livelli di sviluppo. Per queste regioni, gli organismi pubblici operando di solito con una serie di interventi tesi di favorire il decentramento industriale e l’avvio di processi agglomerativi “artificiali” nelle regioni meno sviluppate.

19 L E POLITICHE REGIONALI Queste forme di controllo e di indirizzo degli investimenti industriali, che prendono il nome di politiche regionali, possono essere di tipo diverso

20 L E POLITICHE REGIONALI Forme di intervento diretto attraverso le quali lo stato o altri organismi pubblici cercano di favorire la localizzazione di imprese private. Le forme più consuete sono: la predisposizione di infrastrutture che rendano queste regioni attrattive per lo sviluppo industriale l’offerta di agevolazioni fiscali e finanziamenti di varia natura alle imprese che scelgono di localizzarsi in un’area individuata come obbiettivo di politica regionale; interventi sulla manodopera, attraverso la creazione di scuole di qualificazione professionale e l’assunzione a carico del bilancio pubblico di una parte del costo del lavoro.

21 L E POLITICHE REGIONALI Forme di intervento diretto tramite la localizzazione di imprese industriali di proprietà pubblica. In realtà, gran parte delle economie occidentali sono economie miste: accanto al settore privato, opera un settore pubblico che, alla luce degli obiettivi della politica regionale, può più facilmente essere indirizzato verso certe aree che si vogliono industrializzare. La strategia della polarizzazione è stata ampiamente utilizzata in paesi europei e soprattutto in vari paesi sotto sviluppati, ma i risultati si sono rivelati deludenti e trascurabili.

22 L E POLITICHE REGIONALI Forme di pianificazione totale dello sviluppo industriale sono proprie dei paesi ad economia socialista, dove lo stato è detentore dei poteri decisionali e della proprietà dei suoli e dei mezzi di produzione. Dopo la caduta di questi regimi in Russia ed Europa orientale la pianificazione totale non è quasi più adottata nel mondo.


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