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Tessuto epiteliale
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Tessuto epiteliale Le funzioni del tessuto epiteliale sono principalmente tre: protezione del corpo e dei suoi organi, produzione di secreti, assorbimento di sostanze. Nei tessuti epiteliali le cellule si presentano strettamente addossate tra di loro, lo spazio extracellulare tra di esse interposto è alquanto scarso. Le cellule epiteliali rivestono le superfici esterne e interne del corpo (epiteli di rivestimento) o partecipano alla formazione di ghiandole (tessuto ghiandolare) sia di tipo esocrino che endocrino.
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Caratteristiche del tessuto epiteliale
I tessuti epiteliali di rivestimento hanno una funzione di protezione, in quanto ricoprono tutti gli organi interni sulla loro superficie esterna, tappezzano la superficie interna degli organi cavi (come ad esempio lo stomaco o il cuore), ricoprono l’esterno dell’organismo (l’epidermide). Gli epiteli poggiano sempre sul tessuto connettivo, che li sostiene e conferisce loro fissità. Tra l’epitelio e il connettivo di sostegno si interpone la membrana basale, formata da un addensamento extracellulare di mucopolisaccaridi, proteine e fibrille reticolari. La membrana basale non solo da sostegno all’epitelio, ma funge anche da filtro semipermeabile. Il tessuto epiteliale è tipicamente privo di vasi (non è cioè direttamente irrorato). Pertanto, le cellule epiteliali ricevano le sostanze di nutrimento per diffusione dal tessuto connettivo sottostante. Per la loro sede gli epiteli di rivestimento sono inevitabilmente sottoposti a usura e lesioni. Per questo motivo le cellule epiteliali si dividono frequentemente per mitosi; così facendo, si rendono sempre disponibili nuove cellule per il mantenimento dell’integrità dell’epitelio.
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Dove si trovano gli epiteli
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Epiteli ghiandolari Gli epiteli ghiandolari sono tessuti che producono uno specifico prodotto, detto secreto. Tutte le ghiandole ed i loro dotti escretori sono costituiti da tessuto epiteliale. Nel tessuto connettivo di sostegno delle ghiandole decorrono i vasi sanguigni ed i nervi che si pongono in rapporto con le unità secretorie. Una ghiandola il cui dotto escretore si porti all’esterno o ad una cavità corporea o ad un organo cavo, dicesi ghiandola esocrina, esempi di queste sono: le ghiandole sudoripare: i cui dotti si portano alla superficie cutanea; servono alla secrezione del sudore ed all’eliminazione di prodotti di rifiuto (o scorie metaboliche); le ghiandole salivari: secernano la saliva, che per la via dei dotti escretori è convogliata nella cavità orale; le ghiandole pancreatiche esocrine: il cui dotto escretore principale si porta al duodeno (intestino tenue); secernano gli enzimi pancreatici digestivi. Le ghiandole prive di dotto escretore si chiamano ghiandole endocrine. Le ghiandole endocrine sono assai vascolarizzate; il loro prodotto di secrezione (ormoni) viene riversato direttamente nel sangue.
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Apparato tegumentario
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Apparato tegumentario
Comprende: CUTE e ANNESSI CUTANEI E’ il sistema più esteso dell’organismo umano; riveste con continuità l’intera superficie corporea e a livello degli orifizi degli apparati digerente, respiratorio e urogenitale continua con le rispettive mucose - E’ il più grande organo di senso
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Generalità Ricopre tutto il corpo esternamente ed internamente (genitali, naso, bocca); in questo caso è detta mucosa e deve esser mantenuta sempre umida. Ricopre una superficie di 1,5-2 m₂ Pesa circa 5-6 Kg (10% del peso corporeo) Spessore tra i 0,5 e 5mm
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Superficie Esternamente non è del tutto piana; presenta:
Orifizi: sbocchi dei follicoli piliferi e della ghiandole sebacee Pieghe: articolari, senili; Solchi e creste (superficiali e profonde)
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Colorito Dipende da molti fattori come età razza, sesso, condizioni circolatorie e la regione corporea in osservazione. Può essere: Grigio-giallastro: per la presenza della cheratina; Rosso: per la presenza della rete di vasi sanguigni in profondità Bruno:dovuto al pigmento della cute la melanina.
