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PubblicatoLelio Corsini Modificato 8 anni fa
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Verso il programma di lavoro 2016-17
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La missione dell’Alleanza è quella di far crescere nella società italiana, nei soggetti economici e nelle istituzioni la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda per lo sviluppo sostenibile, mettendo in rete i soggetti che si occupano già di aspetti specifici ricompresi negli OSS, allo scopo di: favorire lo sviluppo di una cultura della sostenibilità a tutti i livelli, orientando a tale scopo i modelli di produzione e di consumo, analizzzare le implicazioni e le opportunità per l’Italia legate all’Agenda per lo sviluppo sostenibile, contribuire alla definizione di una strategia italiana per il conseguimento degli OSS (anche utilizzando strumenti analitici e previsivi che aiutino la definizione di politiche per lo sviluppo sostenibile) e alla realizzazione di un sistema di monitoraggio dei progressi dell’Italia verso gli OSS. La missione dell’Alleanza
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Sensibilizzare gli operatori pubblici e privati, la pubblica opinione e i singoli cittadini sull’Agenda per lo sviluppo sostenibile, anche favorendo una conoscenza diffusa delle tendenze in atto rispetto agli OSS e di quelle attese per il futuro attraverso l’impiego di tutti i mezzi di comunicazione; Analizzare implicazioni e opportunità per l’Italia che derivano dall’adozione dell’Agenda per lo sviluppo sostenibile, nonché ridurre al massimo i costi della transizione alla sostenibilità, individuando, grazie allo sviluppo di strumenti analitici appropriati, i trade-off esistenti tra diverse politiche e proponendo interventi per renderli più favorevoli; Stimolare la ricerca e l’innovazione per lo sviluppo sostenibile, promuovendo la diffusione di buone pratiche sviluppate all’estero e in Italia, nonché lo sviluppo di strumenti analitici utili per valutare l’impatto delle politiche economiche, sociali e ambientali; Gli obiettivi specifici dell’Alleanza
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Promuovere un programma di educazione allo sviluppo sostenibile, con particolare attenzione alle giovani generazioni; Proporre politiche volte al raggiungimento degli OSS ed esprimere opinioni riguardo a possibili interventi legislativi, cercando di valutarne l’impatto ai fini del raggiungimento degli OSS, con particolare riferimento al superamento dei divari esistenti tra le diverse regioni del nostro Paese e delle disuguaglianze tra i diversi gruppi socio-economici; Identificare le proposte innovative che vengono dal sistema della ricerca e promuoverne l’adozione da parte delle imprese e della pubblica amministrazione; Contribuire alla predisposizione di adeguati strumenti di monitoraggio per il conseguimento degli Obiettivi in Italia, con riferimento anche a gruppi di stakeholder specifici (imprese) e a contesti territoriali locali (comunità e città), valorizzando al massimo i sistemi esistenti, quali gli indicatori del Benessere Equo e Sostenibile (BES). Gli obiettivi specifici dell’Alleanza
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Gli attuali membri dell’Alleanza (70+) ObiettivoPartner 1 Sradicare la povertà estrema, ovunque e in tutte le sue formeAlleanza contro la povertà 2 Azzerare la fame, realizzare la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere l’agricoltura sostenibile CIA 3 Garantire le condizioni di salute e il benessere per tutti a tutte le etàFondazione Lorenzini, Federanziani 4 Offrire un’educazione di qualità, inclusiva e paritaria e promuovere le opportunità di apprendimento durante la vita per tutti Fondazione Agnelli, Fondazione Olivetti, Fondazione Di Vittorio, Fondazione Pirelli, Fondazione Gramsci E.R 5 Realizzare l’uguaglianza di genere e migliorare le condizioni di vita delle donne Rete per la parità, D.i.RE. 6 Garantire la disponibilità e la gestione sostenibile di acqua e condizioni igieniche per tutti WWF, Legambiente 7 Assicurare l’accesso all’energia pulita, a buon mercato e sostenibile per tutti Fondazione ENEL, Fondazione ENI Mattei 8 Promuovere una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, la piena e produttiva occupazione e un lavoro decoroso per tutti CNA, CGIL, CISL, UIL, Confesercenti, Forum Finanza Sostenibile, Legacoop, Fondazione Di Vittorio 9 Costruire infrastrutture resistenti, promuovere l’industrializzazione sostenibile e inclusiva e favorire l’innovazione Fondazione Ericsson, Università Tor Vergata 10 Ridurre la disuguaglianza all’interno delle nazioni e fra di loroFondazione Basso, Fondazione Gorrieri 11 Rendere le città e le comunità sicure, inclusive, resistenti e sostenibiliANCI, Urban@it, Centro ASK (Art, Science and Knowledge) 12 Realizzare modelli di consumo e produzione sostenibili Consumers’ Forum, Fondazione UNIPOLIS, Fondazione per lo sviluppo