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La Cardiologia tra i banchi di Scuola. Fattori di rischio non modificabili Tenere nella dovuta considerazione i Fattori di Rischio non modificabili è.

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1 La Cardiologia tra i banchi di Scuola

2 Fattori di rischio non modificabili Tenere nella dovuta considerazione i Fattori di Rischio non modificabili è comunque molto importante in quanto può motivare il paziente e il medico a intervenire più energicamente sugli altri fattori di rischio modificabili

3 Prevenzione in chi ha già avuto l’infarto Quando la malattia si è manifestata si devono prevenire le recidive e/o ridurre la sua progressione prevenzione secondaria La correzione dei fattori di rischio modificabili deve essere più aggressiva

4 I fattori di rischio modificabili La Cardiologia tra i banchi di Scuola

5 FATTORI DI RISCHIO MODIFICABILI FATTORI DI RISCHIO PARZIALMENTE MODIFICABILI FATTORI DI RISCHIO NON MODIFICABILI Fumo di sigaretteIpertensione arteriosaEtà Abuso di alcoolDiabete MellitoSesso Dieta ricca di grassi saturi, ipercalorica Ipercolesterolemia Basso colesterolo HDL Fattori genetici e predisposizione familiare Inattività FisicaObesitàStoria personale di malattie cardiovascolari

6 Fumo di sigaretta Miscela eterogenea di oltre 4000 sostanze gassose e corpuscolari, originate dal processo di combustione delle foglie di tabacco Le più dannose per l’organismo: Nicotina (responsabile della dipendenza) ‏ Monossido di Carbonio Sostanze irritanti e ossidanti Benzopirene e altre sostanze cancerogene.

7 Fumo di sigaretta  Aumenta i valori di pressione arteriosa  Determina un danno a livello dell’integrità dell’endotelio vasale facilitando il processo di aterosclerosi  Aumenta i livelli plasmatici di colesterolo

8 Fumo di sigaretta  L’effetto del fumo è sinergico con gli altri fattori di rischio, in particolare ipercolesterolemia, ipertensione e diabete mellito  Il danno è tanto più grave quanto più alto è il numero delle sigarette fumate e quanto più giovane è l’età di inizio dell’abitudine tabagica

9 Smettere di fumare  l’aspettativa di vita aumenta di 3-5 anni  il rischio si riduce dopo un anno di astensione dal fumo  dopo 20 anni diventa simile a quello di un soggetto che non ha mai fumato Riduzione dell’incidenza di cardiopatia ischemica In un soggetto di 35 anni che smette di fumare:

10 Colesterolo COLESTEROLO RISCHIO CORONAROPATIA

11 Il colesterolo Viene prodotto dal fegato e viene assunto con la dieta attraverso alimenti come carne bovina, pesce, uova e prodotti caseari (formaggio,mozzarella….) ‏ Il colesterolo si trova in tutte le cellule dell’organismo

12 Funzioni del colesterolo Il colesterolo svolge molte funzioni nell’organismo, ma le più importanti sono quattro: 1. Componente fondamentale delle membrane cellulari 2. Produzione della vitamina D 3. Formazione della bile 4. Rappresenta la base chimica degli ormoni steroidei

13 LIPOPROTEINE LDLHDL Attraversano la parete arteriosa e si accumulano nella placca aterosclerotica Contribuiscono a rimuovere il colesterolo dalla placca aterosclerotica ed hanno un’azione protettiva Colesterolo Proteine COLESTEROLO CATTIVO COLESTEROLO BUONO Colesterolo

14 Valori plasmatici devono essere inferiori a 130 mg/dl Valori plasmatici devono essere superiori a 35 mg/dl COLESTEROLO LDL COLESTEROLO HDL Colesterolo

15 Quando aumenta il colesterolo?  Presenza di una predisposizione ereditaria  Dieta troppo ricca di cibi ad alto contenuto di colesterolo Il colesterolo tende ad aumentare con l’età perché si attenua il sistema che ne blocca la produzione epatica

16 Acidi Grassi  Gli acidi grassi vengono distinti in saturi, monoinsaturi e polinsaturi in base alla loro struttura chimica.  Numerosi studi hanno confermato l’ipotesi che gli acidi grassi saturi aumentano mentre gli acidi polinsaturi abbassano la concentrazione del colesterolo LDL (Colesterolo cattivo).