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Struttura La cute è formata da tre strati che dall’esterno all’interno sono: Epidermide Derma Ipoderma
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Tabella riassuntiva dei tre strati della pelle
Strato Spessore Caratteristiche Funzioni Epidermide Basale Spinoso Granuloso Lucido Corneo 0,5-5 mm Tessuto epiteliale pluristratificato cheratinizzato Rivestimento e protezione Derma Superficiale Intermedio Profondo 2 mm Tessuto connettivo propriamente detto fibro-elastico Sostegno elasticità e nutrizione (trofismo) Ipoderma variabile Tessuto connettivo adiposo Riserva energetica, sostegno e difesa, termoregolazione, funzione plastica
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Giunzione dermo-epidermica
È la membrana basale che divide epidermide e derma; ha la funzione di: Funzione meccanica: tramite le papille connette saldamente i due strati; Funzione metabolica: assicura tramite i vasi che attraversano le papille l’apporto sanguigno all’epidermide che è priva di vasi propri.
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Giunzione dermo-epidermica
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Epidermide
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Cellule dell’epidermide:
Cheratinociti: cellule tipiche dell’epidermide subiscono un processo di maturazione, lungo 28 giorni, dallo strato più profondo verso la superficie; in questo processo da cellule vive si riempiono progressivamente di cheratina e perdono il nucleo così da diventare cellule morte dette corneociti; Melanociti: sintetizzano la melanina esitrovano nello strato più profondo Cellule di Langherans: sono cellule del sistema immunitario specifiche della pelle Cellule di Merkel: sono strutture nervose, recettori meccanici, collegati con l’encefalo tramite terminazioni nervose.
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Cellule dell’epidermide:
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Strati dell’epidermide
L’epidermide è costituita da 5 strati: Baciami Basale Sulla Spinoso Grande Granuloso Lucida Lucido Cellulite Corneo
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Schematizzazione degli strati
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Strato Basale lo strato basale o germinativo è la strato più profondo, ed è rappresentato da una fila di cellule cilindriche monostratificate, dotate di un grosso nucleo. Sono cellule in continua fase proliferativa: grazie a ciò da ogni singola cellula ne derivano due (per mitosi), di cui una migra verso lo strato superiore, dando inizio al processo di rinnovamento cellulare (turnover cellulare). Frammiste alle cellule dello strato basale si trovano i melanociti, responsabile della produzione della melanina, un pigmento che varia di colore dal giallo, al marrone al nero. Con l’esposizione alla luce solare, che stimola i melanociti a produrre una maggiore quantità di pigmento melaninico, la cute si abbronza.
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Strato basale
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Strato spinoso lo strato spinoso è formato da alcune file sovrapposte di cellule più appiattite e piuttosto grosse, connesse tra loro da prolungamenti laterali, definiti come desmosomi che formano delle spine (perciò è definito spinoso) che fungono da ponte di collegamento tra cellule diverse.
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Strato spinoso
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Strato granuloso lo strato granuloso viene così definito perché nel citoplasma delle cellule che compongono questo strato compaiono granuli, dovute sia alla distruzione degli organuli citoplasmatici che alla presenza di una sostanza, la keratojalina, precursore della cheratina. Le cellule di questo strato hanno un nucleo molto piccolo e sono le prime responsabili del progressivo disfacimento cellulare epidermico.
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Strato granuloso
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Strato lucido lo strato lucido è presente soprattutto in zone, come il palmo delle mani e la pianta dei piedi, dove maggiore risulta l’attrito con le superfici esterne. Le sue cellule non hanno più contorni ben definiti, a causa della progressiva rottura della loro membrana citoplasmatica e i nuclei sono parzialmente atrofizzati. Il nome di questo strato deriva dalla presenza di una sostanza particolare, denominata eleidina (dal greco eleidos = luce), che conferisce alla pelle l’aspetto luminoso.
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Strato lucido
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Strato corneo lo strato corneo è rappresentato da un numero variabile di cellule appiattite, prive di nucleo, a contenuto fortemente cheratinico, nella parte più profonda sono ancora ricche di acqua (20%), mentre in quella più superficiale, l’acqua va a scomparire fino a farle distanziare tra loro (fase desquamante). Nella parte più superficiale infatti, il ciclo di riproduzione epidermico è del tutto completato. Le cellule cornee non sono elementi vitali, in quanto prive di nucleo. L’azione protettiva si completa con la funzione della cheratina.
