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DSA e BES Conoscere per Intervenire Michele CIRELLI, PhD Psychologist

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Presentazione sul tema: "DSA e BES Conoscere per Intervenire Michele CIRELLI, PhD Psychologist"— Transcript della presentazione:

1 DSA e BES Conoscere per Intervenire Michele CIRELLI, PhD Psychologist michele.cirelli@icloud.com

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3 Introduzione La scuola, in senso lato, è rivolta a tutti e non più solo a quelli che ce la fanno al primo colpo. Molti studenti incontrano iniziali difficoltà di cui la scuola non più non tenerne conto. Oggi il bambino che incontra difficoltà nello studio, commette errori di ortografia oppure non ce la fa in matematica non viene più messo da parte ed etichettato come “somaro” o perché “privo di buona volontà”.

4 Introduzione Questo corso nasce dall’esigenza di fornire un’informazione - il più possibile chiara e obiettiva - sullo stato dell’arte nel campo delle difficoltà di apprendimento dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) e nel campo dei c.d. Bisogni Educativi Speciali (BES).

5 Introduzione Sotto l’unica voce di BES sono comprese tutte le situazioni di difficoltà dovute a disabilità e quelle non derivanti da disabilità. Il problema fondamentale delle diversità di fronte ai compiti di apprendimento è divenuto in Italia oggetto di attenzione legislativa con la Legge n. 517/1977.

6 Normativa di riferimento Costituzione della Repubblica Italiana artt. 3, 9, 24 Legge n. 517/1977 Legge n. 170/2010 D.M. del 27/12/2012

7 Qualche Definizione La Dislessia [F81.0] è un disturbo di lettura e si caratterizza per la difficoltà a effettuare una lettura accurata e fluente in termini di velocità e correttezza; tale difficoltà si ripercuote nella maggioranza dei casi sulla comprensione del testo. La Disortografia [F81.1] è un disturbo specifico che riguarda la componente costruttiva della scrittura, legata ad aspetti linguistici, e consiste nella difficoltà di scrivere in modo corretto. La Disgrafia [F82] riguarda la componente esecutiva, motoria, di scrittura per ciò che concerne lo scrivere in modo fluido, veloce ed efficace. La Discalculia [F81.2] riguarda il disturbo nel manipolare numeri, nell’eseguire calcoli a mente, nel recuperare i risultati delle tabelline e nei diversi compiti matematici.

8 Stili di Apprendimento & Stili Cognitivi

9 – D. Pennac (2008) da “Diario di scuola”. Feltrinelli MI “Ogni studente suona il suo strumento, non c’è niente da fare. La cosa difficile è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l’armonia. Una buona classe non è un reggimento che marcia al passo, è un’orchestra che prova la stessa sinfonia”.

10 Stile di Apprendimento Gli stili di apprendimento “sono caratteristici comportamenti cognitivi, affettivi e fisiologici come indicatori relativamente stabili di come i discenti percepiscono l’ambiente di apprendimento, interagiscono con esso e vi reagiscono” (Keefe, 1979). In questa definizione si mettono in evidenza: la funzione del canale sensoriale gli stili cognitivi l’ambiente di apprendimento

11 Stile di Apprendimento Lo stile come modalità sensoriale rimanda ai canali sensoriali i quali ci permettono di percepire gli stimoli che provengono dall’esterno. L’accesso all’informazione è la prima fase di apprendimento inteso come acquisizione di conoscenze. Ogni persona ha il proprio modo di apprendere e per comprendere il percorso che ogni stimolo (input) percorre, attraverso un’elaborazione cognitiva, produce una risposta (output).

12 Stile di Apprendimento Diversi modelli teorici che hanno approfondito il funzionamento dei canali sensoriali e dei relativi stili di apprendimento concordano che l’accesso all’informazione si veicola attraverso i canali: Visivo-verbale Visivo-non verbale Uditivo Cinestesico

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14 Stile di Apprendimento Stile Visivo-verbale: preferenza per la letto- scrittura: si impara leggendo; L’insegnante dovrebbe stimolare l’allievi a: Prendere appunti in classe nel rileggerli a casa; Riassumere per iscritto quando si è letto; Prendere nota delle istruzioni per i compiti delle elezioni; Accompagnare grafici e diagrammi con le spiegazioni scritte; Elencare per iscritto ciò che si desidera ricordare; Avere istruzioni o spiegazioni scritte.

