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PubblicatoLelio Elia Modificato 8 anni fa
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Giganti, streghe e mostri. Come possono i genitori gestire le paure e le preoccupazioni dei bambini?
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La paura è vera La paura è una cosa difficile da affrontare tant’è vero che non si vede ma si sente. È reale e concreta: ti prende, ti sale addosso, ti penetra nelle ossa e ti fa tremare.
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La paura Come scrive Stephen King, le vere e terribili storie >. Sono dentro di noi.
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La paura Giovannin senza paura di Calvino dice di non conoscere la paura, ma la sua ombra è in grado di spaventarlo fino alla morte. Gli adulti distinguono tra paure che provengono dal mondo esterno e paure che provengono dal mondo interno. Per i bambini questa distinzione non esiste e ciò che è interno può essere proiettato all’esterno e viceversa.
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La paura nei bambini Le paure dei bambini fanno parte del normale processo di crescita, cambiano e “crescono” con loro. Molte paure con lo sviluppo scompaiono spontaneamente. E’ necessario non drammatizzarle ma nemmeno sottovalutarle troppo. Non dovrebbero mai arrivare alla soglia oltre la quale possono bloccare o rallentare lo sviluppo del bambino e le sue normali attività. Se questo succede, possono trasformarsi in disturbi di varia natura o possono venire spostate su oggetti esterni.
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La paura nei bambini La paura, insieme alla rabbia, è una delle prime emozioni che compaiono nei bambini. E’ legata al processo del crescere e fa parte della vita. Può avere una funzione protettiva rispetto a pericoli reali del mondo esterno, può rappresentare una barriera, una sfida da affrontare. La capacità di superare piccoli e grandi momenti di paura consente ai bambini di crescere e sviluppare la propria personalità rafforzando l’autostima. Per questo è importante imparare a riconoscere le paure per comprenderle piuttosto che combatterle a tutti i costi o peggio negarle.
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La paura nei bambini Le paure che preoccupano genitori e educatori sono quelle irrazionali, di fronte alle quali ci si sente incapaci e impotenti. Le paure irrazionali, provenienti dal mondo interno dei bambini, non devono essere sottovalutate, poiché per i bambini (e non solo per loro) ciò che si prova è reale e concreto.
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La paura nei bambini In una ricerca condotta da F. Bianchi di Castelbianco e P. Binetti dell’Università Campus Bio-Medico di Roma con 1500 alunni delle scuole elementari di Roma, sono emerse paure vecchie e nuove: del buio e della notte, della scuola, di essere abbandonati perché i genitori si separano, di non essere all’altezza delle aspettative dei genitori (Ormai sei grande! Tu sei il più grande, devi dare l’esempio!), di non essere belli, della TV.
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La paura nei bambini di 0-3 anni La paura delle persone estranee, di perdere l’oggetto d’amore ossia dell’abbandono, di restare soli fa parte del normale processo di crescita. Se lo sviluppo del bambino è sano, viene superata col tempo. Il rapporto del bambino con la mamma è la sintesi di tutte le sensazioni di benessere o malessere che si provano nei primi mesi di vita: è fonte della sicurezza. La paura della separazione, che si sviluppa nel secondo semestre di vita, può dar luogo alla paura della morte, di essere rapito, di cadere, dei mostri.
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La paura nei bambini di 0-3 anni Il bambino piccolo nel cammino che lo porta alla costruzione del proprio Io fantastica di mostri inglobanti, divoratori, aggressivi. Anche la paura delle punizioni o dei ricatti affettivi porta il bambino a formarsi immagini distruttive e lo porta ad accettare il modo di vedere le cose e il mondo dei genitori per paura di perderli. Dalla elaborazione di questi temi dipenderà la capacità di affidarsi, fidarsi degli altri e di sé, di giocare con i mostri.
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La paura nei bambini di 0-3 anni Le paure dell’acqua, dei temporali, di alcuni animali e insetti, del fuoco, … possono trasformarsi in un vero e proprio terrore. Il fuoco può trasformarsi nel drago che sputa fuoco oppure nel diavolo che punisce i bambini cattivi. La paura dell’acqua solitamente insorge nei primi mesi di vita ed in genere è determinata da esperienze traumatiche in mare o in piscina, a obblighi o forzature educative. La paura dei tuoni e del temporale può insorgere intorno a un anno di età. Spesso deriva dall’imitazione. Di fronte alla paura dei tuoni e dei temporali le mamme e le nonne usano piccole favole del tipo: “Sono gli angeli che litigano. Quando fanno i tuoni li sentiamo e li vediamo. Poi fanno la pace”. I Bambini e le Paure Illustrazioni di Emma Brownjohn
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La paura nei bambini di 3-5 anni La paura del buio e della notte angoscia quasi tutti i bambini senza distinzione di età. La notte rappresenta un lungo momento di separazione, un tempo in cui si perde il controllo del mondo esterno, può attivare sentimenti di abbandono, può popolarsi di personaggi fantastici. Il pensiero dei bambini in età prescolare è animistico (tutto ha un’anima ed ha vita) e magico (tutto è possibile).
