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Università per Stranieri di Perugia CVCL Centro per la Valutazione e le Certificazioni Linguistiche Lorenzo Rocca Novara, 14 aprile 2011 Contesti migratori,

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Presentazione sul tema: "Università per Stranieri di Perugia CVCL Centro per la Valutazione e le Certificazioni Linguistiche Lorenzo Rocca Novara, 14 aprile 2011 Contesti migratori,"— Transcript della presentazione:

1 Università per Stranieri di Perugia CVCL Centro per la Valutazione e le Certificazioni Linguistiche Lorenzo Rocca Novara, 14 aprile 2011 Contesti migratori, insegnamento e valutazione in fascia A: un continuum (anche in prospettiva test)

2 Programma Il contesto – Italia La cornice etica ed il ruolo della lingua Il legame fra insegnamento e valutazione Fascia A e sillabi di riferimento Il passaggio dal sillabo al compito: adeguatezza, appropriatezza ed autenticità del task Compiti e test A2: normativa vigente e possibili risposte Tavola rotonda

3 150enario Unità d’Italia: una possibile chiave di lettura 25 milioni emigrati 5milioni immigrati

4 Il contesto - Italia 25,1% 12,8% 62,1%  4.235.000 residenti (1:12)  4.919.000 includendo i soggiornanti  7,2% popolazione (> media UE) 1/6 atti notarili acquisto prima casa 1:8 matrimoni 11% PIL Nel nord est 1:3 neoassunti Veneto: 80% nuove partite IVA Dati 2010 ISTAT e Caritas Migrantes

5 Tutti i giorni … 150mila ingressi 150mila ingressi 70 matrimoni 70 matrimoni 200 nascite 200 nascite

6 Una crescita esponenziale 20 volte in 20 anni + 3milioni negli ultimi 10 anni + 1milione nell’ultimo biennio 2010: 5milioni 2008 2000 1990 Prime comunità 1.Romena (poco meno di 1milione) 2.Albanese (circa 550mila) 3.Marocchina(circa 500mila) 4.Cinese (circa 220mila) 5.Ucraina (circa 200mila) Presenza per continente 1.Europa (50%) 2.Africa (20%) 3.Asia (17%) 4.Americhe (10%) 5.Oceania (3%) 1970: 143mila

7 Polarizzazione? 1. Francia 40% area parigina; 2. Regno Unito oltre un terzo area di Londra; 3. Spagna circa la metà insediata a Madrid e nella Catalogna Italia Roma + Milano accolgono un quinto del totale degli immigrati Italia Roma + Milano accolgono un quinto del totale degli immigrati più marcata la diffusione territoriale* più marcata la diffusione territoriale* (particolarismi e retaggio storico) *Porto Recanati 20% popolazione, Airole (Imperia) 35%

8 Un’ immigrazione giovane 10% popolazione italiana “ante anta” Età media 31 (vs 43 degli italiani) + 1/5 totale stranieri è minorenne Solo 2% stranieri > 65 anni

9 A scuola … Quasi 1 milione: 1:6 romeno 1:7 albanese 1:8 marocchino Stranieri??? Il 37% è nato in Italia (70% nella scuola dell’infanzia!)

10 L’immigrazione come ricchezza: culturale, demografica, economica

11 Una ricchezza demografica … + 77.148 saldo nascite - 52.200 autoctoni = 1/6 bambini nati da genitore straniero … contro il rischio spopolamento dei Comuni < 5.000 abitanti

12 Una ricchezza economica … entrate 14 miliardi di € (contributi previdenziali e fiscali): entrate per le casse dello Stato) uscite 10 miliardi di € (spesa sociale: uscite per le casse dello Stato) 14– 10 = 4 miliardi di € saldo positivo

13 Educazione interculturale Educazione Educazione “Accettare le diversità per meglio gestire le conflittualità “ (Eco) “Accettare le diversità per meglio gestire le conflittualità “ (Eco) Vedere nell’interazione con l’altro da sé una forma di arricchimento e confronto costruttivo Vedere nell’interazione con l’altro da sé una forma di arricchimento e confronto costruttivo Superare pregiudizi/stereotipi/visioni etnocentriche Superare pregiudizi/stereotipi/visioni etnocentriche Superare equilibri asimmetrici attraverso il concetto di reciprocità Superare equilibri asimmetrici attraverso il concetto di reciprocità alla nella differenza