15 Stile di Apprendimento Stile Visivo-non verbale: Preferenza per immagini, fotografie, simboli, mappe concettuali E diagrammi: tutto ciò che riguarda il “Visual Learning”. L’insegnante dovrebbe stimolare l’allievi a: Usare disegni, mappe multimediali in cui inserire parole-chiave, immagini, grafici etc. per ricordare i termini è per riassumere il materiale da studiare; Usare il colore nel testo per evidenziare le parole-chiave, e nelle mappe multimediali per differenziare diversi contenuti e livelli gerarchici; Sfruttare gli indici testuali prima di leggere il capitolo di un libro; Creare immagini mentali di giochi vieni ascoltato o letto, utili poi per il recupero dei contenuti.

16 Stile di Apprendimento Stile Uditivo: Privilegia ascolto: È favorito dall'assistere a una lezione partecipare a discussioni e dal lavoro con un compagno o a gruppi L’insegnante dovrebbe stimolare l’allievi a: Prestare molta attenzione alle spiegazioni in classe; Sfruttare il recupero e la verbalizzazione delle conoscenze pregresse su un dato argomento; Richiedere spiegazioni orali agli insegnanti; Registrare le lezioni a scuola, registrare anche la propria voce mentre si ripete a voce alta una lezione; Trasformare le pagine del libro in formato audio per poi ascoltarle; Usare la sintesi vocale per la lettura; Utilizzare audiolibri per leggere i libri di narrativa; Lavorare in coppia con un compagno.

17 Stile di Apprendimento Stile Cinestesico: Predilige attività concrete, come fare esperienza diretta di un problema, per comprendere ciò di cui si sto parlando. L’insegnante dovrebbe stimolare l’allievi a: Fare prove nelle materie in cui è possibile trasformare in pratica ciò che si deve studiare; Suddividere in maniera chiara in momenti di studio da quelli di pausa; Alternare momenti in cui si sta sedute a momenti in cui ci si alza; Creare mappe, grafici, diagrammi di ciò che si studia

18 Stile cognitivo Definizione: Modalità di elaborazione dell'informazione che la persona addotta in modo prevalente, che permane nel tempo e si generalizza a compiti diversi (Boscolo, 1981).

19 Stile cognitivo Le ricerche sottolineano come il processamento dell'informazione avvenga Sulla base dello stile cognitivo della persona. Gli stili cognitivi si riferiscono alla scelta delle strategie cognitive utilizzate per risolvere un compito e vanno considerati come delle preferenze nell'uso delle proprie abilità. Importante non confondere con i diversi livelli di intelligenze di abilità, infatti lo stile cognitivo definisce le preferenze d'uso delle abilità. Il ruolo della scuola è evidentemente centrale nello stimolare e nel promuovere l'utilizzo di diversi stili cognitivi senza trascurarne nessuno. La ricerca portato all'individuazione diverse tipologie di stili cognitivi, indicandone le caratteristiche peculiari.

20 Caratteristiche dei diversi stili cognitivi Globale / Analitico; Sistematico / Intuitivo; Verbale / Visuale; Impulsivo / Riflessivo; Dipendente dal campo / Indipendente dal campo; Convergente / Divergente.

21 Caratteristiche dei diversi stili cognitivi Globale / Analitico. Di fronte un testo, un allievo con stile globale tenderà focalizzarsi sull'aspetto generale, avendo così quella che viene definita una visione d’insieme, per entrare successivamente nei particolari. Lo stile analitico si riferisce alla preferenza verso una percezione del dettaglio: il bambino si focalizzerà sui particolari arrivando in un secondo momento ha una visione d’insieme.

22 Caratteristiche dei diversi stili cognitivi Sistematico / Intuitivo: Nello stile sistematico si procede in maniera graduale con un'analisi delle diverse variabili, mentre nello stile intuitivo si procede attraverso la formulazione di un'ipotesi cercando di confermarla.

23 Caratteristiche dei diversi stili cognitivi Verbale / Visuale: Lo stile verbale predilige il codice linguistico e lo stile visuale le caratteristiche visuo-spaziali. Le strategie di apprendimento di chi ha stile cognitivo verbale verranno messi in atto per esempio attraverso il riassunto delle associazioni verbali, mentre Chi ha uno stile visuale lavorerà per immagini mentali, schemi e a rappresentazioni grafiche.

24 Caratteristiche dei diversi stili cognitivi Impulsivo / Riflessivo: Si basa sui tempi decisionali per la risoluzione di compiti particolarmente complessi. Lo stile riflessivo è accurato, mentre chi adotta uno stile impulsivo risponde rapidamente. Bisogna tenere presente che molti compiti, si è scolastici che non, è richiesta un'elaborazione veloce corretta; è quindi importante non valutare solo gli aspetti negativi di uno stile impulsivo.

25 Caratteristiche dei diversi stili cognitivi Dipendente da campo / Indipendente dal campo: Lo stile dipendente rimanda a una percezione fortemente influenzata da come è organizzato il campo, cioè il contesto, mentre quello indipendente e poco influenzato dal contesto e maggiormente autonomo.