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La paura nei bambini di 3-5 anni Se un bambino si sveglia perché ha fatto brutti sogni durante la notte, bisogna trasmettere sicurezza, tranquillizzarlo, parlargli e allo stesso tempo bisogna ascoltarlo, fargli capire che si è trattato di un sogno. Per dare sicurezza di fronte a queste paure, dopo cena si possono seguire semplici routines. Si possono inventare dei giochi (gioco dell’esploratore, gioco del buio), si gioca un poco insieme, si riordina la cameretta, si lavano i denti e, una volta nel lettino, si legge una fiaba. Si può anche mettere una lucina notturna accanto al letto, mettere un oggetto nel lettino (un pupazzetto, un indumento in cui ritrovino l’odore della mamma).
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La paura nei bambini di 3-5 anni La paura del dottore può insorgere in qualunque momento in età evolutiva e spesso è associata ad esperienze traumatiche, come ospedalizzazioni prolungate, malattie, controlli medici frequenti, per cui la paura può diventare paura del camice bianco. È importante mostrarsi sereni e tranquillizzanti, spiegare che tipo di visita attende il bambino e non mentire mai. In genere, questa paura scompare spontaneamente.
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La paura nei bambini 6-10 anni La paura della scuola può oscillare da un rifiuto temporaneo legato ad ansia di separazione a una forma di fobia. Questa paura può coesistere con il desiderio di andare a scuola, ma al contempo prendere la forma di disturbi neurovegetativi che angosciano il bambino/la bambina lungo il tragitto verso la scuola o appena arrivato in classe.
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La paura nei bambini 6-10 anni A volte si tratta di una paura conseguente ad esperienze relazionali sgradevoli vissute realmente a scuola o percepite come tali. A volte possono esserci problemi di insicurezza, di bassa autostima o incertezze sulle proprie capacità di inserirsi in nuovi contesti sociali e/o di affrontare le nuove richieste di studio più impegnative.
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La paura nei bambini 6-10 anni Perché si possa parlare di “fobia scolare”, di Disturbo di Ansia da Separazione devono comunque coesistere alcuni dei seguenti sintomi-chiave: un’ansia inadeguata in relazione al livello evolutivo, paura di stare soli, rifiuto a dormire soli, incubi sul tema della perdita affettiva, sintomi fisici in vista della separazione, malessere ricorrente durante altre forme di separazione, un disagio che persiste per almeno 4 settimane.
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La paura nei bambini 6-10 anni La paura della scuola è spesso incompresa da genitori e insegnanti che cercano di dominarla con misure autoritarie inappropriate. Caratteristiche del contesto familiare che sembrano alimentare il problema: madri apertamente ansiose e fobiche; iperprotettività connessa a proiezioni di proprie insicurezze; padri poco rassicuranti, deboli o assenti; regime educativo familiare differente da quello della classe.
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Che cosa fare di fronte alla paura della scuola? lavorare con i genitori costruendo un messaggio comune che comunichi la necessità di tornare in classe ma anche la capacità del bambino di poterlo fare; stabilire dei momenti di ascolto del bambino, delle sue esigenze e dei suoi progressi; lavorare per un rinforzo dell’autostima sia nell’area relazionale che in quella scolastica e familiare.
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Giganti, streghe e mostri Le storie di paura spaventano e insieme attraggono i bambini e gli adolescenti. >. (Maiolo G., Franchini G., 2003, pp. 10-11).
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Giganti, streghe e mostri Attraverso l’identificazione con l’eroe, il bambino prende contatto con le sue paure. La fiaba poi dà corpo alle sue paure e alle sue angosce. Anche quando spaventa davvero, offre soluzioni magiche che permettono di uscire dalle situazioni difficili. Con il suo lieto fine rassicura, consola, promette la possibilità della vittoria. Raccontare le fiabe non è un semplice modo per fare addormentare i bambini. Li aiuta a sperimentare le paure e a sperimentarsi di fronte ai passaggi difficili, ai tunnel della fiaba, alimenta la fiducia e la creatività. Un genitore può anche inventarsene di fiabe pescando nella propria memoria racconti fantastici.