14 L’album di etichette 3 pagine 3 pagine 1. Lo straniero 2. L’immigrato 3. Il neoautocnono Graziella Favaro

15 Lo straniero È l’estraneo, il diverso, l’altro È l’estraneo, il diverso, l’altro ha diritto di movimento sul territorio ha diritto di movimento sul territorio gli concediamo un vocabolario e assistenza sanitaria gli concediamo un vocabolario e assistenza sanitaria gli camminiamo accanto per spirito di tolleranza, ma senza occuparci della sua storia gli camminiamo accanto per spirito di tolleranza, ma senza occuparci della sua storia

16 L’immigrato È povero È povero è qui perché non ha lavoro là è qui perché non ha lavoro là il lavoro non lo trova, ma spesso non lo vuole trovare il lavoro non lo trova, ma spesso non lo vuole trovare progetta sempre a breve termine progetta sempre a breve termine oggi c’è, domani si sposta oggi c’è, domani si sposta

17 Il neoautocnono È l’ex straniero, l’ex immigrato È l’ex straniero, l’ex immigrato è il neocittadino perché ragiona a lungo termine è il neocittadino perché ragiona a lungo termine progetta in Italia e diventa risorsa anche per gli altri progetta in Italia e diventa risorsa anche per gli altri

18 A:B = C:D “Multilinguismo : plurilingusimo = multicultura : intercultura” da una semplice sommatoria ad un reale arricchimento La diversità è ricchezza (Costituzione Europea, 2004)

19 L’integrazione è una strada a doppio senso La parola «integrare» letteralmente significa «fare un tutto». “L’integrazione è una strada a doppio senso. Gli immigrati devono adattarsi alle nuove società e le società devono saper adattarsi a loro volta. La parola «integrare» letteralmente significa «fare un tutto». (Kofi Annan: 2004)

20 Sì integrazioneNo assimilazione Sì integrazione No assimilazione “A Roma la gente corre sempre, a Mogadiscio la gente non corre mai. Io sono una via di mezzo tra Roma e Mogadiscio: cammino a passo sostenuto” (dai Racconti di Igiaba Scego)

21 Programma di Stoccolma “L’integrazione è un processo dinamico bidirezionale di interazione reciproca, che richiede lo sforzo di tutti i soggetti coinvolti”: Autorità locali e nazionali Comunità autoctona Altre comunità migranti già presenti Migranti stessi CoE, dicembre 2009

22 In questo puzzle che vede l’Italia come Paese di nuova immigrazione, quale dovrebbe essere la tessera della lingua? In questo puzzle che vede l’Italia come Paese di nuova immigrazione, quale dovrebbe essere la tessera della lingua?

23 Quali azioni didattiche? L’insegnante come: L’insegnante come: 1. traghettatore per coloro i quali si trovano all’improvviso ad essere “senza parola” 2. mediatore che attua un cosmopolitismo dal basso, quotidiano, mettendo in relazione non lingue (come l’interprete) ma persone, con la loro storia, il loro vissuto

24 Etimologia classica di “persona” In ambito teatrale maschera In ambito teatrale maschera ruolo sociale Purtroppo si è “non – persone” se ci si trova non inseriti negli ingranaggi della società 1651: Il Leviatano donde

25 Un’educazione interculturale che muova dalla cornice della didattica interculturale - Introducendo argomenti che richiamino il prestigio delle culture altre - Invitando alla scoperta delle differenze - Ma contestualmente mettendo in luce i punti di contatto, ciò che è comune Integrazione come reciprocità e non come assimilazione Integrazione come reciprocità e non come assimilazione - Presentando l’italiano non come la lingua dei doveri burocratici o della sola sopravvivenza vs L1 che rimane lingua degli affetti - Insistendo sui temi del viaggio e delle radici - Utilizzando materiali autentici - Predisponendo attività di mediazione e negoziazione in esterna per contestualizzare l’azione didattica rispetto alla realtà territoriale (lib. Favaro)

26 V U L L’utenza di riferimento si trova spesso in momento estremamente delicato L’utenza di riferimento si trova spesso in momento estremamente delicato Euforia? (Aspettative) Forte stress Lenta crescita Lenta crescita Lungo adattamento Lungo adattamento

27 La domanda inespressa: un lungo cammino Ci troviamo di fronte ad una sorta di “circolo vizioso: chi più si trova in situazioni a forte rischio di esclusione meno accede ai servizi che potrebbero limitarne lo svantaggio” (Minuz: 2005) Ci troviamo di fronte ad una sorta di “circolo vizioso: chi più si trova in situazioni a forte rischio di esclusione meno accede ai servizi che potrebbero limitarne lo svantaggio” (Minuz: 2005) E’ questa l’ampia porzione di potenziale utenza che purtroppo viene solo sfiorata dalle dinamiche dell’EdA divenendo così portatrice della cosiddetta “domanda inespressa”. E’ questa l’ampia porzione di potenziale utenza che purtroppo viene solo sfiorata dalle dinamiche dell’EdA divenendo così portatrice della cosiddetta “domanda inespressa”.