sostenibile, Anima, Sodalitas, Sustainable Development Solutions Network – MED, Impronta etica, Associazione italiana per l’economia circolare, CSR Manager Network, Fondazione Symbola, Fondazione per lo sviluppo sostenibile 13 Promuovere azioni, a tutti i livelli, per combattere il cambiamento climatico WWF, Legambiente 14 Garantire la salvaguardia e l’utilizzo sostenibile delle risorse marine, degli oceani e del mare WWF, Legambiente 15 Proteggere e ripristinare gli ecosistemi terrestri e arrestare la perdita di biodiversità WWF, Legambiente 16 Promuovere società pacifiche e inclusive per lo sviluppo sostenibile, garantire a tutti l’accesso alla giustizia, realizzare istituzioni effettive, responsabili e inclusive a tutti i livelli Libera, Cittadinanza Attiva, Forum Terzo Settore, AICCON, Sbilanciamoci, Centro Nazionale Volontariato, AIQUAV, Fondazione con il Sud, Fondazione Curella, Fondazione Gramsci,, Fondazione Dynamo, Fondazione Feltrinelli, Associazione Lombardi, Fondazione Pirelli, Fondaca, Cineas, Gruppo Abele, ARCI. Fondazione Cesaretti, Fondazione Peccei, Fondazione per la Pubblicità Progresso, AREL Fondazione Visentini, Human Foundation, Istituto Sturzo 17 Rafforzare gli strumenti per la realizzazione delle politiche e rivitalizzare la partnership globale per lo sviluppo sostenibile Associazione organizzazioni Italiane di cooperazione e solidarietà internazionale
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Possono partecipare all’Alleanza i seguenti soggetti: associazioni rappresentative delle parti sociali, in particolare associazioni imprenditoriali, sindacali e del Terzo Settore; reti di associazioni della società civile che riguardano specifici OSS; associazioni di enti territoriali; università e centri di ricerca pubblici e privati, e relative reti; associazioni di operatori attivi nel mondo dell’informazione; fondazioni e reti di fondazioni. Partecipazione all’Alleanza (1)
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Possono partecipare all’Alleanza i seguenti soggetti: associazioni rappresentative delle parti sociali, in particolare associazioni imprenditoriali, sindacali e del Terzo Settore; reti di associazioni della società civile che riguardano specifici OSS; associazioni di enti territoriali; università e centri di ricerca pubblici e privati, e relative reti; associazioni di operatori attivi nel mondo dell’informazione; fondazioni e reti di fondazioni; soggetti appartenenti ad associazioni e reti internazionali attive sui temi dello sviluppo sostenibile Partecipazione all’Alleanza (2)
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Membri del CINI – Coordinamento ONG Internazionali in Italia: Actionaid, AMREF, CBM, Save the Children, Terre des Hommes, VIS Fuori dal CINI: Medici Senza Frontiere, Medicus Mundi, Oxfam, Plan, World Vision, UN Global Compact Network Italia Soggetti appartenenti ad associazioni e reti internazionali attive sui temi dello sviluppo sostenibile
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Seguendo lo schema già adottato per la Conferenza COP21, l’Alleanza potrebbe operare sulla base di un programma di lavoro articolato in due tipologie di iniziative finalizzate al raggiungimento degli obiettivi specifici dell’Alleanza sopra indicati: a)attività che ciascun membro programmerà sulla base dei propri obiettivi statutari e dei propri piani di lavoro; b)attività che verranno deliberate dall’Assemblea e finanziate con i fondi forniti dai membri dell’Alleanza. Nel primo caso, gli impegni che ciascun membro assumerà verranno comunicati al segretariato e condivisi con gli altri membri, così da massimizzare possibili sinergie e potenziarne l’impatto comunicativo; nel secondo caso, l’Assemblea sarà chiamata ad esprimersi sui contenuti e le caratteristiche dell’attività. Come costruire il programma di lavoro
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Procedere rapidamente a costituire una “rete di comunicatori” cui vengano affidate le seguenti attività: realizzazione delle infrastrutture attraverso cui svolgere le attività di comunicazione (logo, sito web, pagina facebook, profilo twitter, rassegna stampa, ecc.); definizione di regole “snelle e sostenibili” per il funzionamento della rete (sistema di sign-off, uso delle mailing list, dei siti, ruolo del portavoce, ecc.); stesura di un piano di comunicazione (interna ed esterna) e di eventi per il 2016, definendo le azioni necessarie e i costi ad esse associati. Per questo si propone che ciascun membro dell’Alleanza designi quanto prima una persona che contribuisca a questo sforzo e gestisca successivamente i rapporti con l’Alleanza. La comunicazione istituzionale (1)
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Le prime due attività dovranno essere realizzate entro il mese di febbraio, così da poter procedere alla presentazione ufficiale dell’Alleanza entro la prima settimana di marzo. A tal fine, è indispensabile definire al più presto gli aspetti operativi dell’evento (data, location, relatori e moderatore, presenze istituzionali, parterre, materiali da distribuire, definizione dei messaggi chiave, predisposizione del comunicato stampa, ecc.). La Presidente della Camera dei Deputati ha espresso interesse ad ospitare l’evento di lancio dell’Alleanza. La comunicazione istituzionale (2)