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Strato corneo Le cellule cornee sono costantemente sottoposte a un lento processo di desquamazione. Le lamelle cornee intrappolano il sebo e il sudore insieme all’eleidina a costituire il mantello idro-lipidico-acido che ricopre la pelle. La desquamazione è favorita da una corretta igiene quotidiana e dallo sfregamento con i vestiti. Tale desquamazione determina una specie di peeling naturale perché insieme alle lamelle cornee viene allontanato tutto ciò che si deposita sulla pelle come polvere, sporco, microrganismi. Un buon trofismo cutaneo dipende quindi dalla continua attività biologica dello strato basale.
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Strato corneo
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La cheratina La cheratina è una proteina eccezionalmente dura e la sua abbondanza nello strato corneo lo rende idoneo a fornire una robusta “copertura” per il corpo, in grado di proteggere le cellule più profonde dall’ambiente esterno, di impedire la perdita di acqua e di aiutare il corpo a resistere ad aggressioni biologiche, chimiche e fisiche.
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La cheratina
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Melanina La melanina ha essenzialmente funzione protettiva, poiché difende il genoma dall'azione nociva dei raggi ultravioletti (UV). A ridosso del nucleo dei cheratinociti, va a formare una sorta di schermo protettivo che funge da filtro, assorbendo e respingendo parte delle radiazioni solari. La melanina neutralizza efficacemente la produzione di radicali liberi in risposta ai raggi UV, prevenendo l'invecchiamento cutaneo ed alcune patologie degenerative. Per difendersi dalle radiazioni solari, l'organismo avvia inoltre un processo ausiliario che stimola la proliferazione dello strato corneo, favorendo l'ispessimento dell'epidermide. La quantità e la distribuzione di melanina nella cute varia anche in funzione di molti parametri, legati alla razza, all'età (la pelle dei bambini è meno protetta dalle radiazioni solari) e alla regione corporea (le zone maggiormente esposte sono più pigmentate ma lo sono anche aeree coperte, come l'areola mammaria o le aree anogenitali). Sulla distribuzione della melanina incidono anche abitudini e condizioni di vita. A tal proposito la latitudine è senza dubbio uno degli aspetti più interessanti ed influenti. Gli individui che popolano le regioni equatoriali hanno in genere la pelle più scura rispetto alle popolazioni nordiche che, al contrario, possiedono un colorito particolarmente pallido. Ai tropici l'elevata presenza di melanina è fondamentale per proteggere la pelle dai danni delle radiazioni solari che possono causare il melanoma.
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Melanina
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Tessuto connettivo
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Tipi di tessuto connettivo
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Tipi di tessuto connettivo
il tessuto connettivo propriamente detto: può essere di due tipi: tessuto connettivo denso; tessuto connettivo lasso; il tessuto adiposo l’osso; la cartilagine il sangue.
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CONNETTE le varie formazioni del corpo.
Funzioni: CONNETTE le varie formazioni del corpo. Si trova ovunque nell’organismo ed è il tipo di tessuto di gran lunga più abbondante e diffuso. Ha una FUNZIONE STRUTTURALE di base; ha caratteristiche di RESISTENZA più o meno elevate in base alle strutture in cui si trova e alla funzione che deve svolgere. Altrettanto può variare la sua ELASTICITÀ.
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Struttura: La matrice extracellulare: è detta anche sostanza fondamentale ed è costituita da mucopolisaccaridi (proteine complessate con zuccheri); è prodotta da cellule chiamate fibroblasti, che producono inoltre il collagene e l’elastina, molecole che forniscono elasticità ai connettivi. Può essere liquida, semisolida, simile a un gel, oppure molto dura. Vascolarizzazione variabile : possono essere molto irrorrati o scarsamente irrorati in base al tipo di tessuto.
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Derma
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Derma È un tessuto connettivo propriamente detto di tipo fibro-elastico. È possibile distinguere tre diversi strati: Derma papillare più superficiale Derma intermedio Derma profondo o reticolare
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Derma
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Derma papillare Presenta le caratteristiche PAPILLE DERMICHE che si incastrano nelle depressioni corrispondenti dell’epidermide a costituire la giunzione dermo-epidermica. Questo dà vita alle creste cutanee, più evidenti a livello dei polpastrelli. In questo strato abbiamo abbondante sostanza fondamentale, fibre collagene elastiche disposte a formare una rete abbastanza lassa, vasi sanguigni, e recettori nervosi (corpuscoli sensitivi) per il tatto (corpuscoli di Meissner) e per il freddo (corpuscoli di Krause).
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Giunzione dermo-epidermica
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Derma intermedio È la parte più spessa del derma ed è costituito da poca sostanza fondamentale, una fitta rete di fibre collagene molto grandi, vasi di calibro maggiore e corpuscoli sensitivi tattili.