17  La prima evidenza del loro ruolo nella prevenzione delle malattie cardiovascolari risale ad uno studio sulla popolazione Eschimese alla fine degli anni 70.  Gli acidi grassi Omega-3 (contenuti nell’olio si soia e di lino,merluzzo,sgombro) possono ridurre il rischio cardiovascolare prevenendo le aritmie cardiache, abbassando il livello dei trigliceridi ematici, diminuendo l’aggregazione piastrinica e l’infiammazione, migliorando la disfunzione endoteliale. Acidi Grassi Omega-3

18 L’assunzione di sostanze antiossidanti è associata con un basso rischio cardiovascolare. Tale associazione è più forte per carotenoidi e vit.E Non vi sono,tuttavia, sufficienti evidenze per raccomandare un supplemento dietetico di antiossidanti per la prevenzione primaria Dietary Guidelines Revisione del 2000 AHA Dietary Guidelines Revisione del 2000 Consumo di sostanze antiossidanti

19 Come ridurre il colesterolo  Modificare le abitudini alimentari: eliminare o almeno limitare i cibi ricchi di colesterolo (uova, latte intero, carne, formaggi) e l’assunzione di alcool  Praticare regolarmente attività fisica aerobica: permette di incrementare i livelli di colesterolo HDL, ridurre il sovrappeso ed i livelli di colesterolo LDL  Trattamento farmacologico: se le misure precedenti non sono soddisfacenti nel ridurre la concentrazione di colesterolo LDL ai valori desiderati, in particolare se il rischio globale d’infarto è elevato

20  L’eccesso di peso e l’inattività fisica sono in aumento in età pediatrica.  L’obesità presente al momento della pubertà, aumenta il rischio per malattie cardiovascolari anche qualora in età adulta si modifichi lo stile di vita e si raggiunga un peso normale. Inattività fisica e obesità

21 Dieta Mediterranea

22 Alimentazione Americana

23 Lyon Diet Heart Study Un gruppo di 302 pazienti,reduci da infarto cardiaco, ha seguito una dieta mediterranea : < 35% di grassi totali < 10% di grassi saturi > 10% di grassi monoinsaturi 0.6% di Omega-3 La dieta mediterranea ha ridotto il rischio di morte cardiaca e re-Infarto del 72% Dieta Mediterranea

24  Acidi grassi monoinsaturi Acido oleico  Sostanze antiossidanti Vitamina E Composti fenolici Olio di oliva

25 Acidi grassi monoinsaturi  Riduzione di LDL senza modificare HDL;  Diminuzione dei processi di ossidazione delle LDL;  Riduzione dell’adesione dei monociti alle cellule endoteliali, della proliferazione delle cellule muscolari lisce. Consensus Statement 13-14 gennaio 2000

26 n-3 Vasodilatazione Effetti antitrombotici Antiinfiammatori Vasoscostrizione Aggregazione piastrinica Infiammazione Effetti pro-aritmici Olio di oliva Contenuto molto basso di n-6 PUFA Acidi grassi n-6 PUFA

27 Sostanze antiossidanti Consensus Statement 13-14 gennaio 2000  Diminuzione dei processi di ossidazione delle LDL.  Protezione dai radicali liberi.  Inibizione dell’aggregazione piastrinica.

28 Fenoli Visioli et al. Card Res 2000  Diminuzione dei processi di ossidazione delle LDL.  Inibizione delle piastrine e dei leucociti.  Aumento della sintesi di ossido nitrico e riduzione della sintesi del radicale libero anione superossido.

29  La quota di grassi non deve superare il 30 % del fabbisogno calorico giornaliero.  L’apporto di acidi grassi saturi deve essere ridotto e sostituito con un equivalente isocalorico in acidi grassi mono- e polinsaturi, per favorire un abbassamento del colesterolo LDL. Raccomandazioni dietetiche

30  L’apporto di carboidrati complessi provenienti dalla frutta, dalla verdura e dai cereali deve essere aumentato giacchè questi alimenti sono ricchi di sostanze anti-ossidanti.  Una dieta ricca di acidi grassi polinsaturi (Omega-3 e Omega-6) sembra conferire una particolare protezione nei confronti del rischio coronarico

31 Per mantenere un peso corporeo ideale occorre:  Assumere calorie in relazione alla richiesta energetica; limitare il consumo di alimenti ad alto contenuto calorico e a basso valore nutrizionale.  Mantenere un buon livello di attività fisica. Raccomandazioni dietetiche

32 Attività fisica a.aiuta a mantenere un peso ideale b.riduce i valori di pressione arteriosa e di colesterolo LDL c.aumenta i valori di colesterolo HDL e migliora l’utilizzazione dei carboidrati d.potenzia la capacità dei muscoli di utilizzare l’ossigeno e.riduce la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa durante sforzo riducendo quindi il consumo di ossigeno del cuore L’esercizio fisico aerobico (corsa, ciclismo, nuoto) moderato ma costante nel tempo, riduce il rischio cardiovascolare in quanto:


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