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PubblicatoAlice Chiari Modificato 8 anni fa
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La Rivoluzione industriale
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Presupposti teorici della rivoluzione industriale Guillaume-Thomas Raynal: Histoire de deux Indes (1770) libertà dei commerci, ricerca della felicità Parallelo tra libertà politica e libertà economica “Per la sua destinazione, il commercio esige che tutte le nazioni si considerino come un’unica società, i cui membri hanno tutti lo stesso diritto a partecipare ai beni di ognuna”.
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Le teorie economiche François Quesnay: Tableau èconomique (1758) Teoria fisiocratica. La scienza economica ha uno statuto autonomo Adam Smith: Ricerche sulla natura e le cause della ricchezza delle nazioni (1776) teorico del libero scambio e del libero mercato: LIBERISMO incremento economico dovuto a : innovazione tecnologica, divisione del lavoro, reinvestimento dei profitti
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Precondizioni della rivoluzione industriale Rivoluzione agricola: - libero commercio dei grani. - rotazione quadriennale delle colture: grano, rape, orzo, trifoglio - incremento delle enclosures - urbanizzazione Rivoluzione finanziaria: I profitti e le azioni delle Compagnie commerciali reinvestiti nel settore industriale (vi è comunque uno scontro tra i nuovi capitalisti imprenditori e i vecchi mercanti che vogliono tutela dei privilegi) Industria a domicilio o protoindustria Sistema politico stabile
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Rivoluzione industriale Sistema di fabbrica Uso delle macchine (macchina a vapore, dal legno al carbon fossile) Rivoluzione nel settore dei trasporti: strade canali navigabili Nasce un vero sistema bancario: la Banca d’Inghilterra (1694) è l’unico istituto che può emettere carta moneta. Con il tempo la carta moneta si sostituisce alla moneta aurea. La sterlina viene agganciata all’oro. Nascono le banche sul territorio per pagare gli stipendi agli operai e per favorire i consumi.
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Rivoluzione industriale Fenomeno del “botta e risposta” (David Landes): le invenzioni nascono dal basso, gli inventori non sono scienziati, nelle università non possono entrare coloro che fanno parte delle minoranze religiose. John Kay: navetta volante James Hargreaves: jenny (filatoio meccanico ad energia manuale) Richard Arkwright: filatoio idraulico Samuel Crompton: mule jenny Thomas Newcomen: Pompa a vapore James Watt: Macchina a vapore
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I nuovi settori industriali Industria tessile: ci si concentra sull’industria del cotone perché: 1.Meno resistenza alle innovazioni in quanto settore nuovo 2.Costo limitato dei macchinari 3.Disponibilità forza lavoro 4.Prezzi bassi consentono espansione del mercato 5.Disponibilità cotone indiano Industria siderurgica: si utilizzano le macchine a vapore, inizialmente le fabbriche sorgono vicino ai corsi d’acqua, poi l’uso del carbon fossile e i grandi macchinari fanno privilegiare le città. Valore simbolico: Crystal Palace a Londra, Tour Eiffel a Parigi.
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Effetti sociali della Rivoluzione industriale Nascita dell’operaio salariato: Divisione del lavoro (più categorie di operai sono oinvolte nella produzione dello stesso prodotto) Nuove categorie di salariati: 1. Donne 2. Bambini 3. Mendicanti Il sistema di fabbrica produce alienazione (Marx) Il fenomeno dell’inurbamento produce: 1. Pessime condizioni di vita 2. Presa di coscienza politica: dal Luddismo (Ned Ludd) allo sciopero 3. Inasprimento legislazione penale 4. Società di Mutuo Soccorso: embrione di Sindacato
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Effetti culturali e sociali della Rivoluzione industriale Ideologia del progresso (non indistinto: centro versus periferia, cresce ad es. la schiavitù nera) Economia-mondo sempre più globale. Produzione di massa: più merci sul mercato a prezzo più basso Cambio di mentalità: Consumismo Si lavora di più rispetto alla società contadina
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Le teorie economiche dopo la rivoluzione industriale David Ricardo: Principi dell’economia politica (1817) Teorico dell’economia classica La formazione del prodotto complessivo dipende dal concorso di diverse categorie: 1.Rendita proprietari terrieri 2.Profitto capitalisti 3.Salario operai Conflittualità tra queste diverse categorie
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Le teorie economiche dopo la rivoluzione industriale Jeremy Bentham: utilitarismo l’utilità è alla base dell’azione morale. L’utile dei più deve guidare anche l’attività legislativa. Si supera la concezione di Adam Smith per cui esiste una tendenza spontanea all’armonizzazione dei singoli sul piano economico. Influenzato dai costi sociali dell’industrializzazione.
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Navetta volante di John Kay
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La jenny di Richard Hargraves
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Filatoio idraulico di Arkwright (1768)
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Samuel Crompton: Mule jenny
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Newcomen: pompa a vapore
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Macchina a vapore di James Watt
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