26 Caratteristiche dei diversi stili cognitivi Convergente / Divergente: Lo stile convergente procede secondo una logica e sulla base delle informazioni che si possiedono, mentre lo stile divergente procede autonomamente e creativamente con la possibilità di generare quindi diverse risposte.

27 Caratteristiche dei diversi stili cognitivi Importante: È doveroso però soffermarsi sul fatto che la dicotomia tra i diversi stili non rispecchia ciò che avviene nella realtà. Ognuno di noi utilizza in maniera diversa e in percentuali differenti tutti gli stili, avendo delle preferenze specifiche. Gli stili indicano delle propensioni nell'uso delle personali abilità, non si può quindi affermare che lo stile sia migliore di un altro, ma soltanto che diverso. La distinzione tra abilità e stili ha il vantaggio di svincolarli da giudizi di valore.

28 Preferenze nei DSA E’ evidente che gli allievi con DSA incontreranno maggiori difficoltà con il canale visivo-verbale, basato sulla letto- scrittura. In questo senso il disturbo condiziona inconsapevolmente la presenza dello stile di apprendimento, costringendo la persona a passare ad altri stili, che diventano quelli preferiti.

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30 Stile di insegnamento e Stile di apprendimento Ogni insegnante tende a riprodurre il proprio stile di apprendimento nel suo stile di insegnamento. L’abilità e la preparazione si manifestano proprio nella capacità si sperimentare strategie diverse di insegnamento per facilitare l’apprendimento in tutti gli studenti.

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32 Strumenti Questionario sugli Stili di Apprendimento (Mariani, 2000): Si tratta di un questionario che su scala Likert valuta i proprio stile di apprendimento. Il questionario si compone di 40 item i quali valutano: i canali sensoriali (area A); lo stile cognitivo (area B); lavoro di gruppo o individuale (area C).

33 Dislessia e DSA

34 La Diagnosi Per la Dislessia e la Disortografia: fine della 2 a classe della scuola primaria; Per la Disgrafia: 2 a /3 a classe della scuola primaria; Per la Discalculia: fine della 3 a classe della scuola primaria.

35 Come si Manifestano i DSA Possibili fattori di rischio tra i 3 e i 5 anni: Relativamente allo sviluppo del linguaggio, l’acquisizione delle abilità connesse alle prime fasi dello sviluppo è stata più lenta rispetto alla media. Può pronunciare male parole lunghe o invertire dei suoni nelle parole e formulare frasi brevi nel parlare. Sostituisce alcuni suoni nelle parole. Difficoltà nel riconoscere i suoni che compongono una parola. Difficoltà nel dividere la parola in sillabe e dalle sillabe ricostruire la parola (analisi e sintesi sillabica). Può equivocare ciò che sente. Tende a non ricordare le elencazioni (nomi, cose, numeri, ecc.) specie se in sequenza. Difficoltà nel riconoscere e/o imparare rime o parole con assonanze. Difficoltà a mantenere il ritmo. Difficoltà nel ricordare il nome appropriato degli oggetti. Lento ad ampliare il vocabolario. Difficoltà nell’apprendimento dei numeri, dei giorni della settimana, dei colori e delle forme. Difficoltà nell’imparare a scrivere il proprio nome. Difficoltà nel seguire più indicazioni e routine. Può avere difficoltà con i compiti che implicano abilità motorie (allacciarsi le scarpe, ecc.). Può essere ambidestro. Può apparire poco coordinato e goffo nei movimenti quando gioca o è impegnato in attività sportive.