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Derma profondo o reticolare
È la parte più profonda ed ha scarsa sostanza fondamentale, grossi fasci di fibre collagene disposti parallelamente alla superficie cutanea, poche cellule, grossi vasi e corpuscoli sensitivi per il caldo (corpuscoli di Ruffini) e per la pressione (corpuscoli di Pacini).
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Sostanza intercellulare Sostanza fondamentale o matrice
Il derma è formato da: Sostanza intercellulare Cellule Sostanza fondamentale o matrice Componente fibrosa
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Cellule del derma Fibroblasti: sono le cellule più numerose del derma, di forma solitamente stellata; hanno la funzione fondamentale di sintetizzare la componente fibrosa e la sostanza fondamentale. Globuli bianchi di origine ematica per la difesa (granulociti, linfociti T e linfociti B). Globuli bianchi di sede ad attività fagocitaria (istiociti e macrofagi). Mastociti.
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Sostanza Fondamentale
È detta anche Matrice; ha consistenza gelatinosa ed è ricca d’acqua; ha funzione prevalentemente trofica. È prodotta dai fibroblasti ed è costituita da molta acqua, Glicosamminoglicani (G.A.G), Glicoproteine, Vitamine e Sali minerali.
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I G.A.G. Regolano il trofismo, lo stato di idratazione e il trasporto degli elettroliti (Na⁺, K⁺, Ca²⁺). Si tratta di catene polisaccaridiche costituite da GAG non solforati e/o GAG solforati. Trofismo:stato generale di nutrizione di un organismo o di una sua parte. Lo stato di normale di t. è detto eutrofia; le sue alterazioni qualitative e quantitative rientrano nei concetti di distrofia (alterazione), atrofia (diminuzione) e ipertrofia (aumento).
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Condroitin-solfato di tipo A,B e C
I G.A.G. Tipo Caratteristiche Non solforati Acido ialuronico È abbondante, solubile in acqua; è avvolto da una molecola di idratazione perciò è responsabile della consistenza del tessuto (turgore e morbidezza), tipico di una pelle giovane. Regola il contenuto di acqua nel derma; con l’invecchiamento la sua quantità si riduce molto,quindi i tessuti saranno meno idratatati e meno turgidi. Solforati Condroitin-solfato di tipo A,B e C Hanno una carica elettrica negativa e perciò sono responsabili del trasporto degli elettroliti.
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I G.A.G.
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Componente fibrosa Fibre collagene: impalcatura e sostegno.
Fibre reticolari: fibre collagene più piccole. Fibre elastiche: come l’elastina, quindi garantiscono l’elasticità cutanea.
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Componente fibrosa Fibre collagene
Sono le più abbondanti; sono formate da più fibrille di collagene sintetizzato dai fibroblasti.
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Componente fibrosa Fibre collagene
Il collagene rappresenta circa il 30% delle proteine totali dell’organismo. Ha una forte avidità per l’acqua tanto che lo possiamo considerare una microspugna. Tali fibre svolgono una funzione meccanica di impalcatura e sostegno in quanto flessibili ma molto resistenti alla trazione. Come per i cheratinociti nell’epidermide esiste un continuo turnover del collagene che però, con l’avanzare dell’età, da solubile in acqua diventa insolubile e quindi il derma diventa disidratato.
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Componente fibrosa Fibre reticolari
Sono simili chimicamente alle fibre collagene, anch’esse formate da tropocollagene (il precursore chimico del collagene) organizzato però in fibrille isolate, senza formare fasci, intrecciate in un reticolo. Si ritrovano nel derma medio e profondo dove comunque non sono molto abbondanti.
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Componente fibrosa Fibre elastiche
Sono costituite da un’altra proteina detta elastina, capace di mantenere l’elasticità cutanea. Sono prodotte anch’esse dai fibroblasti e si intrecciano come in una rete con le fibre collagene. La loro produzione massima nel nostro organismo è fino ai 30 anni.
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Concentrazione di collagene ed elastina nelle diverse età
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Circolazione dermica: circolazione sanguigna e linfatica
La circolazione sanguigna del derma è assicurata dal microcircolo dermico che è responsabile del colorito rosso della nostra cute.
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Circolazione dermica: circolazione sanguigna
È importante ricordare che: Il sistema vascolare della pelle è situato a livello del connettivo quindi nel derma e nell’ipoderma e NON nell’epidermide. La rete vascolare cutanea è molto ricca e ha origine da vasi più grossi rispettivamente: arterie e vene arteriole e venule rete ipodermo-dermica rete sub-papillare capillari arteriosi e venosi.