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La campagna internazionale
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Il logo (1)
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Il logo – le declinazioni per obiettivo
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Il sito web (1)
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Il sito web (2)
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I siti per i singoli obiettivi (1)
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I siti per i singoli obiettivi (2)
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Ruolo chiave dei singoli membri dell’Alleanza. Si propone che, entro il mese di aprile, ciascun membro dell’Alleanza: valuti come integrare gli OSS nelle proprie strategie/programmi/piani, identificando il ruolo e il contributo specifico da apportare per raggiungere gli obiettivi dell’Alleanza; definisca le modalità per integrare nelle proprie attività istituzionali i principi dello sviluppo sostenibile, applicando le migliori pratiche già esistenti; valuti come promuovere campagne di informazione sui principi dello sviluppo sostenibile, degli OSS e delle finalità dell’Alleanza; identifichi, nell’ambito dei rispettivi scopi statutari, azioni di stimolo e di pressione nei confronti del Governo affinché sia predisposta e approvata una strategia nazionale di sviluppo sostenibile coerente con i principi dell’Agenda 2030 e degli OSS. Sensibilizzazione degli operatori pubblici e privati, della pubblica opinione e dei singoli cittadini sull’Agenda per lo sviluppo sostenibile (1)
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L’Alleanza può sostenere le attività dei singoli membri in questo campo attraverso la fornitura di materiali, l’organizzazione di seminari (anche via internet) per diffondere le buone pratiche, ecc., oltre che la valorizzazione delle iniziative intraprese nei confronti della pubblica opinione. Inoltre, l’Alleanza può: contattare i direttori delle testate giornalistiche di maggior rilievo per promuovere prodotti e programmi volti ad informare i cittadini sull’Agenda 2030, gli OSS, ecc.; contattare i responsabili delle redazioni delle testate giornalistiche di maggior rilievo per illustrare le finalità e le attività dell’Alleanza; organizzare, in collaborazione con l’ordine dei giornalisti, corsi di formazione certificati sul tema dello sviluppo sostenibile; valutare con la Fondazione per la Pubblicità Progresso le possibili iniziative per promuovere la conoscenza dell’Agenda 2030 e gli OSS. Sensibilizzazione degli operatori pubblici e privati, della pubblica opinione e dei singoli cittadini sull’Agenda per lo sviluppo sostenibile (2)
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L’Alleanza svolgerà una importante funzione di «cane da guardia» nei confronti delle politiche nazionali e territoriali, nonché di quelle europee finalizzate a raggiungere gli OSS. Di conseguenza, uno dei principali prodotti dell’Alleanza dovrebbe essere un Rapporto Annuale sulla situazione dell’Italia rispetto all’Agenda 2030 e agli SDGs, nel quale analizzare: -le tendenze degli indicatori e la distanza dagli obiettivi; -gli interventi di policy effettuati nell’ultimo anno in Italia e in Europa, e i loro impatti attesi sul percorso verso gli OSS; -gli accordi internazionali legati all’attuazione dell’Agenda 2030; -le proposte avanzate dall’Alleanza per politiche nei vari campi. Sensibilizzazione degli operatori pubblici e privati, della pubblica opinione e dei singoli cittadini sull’Agenda per lo sviluppo sostenibile (3)
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L’Alleanza potrebbe: svolgere un’azione di comunicazione sui seguenti aspetti: situazione dell’Italia rispetto agli OSS, anche nel confronto con gli altri paesi (soprattutto quelli dell’UE), e percorsi da intraprendere per raggiungerli; raccomandazioni delle organizzazioni internazionali sull’attuazione dell’Agenda 2030, così da adottare comportamenti/politiche coerenti; opportunità derivanti dall’adozione di tecnologie più sostenibili e dei progetti europei e nazionali per sostenere tale transizione; individuare, attraverso strumenti analitici, i trade-off esistenti tra diverse politiche, e proporre interventi per renderli più favorevoli; prendere posizione sui provvedimenti legislativi per orientare le politiche pubbliche allo sviluppo sostenibile; promuovere “codici per la sostenibilità” e sistemi di “reporting integrato» per le associazioni di categoria. Valutazione delle implicazioni e delle opportunità per l’Italia che derivano dall’adozione dell’Agenda per lo sviluppo sostenibile (1)
