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PubblicatoMarcello Carboni Modificato 8 anni fa
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Il come e il perché delle prove CBT Paolo Sestito Servizio Struttura Economica Banca d’Italia MIUR - Invalsi, Roma, 5 aprile 2016
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A cosa serve il CBT? Cosa serve per il CBT? Dove concentrare gli sforzi? La fine del II ciclo
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A cosa può servire il CBT? 1.Contrasto cd cheating: test differenziati (nei contenuti e nella sequenza) tra i singoli studenti di un gruppo classe rendono più difficile la «cooperazione illecita» e l’ausilio di un vigilatore/correttore «complice» 2.(in caso di) prova interattiva migliora la qualità della misurazione: si possono porre tante domande e tutte di un adeguato grado di difficoltà (né troppo facile/né troppo difficile) al singolo studente, con una migliore precisione della stima delle competenze anche a livello di singolo studente (o quantomeno di piccolo gruppo) ciò rende possibile misurare anche particolari dimensioni delle competenze, quantomeno a livello di popolazione 3.Ancoraggio (a livello di popolazione) nel tempo (e lungo il ciclo degli studi) ampliamente facilitato 4.Vantaggi addizionali da info incidentali sul processo di risposta: Misura fattuale di alcuni «non cognitive skills» Possibile feedback (al singolo, alla classe o anche a livello di sistema) sul «dove si sbaglia»
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Cosa serve per il CBT? Ampia data bank di prove (da preservare nel tempo) Nel caso di prove almeno in parte interattive, la struttura della prova richiede di definire dei percorsi e non solo un elevato numero di domande Rete di computer nelle scuole (ma non servono 500mila pc nelle scuole per ogni grado testato, perché le prove possono essere proposte su più rounds) e adeguata protezione da hackeraggio (ma una protezione già oggi va posta in essere rispetto alla circolazione dei fascicoli cartacei) Un minimo di computer literacy, ma evitando di trasformare le prove in test di computer literacy (ancora poco sappiamo – e non solo in ITA – del perché delle differenze tra performance nei test cartacei e su pc nelle prove PISA)
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Dove concentrare gli sforzi? Maggiori benefici: – dove la misurazione/feedback de/ai singoli studenti è più importante – Dove il range di competenze che si vogliono rilevare e le differenze nei livelli di ciascuna di esse (tra studenti e non solo tra indirizzi di studio) sono più ampi – Dove il cheating è più pervasivo Minori costi: – dove meno si rischia di distorcere l’operazione verso una rilevazione della mera dimestichezza col pc Fine II ciclo (per poi muovere agli altri gradi)
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La fine del II ciclo Selezione/orientamento universitari per singoli studenti Standardizzazione (e valorizzazione) prova esame per singoli studenti (ma a fronte di ampia varietà nei livelli delle competenze tra indirizzi e all’interno dei singoli indirizzi) Possibile gradualità nell’approccio: partire da una prova che possa (ma non debba) essere usata dalle singole Università (e dai singoli studenti) per arrivare a riforma complessiva «esame di maturità» Esiti percorso faticosamente inaugurato nel 2013?
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