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Circolazione dermica: circolazione linfatica
A livello dell’epidermide è presente solo con un sistema di lacune linfatiche intercellulari; veri e propri vasi linfatici li troviamo a livello di derma e ipoderma dove seguono il decorso dei vasi sanguigni arteriosi e venosi formando anch’essi una rete linfatica sub-papillare e una ipodermo-dermica.
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Circolazione dermica: circolazione linfatica
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Rete nervosa cutanea La cute è l’organo di senso più esteso del corpo e questo è possibile grazie ad un sistema costituito da una ricca rete di fibre nervose e di recettori. I nervi che ritroviamo a livello cutaneo sono diversi tra loro e possono appartenere al: Sistema nervoso autonomo Nervi spinali controllati direttamente dall’encefalo
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Rete nervosa cutanea: sistema nervoso autonomo
È detto anche sistema neurovegetativo; a livello cutaneo controlla l’attività delle ghiandole e la loro secrezione (sudorazione ad esempio), la vasodilatazione o vasocostrizione del microcircolo sanguigno, la contrazione del muscolo erettore del pelo.
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Rete nervosa cutanea: sistema nervoso cerebro-spinale
Si tratta di nervi sensitivi, ovvero che trasportano le informazione date dagli stimoli esterni; tali stimoli possono essere percepiti tramite: Terminazioni nervose libere, intraepidermiche quindi molto superficiali; Terminazioni collegate a recettori, intradermiche e quindi più profonde, formate da fibre nervose e tessuto connettivo.
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Innervazione sensitiva della cute
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Innervazione sensitiva della cute
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Rete nervosa cutanea: recettori
Possiamo avere: Meccanocettori sensibili alla deformazione meccanica come la trazione ad esempio; Termocettori sensibili alla temperatura (caldo- freddo) Nocicettori sensibili al dolore Chemiocettori sensibili alle sostanze chimiche.
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Ipoderma
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Ipoderma
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Ipoderma È la porzione più profonda della cute; si trova al disotto del derma fino a raggiungere il connettivo che riveste i muscoli. È costituito come il derma da tessuto connettivo, in particolare da tessuto adiposo. Le cellula fondamentale in questo strato è quindi l’adipocita.
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Adipocita La maggior parte del citoplasma degli adipociti è occupato da gocciole lipidiche che comprimono il nucleo, spostandolo eccentricamente.
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Adipocita La cellula caratteristica di questo tessuto è detta “a castone” per la sua forma; è rotonda, ma presenta un apice, il quale racchiude il nucleo della cellula, mentre al centro troviamo le gocce lipidiche, ovvero la “raccolta di grasso”. La goccia lipidica aumenta di volume ogni volta che uno zucchero arriva alla cellula e si trasforma in grasso (ogni volta che aumenta il tasso di zucchero nel sangue, questo va ad incrementare la goccia lipidica). Di conseguenza aumenta il volume di tutto l’adipocita. Nel caso che le cellule muscolari abbiano bisogno di zuccheri, la goccia lipidica si ridurrà e il grasso verrà trasformato in zuccheri per produrvi energia.
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Struttura dell’ipoderma
Gli adipociti sono inseriti tra fibre collagene. A livello dell’ipoderma sono inoltre presenti: Rete vascolare Rete linfatica Rete nervosa Ghiandole sudoripare Follicoli pilo-sebacei
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Struttura dell’ipoderma
L’ipoderma viene suddiviso in due strati: superficiale o lobulare costituito da ammassi di cellule di grasso, con il nucleo posto alla periferia, con la goccia lipidica al centro, intercalate da una fitta rete di fibre di elastina e collagene, a decorso verticale ed obliquo; profondo o lamellare i lobuli di grasso si fanno meno evidenti, quindi il grasso è minore e le fibre connettivali (lamelle), hanno un decorso orizzontale e ciò permette all’intero apparato tegumentario di scorrere con facilità sui piani connettivali sottostanti (fascia connettivale muscolare).
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Funzioni L’ipoderma è detto anche pannicolo adiposo sottocutaneo; ha le seguenti funzioni: Funzione trofica: è una riserva nutritiva energetica Funzione meccanica: sostiene e protegge i tessuti molli sottostanti, funge da ammortizzatore per piccoli traumi e urti. Funzione isolante: si comporta da isolante termico e non fa disperdere il calore. Funzione plastica: svolge una funzione estetica di modellamento del corpo.