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Come prime iniziative l’Alleanza potrebbe: elaborare una proposta di legge costituzionale per introdurre nella Costituzione italiana il principio dello sviluppo sostenibile e quello, strettamente connesso, di equità intergenerazionale; sostenere la proposta di legge bipartisan in discussione in Parlamento che imporrebbe al Governo l’obbligo di valutare l’impatto delle politiche pubbliche utilizzando, come schema concettuale, il Benessere Equo e Sostenibile (BES), quasi perfettamente sovrapponibile agli OSS; interagire con: il Ministero dell’Ambiente, il quale deve predisporre entro aprile la Strategia italiana per lo sviluppo sostenibile; il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il quale deve predisporre entro metà aprile il DEF e il Piano Nazionale di Riforme; interagire con la costituenda «Commissione per il capitale naturale» presso il Ministero dell’Ambiente, la quale, tra l’altro, deve effettuare una valutazione dell’impatto della nuova legislazione “sul capitale naturale e i servizi ecosistemici”. Valutazione delle implicazioni e delle opportunità per l’Italia che derivano dall’adozione dell’Agenda per lo sviluppo sostenibile (2)
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Inoltre: visto che ogni membro dell’Alleanza segue la preparazione dei testi legislativi nelle materie di proprio interesse, si potrebbe valutare come arricchire tali analisi considerando le implicazioni da esse derivanti per l’intero spettro degli OSS, laddove rilevanti; i membri dell’Alleanza potrebbero avanzare proposte per politiche pubbliche nei vari campi, da analizzare usando uno schema di valutazione integrato rispetto agli OSS, applicando al caso italiano le pratiche in via di definizione a livello internazionale. L’Alleanza potrebbe, quindi, sviluppare tali strumenti per l’uso corrente da parte dei suoi membri e successivamente proporre tale approccio alle autorità pubbliche nazionali e territoriali. Valutazione delle implicazioni e delle opportunità per l’Italia che derivano dall’adozione dell’Agenda per lo sviluppo sostenibile (3)
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In questo campo, l’Alleanza potrebbe potrebbe svolgere un ruolo fondamentale per identificare e diffondere le migliori pratiche, nonché per promuovere iniziative ai diversi livelli territoriali. In particolare: Lavorare con il MIUR per introdurre nei cicli scolastici la cultura della sostenibilità, così da guidare i comportamenti delle generazioni future ed influenzare, attraverso i più giovani, anche quelli degli adulti; Avviare una collaborazione con il MIUR e la CRUI per favorire l’inserimento nei programmi universitari di corsi sui diversi aspetti dello sviluppo sostenibile; Avviare una collaborazione con la Scuola Nazionale dell’Amministrazione (SNA) per l’inserimento nella formazione della dirigenza pubblica corsi sui diversi aspetti dello sviluppo sostenibile; Educazione allo sviluppo sostenibile, con particolare attenzione alle giovani generazioni e ai decision makers (1)
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In questo campo, l’Alleanza potrebbe: Collaborare con le istituzioni che organizzano “scuole di politica” per introdurre nei relativi programmi la cultura dello sviluppo sostenibile; Collaborare con i principali programmi di formazione manageriale offerti dal settore privato per introdurre la cultura dello sviluppo sostenibile. Organizzare interventi di tipo divulgativo-informativo sui temi dello sviluppo sostenibile nei confronti dei parlamentari e del personale del Parlamento incaricato di effettuare valutazioni dell’impatto delle proposte di legge. Infine, i membri dell’Alleanza che svolgono attività formative ai propri quadri dovrebbero introdurre nei programmi di formazione la cultura dello sviluppo sostenibile. Educazione allo sviluppo sostenibile, con particolare attenzione alle giovani generazioni e ai decision makers (2)
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Nel marzo del 2016 la Commissione Statistica delle Nazioni Unite definirà la lista di indicatori statistici (229), che si affiancheranno a quelli del “Benessere Equo e Sostenibile” (BES). In questo campo l’Alleanza potrebbe: produrre stime anticipate degli indicatori per gli OSS che vengono resi disponibili dalle fonti ufficiali con grande ritardo; disaggregare alcuni indicatori sul piano territoriale (almeno a livello regionale); costruire indicatori sintetici per ciascuno dei 17 OSS e costruire una «cartografia degli OSS», per favorire la comunicazione alla pubblica opinione; stabilire una collaborazione strutturata con i mezzi di comunicazione di particolare rilievo (TV, giornali, ecc.) per la diffusione sistematica degli indicatori, nonché impegnarsi direttamente per favorirne la diffusione attraverso i social media. Contribuire alla predisposizione di adeguati strumenti di monitoraggio per il conseguimento degli OSS in Italia
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