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Giganti, streghe e mostri Fino ai 3 anni tutte le paure sono legate alla fase orale (il lupo affamato) e riguardano il tentativo di rielaborare l’aggressività orale frequente nel processo di separazione.
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Giganti, streghe e mostri Anche il tema dell’abbandono si trova nelle fiabe e nelle leggende: Pollicino, Hansel e Gretel. Il bambino abbandonato incontra personaggi buoni e cattivi: la lupa che allatta Romolo e Remo, la strega che fa da mangiare ai bimbi perché quando sono grassi se li vuole mangiare.
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Giganti, streghe e mostri Può capitare che incarnazioni delle paure escano da fiabe e racconti e che Giganti, Streghe, Orchi e Mostri invadano la vita quotidiana (tv, giornali,…). Le fiabe aiutano il bambino a comprendere ciò che gli sta attorno e ciò che gli accade dentro. > (Maiolo G., Franchini G., 2003, p. 9).
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Come si possono gestire le paure dei bambini? Per aiutare i bambini a vincere le loro paure: evitare di trasmettere le proprie personali paure; non utilizzare mai la paura per spaventare e ottenere ubbidienza (arriva l’uomo nero! Ti mangia il lupo!); non credere di “alleggerire” usando l’umorismo, perché non è compreso dal bambino fino ai sette-otto anni, anzi viene percepito come uno strumento che attacca e svaluta la sua autostima; non prenderlo in giro, o chiamarlo “fifone”, perché provocherà umiliazione e la “paura di avere paura” e il tentativo di non mostrare la propria paura; non forzare ad affrontare “bruscamente” una situazione di paura, ma aiutare ad affrontare la paura in modo graduale, a piccoli passi;
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Come si possono gestire le paure dei bambini? prendere in considerazione le paure dei bambini, dare importanza alle sensazioni che provano e non banalizzarle; far parlare il bambino delle sue paure e far capire che avere paura è normale e che anche i grandi avevano paura da piccoli e possono avere ancora delle paure; ascoltare il bambino con interesse quando parla delle sue paure e aiutarlo ad esprimerle; mostrare fiducia nelle capacità del bambino e dedicargli alcuni momenti della giornata cercando di instaurare una relazione di complicità, intimità, confidenza, scambio al fine di incrementare l’autostima e la fiducia nell’altro e in se stesso; farlo sentire accettato e amato, anche quando fa un po’ il cattivo.
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Le fiabe per sperimentarsi di fronte alle paure Le fiabe aiutano a parlare di cose che fanno paura e permettono ai bambini di sperimentare strategie per sconfiggere la paura. Fiabe e racconti permettono ai bambini di vedere rappresentate in storie e immagini le loro emozioni. Può trovarsi e ritrovarsi di fronte a situazioni per lui paurose raccontate/lette dalla bocca di una persona che aiuta a capire, dà sicurezza e fiducia.
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E non bisogna “ammorbidire” le fiabe tradizionali per evitare di parlare ai bambini di cose negative che possono spaventare. Le fiabe vanno raccontate così come sono da sempre: nelle fiabe tradizionali c’è sempre il male che fa paura, ma c’è anche l’eroe che è coraggioso e lo affronta per poi sconfiggerlo. Queste fiabe aiutano il bambino a identificarsi con l’eroe che trova il modo di vincere la paura e sconfiggere il male. E poi rassicurano: il male viene sempre annientato. Le fiabe per sperimentarsi di fronte alle paure
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L’adulto come aiutante magico Un dono grandissimo che si può fare ai bambini è quello di guardare, leggere, commentare insieme libri di fiabe e cartoni animati per aiutare i bambini a dare un significato alle cose raccontate e ai personaggi. Sperimentarsi Amare libri, cartoons, la lettura Esorcizzare e giocare
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Ci vuole una patente per far televisione Come scriveva Popper, la televisione può essere una “cattiva maestra”. Attenzione a quelle storie o quei cartoni animati, magari a puntate, dove per mantenere alta la tensione per la puntata successiva, il male non viene completamente sconfitto. Questo sì che può creare angoscia!
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Grazie dell’attenzione Liliana Dozza
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