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Distribuzione La distribuzione e lo spessore dell’ipoderma variano in funzione di: - regioni corporee: è più rappresentato nei glutei, quasi assente nelle labbra. - sesso: è più rappresentato nella donna rispetto all’uomo, soprattutto a livello di fianchi, cosce, glutei e seno. Nell’uomo è più rappresentato a livello addominale. - età: è abbondante nei bambini; durante la pubertà si localizza in zone specifiche a seconda del sesso; con la vecchiaia scompare contribuendo alla perdita di tono del derma e quindi alla formazione di grinze e rughe.
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Annessi cutanei
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Annessi cutanei Per annessi cutanei si intendono tutte quelle strutture anatomiche associate alla cute. Si tratta di veri e propri organi in grado di svolgere un compito ben preciso; pertanto la cute insieme agli annessi va a formare l’apparato tegumentario. È formato da: Ghiandole sudoripare; Ghiandole sebacee; Ghiandole mammarie; Unghie; Peli ;
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Ghiandole sudoripare Sono molto numerose circa 3 milioni sparse per tutta la cute. Sono principalmente concentrate a livello palmo-plantare, ascellare, dorsale, e a livello della fronte. Il loro secreto è il sudore un liquido acquoso e trasparente. L’eliminazione del sudore è un processo continuo e impercettibile; ne viene prodotto circa 1 litro al giorno; in particolari condizioni come il caldo, l’esercizio fisico e le forti emozioni è prodotto in quantità maggiori fino a diversi litri.
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Ghiandole sudoripare Nella struttura della ghiandola distinguiamo:
Una porzione secernente: è la parte che produce il sudore formata da un glomerulo, un tubulo avvolto su stesso posto a livello del derma profondo e dell’ipoderma superficiale; Un dotto escretore: è un esile tubicino che origina dal glomerulo e porta verso l’esterno il sudore. Un dotto escretore Glomerulo
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Ghiandole sudoripare Esistono due tipi di ghiandole sudoripare:
Ghiandole sudoripare eccrine: Eliminano il loro secreto tramite un piccolo poro sudoriparo. Ghiandole sudoripare apocrine: Il loro dotto escretore non sbocca verso l’esterno ma a livello del colletto del follicolo pilo-sebaceo.
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Ghiandole sudoripare eccrine
Eliminano il loro secreto tramite un piccolo poro sudoriparo. Sono molto numerose soprattutto a livello palmo-plantare e della fronte. Sono attive fin dalla nascita. Il sudore prodotto ha basso contenuto di sostanze azotate (urea) perciò non ha cattivo odore. È un liquido incolore, un po’salato e con PH acido (99% di H2O, Sali (NaCl) tracce di zuccheri ed urea, acidi organici (acido lattico e acido urico). Hanno funzione emuntoria (eliminano cataboliti e tossine), di termoregolazione (abbassano la temperatura corporea liberando sudore durante l’esercizio fisico), di ricambio idrico e protettiva (avendo composizione acida da’ origine insieme al sebo al film idro-acido-lipidico di protezione per la cute).
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Ghiandole sudoripare apocrine
Il loro dotto escretore non sbocca verso l’esterno ma a livello del colletto del follicolo pilo-sebaceo, dove il sudore si unisce insieme al sebo e raggiunge l’esterno tramite l’ostio follicolare. Sono presenti solo in alcune zone del corpo come ascelle, genitali esterni, piega inguinale e nell’areola mammaria. Si sviluppano e diventano attive con la pubertà e sono influenzate dagli ormoni. Sono più profonde nella cute e hanno dimensioni più grandi. Producono un sudore viscoso, opaco, alcalino, con molte sostanze azotate responsabili del cattivo odore, insieme alla flora batterica cutanea. Inoltre ritroviamo elevate quantità di altre sostanze odorose come zuccheri e acidi grassi.
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Ghiandola sebacea Si trovano in tutto il corpo tranne che a livello palmo-plantare. Sono più numerose e di dimensioni maggiori nelle cosiddette zone seborroiche: dorso, petto, cuoio capelluto e viso (in particolare a livello di fronte, naso e mento). La loro attività è controllata da ormoni (stimolata dagli androgeni e inibita dagli estrogeni). Un’eccessiva produzione determina lo stato seborroico che predispone all’acne. Le cellule che la costituiscono sono detti sebociti; il sebo è una miscela di sostanze grasse ovvero: 20-30% di trigliceridi, 35% di colesterolo o suoi precursori, 20% acidi grassi, 20% cere. Ha funzione emolliente, lubrificante, idratante, protettiva e antimicrobica.