28 Totale 5.419.000 Stime 500mila

29 … la strada è ancora lunga …

30 Specifica del 29,5% In gran parte costituito da minorenni 39,4% Solo il 10,1% degli adulti è coinvolto!!

31 Binari paralleli … Italiano L2 Lingua per l’integrazione

32 … e prospettiva meno tradizionale Solitamente parlare di certificazione linguistica significa parlare di esami “esterni” e “indipendenti” da corsi e programmi Parleremo oggi di certificazione linguistica nella prospettiva non tradizionale … di collaborazione fra chi si occupa di valutazione e chi di insegnamento (CVCL e CTP) ‏ di condivisione e scambio di esperienze e competenze per la realizzazione di

33  la funzione della certificazione viene collegata ad un coerente percorso formativo  l’approccio alla verifica/valutazione riflette l’approccio all’insegnamento/apprendimento  gli obiettivi di apprendimento del corso di lingua e degli esami CELI corrispondono, in quanto hanno un riferimento comune dato dalla cornice del QCER un continuum dove dove nella prospettiva dell’EdA emerge

34 la dimensione sociale della certificazione incentivo motivazionale a proseguire nel percorso di inclusione sociale incentivo motivazionale a proseguire nel percorso di inclusione sociale riconoscimento tangibile degli sforzi fatti riconoscimento tangibile degli sforzi fatti possibile strumento per favorire la partecipazione all’iter formativo possibile strumento per favorire la partecipazione all’iter formativo come requisito di fronte al quale il migrante è lasciato solo! non come

35 al termine di percorso all’interno Centri EdA Certificazione Tre obiettivi afferenti a diverse aree e diversi domini: 1)Area didattica (dominio educativo) 2)Area socio-politica (dominio pubblico e professionale) 3)Area socio-personale (dominio pubblico e privato)

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38 Forum intergovernativo Strasburgo deve essere contestualizzato nella specifica situazione di uso ha una natura generale: non essendo rivolto a una lingua particolare, richiede necessariamente un’interpretazione, un adattamento e un’integrazione in relazione al contesto della lingua e cultura di riferimento Febbraio 2007

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40 Profili disomogenei Leggo Scrivo Ascolto Parlo A2A1 … senza considerare le sotto abilità!

41 QCER: prima il meaning poi il form Fascia A Orientamento morfosintattico Orientamento morfosintattico Strutture inanalizzate: presente (A1) Strutture inanalizzate: presente (A1) e passato prossimo (A2) e passato prossimo (A2) Solo scanning Solo scanning Routine: funzioni e contesti Routine: funzioni e contesti L’”io” al centro L’”io” al centro La dipendenza dall’interlocutore La dipendenza dall’interlocutore Formule (A1) e frasi legate (A2) Formule (A1) e frasi legate (A2) Riesce (no monitor) Riesce (no monitor) Dalla Fascia B Riflessione “meta” (via via più consapevole) Riflessione “meta” (via via più consapevole) È in grado (monitor) È in grado (monitor)

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43 La “summa”in fascia A Bisogni formativi + Bisogni formativi + Bisogni di sopravvivenza = _________________________ Bisogni primari cioè cioè L’acquisizione di competenze linguistico – comunicative è strettamente sinergica al è strettamente sinergica al soddisfacimento dei bisogni di base legati a vitto, alloggio, occupazione, ricongiungimento nucleo

44 Comunicare per Conoscere se stessi Esprimere identità Vederla riconosciuta Esercitare diritti Conoscere il mondo Orientarsi Collocarsi Convivere Imparare ad apprendere Estendere conoscenze e competenze

45 Livello A1 ed alfabetizzazione funzionale Non solo sapere procedurale ma anche e soprattutto strategie cognitive di apprendimento: Sapersi concentrare Saper memorizzare Saper generalizzare Riuscire a mantenere costante l’attenzione Riuscire a prendere appunti QCER, Breakthrough → strettissimo legame tra competenze linguistiche e capacità funzionali al loro conseguimento: problem solving e dizionario bilingue, consultazione ed oggetto-libro