36 Come si Manifestano i DSA Possibili indicatori tra i 5 e i 7 anni: Lento nell’apprendere e nello stabilizzare la corrispondenza tra le lettere e i suoni. Difficoltà nel separare la parola in suoni e dai suoni ricostruire la parola (difficoltà fonologiche e metafonologiche). La capacità di lettura e scrittura è significativamente inferiore alla vivacità intellettiva. Ha intelligenza vivace e pronta ma il suo rendimento scolastico è basso, specie nelle prove scritte. Apprende rapidamente attraverso l’osservazione, la dimostrazione, la sperimentazione e gli aiuti visuali. Può pronunciare male parole lunghe. Difficoltà nel leggere singole parole isolate. Esitazione nel leggere una parola fluentemente, specialmente se è nuova. Confusione nel riconoscere anche piccole parole. Quando scrive dimentica delle lettere nelle parole e/o le mette nell’ordine sbagliato. Lettura lenta e priva di espressività e poco fluente (lettura ad alta voce faticosa e stentata). Può essere distratto dal riconoscere “disegni” nel testo scritto e si lamenta che le parole “saltano fuori dalla pagina”. Ha più difficoltà con parole funzionali (di, per) che con parole di contenuto (giallo, correre, nuvole). Tende a non ricordare le elencazioni (nomi, cose, numeri, ecc.) specie se in sequenza. Ha difficoltà nel verbalizzare i suoi pensieri. La comprensione in lettura potrebbe essere compromessa per via della poca accuratezza, velocità e scorrevolezza di lettura. La comprensione di un testo in lettura può essere migliore della lettura di singole parole. La comprensione è migliore quando ascolta qualcuno che legge rispetto a quando legge lui. Ha difficoltà nel pianificare e organizzare. Ha difficoltà a leggere l’ora in un orologio con le lancette. Durante la lettura si lamenta di provare sensazioni di movimento o di vedere le parole in movimento o distorte. Ha problemi visivi che i test standard non sembrano rivelare. Può avere difficoltà con i compiti che implicano abilità motorie. Difficoltà nell’allacciarsi le scarpe, annodare, vestirsi. Ha difficoltà a copiare o a riassumere correttamente. Impugna la biro in maniera goffa. La scrittura è talvolta illeggibile. Può non essere in grado di leggere la propria scrittura. Difficoltà nell’indicare destra o sinistra, l’ordine dei giorni della settimana, dei mesi, etc. Si basa sulle sue dita per contare. Può essere capace di contare bene, ma ha difficoltà a contare gli oggetti.

37 Come si Manifestano i DSA Possibili indicatori tra i 7 e i 12 anni: La capacità di lettura e scrittura è significativamente inferiore alla vivacità intellettiva. Continua a confondere la sequenza delle lettere all’interno delle parole. Nella lettura la poca accuratezza, velocità e scorrevolezza pregiudicano la comprensione. L’ortografia è inappropriata all’età (es. legge o scrive in modo differente la stessa parola proposta più volte nello stesso testo, omette, inverte, sostituisce delle lettere). Nella scrittura spontanea usa un lessico limitato. Non può utilizzare i propri appunti per studiare. Cerca delle scuse per non leggere. Difficoltà linguistiche in ambito matematico (es. quando legge i problemi confonde i numeri e i simboli). Difficoltà o impossibilità di apprendere le tabelline. Confusione tra la destra e la sinistra. Racconta i fatti con pochi particolari e in tempi lunghi. Ha difficoltà nel linguaggio non lineare o figurato (proverbi, modi di dire). Non prende o trascrive i compiti per casa. Ha difficoltà a ricordare che giorno è o che mese è. Ha difficoltà ad organizzarsi nell’uso del diario scolastico. Ha difficoltà a ricordare il proprio numero di telefono e/o compleanno. Può avere limitate competenze nel pianificare e organizzare le attività. Ha una difficoltosa gestione del tempo. Può avere poco senso dell’orientamento. Ha poca autostima e sicurezza di sé.

38 Come si Manifestano i DSA Possibili indicatori oltre i 12 anni: Continua a leggere lentamente, in maniera poco fluente e con errori. Ha un bagaglio culturale limitato, per via della difficoltà di lettura. Continua ad avere difficoltà nello spelling. Scrive a mano lentamente, con difficoltà e il risultato è poco leggibile o illeggibile. Ha migliori competenze orali che scritte. Ha difficoltà nella pianificazione e nella composizione di un testo scritto. Ha difficoltà nella sintassi e punteggiatura quando scrive. Ha difficoltà a riassumere, a sintetizzare. Ha difficoltà a prendere appunti o a copiare dalla lavagna. Rimanda o evita di fare attività che richiedono la lettura e la scrittura. Non completa i compiti per casa. E’ lento a rispondere alle domande, soprattutto quelle aperte (che richiedono una risposta articolata). Non è forte nella memorizzazione. Può avere limitate competenze nel pianificare e organizzare le attività. Ha una difficoltosa gestione del tempo. Può avere poco senso dell’orientamento. Ha poca autostima e sicurezza di sé. Continua a pronunciare male alcune parole. Si confonde nell’usare lunghe parole ad es. “deduzione” al posto di “detrazione”. Ha difficoltà a ricordare i nomi di alcune parole o oggetti o nomi di persone famigliari. Ha limitate competenze nel pianificare e organizzare le attività. Ha una difficoltosa gestione del tempo. Ha più difficoltà nelle materie letterarie. Ha una bassa autostima e poca fiducia in se stesso. In classe disturba oppure fa il buffone, oppure è troppo calmo. Può essere emotivo o ansioso in merito ai suoi problemi scolastici, nella lettura, nella scrittura, nella matematica. Può essere ipersensibile, emotivo e aspirare alla perfezione.

39 Alcuni Dati

40 Velocità di Lettura


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