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Ghiandola sebacea Si trovano nel derma intermedio e sono connesse con il colletto del follicolo pilifero, in corrispondenza del muscolo erettore del pelo che contraendosi ne svuota il contenuto. Sono ghiandole acinose, con forma simile ad un grappolo d’uva (sacchetto multilobato), con un dotto escretore breve. Hanno secrezione olocrina (l’intera cellula viene eliminata durante la secrezione).
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Mammelle Sono annessi cutanei funzionanti solo nella donna, mentre nell’uomo sono solo abbozzate e non funzionanti. Nella donna il loro sviluppo è stimolato durante la pubertà dagli estrogeni (sono considerate un carattere sessuale secondario) Le mammelle sono due organi gemelli situati sulla parete anteriore del torace a livello della regione pettorale, al di sopra dei muscoli pettorali. Sono separate dal seno, lo spazio a livello della linea mediana. Sono prive di muscoli e ossa e sono sostenute da un rivestimento di tessuto cutaneo e connettivo che si ispessisce a formare il legamento sospensorio che si inserisce sulla clavicola. La cute che le riveste è sottile ed estensibile per adattarsi alle modificazioni volumetriche dell’organo. Tutta la ghiandola è inserita in abbondante tessuto adiposo che la avvolge sia anteriormente, sia riempie gli spazi compresi tra i lobi della ghiandola. La quantità di tessuto adiposo influenza le dimensioni dell’organo. Le mammelle aumentano di volume in gravidanza, mentre diminuiscono di volume e perdono tono dopo la menopausa.
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Ghiandole mammarie
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Ghiandola mammaria: struttura
È una ghiandola apocrina. È formata da lobi separati da connettivo, deputati alla produzione del latte. Ciascun lobo è provvisto si un dotto galattoforo che sfociano a livello del capezzolo. Questo si trova in una zona specializzata detta areola rivestita da cute pigmentata. A questo livello si trovano papille dette tubercoli del Morgagni dove sboccano le ghiandole sebacee; vi sono inoltre cellule muscolari lisce che contraendosi spremono i dotti galattofori.
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Prevenzione del tumore alla mammella
Tumore maligno più frequente nella donna. Dai 20 anni: autopalpazione. Dai 30 anni: palpazione da parte di un medico ogni anno ed ecografia. Dai 40 anni: screening con mammografia.
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Unghie Sono formazioni cornee dell’epidermide, costituite da lamine indurite di cheratina. NB: la cheratina è una proteina ricca di cisteina e cistina amminoacidi che gli conferiscono elevata resistenza. È composta inoltre da diversi sali minerali (sodio, magnesio, potassio, calcio, ferro). Vi si distinguono 3 porzioni: Parte libera: è la porzione distale che cresce continuamente; il tempo medio per il ricambio completo dell’unghia è di circa 6 mesi.
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Unghie Corpo: è la parte centrale dell’unghia che aderisce saldamente al letto ungueale sottostante. Il letto ungueale è formato da connettivo ed un sottile strato epidermico. È molto innervato (traumi a livello dell’unghia sono MOLTO DOLOROSI!!!!) e vascolarizzato (infatti le unghie hanno un caratteristico colore roseo). Radice: porzione prossimale sottile e molle nascosta dal vallo ungueale, ovvero una piega dell’epidermide che ricopre e circonda la radice e i margini dell’unghia. A questo livello sporge una struttura biancastra detta lunula. A livello della radice un gruppo di cellule formano lo strato onicogeno in grado di riprodursi continuamente e permettere la crescita continua dell’unghia.
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Peli
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Peli Si tratta di formazioni cornee (costituite da cheratina) allungate, filiformi. Ricoprono tutta la nostra superficie corporea, ad eccezione di alcune zone glabre come: palmi delle mani, piante dei piedi e labbra. Durante la vita fetale il feto è ricoperto da un sottile strato di peli detto lanugo, che poi si perde dopo la nascita; Dopo la nascita invece distinguiamo due tipi di peli: Vello: peluria finissima corta, morbida poco pigmentata che ricopre la cute femminile e quella del bambino; ha un piccolo follicolo a livello del derma superficiale. Peli terminali: sono grossi lunghi rigidi e molto pigmentati. I loro follicoli più grandi sono nel derma profondo.