46 Il problema della letto-scrittura Abilità scarsamente allenate (il gap con l’interazione orale) Africa sub-sahariana: 40% incapaci di leggere e e scrivere (136milioni di persone) La scolarità calcolata sulla presenza e non sul profitto certificato The “document shock” l’incontro/scontro con una società strutturata sulla variante diamesica dello scritto (moduli, mail, fax, sms, segnaletica ecc.): non solo p.a. ma anche relazioni sociali! Cfr. Adami, CoE website

47 Sillabo di riferimento per i livelli di competenza in italiano L2 A cura degli Enti certificatori dell’italiano L2

48 Pag. 21 Sillabo ATS poli Negli stadi iniziali gli apprendenti sono spinti ad agire soprattutto ricorrendo a principi pragmatici “ gli studi acquisizionali dimostrano l’esistenza di un continuum ai cui poli da una parte – soprattutto a livello iniziale – si colloca l’efficacia comunicativa e all’estremo opposto – specie nei momenti più avanzati– la correttezza grammaticale. Negli stadi iniziali gli apprendenti sono spinti ad agire soprattutto ricorrendo a principi pragmatici; solo nelle fasi successive riescono a controllare gli aspetti morfosintattici”. + efficacia comunicativa comunicativa - grammatica

49 Pag. 22 Sillabo ATS task orientati all’azione “ la formulazione di un buon test deve prevedere che la verifica delle competenze di determinate strutture avvenga tramite task orientati all’azione: la competenza morfosintattica dell’italiano L2 deve emergere dallo svolgimento di determinate azioni linguistiche e non da semplici e tradizionali quesiti grammaticali”.

50 Pag. 28 Sillabo ATS “Nella valutazione della capacità d’uso dell’italiano da parte di parlanti non nativi di livello A1 e A2, appare necessario ridimensionare l’importanza degli aspetti formali, cioè della conoscenza analitica della grammatica e dare invece il dovuto rilievo all’efficacia che uno scambio - seppur ridotto nella formulazione - ha nel contesto comunicativo” “Nella valutazione della capacità d’uso dell’italiano da parte di parlanti non nativi di livello A1 e A2, appare necessario ridimensionare l’importanza degli aspetti formali, cioè della conoscenza analitica della grammatica e dare invece il dovuto rilievo all’efficacia che uno scambio - seppur ridotto nella formulazione - ha nel contesto comunicativo”

51 Pag. 47 Sillabo ATS “Parole chiave risultano essere appropriato e comprensibile: la priorità è che il bisogno concreto risulti soddisfatto, sia in ragione del saper fare richiesto dal QCER per la fascia A, sia in rapporto all’utenza di riferimento e, più in generale, del contesto di EdA all’interno del quale il Decreto deve trovare la sua giusta collocazione. Per questo l’appropriatezza e l’efficacia comunicativa – e non la correttezza grammaticale – risultano determinanti ai fini del superamento della prova”. “Parole chiave risultano essere appropriato e comprensibile: la priorità è che il bisogno concreto risulti soddisfatto, sia in ragione del saper fare richiesto dal QCER per la fascia A, sia in rapporto all’utenza di riferimento e, più in generale, del contesto di EdA all’interno del quale il Decreto deve trovare la sua giusta collocazione. Per questo l’appropriatezza e l’efficacia comunicativa – e non la correttezza grammaticale – risultano determinanti ai fini del superamento della prova”.

52 Pag. 48 Sillabo ATS “ Il repertorio lessicale risulterà necessariamente limitato e gli errori di intonazione ed accento di parola, al pari di quelli morfologici, sintattici ed ortografici, inevitabili. Le priorità sono altre, riassumibili nel duplice bisogno di capire ed essere capiti, mantenendosi ancorati al contesto sociale ed ai compiti comunicativi ad esso riferibili. L’enfasi va posta sulla realizzazione del compito, sul fare e non sul come”

53 Dal sillabo al compito Come posso descrivere un sistema lingua? In che modo si attua il passaggio dal saper fare al compito? Come si passa dalla condivisione del sillabo all’elaborazione di attività?

54 descrittori funzioni n. generali n. specifiche morfosintassilessico in un contesto e con riferimento ad una LT Il compito così descritto è:

55 Decreto 4 giugno 2010 e Vademecum MIUR


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