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Peli terminali Le loro caratteristiche variano in base alla zona corporea in cui li troviamo; possiamo distinguere: Capelli a livello del capo Baffi e barba sul viso Cigli a livello palpebrale Tragi a livello del meato acustico esterno Vibrisse a livello delle narici Irci a livello del cavo ascellare Pubici a livello del pube.
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Struttura del pelo Sono infissi obliquamente nella cute e sono formati da: Fusto o stelo: la porzione libera ed esterna formato in gran parte da cheratina. Presenta sulla superficie numerose scagliette cornee. Appare formato da tre strati: cuticola, corteccia, midollo. Radice: porzione intracutanea posta nel follicolo pilifero dove termina in basso con una porzione detta bulbo; è avvolta a manicotto da un invaginazione dell’epidermide che costituisce il follicolo pilifero.
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Caratteristiche degli strati del pelo: Fusto
Strato Caratteristiche Cuticola È la parte più esterna e visibile dove si ritrovano le scagliette cornee aperte verso l’alto, in modo da rendere la superficie ruvida. Funge da rivestimento protettivo. Corteccia È pigmentata e tra le fibre cornee sono presenti bollicine d’aria. Con l’invecchiamento si perde pigmento e aumentano le bollicine (incanutimento). Midollo È più sviluppato a livello della radice ed è formato da cellule con poca cheratina, granuli di pigmento, bollicine d’aria e una proteina detta TRICOIALINA una proteina simile alla cheratoialina, precursore della cheratina.
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Caratteristiche degli strati del pelo: Radice
Struttura Epidermide del follicolo È la continuazione dell’epidermide cutanea invaginata a livello del follicolo. Si riconoscono gli stessi starti dell’epidermide, che a questo livello prendono un altro nome. (NB: manca lo strato spinoso che non è rappresentato a questo livello). Cellule a contatto con la cuticola del pelo Strato di Huxely ricco di eleidina (strato lucido) Strato di Henle (strato granuloso) Strato basale In più consideriamo in questo strato anche la membrana basale. Guaina del follicolo È lo strato esterno di connettivo che si continua con il derma. Connettivo fibroso
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Radice: bulbo pilifero e papilla del pelo
Il bulbo del pelo, ovvero il rigonfiamento finale della radice presenta alla base una struttura ricca di vasi e nervi che è detta papilla dermica del pelo; attorno ad essa si ritrova un insieme di cellule ad elevata attività mitotica che costituiscono la matrice. Queste due strutture forma insieme la parte viva del pelo responsabile del ciclo vitale di formazione, crescita e ricrescita. A questo livello sono presenti anche i melanociti per la pigmentazione.
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Ciclo vitale del pelo Fase Caratteristiche Anagen
Fase di sviluppo e crescita del pelo. In questa fase le cellule della matrice hanno un’elevata attività mitotica. È la fase più lunga. Catagen Fase di transizione in cui il pelo si stacca dalla matrice e si indebolisce. Telogen Fase di riposo: il follicolo si atrofizza, il pelo risale verso l’esterno per poi cadere. Alla fine della fase telogen di un pelo vecchio si forma un nuovo bulbo a livello della papilla per iniziare un nuovo ciclo vitale, che nel pelo dura in media 100 giorni. La durata del ciclo è influenzata da: Sede: i capelli hanno vita più lunga (1000 giorni). Stagioni: la caduta dei capelli è maggiore in autunno e primavera. Età: con la vecchiaia non si ha rinnovamento dopo la caduta. Ormoni: la loro crescita è stimolata dagli androgeni.
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I capelli Sono peli che si sviluppano nel cuoio cappelluto. Hanno la stessa struttura del pelo. Si differenziano però per il loro numero elevatissimo (circa 150 mila) e per la loro lunghezza. Hanno un ciclo vitale più lungo di circa 1000 giorni. Crescono di circa 1 cm al mese. Normalmente si perdono circa capelli al giorno (in primavera ed in autunno si può arrivare a 100). In base alla loro morfologia, influenzata dalla sezione trasversale del fusto del capello, possono essere distinti in: Lissotrichi o lisci che hanno una sezione circolare; Cimotrichi o ondulati che hanno una sezione intermedia rispetto al primo e al terzo tipo. Ulotrichi o crespi a spirale che hanno una sezione ellissoidale. Questi ultimi sono più fragili e deboli perciò più soggetti a tricoptilosi (formazione di doppie punte).
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